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Autore: shinepaw    02/10/2016    3 recensioni
Bella ha sedici anni, un pastore australiano che risponde al nome di Yuuhi come migliore amica e Brooklyn, il suo fratellino di tre anni, di cui occuparsi. Per lei non esiste null'altro, nessun altro, a parte la scuola. Con l'amore ha chiuso. Ma, come si suol dire, mai dire mai.
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Sequel di Counting Stars.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Leya's point of view

- Ah, non ci crederete mai! - esclamo, chiudendomi abbastanza sgraziatamente la porta alle spalle. - Ho incontrato una ragazza bella da mozzafiare il fiato! Spero proprio di rivederla.

Nessuna risposta, né da mio fratello né dal suo fidanzato, solo qualche suono poco comprensibile. Piego la testa di lato, tendendo le orecchie.

- Mikhail? Liam? Dove siete?

Altri suoni soffocati, forse una risatina. Per un attimo mi passa per la mente che potrei averli interrotti, ma non mi ci soffermo e vado a cercarli, trovandoli sul divano.

- Ciao, Leya - dice mio fratello, arruffandosi ulteriormente con una mano i capelli scompigliati e sorridendo imbarazzato. - Bentornata.

- Bentornata - lo imita Liam. Mi siedo accanto a lui, mentre si ricompongono e si scambiano occhiate complici. Sono così innamorati!

- Dicci di questa ragazza - mi esorta poi Mikhail, distogliendo lo sguardo dal suo ragazzo e posandolo su di me.

- Ha i capelli color cioccolato! E gli occhi grigi! O almeno così mi è parso... e aveva un pastore australiano con un nome strano... Yui... o qualcosa del genere.

- Nome curioso - commenta Liam, sistemandosi gli occhiali sul naso.

- Già, parrebbe giapponese... forse. Il migliore amico di mio padre è giapponese - borbotta fra sé e sé mio fratello.

- Ah sì?

- Sì... è un cantante come suo padre.

- Come si chiama? - domando, anche se non m'interessa più di quel tanto. Ripeto, non ascolto quasi mai la musica. Ma è un piacere passare del tempo con Mikhail (e il suo fidanzato).

- Rei.

- Hm, non lo conosco.

- Ma tornando alla questione principale... - mio fratello si scosta una ciocca di capelli dalla spalla e poi sbuffa sommessamente, legandoli. Ce li ha di poco più corti dei miei. - Ti piacciono le ragazze, sorellina?

Avvampo, un po' per la domanda un po' per l'appellativo. Sorellina? Mi piace, dal canto mio penso a lui come il mio fratellone, però abbiamo solo due anni di differenza.

- Eh già... - rispondo imbarazzata, insinuando le dita tra i capelli e massaggiandomi la nuca.

- Fantastico!

- Già... già.

~~~

È tardi. Dopo cena mio fratello e il suo fidanzato si sono messi a lavare e asciugare i piatti e io li ho osservati per un po'. Gli abbracci da dietro, i baci sul collo, le mani che si cercano... mi hanno fatto sentire la mancanza di una ragazza.

Una volta terminato ci siamo rifugiati nelle nostre rispettive camere - in qualche modo ne hanno ricavata una tutta per me accanto alla loro - e poco fa sono passati a darmi la buonanotte.

E adesso sto sentendo tutto ciò che accade nella loro stanza, poiché i muri sono sottilissimi.

- Mikha...

Pensa ad altro, non ascoltarli.

- L-liam... ah...

M'impongo di concentrarmi sull'immagine della meravigliosa sconosciuta col cane che ho incontrato questo pomeriggio. Chissà se la rivedrò? Sarà possibile, poi?

- Mikha... è tutto okay? Stai bene?

- Hm... ah... ah...

Forse adesso un paio di cuffiette e la musica ci vorrebbero, direi.

Per fortuna il mio cellulare inizia a vibrare, distraendomi da suoni molesti e per nulla equivocabili.

- Pronto?

- Leya - piagnucola una voce familiare. - Quando torni qui?

- Maggie, tesoro... a fine estate, perché? Che succede?

- Non ce la faccio più, Leya! Perché la gente deve essere così cattiva? Perché deve prendersela con me? Cos'ho di sbagliato? - singhiozza rumorosamente. Mi sistemo sulla schiena e fisso il soffitto.

- Nulla. Non hai assolutamente nulla di sbagliato - affermo in tono saldo ma dolce. - Sono gli altri ad essere sbagliati. Mi dispiace di non essere lì con te.

- Mi manchi - singhiozza di nuovo. Mi si stringe il cuore.

- Anche tu - sussurro, appoggiandomi una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi. - Sai? Forse dovrei farti conoscere Dragan. Quando avevo...

- Sì, ma tu sei alta, magra, bionda e hai gli occhi azzurri, Leya! - sbotta, piangendo più forte. Soffoco un sospiro. - Io peso ottantacinque chili! Sono bassa!

Maggie è la mia migliore amica ed è molto sensibile e fragile. Fisicamente è un po' cicciottella, ma non riesce a comprendere quanto bella sia esattamente così com'è.

- Non vuol dire niente, tesoro. Te l'ho già detto, a me piacevi così come sei, con i tuoi bellissimi capelli rossi e i tuoi occhi castani, e sì, anche con la tua ciccia e qualunque altra cosa non riesci ad amare di te stessa - sospiro, prendendo fiato. Bisogna essere pazienti con lei, perché spesso ha momenti di totale sconforto, soprattutto quando viene presa di mira. Ha problemi di autostima e non solo. È un lungo percorso da attraversare, quello per affrontare tutti i suoi demoni, eppure un giorno qualcuno mi disse che avevo un dono nel riportare la luce nelle tenebre della vita degli altri e io... voglio crederci.

- Scusa, Leya - mormora, tirando su col naso. Abbozzo un sorriso. - Me la prendo sempre con te, anche se non te lo meriti.

- Non fa niente - replico. - Sono qui anche per questo. Devi sempre chiamarmi quando hai bisogno di me, Maggie.

- E lì... com'è? - chiede con voce un po' più decisa, meno tremante. Deve aver smesso di piangere.

- È un bel posto. Spiaggia grande, giornate soleggiate una dietro l'altra, belle ragazze...

- Pensi solo a quello, eh? - ridacchia. La imito, contenta di distrarla un po'.

- Ci sono anche un sacco di bei ragazzi, se mai venissi qui.

Infatti, al contrario di me, Maggie è bisessuale. Siamo state insieme per un po', ma non c'è stata la scintilla, non davvero.

- Aha... ne dubito, non me lo posso permettere. Ma tuo fratello?

- Oh, Mikhail? Andreste parecchio d'accordo, secondo me. È molto dolce e sensibile e gentile.

- È carino?

- Maggie! E poi sono io... - rido, facendola ridacchiare di nuovo. Meno male.

- È carino sì o no?

- Sì, ti manderò una sua foto. Ma è impegnato, tesoro.

- Meh.

- Con un ragazzo - aggiungo, sistemandomi su un fianco. - Non sai quanto rumore fanno, la notte... tipo adesso.

Scoppia a ridere.

- Viva l'amour - commenta.

- Aha. Buonanotte, Maggie. Ti voglio bene.

- Buonanotte, Leya, anch'io ti voglio bene.

E attacco. Ancora suoni molesti, ma la stanchezza prevale su quel pizzico di curiosità che m'invita ad origliare più o meno involontariamente e mi addormento, sognando di abbracciare la ragazza sconosciuta mentre lei chiama il mio nome come oggi chiamava il suo cane.

-

Note dell'autrice:
mi scuso se posto solo a tarda ora, ma è stato un weekend difficile. Mi dispiaceva soltanto non lasciarvi neanche un capitolo, nonostante il mio umore. Chiedo ancora scusa e buonanotte, baci.
   
 
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