Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ohfirstmarch    02/10/2016    0 recensioni
Questa è una storia FxF che ha come protagoniste Clara e Marika, due universitarie che apparentemente non hanno nulla in comune ma come si dice spesso, gli opposti si attraggono.
e che dire? non so, perchè è ancora in fase di lavorazione quindi può accadervi di tutto.
spero sia di vostro gradimento e commentate, commentate e commentate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Universitario
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lei è Clara, la tipica ragazza universitaria del primo anno, tutta casinista con troppe idee per la testa e nessuna portata a termine.
Lei è la tipica ragazza timida al primo impatto ma un fuoco vivo dopo i primi attimi.
 e proprio un giorno mentre fuori diluviava e lei immersa nel suo mondo, fa l’incontro o meglio scontro con Giulio.
Lui attacca subito bottone con lei, la invita a bere per scusarsi e in breve, come due calamite diventano migliori amici.
i due sono legati da una cosa in comune, lui è gay e Clara è lesbica e anche per questo ormai sera dopo sera erano a caccia di conquiste.
Lei consigliava a Giulio chi puntare e lui faceva lo stesso con Clara.
Ma dopo ormai quattro mesi di conquiste sfrenate e sfacciate, per Clara però quella sera che sembra essere come le tante precedenti, prende una piega diversa.
Inizialmente come sempre Giulio le propone una serie di ragazze ma come un sesto senso dentro lei, c’era qualcosa che la spingeva a cercare altro, ancora e ancora.
E mentre sorseggia la sua birra Giulio la scuote e le dice “oh Clara! C’è una tipa che ti fissa da mezz’ora, è  fatta! Girati!” lei svogliatamente si gira verso la direzione indicata dal dito dell’amico e la vede.
Rimane folgorata. Come una scintilla che si accende dentro lei, si sente prendere fuoco e capisce di aver trovato quello che cercava.
Allora ammicca in direzione della ragazza e le fa segno di avvicinarsi a lei.
La ragazza sorride teneramente, era evidente che era felice di aver attirato la sua attenzione e mentre camminava tranquilla ed elegante verso il bancone, Clara si perde nell’osservarla.
Aveva i capelli color miele lucentissimi come se vi fossero incastonati migliaia di diamanti, i suoi occhi erano di un color nocciola tendente al verde ed erano luccicanti e ammalianti, il nasino piccolo e proporzionato, labbra abbastanza carnose e di un color fragola acceso.
voleva assaggiarle, ne aveva bisogno.
Respirava quasi a fatica e lasciò scorrere il mio sguardo verso il basso.
Collo perfetto, spalle minute, seno piccolo ma proporzionato, vita sottile raccolta in un vestitino a fiori con la gonna morbida e ampia che le arrivava sopra il ginocchio, lasciando intravedere delle gambe lunghe ed esili che le donavano una strana leggerezza.
Ai piedi aveva delle scarpe con il tacco che le davano almeno una decina di centimetri in più ma lei sembrava così a suo agio nella sua ingenua tenerezza.
La voleva divorare con gli occhi, con la bocca, con le mani ma dentro sentiva una vocina che le urlava ‘non lo fare, lei è diversa. Non lo fare’
E dopo che la ragazza in vestitino a fiori si accomoda al suo fianco, si presenta sorridente e le dice “piacere Marika”
 Clara da brava provocatrice ammicca e annuisce soddisfatta e si presenta a sua volta.
Le due parlano e parlano per ore e le loro distanze si accorciano e stranamente Clara si diverte a giocherellare con le dita di Marika e parlano, parlano fino allo sfinimento.
E la cosa più assurda è che ormai arrivati alle tre di notte, si scambiano semplicemente il numero di telefono e si danno appuntamento per così dire per l’indomani.
Clara una volta tornata a casa non riesce a togliersi dalla testa il viso splendido e delicato di Marika e non vede l’ora di vederla.
L’indomani all’università si ritrovano davanti al bar a prendere un caffè e a chiacchierare del più e del meno.
E continuano così tra appuntamenti fugaci, caffè, serate davanti a una birra e incontri casuali ma ricercati da entrambe.
Dopo un mese di conoscenza tra le due e ormai raggiunta una certa confidenza e complicità, Marika in crisi per un esame chiede aiuto a Clara che come sempre è disponibile a fare la qualsiasi per lei.
Così si danno appuntamento a casa di Marika per le sette.
*punto di vista Clara*
Sono tesa all’idea di stare da sola con Marika, perché non so per quanto ancora riuscirò a contenere i miei istinti ma dal canto mio sono molto contenta che abbia chiesto a me di aiutarla.
Prendo ancora un’po’ di fiato e precipito il mio dito sul tasto del citofono.
Subito la voce angelica e delicata di Marika risponde e poi il portone si apre.
Salgo le due rampe di scale con la tensione che mi avvolge ma quando la vedo sulla soglia della porta poggiata con la spalla sullo stipite che sorride con i suoi denti bianchissimi, tutto sparisce e c’è solo lei.
Io sorrido di rimando, mi avvicino passo dopo passo a lei e poi mi ritrovo le sue braccia strette al mio collo, i nostri corpi stretti e.. mi sono dovuta contenere parecchio per non baciarla e dopo poco l’ho staccata da me e le ho detto che era meglio mettersi subito a ripetere.
Così andiamo sul divano, libri alla mano e il mio angioletto inizia a ripetere tutto.
Considerando che io ero arrivata a casa sua alle sette e mezza e ora erano le dieci, il mio cervello era fuori controllo, perché vedere per tre ore ininterrottamente le sue bellissime labbra muoversi, le sue mani indicare e il resto.. beh ero decisamente fuori di me.
Comunque le faccio ripetere di nuovo tutto per la seconda volta e le faccio diverse domande a trabocchetto a cui lei risponde brillantemente e questo subito la incoraggia.
Visto che ormai si erano fatte le due di notte prendo i libroni, li chiudo e le dico “basta dolcezza. Adesso ti vado a preparare una bella cioccolata e poi te ne vai a nanna okay? Sai tutto alla perfezione non preoccuparti, domani mattina magari ti fai un ripasso veloce ma adesso basta.” E detto questo le sorrido, le lascio un bacio sulla fronte e vado in cucina.
Si vedeva che era più tranquilla e dopo le mie parole si è rilassata definitivamente ed ero contenta di essere riuscita a tranquillizzarla.
Dopo una decina di minuti torno in salotto da lei con la tazza fumante piena di cioccolata, mi siedo al suo fianco e gliela porgo sorridendole.
Anche questa volta ricambia il mio sorriso, afferra la tazza, la posa sul tavolino e mi guarda.
Io rimango perplessa dal suo gesto e ancora di più quando la sua mano destra afferra il colletto della mia camicia rossa e nera e mi attira verso di lei.
Okay. È chiaro. Nessun dubbio, ora quelle labbra le faccio mie e basta.
Tolgo la sua mano dal mio colletto, mi metto a cavalcioni su di lei, la guardo dritta negli occhi, le accarezzo i capelli vicino la tempia, la guancia e l’orecchio e poi mi avvicino al suo viso.
Ha le labbra già schiuse e le tende verso me ma voglio che lo desideri ancora di più, quindi mi avvicino quasi a sfiorarle e poi mi allontano e lei è lì sotto di me che mi guarda pietosa e.. e io..
Questa volta mi avvicino al suo viso, la bacio piano, con delicatezza e lei è vorace.
Vuole di più come me per il resto quindi le do un bacio profondo, dove le nostre lingue si scontrano, si intrecciano, si marchiano a fuoco e si rincorrono e poi.. poi ci baciamo con sempre più foga e sento che il suo dolce e perfetto bacino si muove e cerca contatto con il mio, ma non voglio consumare ora.
Ho già un piano ma verrà portato a termine domani sera, non oggi, non stanotte.
Quindi mi stacco dalle sue labbra e le lascio dei baci infuocati sul suo orecchio e sul suo collo facendola tremare e ansimare e io con disinvoltura porto le una mano sul cavallo della tuta che indossava e la stuzzico rubandole ancora degli ansimi paradisiaci.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ohfirstmarch