Sebastian Michaelis stava cullando il piccolo Ciel, un bimbo orfano di 2 anni.

Erano ormai due giorni che il ragazzo lo aveva adottato e ormai per Ciel Sebastian era come un padre.

Quella mattina, alle sei, il pianto del bimbo svegliò il più grande che, andando in cucina, prese il biberon che aveva preparato la sera prima; si meravigliò che un bimbo così piccolo si svegliasse così presto, sua sorella minore, Alice, non si era mai svegliata così presto, quando era piccola.

Entrò nella stanza del piccolo e, anche se era buio, potè distinguere abbastanza bene la figura di Ciel in piedi nel lettino, le mani ben strette alle sbarre e i piedi piantati nel materasso.

Si avvicinò, aprì le tende e prese dolcemente Ciel in braccio. "Oh, piccolo, devi avere molta fame, vero?" disse, dandoli il biberon. Dopo un po' lo tolse dalla bocca del piccolo e questi ricominciò a piangere ancora più forte. Sebastian, allora, lo appoggiò sulla spalla, dandoli leggeri colpetti sulla schiena; dopo qualche colpo Ciel emise un leggero "burp".

Sebastian sorrise soddisfatto e portò il piccolo fino alla cucina. Lo sedette sul seggiolone e gli mise davanti una piccola ciotola con dentro della purea di pere, prese il cucchiaio e glielo portò davanti alla bocca. Ciel però serrò la bocca e strizzò gli occhioni, "No!" strillò con la sua vocetta acuta.

Sebastian sospirò e disse: "Se Ciel non mangia la pappa non diventerà mai grande e forte!". A quelle parole, Ciel mangiò tutto il contenuto della ciotola.

Finito di mangiare, Sebastian gli cambiò il pannolino e lo vestì.

Lo portò al parco giochi e lo fece salire sull'altalena con il seggiolino.

"Vuoi che ti spinga?" chiese sorridendo; Ciel annuì e, appena l'altalena prese a muoversi sempre più velocemente, si mise a ridere.

"Pù in ato! Pù in ato!" gridava il bimbo sempre più allegro.

"Ti voio bene, papi!" disse Ciel, dando un bacetto sulla guancia di quello che considerava come un padre. "Anch'io ti voglio bene!" disse Sebastian accarezzandogli i capelli.

Dopo pranzo, Sebastian mise a letto per la nanna Ciel e in quel momento arrivò a trovarli Alice.

"Ciao fratellone!" disse contenta la ragazzina. Alice aveva 15 anni, sette anni in meno del fratello. Tra loro due c'era anche Claude, che aveva 2 anni in meno di Seb.

Arrivò l'ora di cena e i tre mangiarono contenti e alla sera Sebastian preparò il bagnetto.

Dopo averlo lavato, il più grande lo avvolse nell'asciugamano e andò a prendere i vestiti che aveva dimenticato sul letto.

Ma non fece in tempo ad andare nella stanza che il bimbo si era messo a correre tutto nudo per la piccola casa. Sebastian sospirò, possibile che quel bimbo era tanto allegro?

Lo riuscì ad acchiappare e gli mise il pannolino e il pigiamino.

Lo portò nella sua camera, dentro al lettino.

Ma non appena si allontanò, il piccolo cominciò a piangere e ad agitare le braccia in direzione dell'altro.

Sebastian lo prese in braccio e lo portò in camera sua.

Avrebbero dormito insieme anche quella sera...

Angolo dell'autrice:

Eccomi qui con un'altra long!

Questa fic avrà solo tre capitoli, però spero che vi piacerà ugualmente.

Ho deciso di scriverla perchè secondo me, Ciel vede Sebastian come una figura paterna, quindi mi sono chiesta: “perchè non fare che Ciel è il figlio adottivo di Sebastian?”, e con questo pensiero è nata questa fic.

Spero che la fic vi piaccia e ringrazio chiunque voglia leggerla e magari lasciare un commento.

Ci vediamo con i prossimi capitoli!
Un bacione, Giulyj Vessalius