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Autore: wonderwall    09/05/2009    2 recensioni
Ma la notte era anche una pericolosa tentazione:portevi perderti in essa e non riuscire più a tornare indietro. Una tentazione alla quale cercavo disperatamente di cedere da alcuni mesi, ormai, da quando mi ero reso conto che la mia vita non aveva più senso. Da quando il senso della mia vita mi aveva irreparabilmente spezzato il cuore. Ormai erano mesi che non riuscivo a dormire di notte, tormentato dall’immagine di lei, mentre i giorni si trascinavano tutti uguali.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che rumore fa la felicità?


Primo Capitolo
"ma tu per me sei solo un grande amico."




Aprì gli occhi di scatto, spalancandoli nel buio della mia stanza. Sbattei più volte le palpebre e scossi la testa, per cercare di far sparire il ricordo vivido dell’incubo. Avevo sognato di essere con Kristen. Di nuovo. Lei stava camminando con Kellan, Ashley il resto del cast. Rideva e scherzava, ma se io cercavo di parlarle, sembrava non sentirmi. Poi improvvisamente si apriva un voragine sotto i miei piedi ed io cadevo, precipitando nel nulla.
Feci una smorfia, amareggiato. Non avrei dovuto farmi spaventare da questi sogni, che ormai si ripetevano da qualche tempo, ma ogni volta rimanevo scosso.
Cercai a tentoni la sveglia sul comodino e guardai l’ora:le tre e mezza di notte. Buttai l’orologio a terra e con un sospiro mi alzai dal letto. Mi diressi verso la finestra e scostai le tende, afferrando la maniglia, e aprì la finestra. Una brezza leggera entrò nella stanza della mia roulotte. Mi piaceva la notte, mi era sempre piaciuta. Durante la notte tutto si calmava e sembrava essere più ordinato. Ma la notte era anche una pericolosa tentazione:portevi perderti in essa e non riuscire più a tornare indietro. Una tentazione alla quale cercavo disperatamente di cedere da alcuni mesi, ormai, da quando mi ero reso conto che la mia vita non aveva più senso. Da quando il senso della mia vita mi aveva irreparabilmente spezzato il cuore. Ormai erano mesi che non riuscivo a dormire di notte, tormentato dall’immagine di lei, mentre i giorni si trascinavano tutti uguali.
Mi ricordai di quando tutto era più bello, di quando ero ancora felice, quando non sapevo cosa aspettarmi dal nuovo giorno. Lasciai che i pensieri invadessero la mia mente e il mio cuore ormai frantumato per lasciarmi cullare dai ricordi.



Era un pomeriggio di settembre e io e Kris stavamo passeggiando per Port Angeles, in uno di quei rari giorni in cui non dovevamo girare. Le riprese di Twilight stavano per finire e tutto il cast era emozionato al pensiero che tra poco il nostro film sarebbe stato visto in quasi tutto il mondo. Avevamo passato il pomeriggio al cinema e poi eravamo andati a fare un giro in città. Avevamo riso e scherzato per tutto il tempo e ora eravamo appoggiati a un ringhiera a guardare il tramonto. Nessuno di noi due parlava, eravamo entrambi intenti ad osservare il panorama mozzafiato. La osservai e incontrai il suo sguardo divertito e improvvisamente sentì una scarica elettrica attraversarmi il corpo. Sapevo che provavo qualcosa di più per Kris, che non era solo una semplice amica. Ero sempre riuscito a mascherare i miei sentimenti, ma ora mi sembrava il momento perfetto per dichiararmi. Non mi fermai a pensare alle conseguenze. Avvicinai leggermente il mio volto al suo, accarezzandole la guancia e al mio tocco chiuse gli occhi e sorrise.
“Kris..” sussurrai.
Mi avvicinai di nuovo, lentamente, mentre l’altra mano si posava sui suoi fianchi, avvicinandola al mio petto. Kris spalancò gli occhi e mi guardò confusa e il sorriso scomparve dalle sue labbra.
“Che stai facendo Rob?”
Già, che stavo facendo? Non lo sapevo nemmeno io, la parte razionale del mio cervello non rispondeva più e come se non bastasse, provavo un’emozione fortissima, che mi lasciava senza fiato. Sentivo il cuore battere frenetico, il respiro corto e non riuscivo più a togliere lo sguardo dal suo volto. Non le risposi, e invece avvicinai ancora di più il mio viso. Le nostre labbra si sfioravano, potevo sentire il suo respiro sul mio volto. Affondai la mano nei suoi capelli e appoggiai dolcemente le mie labbra sulle sue. Kris non rispose subito al bacio, ma non m’importava, non mi preoccupavo della gente che poteva vederci, avevo atteso quel momento da mesi e adesso volevo viverlo con tutto me stesso. La strinsi ancora di più, continuando a muovere le mie labbra sulle sue con crescente passione. Infine Kris cedette e dischiuse le labbra con un gemito. Mi abbracciò timidamente e feci fatica a mantenere il controllo. La mia mente era annebbiata, non sentivo nulla se non le nostre labbra che si muovevano all’unisono. Mi staccai controvoglia e aprì gli occhi. Solo allora però mi accorsi che Kris stava piangendo. Mi guardò disperata, con gli occhi lucidi.
Mi diedi dell’idiota e cercai di riprendere il controllo di me stesso. Avevo commesso un grandissimo errore baciandola e solo ora mi rendevo conto in che situazione mi ero cacciato. Ero sempre riuscito a resistere alla tentazione di confessagli che l’amavo più della mia stessa vita, e ora avevo rovinato tutto. Tuttavia una piccolissima parte del mio cervello e del mio cuore sperava che Kris mi ricambiasse.
Kris fece un profondo respiro e disse: ” Rob, che significa?”
Perfetto. Mi aveva fatto la domanda che più temevo. E ora? Le avrei detto la verità o una bugia? Optai per la verità.
Sapevo che probabilmente mi avrebbe fatto male sapere cosa lei provasse per me. Mi ero detto mille volte di non illudermi ogni volta che la vedevo sorridere o quando incrociavo il suo sguardo, ma adesso che le stavo confessando i miei sentimenti non potevo non sperare che mi amasse anche lei.
“Kris io…” cominciai “Ti devo dire una cosa che mi preme dentro da molto e che non riesco più a nascondere.” Decisi di non perdermi in discorsi complicati e le dissi semplicemente: “Ti amo, come non ho mai amato nessun’altra.”
Kris sgranò gli occhi e mi guardò stupita, mentre le lacrime continuavano a scendere copiose sulle sue guancie.
“Rob, io non..” in quel momento pregai che non stesse per dire ciò che temevo: che non provasse nulla per me. Sapevo di essere stato uno stupido a dichiararmi, ma ora non mi importava. Volevo solo sapere la sua risposta, dalla quale sarebbe dipeso il mio futuro e anche la mia felicità.
“io non provo quello che tu senti per me. Non sai quanto mi senta in colpa e quanto mi dispiaccia, ma tu per me sei solo un grande amico.”
Non provai nulla. Tutte le emozioni, sensazioni, sembravano essere sparite. Non sentivo niente se non l’eco delle parole di Kris rimbombare nella mia testa. Mi sarei aspettato che il dolore mi invadesse, quantomeno che avrei provato dispiacere, ma invece non sentivo nulla. Nulla. Forse il mio cervello non aveva capito il senso delle parole di Kris, o forse il mio cuore si rifiutava di accettarle. Guardai Kris con uno sguardo vacuo. Un’ultima lacrima le scese sulla guancia. Feci per accarezzagliela, ma lei si sottrasse al contatto e con un’ultima espressione dispiaciuta si voltò e corse via. La guardai scomparire, certo che l’immagine di lei che fuggiva da me mi sarebbe rimasta impressa per sempre. Solo quando sparì dalla mia vista mi decisi a camminare. Non sapevo dove stavo andando, vagavo per le strade trafficate della città, guardavo le vetrine ma senza accorgermi davvero dei prodotti che mostravano.
Trascorsi così tutto la sera, provando ancora quella sensazione di vuoto incolmabile. Solo quando fu notte inoltrata iniziai a provare dolore e lo accolsi con piacere. Chissà, forse ero diventato masochista. Mi diressi verso la mia macchina e iniziai a guidare verso casa. Non ricordavo quasi nulla del mio ritorno, né dei giorni che seguirono. Se inizialmente non avevo provato dolore, quest’ultimo divenne mio compagno. Dopo un certo smarrimento iniziale avevo imparato ad accettarlo e ora era diventato parte di me.




Ritornai al presente e presi il pacchetto di sigarette. Improvvisamente sentivo la necessità di uscire, mi sentivo soffocare nella piccola stanza della roulotte. Appena uscii l’aria fredda mi colpì in volto come uno schiaffo, ma avvertì un grande sollievo.
Accesi la sigaretta e iniziai a fumare. Un brivido mi percorse la schiena: indossavo solo una maglietta e i pantaloni della tuta.
Dal quel pomeriggio di settembre mi ero ripromesso che non avrei mai più pensato a Kris e a tutti i momenti, belli e brutti, passati insieme, ma già dopo alcuni giorni mi ero reso conto che era impossibile. Ogni volta che la osservavo di nascosto ogni suo piccolo gesto mi riportava alla mente istanti e discorsi insieme,anche insignificanti, ma che per me valevano moltissimo.
Kristen Stewart era entrata nella mia vita con la stessa forza di un uragano, era diventata parte di me. Ero sicuro che avrebbe sempre occupato un posto speciale nella mia mente e nel mio cuore e che non ne sarebbe mai più uscita.
  
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