Film > Il Gladiatore
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Autore: fiphina    05/10/2016    0 recensioni
"15 anni dopo la morte di Priscilla, Commodo è ormai imperatore di Roma e sposato con Brutia Crispina. Ma qualcuno del suo passato riporterà in vita molti misteri rimasti irrisolti di cui nemmeno lui sapeva l'esistenza..."
Sequel di Priscilla: La principessa Batava
*Questa storia è ambientata nel tempo de "Il gladiatore", ma non riprende esattamente la trama del film.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Commodo, Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo otto: 
Lucilla si trovava nei suoi appartamenti personali quando sentì una voce che gridava ordini, si affacciò nel corridoio e vide Commodo entrare nella sua camera da letto. 
Era riuscita a vedere il suo volto e ciò l'aveva turbata. 
-Perché mio fratello è turbato?- 
-Un ragazzo gli ha detto di essere suo figlio. I pretoriani lo hanno arrestato e condotto nel carcere Tulliano- Rispose Crispina degnando la principessa di un solo sguardo; La donna corrucciò le sopracciglia di fronte a quella strana notizia, eppure c'era qualcosa che non riusciva a capire: se il ragazzo che aveva parlato con Commodo era un impostore, perché lui aveva un'espressione così sconvolta? 
Decise di recarsi al carcere Tulliano, lei era la principessa e nessuno le avrebbe mai impedito di andare da qualsiasi parte, ed ordinò ad una guardia di condurla davanti alla cella del giovane impostore. 
Appena vi giunse congedò la guardia. 
-Ragazzo, guardami negli occhi- Ordinò con il tono più autorevole che possedeva; Lucio sollevò il viso dopo aver ascoltato la voce femminile che non conosceva e Lucilla si ritrovò a trattenere il fiato: si aspettava di vedere qualcuno del tutto sconosciuto e non un ragazzo che era la copia di suo fratello da giovane. 
-Chi sei, tu?- 
-Io sono il figlio dell'imperatore- Rispose Lucio alzandosi e avvicinandosi alle sbarre della sua cella , riconobbe la sorella del suo vero padre e pregò di avere una possibilità con lei, raccontò alla principessa la stessa storia che aveva raccontato a Commodo. 
-È una storia incredibile- Commentò la donna. -Ma la tua somiglianza con Commodo è una prova tangibile- 
-Non ha voluto credere alle mie parole, ti prego, cerca di convincerlo- 
-Purtroppo, negli ultimi anni è cambiato profondamente- 
-Ti prego, sei la mia unica possibilità- Mormorò Lucio con uno sguardo implorante. 
Lucilla si impietosì davanti a quello che sembrava essere il suo unico nipote, gli promise che avrebbe fatto tutto il possibile per convincere suo fratello e che lo avrebbe fatto subito, tornò a palazzo, bussò alla porta della camera da letto di Commodo, entrò e lo trovò in compagnia di Crispina. 
-Devo parlare con mio fratello. Da sola.- 
-L'imperatore non può ricevere nessuno- Rispose subito Crispina che non voleva lasciare suo marito da solo con la sorella. 
-Crispina, lasciaci- Disse, però, Commodo ed alla giovane donna non restò altro che obbedire all'imperatore ma rimase fuori dalla porta, in modo che alle sue orecchie potessero giungere i discorsi che provenivano dall'interno. 
Non appena i due fratelli rimasero da soli calò un silenzio quasi innaturale. 
I loro rapporti erano profondamente cambiati dopo che Lucilla aveva organizzato una congiura nei suoi confronti; Commodo si era sentito profondamente ferito e deluso quando aveva scoperto tutto, doveva ucciderla (anche Crispina glielo aveva detto più volte) ma non era in grado di farlo: come poteva giustiziare l'unica persona che era sempre stata al suo fianco da quando era solo un bambino? 
-Che cosa mi devi dire?- 
-Sono stata nel carcere Tulliano. Ho visto quel ragazzo. Commodo, non so che cosa hanno visto i tuoi occhi ma quel ragazzo è davvero tuo figlio- 
-Quello è solo un impostore- Rispose l'imperatore in tono secco -Priscilla ed il figlio che attendeva non sono sopravvissuti- 
-Commodo, i tuoi occhi ti impediscono di vedere la verità- 
-Tu non c'eri quel giorno, sorella- 
-Torna da quel ragazzo ed osservalo con attenzione- 
Commodo, nonostante tutto, continuava a seguire tutti i consigli di Lucilla per cui si recò nel carcere Tulliano. 
Lucio non si aspettava di vedere suo padre e si alzò di scatto; Commodo lo guardò con attenzione, senza giungere ad una conclusione troppo affrettata, e si rese conto di quanto era stato cieco all'inizio. 
Come aveva potuto non notare la somiglianza che aveva con Lucio? 
Come se quella non fosse già una prova sufficiente, Lucio allungò la mano destra e Commodo vide quello che reggeva  

Capitolo otto: 

Credere è difficile quanto ammettere la verità!


Lucilla si trovava nei suoi appartamenti personali quando sentì una voce che gridava ordini, si affacciò nel corridoio e vide Commodo entrare nella sua camera da letto. 


Era riuscita a vedere il suo volto e ciò l'aveva turbata. 


-Perché mio fratello è turbato?- 


-Un ragazzo gli ha detto di essere suo figlio. I pretoriani lo hanno arrestato e condotto nel carcere Tulliano- Rispose Crispina degnando la principessa di un solo sguardo; La donna corrucciò le sopracciglia di fronte a quella strana notizia, eppure c'era qualcosa che non riusciva a capire: se il ragazzo che aveva parlato con Commodo era un impostore, perché lui aveva un'espressione così sconvolta? 


Decise di recarsi al carcere Tulliano, lei era la principessa e nessuno le avrebbe mai impedito di andare da qualsiasi parte, ed ordinò ad una guardia di condurla davanti alla cella del giovane impostore. 


Appena vi giunse congedò la guardia. 


-Ragazzo, guardami negli occhi- Ordinò con il tono più autorevole che possedeva; Lucio sollevò il viso dopo aver ascoltato la voce femminile che non conosceva e Lucilla si ritrovò a trattenere il fiato: si aspettava di vedere qualcuno del tutto sconosciuto e non un ragazzo che era la copia di suo fratello da giovane. 


-Chi sei, tu?- 


-Io sono il figlio dell'imperatore- Rispose Lucio alzandosi e avvicinandosi alle sbarre della sua cella, riconobbe la sorella del suo vero padre e pregò di avere una possibilità con lei, raccontò alla principessa la stessa storia che aveva raccontato a Commodo. 


-È una storia incredibile- Commentò la donna. -Ma la tua somiglianza con Commodo è una prova tangibile- 


-Non ha voluto credere alle mie parole, ti prego, cerca di convincerlo- 


-Purtroppo, negli ultimi anni è cambiato profondamente- 


-Ti prego, sei la mia unica possibilità- Mormorò Lucio con uno sguardo implorante. 


Lucilla si impietosì davanti a quello che sembrava essere il suo unico nipote, gli promise che avrebbe fatto tutto il possibile per convincere suo fratello e che lo avrebbe fatto subito, tornò a palazzo, bussò alla porta della camera da letto di Commodo, entrò e lo trovò in compagnia di Crispina. 


-Devo parlare con mio fratello. Da sola.- 


-L'imperatore non può ricevere nessuno- Rispose subito Crispina che non voleva lasciare suo marito da solo con la sorella. 


-Crispina, lasciaci- Disse, però, Commodo ed alla giovane donna non restò altro che obbedire all'imperatore ma rimase fuori dalla porta, in modo che alle sue orecchie potessero giungere i discorsi che provenivano dall'interno. 


Non appena i due fratelli rimasero da soli calò un silenzio quasi innaturale. 


I loro rapporti erano profondamente cambiati dopo che Lucilla aveva organizzato una congiura nei suoi confronti; Commodo si era sentito profondamente ferito e deluso quando aveva scoperto tutto, doveva ucciderla (anche Crispina glielo aveva detto più volte) ma non era in grado di farlo: come poteva giustiziare l'unica persona che era sempre stata al suo fianco da quando era solo un bambino? 


-Che cosa mi devi dire?- 


-Sono stata nel carcere Tulliano. Ho visto quel ragazzo. Commodo, non so che cosa hanno visto i tuoi occhi ma quel ragazzo è davvero tuo figlio- 


-Quello è solo un impostore- Rispose l'imperatore in tono secco -Priscilla ed il figlio che attendeva non sono sopravvissuti- 


-Commodo, i tuoi occhi ti impediscono di vedere la verità- 


-Tu non c'eri quel giorno, sorella- 


-Torna da quel ragazzo ed osservalo con attenzione- 


Commodo, nonostante tutto, continuava a seguire tutti i consigli di Lucilla per cui si recò nel carcere Tulliano. 


Lucio non si aspettava di vedere suo padre e si alzò di scatto; Commodo lo guardò con attenzione, senza giungere ad una conclusione troppo affrettata, e si rese conto di quanto era stato cieco all'inizio. 


Come aveva potuto non notare la somiglianza che aveva con Lucio? 
Come se quella non fosse già una prova sufficiente, Lucio allungò la mano destra e Commodo vide quello che reggeva nel palmo: il braccialetto che lui aveva regalato a Priscilla. 

 

 

Spazio delle autrici: 

Bene, bene, eccoci ad un nuovo capitolo e qui siamo ad un possibile punto di svolta che la storia potrebbe prendere, o in positivo o in negativo!😁😁😁 Tutto verrà al pettine prossimamente, non temete!! Intanto godetevi questo capitolo e commentate, please!!! Alla prossimissima!!! 

Le antiche romane Mackenzie94 e Fiphina! 

 

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