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Autore: Evola Who    28/09/2016    0 recensioni
Doctor Strange incontra Tony Stark per discutere di una minaccia molto grande.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark/Iron Man
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Ci servirebbe un po’ nel suo abracadabra.”
 

New York Stark Tower.

Steven Strange, meglio noto come Doctor Strange, il mago supremo, l’uomo che salvò il mondo dai piani oscuri di Kaecilius e della sua seta.
Ora era dentro in un ascensore con due agenti di sicurezza, venti minuti prima era in giro per le strade del suo quartiere finché non sentì qualcuno ha chiamarlo e invitandolo ad salire dentro in una macchina senza dire il perché. E lui non fece resistenza.

Quando l’ascensore si aprì uscì da solo e si guardò introno ed era un laboratorio gigantesco molto attrezzato, probabilmente uno dei laboratori più al attrezzato del mondo.

“Doctor Steven Strange” si sentì chiamare da una voce maschile.

Si girò e vide dietro in un balcone di lavoro con le braccia incrociatore e un sorriso ed è il famoso Tony Stark.

“Sono lieto che lei abbia accettato di venire qui. Volevo chiamarla, ma non ho trovato il suo numero e non avevo la palla di cristallo per contatala con la magia.” Disse Tony con un sorrisetto cinico. 

“Tony Stark. Mi immaginavo che ci fossi tu in questa situazione.” Rispose Strange.

“Davvero?” domandò Tony.

“Chi poteva seguirmi, farmi entrare in una macchina per andare in posto segreto? Dopo tutto quello che ho fatto e successo? Ovviamente non poteva essere la CIA o FIB, ma una organicazione più grande e segreta, ovvero le presone che anno fermato l’invasione aliena di New York e la città volante di Sokovia.”

“Strano, dal suo rapporto si dice che in quel periodo era in Nepal.” Disse Tony un po’ sorpreso.

“Avevano il Wi-Fi.” Rispose lui.

“Davvero?”

“Davvero, per essere informati su quello che succedeva nel mondo.”

“E immagino che siamo che siamo della sua famosa torre dei vendicatori.”

“Lo era, ma ora non lo è più.” Rispose Tony con lo sguardo serio.

“Ma comunque, ottima deduzione, Sherlock.” E ritornò dal suo banco di lavoro.

Strange lo guardò con aria perplesso e chiese: “Che cosa volete da me?”

“Che lavorasse con noi, Doctor Strange” disse Tony.

Lui lo guardò confuso dicendo: “Come?”

“Vedi, in questo periodo abbiamo avuto delle discussione tra noi e alcuni sono rimasti e altri se ne sono andanti. E ora ci serve una mano in più e sabbiamo quello che ha fatto in città e nel mondo….   E ci servirebbe un po’ nel suo abracadabra.” Spiegò Tony.

Strange rimase sorpreso dicendo: “Vuole che faccio parte dei Vendicatori?”

“Se non gli dispiace.”

“Sì, mi dispiacerebbe, ma preferisco lavorare da solo e senza una agenzia governativa super segreta.” Rispose lui con tono irritato e andò nella l’ascensore ma non si aprì.

“Mi dispiace doc, ma lei non può uscire se non lo dico io.” Rispose Stark un po’ divertito dalla scena.

“Allora mi faccia uscire.”

“Prima mi deve ascoltare.” Rispose Tony avvicinandosi a lui mente Strange lo guardò con aria di duppiosa.

“Siamo stati minacciati.” Disse subito Tony, “E questa volta è diverso.”

“Da chi siete stata minacciati?”

“Da un certo Thanos, non sappiamo molto da lui. Sabbiamo solo che arriva dallo spazio ed alla ricerca delle gemme dell’infinito.”

Strange rimase sorpreso ma non lo dimostrava.

“Immagino che lei li conosce già, e in più ne ha una.” Disse ancora Stark.

L'occhio di agamotto” pensò preoccupato.

“E questa volta è diverso dalle altre minacce e come ho già detto, ci serve più presone possibili con abilità immaginabili.” Finì Tony di spingere.

Strange lo guardò con aria seria.

“Allora? Ci sta?” chiese Stark con la mano verso di lei.

“Sì, ci sto.” Rispose Strange e la strinse.

“Perfetto! Ho sempre desiderato di avere un mango in squadra!” disse il miliardario con tono ironico.

Strange alzò gli occhi al cielo per la battuta e l’asciò la mano.

“Bene, adesso può entrare nel ascensore e la poterò in un piano e ci sarà qualcuno per mostrati la torre per ambientarsi, e dopo potrà andare a casa per perdere tutto il suo necessario che ti serve.”

L’ascensore si aprì e il mago supremo entrò

“E comunque, bel pizzetto” disse Tony.

Strange rimase stranito e chiusero le porte.

“Okay Steven, iniziamo questa nuova avventura.” Disse tra se a se.


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Note della autrice:
Una piccola storia
su Tony e Strange.
Visto che manca un mese
al film, volevo scirvere
questa piccola storia
per passare il tempo
e vedere in 
"
infinity war" 
la scena "Fratelli di baffi"
e chi ha letto i fumetti,
capirà ;)
Rigrazio a tutti quelli che
leggono e che recesiconono. 
Alla prosima!
Ciao!
Evola

 
   
 
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