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Autore: camoeight    08/10/2016    2 recensioni
"Ops spero di non aver appena divorato il comitato di benvenuto" Caroline è a New Orleans, ma non è una visita di piacere.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TAKE ME HOME
 
- Could you take care of a broken soul? -
 

C’è qualcosa di musicalmente perfetto in un osso che si spezza. Nella carne lacerata.
Crac.
Squash.
C’è qualcosa di esaltante nelle grida di qualcuno che implora pietà, supplica e prega ai tuoi piedi.
Ti prego non uccidermi.
Caroline muove la testa lentamente, da una parte poi dall’altra, al ritmo della morte.
Crac. Ti prego. Squash. È un loop perfetto. È la sua nona e lei è Beethoven.
Serra la mascella percependo l’intruso qualche metro dietro di lei. Gli occhi cremisi sono fissi sul massacro ai suoi piedi, indecisa se attaccare o sparire. Inaspettatamente – è così che funziona quando non hai sentimenti-  decide di parlare.
“Ops…spero di non aver appena divorato il comitato di benvenuto”
 
Klaus la guarda e c’è sorpresa nei suoi occhi, amarezza, e forse, nel profondo eccitazione.
“Ti sei data un bel da fare love” mormora facendo un rapido cenno ai cadaveri dietro di lei “Per non parlare dei problemi che hai creato a Mystic Falls” aggiunge alzando un sopracciglio e la vede roteare gli occhi infastidita.
“Dopo tutto questo tempo è solo questo che hai da dirmi? Sei l’ultimo da cui mi aspetto una ramanzina Klaus” dice lei leccandosi le dita e per un attimo lo sguardo dell’ibrido si fa più scuro.
Poi però mette le mani avanti “Lungi da me criticarti per aver abbracciato la tua natura sweetheart…” fa una pausa e un passo avanti “…ma posso assicurarti che certe cose si apprezzano molto di più quando si è in possesso delle proprie emozioni” conclude abbassando il tono e ciò che sta lasciando intendere Caroline lo afferra perfettamente.
Fa spallucce cominciando a trascinare i cadaveri ammassandoli uno sull’altro “Parlando di darsi da fare…” comincia allegra “…noto con piacere che il tuo interesse per le bionde non è cambiato” alza di nuovo lo sguardo su di lui beandosi del potere che ha sul suo umore. Neanche questo è cambiato.
“Sai sono a New Orleans da un po’ ormai, la gente parla e adora le storie d’amore…soprattutto quando hanno per protagonista l’ibrido originale e la coraggiosa barista umana” a questo punto ciò che non si aspetta è la risata vibrante di lui che le fa assumere un’espressione oltraggiata.
“Caroline” mormora lui “Hai avuto il tuo tempo per metabolizzare la morte di Liz” lo sguardo diventa serio “Ora basta giocare” le intima.
La gola le si chiude. È come se qualcuno la stessa strangolando, ma Klaus è ancora a dieci passi da lei. E sono soli tra i resti di quel complesso industriale.
“Ah è così quindi” annuisce Caroline cercando qualcosa nella tasca del cappotto “Sei stato informato…tiro a indovinare? Stefan suppongo…” mormora giocando con un accendino bianco “Quindi immagino che ti abbia detto proprio tutto, non è così?” alza lo sguardo su Klaus che non sembra così convinto.
Questo la fa sorridere.
“Sai è stato divertente all’inizio giocare con lo squartatore. Ho capito cosa  vedessi in lui –anche se posso assicurarti che la nostra relazione ha avuto ben poco di fraterno” sottolinea esultando davanti all’espressione furiosa di lui. La vampira curva le spalle fingendosi avvilita “Alla fine anche lui mi ha delusa, troppo attaccato alla sua umanità…e poi Elena era così triste. Poverino non ha retto. Quanto potenziale sprecato. Perciò eccomi qui.” fa una piroetta allargando le braccia e in quel momento dalla sua mano lo zippo vola su uno dei corpi alle sue spalle. Lentamente le fiamme cominciano a divorare uno ad uno i cadaveri.
Klaus non riesce a non pensare a quanto sia bella illuminata dal fuoco e dalla distruzione.
“L’ultima cosa che avrei pensato di te è che fossi una bugiarda Caroline” sussurra senza staccare gli occhi da lei.
“Che significa?” chiede la vampira piccata assottigliando lo sguardo, non le piace quell’espressione.
Finalmente Klaus comincia ad avvicinarsi “Significa che sotto sotto tu non vuoi essere così” e Caroline lo guarda come se fosse impazzito scuotendo la testa e facendo per andarsene.
“Altrimenti perché venire qui? Perché non New York? Chicago? Perché sei venuta nell’unico posto in cui sapevi avresti trovato la sola persona capace di riportare indietro la tua umanità? Scommetto persino che non hai assunto verbena” dice sorridendo vittorioso all’espressione ferina di lei.
“Sono qui perché credevo avresti capito! Il fascino dell’oscurità e tutto il resto…” tenta di giustificarsi lei, sentendosi improvvisamente a disagio.
Klaus non si ferma e continua ad avanzare “No Caroline. Non è per questo” e riesce ad afferrarla proprio mentre è sul punto di sparire “Avanti love. Sono qui, sei al sicuro con me” dice accarezzandole dolcemente il viso e gli si stringe il cuore a vederla così atterrita “Lascia andare tutto” sussurra di nuovo. Caroline prova a divincolarsi, a graffiare e mordere, ma alla fine si sente investita da un’onda e si fa travolgere.
Piange. Si sente soffocare e schiacciare dal peso di tutto. Poi però una voce la riporta indietro.
“Va tutto bene ora Caroline” le mormora dolcemente su una spalla e lei si appoggia a lui, lascia che sia Klaus a prendersi cura di lei.
“Dove stiamo andando?” chiede con una voce che le ricorda se stessa anni fa.
“Andiamo a casa”.
 
 
 
  
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