Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Heart_break    02/10/2016    2 recensioni
Ha inizio la storia che noi tutti aspettavamo: la storia di come Elsa e Jack si sono conosciuti. Due mondi diversi, separati da milioni di migliaia di anni luce di miglia si incontreranno per riportare la pace laddove un equilibrio è stato spezzato e minaccia tutto l'universo.
Siete pronti per l'avventura? Armatevi di fantasia e che la storia abbia inizio!
Consiglio: poiché si tratta di una songfic ''particolare'' (tende ad ispirarsi ai classici Disney), un piccolo appunto su come leggerla al 100%, allora:
[*titolo*] = ascoltare da dove inserita la canzone e leggere la storia contemporaneamente
[*titolo*] + testo = ascoltare e leggere canzone
Genere: Avventura, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una bambina cadeva nel vuoto creatosi da una spaccatura su una pista di pattinaggio su ghiaccio, invocando il nome di qualcuno che le era familiare 
«Jack! Jack, aiuto!» 
Il ragazzo aprì gli occhi: il cielo era limpido e la luna così splendente da poter illuminare la Terra da sola. Da sdraiato si sollevò con la schiena, respirando affannosamente. Afferrò celermente il bastone che aveva sempre avuto con sé portandolo al petto.
Un incubo l'aveva turbato dal riposo, ma piano piano riuscì a calmarsi. Ormai non avrebbe più dormito, così Jack Frost, la nuova leggenda, decideva di allontanarsi dal grattacielo sul quale si trovava.
Intanto uno strano personaggio, un esserino viola di mezzo metro o poco più con indosso una tuta argentea, discuteva con babbo natale nel quartier generale
«Nord, è un'emergenza, cosa possiamo fare?» 
Il vecchio si accarezzò la lunga barba bianca prima di rispondere «Devo fermarla prima che sia troppo tardi... è colpa mia, sono stato troppo buono allora!» 

Quando Jack arrivò alla base sentì di sfuggita la chiacchierata di babbo natale con qualcuno che era certo di non aver mai visto sino ad allora
«Cosa sta succedendo qui?» 
Domandò il giovane in risposta al volto preoccupato del ''capo''. 
«Figliolo che ci fai qui a quest'ora?» 
«Volevo parlarti di un incubo che continuo a fare da molte notti, ma non mi sembra ora il caso di ...»
«Nord forse dovremmo dirglielo.» Rispose intromettendosi il piccoletto viola spazientendo il ragazzo «Cosa dovreste dirmi?» e rivolto verso il basso «Tu chi sei?»
«Jack, ci sono molte cose che devi sapere sui guardiani e con calma te le avrei spiegate, però a quanto pare dovrò farti un ripasso veloce, prima di dirti cosa stia succedendo.» 
Il ragazzo si sentì maggiormente inquieto, capì che stesse accadendo qualcosa di strano. 
Nord dopo una breve pausa riprese a parlare «Nessuno sa perché, ma la magia nell'universo esiste in forme e modi diversi, tanto che noi, per esempio, non siamo gli unici guardiani nel mondo.» 
Frost diede segno di seguire il discorso. 
«Ci sono altri guardiani e di altre categorie, ognuno con un compito preciso come me, te, Calmonigli-» 
«Cosa intendi con ''altre categorie''?» Babbo natale fu costretto a rispondergli. 
«Intendo che ci sono guardiani dei pianeti e anche delle galassie, proprio come Pill» e indicò lo sconosciuto «Quelli come lui si assicurano che non ci siano problemi che alterino il sistema.» 
«Esattamente.» rispose fiero proprio Pill; mentre Jack si guardava attorno spaesato «Dunque se tu sei qui e Nord è preoccupato, significa che c'è qualcosa che non va? Che siamo in pericolo... Pitch è tornato?» 
Il vecchio guardò il giovane scuro in viso «No, purtroppo si tratta di una mia vecchia conoscenza: Rakshas, meglio conosciuto come ''l'abominevole uomo delle nevi''» 
«L'abominevole uomo delle nevi?» 
«Sì... devi sapere che molti secoli or sono io condividevo il mio ruolo di guardiano con Rakshas. A natale consegnavamo i doni ai bambini dividendoci il lavoro: mezzo globo io e mezzo lui... erano davvero bei tempi...» 
Jack continuò la frase per babbo natale «Ma c'è un ''però'', giusto?» che proseguì quasi a fatica il racconto
«Un giorno, Rakshas rimase coinvolto in un incidente qui alla base. Il reparto manutenzione prese fuoco e lui pur di salvare i giocattoli che non avremmo mai fatto in tempo a preparare per l'indomani, la vigilia, si gettò tra le fiamme ustionandosi. Riuscì a salvarli quasi tutti, ma in compenso il suo volto rimase sfigurato.»
Nord guardò il soffitto inspirando, mentre gli altri presenti deglutirono. Frost si fece avanti «Cos'altro è successo poi?» 
L'aria inspirata da babbo natale venne fuori pesantemente «Mi addossai la colpa e mi scusai con lui perché purtroppo l'incidente era stato causato da un mio errore, ma Rakshas mi guardò sorridente dicendomi di non preoccuparmi. Il giorno dopo, come ti avevo anticipato, era la vigilia. Insistetti per prendere il suo posto e farlo riposare, ma niente, prese la sua slitta e se ne andò. Se solo l'avessi fermato...» 
Jack guardò Pill che assisteva affranto alla narrazione allo stesso modo di chi conosce già il finale di una triste storia. 
«Comunque» riprese Nord «al ritorno delle mie consegne lo trovai in un angolo, in lacrime e arrabbiato. Mi disse che alcuni bambini l'avevano visto e spaventati avevano svegliato i genitori che a loro volta lo scambiarono per un essere mostruoso e lo cacciarono lanciandogli contro i regali che aveva salvato sacrificandosi. Qualche tempo dopo Rakshas abbandonò il polo senza preavviso. Venni a sapere che si era ritirato tra le montagne più remote della Terra e che si faceva chiamare ''abominevole uomo delle nevi'.» 
La giovane leggenda strinse il bastone che teneva in mano, avrebbe voluto dire qualcosa, una parola di conforto, ma non seppe da dove cominciare «Nord... io ...»
«C'è dell'altro.» affermò prontamente il vecchio, aggiungendo il resto alla storia che avrebbe poi spiegato l'allarme della situazione presente.
«Molti decenni più tardi venne a trovarmi rimproverandomi di non averlo aiutato e di aver continuato il nostro lavoro prendendomi tutto il merito. Disse che avrebbe cancellato il natale dai calendari del mondo, ma io non potei permetterglielo così ci affrontammo in uno scontro all'ultimo sangue, alla fine del quale io risultai il vincitore. L'uomo della luna mi chiese come preferissi condannarlo tra togliergli i suoi poteri o confinarlo nell'universo. Scelsi la prima ipotesi, nella speranza che tornasse da me quale quello di una volta, ma un giorno mi fece pervenire un messaggio che diceva che si sarebbe vendicato.»
«Quali erano i suoi poteri?» domandò Jack perplesso.
«Simili ai tuoi. Quando perse i suoi poteri, dal centro del suo cuore si sparsero nell'universo dei frammenti di magia simili a scaglie di ghiaccio. Uno di quei frammenti penso lo possegga anche tu.» 
«Cosa?!» Jack strinse la propria felpa al livello del petto, turbato, ma Nord lo guardò dritto negli occhi sicuro «Forse la cosa può sembrarti strana, ma è quello che penso... comunque, il motivo per cui Pill è qui è che da qualche mese in alcune galassie non troppo distanti dalla nostra sono state osservate delle anomalie.»
Il giovane si fece trasportare dalle parole del più anziano che aveva ripreso il punto del discorso «Che tipo di anomalie?» 
Pill si fece avanti «Nei pianeti ove presente la vita, alcuni ghiacciai sono scomparsi ricomparendo poi all'improvviso e non solo, chi aveva come te dei poteri collegati al ghiaccio se n'è ritrovato privato e non ricorda cosa gli sia accaduto qualche giorno prima che questi sparissero.» 
«Adesso capisco perché abbiate la quasi certezza di chi sia il colpevole, ma come può aver fatto una cosa simile Rakshas, cioè spostarsi da una galassia all'altra... è impossibile?!» Babbo natale frenò Frost «Invece un modo ci sarebbe...»
«Quale?» 
«Il teletrasporto.» 
Il ragazzo strabuzzò gli occhi inducendo il piccolo viola a rispondergli «Noi guardiani delle galassie lo usiamo per muoverci rapidamente nello Spazio. Questo mezzo di trasporto dovrebbe restare nascosto... quindi purtroppo per un mio errore...» 
«Pill non disperarti, in fondo Rakshas era dalla nostra parte una volta. É probabile che abbia pianificato tutto fino all'ultimo dettaglio... quello che mi preoccupa di più è capire quale sia il suo piano.»

Mentre i tre continuavano a discutere, si fece mattina. 
«Pill verrò con te a controllare la situazione» affermò ad un certo punto babbo natale che suscitò immediatamente una reazione negativa da parte di Jack «Nord, non puoi. Non te lo permetto! Andrò io a controllare la situazione. Natale è alle porte, non puoi abbandonare il Polo.» 
«Questa non è la tua battaglia Jack, non intrometterti!» 
E se da una parte si stavano accendendo i bollenti spiriti delle due leggende; dall'altra c'era chi cercava di calmare la situazione senza successo, finché non si impose con voce grossa «BASTA!» 
I due si zittirono e Pill proseguì a parlare dopo essersi sgranchito la voce «Allora, Nord, forse il ragazzo ha ragione. Per il momento potrebbe venire solo lui. Daremo un'occhiata e poi, una volta accertata la situazione, penseremo al da farsi...» 
Continuò Jack «Non potrei mai permetterti di far saltare il natele. Soprattutto se questo fosse lo scopo del nemico.» 
A tali parole il vecchio non poté che cedere, acconsentendo alla richiesta del ragazzo. I due si scambiarono un'occhiata complice.
«Allora quando si parte?» 
«Il prima possibile!» rispose senza esitazione il guardiano della galassia. 
 
[Paradise (instrumental) - Coldplay]

Una volta atterrato su una foresta tropicale, Jack Frost guidato da Pill che si spostava seduto su una strana tavola di metallo volante, vide aprirsi una porta che dall'altra parte sembrava dare sullo spazio. I due vi entrarono e alle loro spalle il passaggio si chiuse. 
Fluttuavano nel nulla. 
Jack si chiese se fosse sicuro quello che stavano facendo, ma non riuscì a domandarlo all'altro che entrambi vennero risucchiati verso l'alto da una strana forza di gravità. 
«Scusa, posso farti una domanda?» asserì lo stesso Jack, dopo un po' che vagarono. 
«Certo.»
«Ma se esistono i guardiani delle galassie... perché non vi unite e fermate subito gli ''inconvenienti'' come questi?» 
«Ecco il problema è proprio questo: i guardiani come me non hanno poteri. L'unico potere che abbiamo è quello di poter aumentare le nostre capacità di spostamento, per il resto, possiamo solo osservare.» 
«Capisco.» il tono del giovane era dubbioso, ma Jack mise da parte ogni dubbio quando d'un tratto si trovò davanti ad uno spettacolo straordinario: una spirale di luci che confluivano al centro in una luce ancora più forte sembrava illuminare l'intero spazio insieme ad altri flebili, perché lontani, lumi. 
A Pill che non poté non notare lo stupore del compagno di viaggio venne naturale un sorriso «Questa è la tua galassia... e non hai ancora visto nulla.» 
Jack era troppo impegnato ad ammirare per rispondere, ma riuscì ad annuire. 
«Ecco siamo arrivati.» affermò il guardiano galattico ed entrambi si fermarono sospesi nel vuoto. Frost si disincantò finalmente, ma Pill non gli diede tempo di parlare «Non chiedermi come tu riesca a respirare nello spazio o altre curiosità tecniche... sarebbe troppo complicato spiegarle.» 
«D'accordo.» sorrise l'altro.
«Prenderemo una scorciatoia...» 
«Aspetta... volevo chiedertelo da un prima: dove stiamo andando?» 
«Giusto, non ne avevamo ancora parlato. Stiamo andando in una galassia abbastanza vicina da qui, nella quale sono state riscontrate le anomalie, di cui hai sentito, in un pianeta molto simile alla terra. Al momento sono scomparsi i ghiacciai in un punto di una catena montuosa e quindi dovremo capire come faranno a ricomparire e perché.» 
Jack tornò serio «Perfetto.» 
Nel frattempo un'altra porta simile a quella in cui erano entrati precedentemente si aprì. 
«Come si chiama il pianeta in cui stiamo andando?» 
«Frozen, galassia Disney.» 
Pill finì appena di parlare che insieme al ragazzo uscì dalla porta per mettere i piedi a terra. 
Jack da scalzo sentì subito pervadersi dalla freschezza dell'erba sulla quale era atterrato; seppure di un altro pianeta, la natura che aveva di fronte gli sembrò la stessa della Terra.
   
 
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