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Autore: Scintilla19    07/10/2016    3 recensioni
«Il giorno in cui Light-kun non avrà il bisogno di dire centomila parole sarà il giorno in cui potrò mangiare in pace!»
Raccolta di storie brevi in cui L e Light si infastidiscono a vicenda.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Elicottero
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MUMU!
OH MIO DIO! Oggi sono successe veramente taaaaaante cose, non riesco nemmeno a capacitarmene. Tutto ciò che riesco a dire è... ELICOTTERO!!1
Ryuu guiderà un elicottero per catturare Higuchi! Me l’ha appena detto! Sono trooooppo eccitato; non sono mai stato nemmeno in aereo, figuriamoci in elicottero.
Sai, sono un po’ preoccupato per quello che succederà quando prenderemo Higuchi, perché... non voglio essere rinchiuso di nuovo, se Ryuu decide di fare il coglione e comportarsi come se fossi Kira o cose del genere. DX non è divertente!
Oh no, mi sta fissando. Devo andare.
Con amore,
 
Light
 
«Light-kun! Muoviti, dobbiamo andare!»
«Ma...» Light cercò di protestare mentre veniva spinto fuori dall’ufficio e su per le scale. «Non dovremmo prendere l’ascensore?»
«È fuori uso. Cammina!»
«Perché così di fretta? Calmati…»
In risposta a questo, Light ricevette una potente spinta sui lombi e cadde sulle scale. «Oof!»
L chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. «Se Light-kun» sospirò, «non riesce a stare in equilibrio salendo le scale, non sarà in grado di accompagnarmi in elicottero. So che ne è molto entusiasta, ma deve controllarsi finché non avremo finito con questo... episodio.»
«Va bene» grugnì Light mentre si alzava, «cercherò di stare più attento.»
«Bene.»
 
 
Finite le scale e saliti a bordo dell’elicottero, Light  cominciò ad avere un attacco di panico.
«Questa cintura di sicurezza è sicura?! Quanto in alto voleremo? Sei sicuro di sapere come far funzionare questa roba? Mi stai ascoltando? È importante! Ci sono delle vite in gioco qui, Ryuuzaki! Vite!» esclamò, tirando freneticamente la sua cintura di sicurezza per assicurarsi che fosse bloccata, ma le mani continuavano a scivolargli a causa del sudore finendo così su L.
«Light-kun deve calmarsi.» L raccolse delicatamente le mani di Light dalla sua vita e le riportò sulle ginocchia del ragazzo. «Dobbiamo decollare ora, così da avere un tempismo perfetto e fare un ingresso formidabile. Watari, sei pronto?»
«Sì» rispose l’anziano, inclinando la pistola e annuendo bruscamente a L.
«Ottimo.» L si diresse ai pulsanti e fece alzare in cielo l’elicottero azionando alcuni interruttori, a nessuno dei quali l’esausto Light aveva prestato attenzione.
Dopo aver preso diversi respiri profondi, il ragazzo ritornò alla realtà e sbatté le palpebre verso la città sotto di lui. «Credo che non sia poi così male» commentò. «Oh, c’è la casa di mia zia! E... era nudo quel tizio sul tetto?»
«Li stiamo accerchiando» disse L, bloccando efficacemente il balbettio insensato di Light. «E la percentuale di Light-kun è diminuita dell’uno virgola otto per cento.»
«Oh, è splendido!» Light batté le mani e guardò L. «Vuoi dire che sono solo al duecento tredici virgola due adesso? Benone!»
«Zitto, Light-kun.» L fece svoltare bruscamente a sinistra l’elicottero facendo sbattere la testa di Light sul lato del velivolo.
«Ahi! Sta’ più attento a come fai volare questo coso, Ryuuzaki!»
«...Le mie scuse.» L afferrò il termos di tè che Watari gli aveva portato e ne bevve un sorso, bruciandosi sgradevolmente la lingua. Rimise a posto la bevanda accanto a Light e sospirò pesantemente.
«È tè quello, Ryuu?»
«Sì.»
«Posso averne un sorso?»
«No» rispose L, ma non fu sorpreso quando Light aprì e tracannò comunque la bevanda.
«Scotta!» Light fece un piccolo schiocco di disgusto e scosse la testa. «Ahi!»
«Non ingurgitare il tè in quel modo, Yagami» intervenne Watari. «È bollente.»
«Grazie per l’avvertimento in ritardo!»
«Non parlarmi così, Yagami!» ordinò Watari, offeso.
L lasciò ricadere la testa sul sedile. Perché sempre a me...? «Light-kun, rispetta gli anziani» disse. «Watari, per favore, non urlare a Light.»
«E non dirmi cosa devo fare, giovanotto» disse Watari, il cui sguardo fece rimpicciolire L al ricordo delle sculacciate infantili.
«Mi dispiace, Watari.»
«Watari è in modalità cecchino, non è vero?» sussurrò Light a L, ottenendo in risposta soltanto un cenno del capo.
Alla fine, dopo una buona dose di silenzio teso, arrivarono a destinazione e L fece atterrare l’elicottero (piuttosto approssimativamente) sull’autostrada vicino l’auto di Higuchi.
«È un’orribile tonalità di rosso, non credi?» chiese Light, indicando l’auto e arricciando il naso disgustato. Guardò L e vide che l’altro non gli stava prestando attenzione. «Be’, sei sgarbato.» Il ragazzo incrociò le gambe e ondeggiò i capelli mentre L abbaiava ordini ai membri della Task Force e ad Aizawa.
Hmm. Scommetto che starei bene con i capelli ricci, rifletté Light, immaginandosi con una testa piena di riccioli d’oro ondulati. Ryuu sarebbe orribile, però. Un’immagine inquietante di L con indosso una parrucca incipriata sbucò nella mente di Light e lo fece rabbrividire per l’orrore. Eew.
Light guaì e venne riportato alla realtà quando Watari armò di nuovo la pistola, molto rumorosamente e proprio nel suo orecchio.
«Non c’è bisogno di essere così idiota, Watari-san» sibilò Light, sperando che il vecchio lo avesse sentito.
«Light-kun, non chiamare idiota Watari» intervenne L. Poi rivolse la sua attenzione al quaderno che il padre di Light passava in giro e decise che voleva dargli un’occhiata.
«Per favore porti il quaderno all’elicottero.»
Light canticchiava tranquillamente mentre Mogi portava loro il Death Note.
«Grazie» disse L, prendendo il quaderno dalle mani di Mogi. Lo sollevò e lo guardò da vicino e, dopo aver visto lo Shinigami, tutti i pezzi del puzzle cominciarono ad andare al loro posto...
«Dannazione, Light-kun!»
Cercando di afferrare il quaderno, Light aveva rovesciato il thermos di tè accanto a L. Il liquido fumante aveva fatto una pozzanghera sul sedile di L e inzuppato i pantaloni di quest’ultimo fino alla pelle.
«Ahi!» In preda al dolore, L saltò fuori dall’elicottero e lasciò cadere il quaderno a terra accanto a lui. «Scotta!»
«Mi dispiace, Ryuu!» Light balzò fuori dall’elicottero e corse dall’altra parte. «Stai bene? Oh, davvero, non volevo bruciarti. Mi dispiace…»
«Silenzio!» schioccò L. Perché deve distruggere sempre i miei lampi di genio...?
«Bene, ecco.» Light si piegò e raccolse il quaderno.
L sobbalzò quando sentì un fortissimo grido di shock proveniente dal ragazzo accanto a lui e di scatto girò la testa per guardarlo. «Light-kun...?» Tese la mano per riprendere il quaderno. «Per favore, ridammi il quaderno quando questo accesso di urla ti sarà passato.»
...Ma Light continuò a urlare per qualche secondo e, quando tornò a guardare L, aveva un brutto ghigno sul volto davvero molto poco attraente.
«Light-kun, dammi il quaderno.» L scosse la testa di lato per allontanarsi i capelli dal volto; c’era del vento proveniente dalle pale degli elicotteri, che dovevano essersi accidentalmente azionate a tutta velocità quando lui era saltato fuori del velivolo. «Dammelo.»
«...Posso tenerlo io, per ora» disse con fermezza Light. «Controllerò se questi nomi corrispondono alle vittime.»
Light si comporta in modo strano... «Perché Light-kun ha urlato in quel modo?»
«Lo Shinigami mi ha spaventato, L.» Light iniziò a dargli le spalle per tornare in elicottero, ma L non ne aveva alcuna intenzione. Afferrò il quaderno e cercò di strapparlo dalla presa mortale di Light.
«Dammi il quaderno» insisté L.
«No, lasciamelo guardare per un po’» fu la risposta insolitamente controllata. «Ho solo bisogno di un paio di minuti per controllare questi nomi.»
«Light-kun è testardo.» L tirò più forte, e presto cominciarono una sorta di tiro alla fune.
Nel frattempo, i membri della Task Force guardavano i due geni combattere per il quaderno, e tutti trattennero il fiato quando accadde qualcosa di spiacevole: L, apparentemente stufo di giocare, lasciò andare la sua estremità del quaderno. A causa della forza con cui Light lo stava tirando, le sue braccia andarono indietro perdendo la presa su di esso. Il quaderno volò in aria, girando e vorticando, finché non colpì le pale dell’elicottero.
Frrrrrrr!
Il quaderno non c’era più.
L guardava con scioccato orrore le prove che venivano triturate dalle pale dell’elicottero facendole piovere in piccole strisce di carta intorno a loro.
«Light-kun!»
Light abbassò lo sguardo per vedere gli occhi di L sparargli dardi mortali. «Um... oops?»
«Light-kun ha tagliuzzato il quaderno! Non posso crederci!»
«Mi dispiace, Ryuu...»
«Non darmi...» ma L si interruppe quando vide che Light non era più nello strano stato di prima. «Ryuu?»
«È il tuo nome, no?» piagnucolò Light. «Ti prego, non uccidermi.»
«Light-kun mi ha chiamato “L” prima.»
«No, non l’ho fatto.» Light, torcendosi le mani, si spostò lentamente verso l’elicottero. «Allora... Dovremmo andare ora, Ryuu?»
L, che stava ancora mettendo insieme tutto quello che era successo, annuì lentamente. «Sì, Light-kun. Dovremmo andare, visto che l’unica prova valida che avevamo è stata effettivamente distrutta.»
«Ho già chiesto scusa per questo!» squittì Light. «Hai intenzione di farmela pagare per settimane, non è vero?»
«Ho intenzione di farla pagare a Light-kun per anni» corresse L. «Light-kun mi ha reso molto arrabbiato.»
Il volo di ritorno passò per lo più in silenzio, con le occasionali scuse imbarazzate di Light. L non disse una parola, tranne quando Light stava per premere il pulsante color “rosso brillante” facendoli quasi espellere dall’elicottero. Subito dopo il loro ritorno, L aprì il suo bracciale delle manette, lo attaccò alla ringhiera delle scale e si scusò per andare bagno.
«Fa’ presto...»
L sbatté la porta in faccia a Light.
«…Ryuu.» Light aggrottò la fronte e fissò il pavimento, rimproverandosi per essere così goffo. Onestamente, non sapeva nemmeno il motivo per cui aveva iniziato una tale lotta per il quaderno prima di tutto! Perché non lo aveva semplicemente lasciato ad L...? Le sue riflessioni furono interrotte, però, quando un forte suono di parole inglesi fece eco fuori dal bagno.
Posso non aver fatto molta attenzione in inglese, pensò Light, ma so che queste che escono dalla bocca di Ryuuzaki sono parole molto offensive. Wow, non credevo nemmeno che le conoscesse! È... Come mi ha appena chiamato?
Nel frattempo, L terminò il suo sfogo di imprecazioni e si chinò sopra il lavandino per guardare il suo riflesso. Vedendo che aveva una notevole quantità di saliva accumulata in bocca, si spruzzò un po’ d’acqua sul viso.
«Non uccidere Light» sussurrò allo specchio. «Non ucciderlo, anche se è un maledetto idiota. È importante per questo gruppo di lavoro e per me, e anche se può avere appena mandato all’aria l’intero caso, non deve essere danneggiato fisicamente...»
«Stai bene lì dentro, Ryuuzaki?» La voce di Light tuonò attraverso la porta. «Per favore, non farmi male!»
L non rispose, invece ricordò a se stesso un paio di volte di non uccidere il ragazzo e di calmarsi. Quando uscì dal bagno pochi istanti dopo, era relativamente composto. Si trascinò verso Light e rimise il bracciale.
«Light-kun non mi deve provocare in questo momento» ronzò. «Se lo fa, non mi riterrò responsabile per quello che gli farò.»
«...Quindi, cosa vuoi che faccia?»
«Tacere e stare lì mentre analizzo la situazione.»
«‘Kay.»
L analizzò la situazione per i successivi venti minuti, e Light si spazientì. Iniziò a dondolare sui tacchi e a canticchiare da solo un motivetto stonato. Fu quando quel brano cominciò a trasformarsi in una sinfonia che L sentì il bisogno di fare qualcosa.
«Molto bene» scattò il detective. «Dal momento che Light-kun non può controllare i suoi impulsi musicali, lo lascerò nel nostro appartamento e andrò in ufficio da solo.»
«...Ok.»
L portò Light nella loro stanza, lo incatenò al letto e tornò negli uffici per discutere il problema con la squadra. Non furono molto di aiuto (Yagami difese Light, Mogi rimase in piedi a guardare e Matsuda fece le fusa a Misa), così L si rivolse al suo computer e per un po’guardò un foglio di calcolo vuoto. Digitò alcuni numeri per sembrare occupato, ma per qualche ragione non poteva distogliere la mente dal giovane al piano di sopra.
...Cioè, dal Kira al piano di sopra.
Per L era chiaro che Light era diventato Kira a causa di quel radicale cambiamento della personalità quando aveva toccato il quaderno. Ma come avrebbe potuto condannarlo senza prove? Era anche più sospetto il fatto che fosse stato Light a distruggere il quaderno. Ora, L non aveva davvero nulla per andare avanti, a meno che non trovassero miracolosamente un altro Death Note o Light non ridiventasse Kira per una sorta di ridicolo intervento divino.
Tutto questo è molto sconveniente, si lamentò L tra sé e sé. E un enorme spreco di tempo che potrei spendere per mangiare. Basta così.
«Vado di sopra a discutere con Light-kun di alcune cose» annunciò L, alzandosi in piedi. Ho bisogno di un po’ di torta. E forse un bicchiere di vino...
 
 
 
«Ryuu! Ah…»
L era entrato l’appartamento per sentire un piagnucolio proveniente dalla camera da letto.
«Light-kun si alzerà dal letto quando sarà tranquillo!» urlò L, aprendo di scatto il frigo.
«Ma Ryuuzaki, devo andare in bagno!»
L trovò la sua torta e, senza preoccuparsi di prendere una forchetta, la afferrò e ne morse un pezzo, fregandosene delle briciole che cadevano sul loro brillante pavimento della cucina a prova di Light.
«Resisti, Light.» L s’infilò il resto della torta in bocca e spalancò la credenza per prendere il vino. Lo stappò, ne versò una generosa quantità in un bicchiere e si trascinò in camera da letto.
«Oh, grandioso» scattò immediatamente Light. «Stai bevendo vino. Sai come diventi quando lo bevi.»
«Light-kun non è nella posizione di mettere in discussione le mie abitudini sul bere» ribatté L. Andò avanti e slegò il giovane dal letto, dopo di che Light andò di corsa al bagno.
«Diventi semplicemente letargico e scontroso quando bevi!» gridò Light, come se fossero affari suoi. «E io non voglio litigare adesso!»
«Light-kun, abbiamo un problema enorme per le mani in questo momento» rispose L, scivolando fuori dai jeans e sistemandosi a letto. «Devo decidere dove portare le indagini d’ora in poi.»
«Hai Higuchi, quindi lasciami andare. Interroga lui.» Light tornò e lanciò ad L uno dei suoi sguardi più dispettosi. «Posso uscire dalla tua vita ora.»
«Light-kun non è ancora pulito.» L finì il suo vino e si gettò sul suo cuscino. «...Gli dirò il resto della mia teoria domani, quando non sarò sotto l’influenza dell’alcol.»
«Va bene.» Light si sistemò accanto ad L con un piccolo grugnito. «Come vuoi, solo non mi svegliare tra due ore.»
«Molto bene. E... Dovrei dire a Light-kun che non terremo più le manette.»
«Oh, ok. Buonanotte.»
«Notte.»
Sebbene entrambi ci avessero pensato, nessuno dei due domandò perché condividevano ancora lo stesso letto.
 
 
 
 

 
   
 
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