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Autore: Silkye96    10/10/2016    1 recensioni
Una One-Shot ispirata al trailer del capitolo 32.
ATTENZIONE CONTIENE SPOILER DEL TRAILER, se non lo avete visto e non avete intenzione di farvi spoiler sul trailer NON leggete la storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shameless

                                          Shameless





Si dice che il silenzio sia amico della solitudine, che durante i momenti di totale solitudine si senta solo silenzio, è strano perché nei momenti in cui io mi sento più sola sento solo una gran confusione dentro di me, ed attorno a me...
A me sembra che ovunque io mi giri ultimamente non senta altro che chiasso.

Oggi torno a scuola triste ma con una certa emozione dentro di me, oggi infatti è la prima lezione di arte di Pierrick, non vedo l'ora di iniziare...In fondo, la vita va avanti e anche se ora Lysandro non si ricorda di me presto lo farà, ne sono certa.
Sono davvero curiosa di sapere come gli altri troveranno la lezione, chissà se sono emozionati quanto me? Ma non credo.
Di solito sono sempre io quella che si agita per nulla, i miei compagni sono tutti molto neutri.
Arrivata al liceo, mi dirigo subito in classe, poso le mie cose e mi accorgo della presenza di Melody.
-Buongiorno Melody- la saluto.
Lei si volta con un grande sorriso, mi saluta a sua volta e noto che sembra particolarmente di buon umore.
-Ti trovo molto entusiasta- osservo.
-Eh sì, sono molto impaziente di iniziare la lezione- mi dice con allegria.
Annuisco e le dico che anche io non vedo l'ora di cominciare.
In quel momento, Melody mi porge un camice rosa chiaro, dei guanti bianchi e una cuffietta per capelli.
-Pierrick ha detto che ci serviranno per non sporcarci- mi spiega.
-Ottima idea, non vorrei mai rimanere due ore a togliere la pittura dai capelli- dico ridendo.
Man mano che gli studenti arrivano, Melody porge loro la "divisa" e ci fermiamo tutti a scambiarci i vari pareri sulla lezione, c'è chi come me è impaziente di scoprire di che si tratta, e chi di arte non ne può davvero più...E' tutto molto divertente.
C'è da dire che tutto questo brio mi sta distraendo parecchio dalla questione di Lysandro, sto riflettendo, mi sembra di non aver fatto abbastanza per aiutarlo a ricordarsi chi io sia, eppure non mi viene in mente qualcosa in più che potrei fare.
Mi desto dalla mia trance quando sento qualcuno sedersi accanto a me, è Rosa, di fronte a noi ci sono Priya e Alexy.
-Buongiorno- cinguetta Rosa.
-Ciao Rosa, ciao ragazzi- li saluto tutti.
Priya e Alexy mi sorridono, Rosalya ha un' espressione strana.
-Rosa, stai bene?- chiedo preoccupata.
-Mh? Sì...Mi chiedevo solo...Sei arrabbiata con me?- chiede timidamente.
Le sorrido caldamente.
-Ma no stupida! Perché dovrei essere arrabbiata con te?-
-Per l'abbraccio...- mormora.
-Ma Rosa! Che dici? E' ovvio che due amici si abbraccino e poi tu hai fatto di tutto per aiutarmi, perché dovrei arrabbiarmi...Certo, all'inizio ero un po' gelosa ma...Tu non c'entri nulla in tutta questa storia- la rassicuro.
-Sì Rosa, Silkye ha ragione...La situazione è senza dubbio bizzarra ma non è certo colpa tua se Lysandro ha questi piccoli...Chiamiamoli vuoti di memoria...- commenta Alexy.
Priya rimane in silenzio ad ascoltare, non so come sia possibile ma è entrata subito nelle nostre grazie e fa parte del nostro gruppetto a tutti gli effetti, dopo aver avuto quelle conversazioni con lei mi sono sentita meglio e mi sembrava giusto includerla nel gruppo dato che mi sembrava volenterosa ad ottenere la nostra amicizia e la nostra fiducia.
-Tu che ne pensi?- le chiede Rosa.
-Io penso che tu non c'entri nulla, Lysandro si è sentito di abbracciarti, non c'è nulla di male...Inoltre, tu sei perdutamente innamorata di Leigh, quindi...-
Finalmente Rosalya si calma, ora posso starmene tranquilla anche io, non potrei mai arrabbiarmi con lei e non certo per un motivo così ridicolo!
Continuiamo a conversare del più e del meno, ognuno di noi parla di un diverso argomento, ci diciamo svariate cose, finché non udiamo la porta chiudersi alle nostre spalle.
-Buongiorno a tutti- esclama il professore entrando.
Ognuno torna al proprio posto con una certa agilità.
Salutiamo il professore alzandoci in piedi, quando ci sediamo di nuovo, prende posto anche Pierrick, si è seduto sopra la cattedra a gambe accavallate, si vede che è un insegnante molto informale e rilassato.
-Oggi inizieremo con una lezione di arte molto particolare...- ci comunica.
Tutti tendiamo le orecchie per capire bene di cosa si stia parlando.
-Vorrei che scolpiste questo blocco di argilla, ognuno di voi dovrà scolpirlo senza pensare a qualcosa di particolare, vorrei che vi lasciaste trasportare- ci spiega.
Sembra davvero difficile, ma a questo punto farei di tutto pur di distrarmi come si deve.
Sentiamo la porta aprirsi dietro di noi, le espressioni dei miei amici sono interdette, alcuni sorridono, mi irrigidisco pensando di aver capito chi si trova sull'uscio dell'aula in questo preciso momento.
Mi volto lentamente: è Lysandro!
-Rosa, sapevi che gli avevano dato il lascia passare per uscire dall'ospedale?- chiedo.
-Sì, certo- mi informa con il sorriso.
Non penso che riuscirò a distrarmi come avrei voluto.
Lysandro ha un'espressione parecchio persa, mi fa quasi pena...Il professore si avvicina a lui con delicatezza e gli sorride.
-Lei è il signor Ainsworth, giusto?- chiede.
-Sì- risponde lui, ha una voce così flebile che non sembra nemmeno lui.
Non posso ancora credere che sia qui davanti a me, mi bruciano gli occhi per la sorpresa, sento che potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro, mi trattengo più che posso per non sembrare una pazza isterica.
-Prendi pure posto, come ti senti?- chiede il prof.
-Bene, anche se...Scusi ma...Non ho idea di chi lei sia- risponde Lysandro.
Il professore sorride appena :-Non si preoccupi, io sono Pierrick, il professore di arte...Ora prenda posto, così iniziamo la lezione-
Lysandro si guarda attorno, fissa il suo sguardo su Rosa, poi lo sposta su Castiel e alla fine sceglie di sedersi accanto a quest'ultimo.
Li vedo bisbigliarsi qualcosa a vicenda per poi tornare a prestare attenzione al professore.
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Durante la ricreazione esco in cortile per darmi una rinfrescata e schiarirmi le idee, speravo di poter avere un po' di tregua da questa situazione snervante e invece...Ho ottenuto solo di incastrarmici ancora di più.
Lascio uscire un lungo sospiro rassegnato, non penso ci sia un modo per uscire indenne da questa faccenda, inoltre mi chiedo come sia possibile che, fra tutti, si sia dimenticato proprio di me...Con tutto quello che abbiamo passato insieme, i momenti che abbiamo vissuto, dopo quel bacio...
Proprio in questo momento noto un qualcosa di molto familiare accanto al cancello, mi avvicino di corsa e raccolgo da terra il quaderno di Lysandro.
-Ecco di cosa ho bisogno!- esclamo.
Sono tentata di aprirlo per guardare cosa c'è dentro ma so che a lui non farebbe piacere, d'altro canto ho bisogno di capire se dentro c'è qualcosa di utile che possa aiutarlo a ricordarsi di me, in fondo lui mi disse che nel suo taccuino annota praticamente di tutto, avrà scritto anche di me?
Solo a pensarci mi sento divampare, arrossisco di colpo e mi sento anche pervasa dai sensi di colpa quando apro la prima pagina per rivelarne il contenuto.
Non scopro molto, c'è solo una canzone, una di quelle che è stata cantata al concerto.
Decido che è meglio non leggere altro, magari se gli riporto il taccuino si ricorderà di me, si ricorderà di tutte le volte che ho già provveduto a portargli ciò che perdeva in giro per il liceo.
Non perdo tempo e inizio a correre per i corridoi del Dolce Amoris, con gli occhi inizio già a cercarlo sperando di trovarlo in fretta.
Mi viene in mente che potrebbe essere con Rosalya o con Castiel, credo che Rosa sia in aula B, provo prima lì.
Trovo solo Armin e Alexy.
-Hey, dove vai così di corsa?- mi chiede Armin divertito.
-Oh io...Sto cercando Lysandro...- mormoro.
Alexy mi sorride in modo strano :-L'ho visto scendere nel sottoscala- mi informa.
-Ok, grazie mille Alex, ci vediamo dopo ragazzi-
Corro verso il seminterrato sperando con tutto il cuore che Lys sia ancora lì.
Quando arrivo lo trovo seduto per terra a guardarsi intorno con aria persa.
-Lysandro- lo chiamo.
-Oh, Silkye, giusto?-
Mi sento morire ogni volta che mi chiede se ricorda bene il mio nome, fino a pochi giorni fa lo pronunciava senza nessuna fatica e ora non si ricorda nemmeno se è il nome giusto...
-Sì, giusto- rispondo.
Lysandro mi guarda con un'espressione triste che sembra implorare le mie scuse per le sue varie dimenticanze, eppure io non riesco a non avercela un po' con lui...Se avesse fatto attenzione tutto ciò non sarebbe mai successo, se gli fosse davvero importato di me non mi avrebbe mai dimenticata, tempo fa mi disse che le cose importanti non le dimentica...Vuol dire che non sono importante?
-Dimmi-
Lo guardo con aria risentita, cerco di contenere la mia improvvisa rabbia, non so da dove provenga tutto questo astio.
-Volevo solo riportarti questo...- mormoro porgendogli il taccuino.
Lysandro sgrana gli occhi, con mano ferma afferra il suo quaderno e mi guarda con severità :-Non dovresti...-
-Non l'ho letto, non preoccuparti-
Rimango in silenzio per un po', poi parlo :-Vorrei che lo leggessi a fondo, magari ti aiuterà a ricordarti di me, o di altro...-
-Lo farò- mi risponde.
Me ne vado, ho bisogno di concentrarmi su altro, dentro di me spero con tutta l'anima che lui inizi a ricordarsi di me dopo aver letto il contenuto del taccuino.
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Mi incammino per tornare a casa, sento la voce di Rosalya che mi blocca.
-Rosa!-
Con lei c'è anche Priya.
Entrambe hanno una proposta interessante per me.
-Ti va di fare un pigiama party?- chiede Priya.
-Sì, così ti distrai e non pensi più a questa brutta situazione- aggiunge Rosa.
-Bè...D'accordo- rispondo subito.
-Però casa mia è off limits, le mie sorelle assediano la casa...Non ho molto spazio- confessa Priya.
-Anche casa mia è fuori discussione, i miei non amano questo tipo di serate- commenta Rosa.
-Possiamo farlo da me, dobbiamo solo chiedere il permesso ai miei- dico.
Ognuna va per la sua strada, ci siam messi d'accordo che le chiamerò dopo aver parlato con i miei.
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Dopo aver avuto l'okay dai miei genitori invito le ragazze a passare la notte da me, le aspetto seduta sul letto in camera mia, con le gambe posate sulla parete dietro al letto.
Quando avverto la porta della mia camera aprirsi entrano le ragazze, entrambe con un cuscino e un sacco a pelo sotto braccio.
-Ciao- mi salutano con allegria.
Le saluto anche io con lo stesso brio, si siedono sul letto accanto a me ed iniziamo la serata, Rosa indossa il suo pigiama, la stessa camicia da notte striminzita e sexy che indossò al compleanno di Melody, Priya indossa invece un paio di pantaloni larghi azzurri e una canotta bianca aderente, io indosso un pigiama nuovo, una canotta rosa chiaro trasparente sulla pancia e un paio di pantaloncini dello stesso colore con dei volant sul fondo.
-Che carino il tuo pigiama- esclama Rosa.
-Grazie, l'ho comprato ieri- rispondo.
Mia madre ci porta della cioccolata calda con panna e dei biscotti prima di andarsene a letto a dormire.
-Di cosa vogliamo parlare?- chiede Priya divertita.
-Io direi...Di ragazzi- risponde prontamente Rosalya.
Sorrido mestamente, è proprio l'ultima cosa di cui vorrei sentir parlare, d'altra parte mi affido completamente al taccuino di Lys, so che sarà utile, me lo sento.
Rosalya parla a lungo di Leigh, di come si sono conosciuti, della loro storia, improvvisamente sento un buco allo stomaco, non è fame...Non so che mi prende, forse tutto quello di cui lei sta parlando mi manca, mi mancano i baci, gli abbracci, il tenersi per mano.
-Tu e Leigh siete proprio la coppia perfetta- commenta Priya.
-E' vero, siete davvero carini insieme- osservo io.
Rosa ci sorride caldamente, poi la sua attenzione si rivolge a Priya.
-E tu? Che ci dici di te?-
Priya assume una strana espressione, i suoi occhi sembrano vitrei e si vede che ha un nodo alla gola.
-Priya, tutto bene?- chiedo.
-Sto bene, solo che per me non è un argomento facile- mormora.
-A noi puoi dire tutto, siamo amiche ormai- la conforta Rosa.
Priya in un primo momento rimane zitta come se nascondesse un oscuro segreto, poco dopo riesce a parlare.
-Io sono promessa in matrimonio a un giovane ragazzo indiano figlio di un imprenditore famoso, la mia famiglia ha problemi economici e una delle mie sorelle è già sposata, da dove vengo io si usa così- ci spiega a malincuore.
Rosalya ed io non sappiamo cosa dire, rimaniamo a fissarla dispiaciute ed in silenzio rigoroso.
-Ma tranquille, parlando con mio padre sono sicura che riuscirò a risolvere la cosa- sentirla dire così mi tranquillizza e calma anche Rosa ovviamente.
Però ci dispiace per lei.
-E tu?- mi chiede.
-Io? Io non saprei nemmeno che dire...Oggi ho trovato il suo taccuino- racconto.
-Glielo hai riportato?- chiede Rosa impaziente.
-Sì, speravo che il gesto potesse agire sulla sua memoria...- mormoro.
-Vedrai che leggendone il contenuto si ricorderà tutto, ne sono sicura- commenta Priya.
-Lo spero, non potrei stare tranquilla se lui non ricordasse proprio nulla- rispondo.
-Sì però...Se si è innamorato di te una volta senza conoscerti, può comunque succedere di nuovo, no?- incalza Rosa.
-Può essere- mormoro.
Non so davvero che cosa rispondere, in fondo non sono sicura che possa innamorarsi di nuovo di me, e se non solo non dovesse più ricordarmi ma, inoltre, mi considerasse solo un'amica non so se ne uscirei sana di mente.
Ho aspettato così tanto di potermi dichiarare la sua ragazza, e ora che lo sono non ho nemmeno questa soddisfazione.
-Io ho un presentimento positivo- aggiunge Priya.
Le sorrido e mi lascio avvolgere dal caloroso abbraccio di Rosalya.
Continuiamo a chiacchierare finché non iniziamo a sentirci stanche, decidiamo di metterci a letto a riposare.
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Che delusione dopo una bella serata ritrovarsi poi a scuola, appena arriviamo troviamo un sacco di gente ammassata in corridoio, Peggy è al centro del gruppo e sembra raccontare qualcosa di estremamente interessante, tutti pendono dalle sue labbra.
-Ma che succede?- chiedo sorpresa.
-Ne so quanto te- risponde Priya confusa.
-Dai, andiamo a sentire anche noi!- esclama Rosa.
Ci avviciniamo alla folla, riusciamo a sentire Karla che ci informa di aver sentito degli strani rumori provenire dal corridoio proprio la sera prima.
-Che strano- mormoro.
-Ricorda un po' la storia del fantasma del liceo- scherza Rosalya dandomi una gomitata.
-Mh? Fantasma?- chiede Priya.
-Ma no, lascia stare, poi ti spiego- rispondo rapidamente.
Peggy ci racconta, in seguito, che questi rumori non sono casuali, sono infatti i rumori risultato della costruzione del laboratorio di arte, Karla però sembra comunque molto turbata, almeno stavolta non sono io al centro dei gossip scolastici.
Noto che Lysandro è in disparte e che, anzi, si dirige verso il sottoscala, Rosalya mi fa cenno di seguirlo così mi stacco dal gruppo di compagni e mi affretto a corrergli dietro.
-Lysandro- lo chiamo.
-Oh, ciao...- ha un tono di voce così strano.
Anche la sua espressione è così diversa da suo solito, inizio a preoccuparmi.
-Ti senti bene?- gli chiedo.
Lysandro si avvicina a me, il mio cuore batte all'impazzata.
Ha un'espressione serissima dipinta in volto, non so cosa voglia dirmi ma sembra davvero molto importante, confesso che la cosa mi agita in maniera folle.
-Perché non mi hai detto niente?- mi chiede serio.
Non so cosa rispondere.
-Dirti cosa?- chiedo nervosa.
-Tutto Silkye, io non ricordavo nulla e...-
-Vuoi dire che ora ricordi?- chiedo.
-Sì, certo...Ogni cosa- risponde sincero.
Non posso fare a meno di sorridere, gli getto le braccia al collo incapace di contenere il mio entusiasmo, l'estasi del momento mi porta addirittura a non sentire più le ginocchia.
Lui mi sorride.
-Almeno hai cercato di aiutarmi- ammette.
-Volevo che ricordassi con i tuoi tempi, avevo paura che mi avresti dimenticata per sempre- mormoro.
-Non potrei mai, io le cose importanti non le scordo mica- mi dice serio.
-Mh, ho notato- scherzo.
-Grazie per non aver letto il taccuino- aggiunge.
-Non potevo leggerlo, a te non fa piacere...-
Rimaniamo in silenzio a guardarci negli occhi, poi le sento, le sue labbra sulle mie, il calore del suo respiro, e non c'è nessun altro posto dove vorrei essere, nessun altro con cui vorrei stare, aspetto questo momento da quel che mi sembra un tempo eterno.
Finalmente possiamo continuare a stare insieme.

Felici e nascosti.
  
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