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Autore: H a n a e    10/10/2016    1 recensioni
Raccolta di sei storie partecipanti al contest "Sei modi per fantasticare sulla mia OTP" con la coppia NaLu.
Contest indetto da @MaryLinely & @Danielle_Wang su Wattpad.
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E n j o y I t
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pirates 

«Erano anni che aspettavo questo giorno!» urlò Natsu tutto emozionato, proprio come un bambino il giorno di Natale.
«Oh andiamo Natsu, è solo uno stupido film sui pirati» ribatté Lucy rivoltando gli occhi al cielo, esasperata.
«E poi è anche il nostro anniversario e saremmo potuti andare a cena fuori» gli ricordò canzonatoria. Aveva ben altri piani in mente per quella sera.
Erano in fila da più di un’ora ormai per entrare in sala, con i cappotti in mano e due pacchi enormi di Pop-Corn tra le mani e Lucy ne aveva fin sopra i capelli di tutta quell’attesa per un film che neanche voleva vedere. A lei i pirati non piacevano, soprattutto quando nella sala accanto proiettavano uno di quei bei film romantici che tanto la facevano sognare.
Il ragazzo impallidì e lentamente si voltò verso la biondina, per guardarla con gli occhi ristretti a due fessure.
«Non. È. Solo. Uno. Stupido. Film. Sui. Pirati» si premurò di scandire ogni singola parola, per accentuare il dolore dovuto a quelle parole.
«È il film dei pirati»
«Abbiamo visto I Pirati dei Caraibi milioni di volte e sai che odio quei mostri strani» gli ricordò Lucy rabbrividendo all’idea di quei cosi con i tentacoli o con le cozze attaccate addosso. Le facevano altamente schifo, «potevi venirci da solo, o portare Gray» continuò sbuffando.
«Aveva da fare qualche cosa con Juvia» rispose il rosa distrattamente grattandosi la testa in modo distratto. Si mise in punta di piedi per vedere a che punto fosse la fila, e per la gioia della coppia, davanti a loro c’erano solo due persone, «e poi mi sembra che lo stiamo festeggiando l’anniversario, anche se non ne capisco l’utilità»
«I biglietti prego» disse una giovane donna con un sorriso. Natsu le porse entrambi i biglietti che la ragazza timbrò e nel frattempo diede le indicazioni per la sala.
«Potevamo almeno vedere qualcosa che piace ad entrambi» borbottò Lucy cercando di stare al passo di Natsu, che senza tacchi correva come una gazzella.
«Ma se ci sta quell’attore che ti piace tanto» rispose sbrigativo Natsu mentre cercava con lo sguardo il numero di sala.
«Questo non vuol dire che solo perché c’è Orlando Bloom allora di conseguenza mi piace anche il film»
Il ragazzo l’ignorò bellamente, cosa che fece andare su tutte le furie la biondina, che avrebbe volentieri preso quei Pop-Corn che aveva in mano e sbattergli su quella testa dura.
«Eccola!» esclamò contento spalancando le porte.
I due entrarono e si sedettero ai loro posti. La sala era piena di gente e loro erano seduti in fondo, tra le ultime file, un posto alquanto appartato, perciò Lucy sperò almeno di passare il resto della serata incollata alle labbra di Natsu.
Con tanto di avance, sguardi tattici, carezze spinte e quant’altro a Lucy quella sera il rosa le sembrò un essere asessuato.
«Lucy, ci sono altre persone» la richiamò il ragazzo senza mai scollare gli occhi dallo schermo e le dita sporche di saliva e burro.
Non l’aveva mai ignorata in momenti come quelli, anzi, era lei che doveva ricordargli che erano in un luogo pubblico, non lui, per Zeref!
Con la braccia incrociate sotto il seno e il broncio si mise a guardare il film – o almeno ci provò -, completamente disgustata. E per di più, Orlando, non lo aveva mica visto! Oltre al danno pure la beffa.
Pensò che almeno aveva i suoi Pop-Corn – il cibo, da sempre migliore amico di qualunque donna -, ma quando cercò il suo sacchetto scoprì che se lo stava divorando Natsu, con tanto di leccata di dita.
Ah, quindi quelle te le lecchi?, pensò infastidita e alquanto scocciata.
Cercò comunque di afferrane qualche d’uno, ma risultò essere un’impresa troppo grande per lei, messa contro lo stomaco senza fondo del suo fidanzato troglodita.
Riprovò a catturare l’attenzione di Natsu e, quando per l’ennesima volta non ci riuscì i suoi nervi esplosero.
Raccolse la sue cose trafficando tra i sedili e si fece largo tra la gente per andarsene. Probabilmente venne anche mandata a quel paese per aver fatto rumore, ma a lei davvero non poteva importare di meno in quel momento.
«Lucy, dove stai andando?» le domandò Natsu in un bisbiglio, «il film non è ancora finito»
«Me ne vado!» rispose incavolata perché quello stupido l’unica cosa a cui riusciva a pensare era quello stupido film sui pirati.
Lui la guardò stupito, ed era sicura che ci fosse anche rimasto male per il modo brusco in cui aveva annunciato il suo ritiro, però poco le importava visto che lui non l’aveva considerata per nulla. Il giorno del loro anniversario per giunta. Questa non gliel’avrebbe perdonata facilmente.
Seduta su una delle panchine posizionate fuori dal grande palazzo che ospitava il cinema Lucy aspettò che Natsu uscisse, perché ovviamente era lui ad avere le chiavi della macchina; perciò doveva aspettare al buio e al freddo.
Quell’idiota l’aveva messa in secondo piano e preferito degli uomini con i denti gialli e grezzi a lei, la sua fidanzata.
Sapeva quanto importante fosse per lei che festeggiassero il loro anniversario, anche con una semplice cena o qualcosa che piacesse a entrambi. Le stava bene anche passare la serata a coccolarsi sul divano tra le coperte calde e fare una bella partita a Twister.
Baka, pensò mordendosi un labbro.
Era solo uno stupido baka insensibile.
Sfregò le mani tra di loro per creare un po’ di calore, e solo in quel momento si rese conto di quanto facesse freddo senza la presenza del corpo del ragazzo.
«Ti ho portato questo» disse una voce alle sue spalle che la fece sobbalzare.
Non girò nemmeno la testa, si limitò semplicemente ad una rapida occhiata dietro di sé.
«Non mi pare che il film sia finito» commentò.
«Infatti me ne sono andato sul più bello» disse avvicinandosi sempre di più a lei.
«Nessuno ti ha chiesto di farlo» rispose acida.
«Non è lo stesso senza di te» disse posandole un bacio sulla testa.
«Prima non mi pareva fossi dello stesso parere»
Si era sciolta a quelle parole, doveva ammetterlo, perché anche se Natsu all’incirca l’80% delle volte era un cavernicolo per quella piccola percentuale che rimaneva ci sapeva fare davvero con le parole. Però non poteva mica dimostrarglielo subito, non dopo quello che aveva fatto.
«Questo è per te» le disse mettendole un pupazzo di pezza sulle cosce coperte dai jeans chiari, «l’ho vinto prima di venire qui» confessò grattandosi la testa.
Era una cosa che faceva spesso e che Lucy trovava incredibilmente adorabile e irresistibile.
Spostò lo sguardo sulle sue gambe e senza farsi vedere scrutò il regalo che le era stato fatto.
«C’erano solo questi…» si giustificò vedendo il suo sguardo perplesso.
Di certo un mini pupazzo di un pirata dopo che avevano litigato proprio a causa di un film sui pirati non era il massimo, però era estremamente carino.
Lo prese tra le mani e lo guardò meglio, rigirandoselo tra le dita affusolate, poi guardò Natsu.
«Pensi davvero che questo basterà per farti perdonare?»
Il ragazzo non rispose.
«Mi hai trattato come se fossi stata un peso senza considerare la mia opinione» cominciò, «e per di più ti sei scordato dell’anniversario. Di qualcosa importante per noi, per me!» continuò con le lacrime agli occhi.
Natsu a quel punto non sapeva più che cosa dire, perché per lui non era così facile dire qualcosa di giusto, come invece faceva sempre Lucy, lui doveva pensarci al lungo; infatti molto spesso agiva senza pensarci seguendo semplicemente il suo istinto.
Le fece passare una mano dietro la nuca e l’avvicinò a sé, facendo combaciare perfettamente le loro fronti. Lo faceva sempre, tutte le volte che era triste.
Quel gesto, in qualche modo, era qualcosa di più profondo e intimo di un bacio sulle labbra.
Odiava vederla piangere, per qualunque situazione.
Lucy singhiozzò e fece uscire una piccola lacrima che andò ad infrangersi sul pupazzo.
«Mi dispiace» disse solamente chiudendo gli occhi e accennando un piccolo sorriso.
«Sei uno stupido» biascicò avvicinandolo a sé per il bavero della giacca e stringerselo forte. Natsu ricambiò l’abbraccio avvolgendola completamente tra le sue braccia e le depositò un semplice bacio sulla fronte, e poi uno sulla guancia, intercettando una delle lacrime che le erano rimaste impigliate tra le lunghe ciglia bionde.
Era grazie a quelle piccole accortezze e quei gesti delicati che Lucy si era innamorata di Natsu nonostante il suo essere esuberante e pasticcione.
«Se non ti piace il pupazzo posso sempre darlo a qualcun altro» disse accarezzandole i capelli biondi.
Lucy scosse il capo in segno di negazione contro il suo petto e guardò meglio quel regalo alquanto ridicolo per un anniversario di due adulti e pensò che forse, dopotutto, i pirati non le dispiacevano così tanto, soprattutto se erano di pezza.




 
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