14/10/2016
2 recensioniNote:
-Storia nata per scherzo, quindi non prendetevela con me!
-Ludovica procrastina la scrittura di In Time e di Romeo and Juliet in a Different Way perché le piace procrastinare e perché la vita è ingiusta. Denunciatemi pure!
-In un mondo migliore, Enzo starebbe con Bex e Kol se la starebbe spassando con qualche spogliarellista, ma la vita è, come sempre, ingiusta. Prendetevi la libertà di mettermi alla gogna e di torturare le mie povere e stanche membra!
-No beta, quindi segnalatemi qualunque svista/strafalcione/errore.
-Primo tentativo di darmi allo slash! Ovviamente, ho fallito miseramente (sigh).
-Sto prendendo in seria considerazione l'ipotesi di iniziare una raccolta di Hogwarts!AU (come se non avessi già abbastanza long da portare a termine, vero?).
Di draghi e altre stranezze
-Cos’è quel… coso?- chiese Enzo, momentaneamente incapace dall’arricciare le labbra davanti al piccolo esemplare di… lucertola, seduto compostamente sul pavimento del suo salotto.
-È un drago.- rispose allegramente e come se niente fosse Kol.
-Grazie.- Enzo roteò gli occhi al cielo, -Ci ero arrivato anche da solo che fosse un drago. Ma perché teniamo noi un drago? Non dirmi che vuoi tenerlo come animale domestico! Questo appartamento non è grande abbastanza per contenere un drago. Lo sai quanto cresce un drago? E questo, mi sembra già abbastanza grandicello.- gesticolò poi.
-Calmati, caro. È di Elijah. O, tecnicamente, di Katherine. Per il suo compleanno, questo week end. Mi ha chiesto di tenerla fino a venerdì, così che lei non la scoprisse.- Kol rise.
-Questo non risponde alla mia domanda. Quanti anni ha?-
-Non mi ero reso conto che fosse una domanda, tesoro.- ghignò l’altro. -Comunque all’incirca due settimane. ‘Lijah mi ha assicurato che è un drago in miniatura e che non crescerà più di così.-
Enzo inclinò leggermente il capo e ispezionò il piccolo drago: sembrava essere un minuscolo esemplare di Grugnocorto Svedese. Il cucciolo spingeva con il muso una pallina di plastica, inseguendola per la stanza.
-Ha una licenza almeno?- chiese alla fine.
-Si, e al negozio hanno detto che si chiama Ginevra, ma io preferisco Belarda... E anche lei. Non è vero, Bely?- Kol si inginocchiò e il drago corse da lui.
-È un nome da vecchia bacucca!- commentò Enzo, mentre il compagno grattava il mento di Ginevra… o Belarda… o come diavolo si chiamasse il drago.
Kol si limitò ad alzare le spalle ed a continuare a ghignare.
Enzo provò in tutti i modi a non gemere per l’esasperazione.
In tutti i modi davvero.
Ovviamente, fallì.
Kol si sedette sul divano, e osservò Belarda stufarsi di giocare con la pallina e avvicinarsi ad Enzo, sedendosi davanti a lui e guardarlo con i grandi occhioni nocciola spalancati. Enzo, con un po’ di esitazione, si abbassò e avvicinò una mano alla testa del drago e la accarezzò.
Belarda fece le fusa.
Le fusa.
L'uomo arricciò il naso.
-Non c’era davvero nessun altro che potesse guardarla?-
-Scusa, tesoro, ma l’avevo già promesso da tempo. E poi pensa alla felicità di Katherine quando la vedrà!- rispose Kol.
-Questo è un colpo basso!- brontolò Enzo, rialzandosi in piedi e togliendosi le scarpe prima di sedersi vicino a Kol e allungare i piedi verso il tavolo da caffè, agitando la bacchetta contro il televisore per cambiare canale. -Stai usando una delle mie migliori amiche contro di me.-
Kol alzò le spalle, completamente impenitente e prese il telefono dalla tasca posteriore dei suoi jeans. -Chi ha detto che la vita è giusta?-
-Ma vuole almeno un drago?-
-Katherine? Beh, voleva un animale domestico che non fosse un gufo da secoli e ‘Lijah è allergico al pelo della maggioranza degli animali, quindi…-
Enzo borbottò qualcosa in segno di assenso e cercò di non sobbalzare quando Belarda balzò sul divano tra loro, le scaglie gelide contro la sua pelle.
-Scendi subito dal divano.- le intimò serio, ma il drago si limitò a guardarlo e chiuse gli occhi, mentre la coda le andò a circondare il corpo.
Enzo grugnì qualcosa di indistinto e fece un piccolo saltello quando sentì il drago grugnire a sua volta, spingendo la testa contro il suo braccio. Avrebbe potuto giurare che Belarda pensava che lui stesse scherzando.
Kol stava chiaramente cercando di non ridere ed Enzo decise di soprassedere, agitando la bacchetta magica per cambiare nuovamente canale in una sorta di stupida commedia babbana di terz’ordine su un gruppo di vampiri e le loro avventure in una cittadina chiamata Mystic Falls.
Per la fine dello show, Belarda aveva appoggiato la testa sulle sue cosce, mentre lui la stava grattando distrattamente sul capo, il fiato che la cucciola emetteva risultava essere bollenti nuvoline di fumo, che l’uomo riusciva a percepire anche attraverso i jeans.
La testa di Enzo scattò verso l’alto quando sentì un piccolo click e fu circondato da uno spesso fumo violaceo, e roteò gli occhi in direzione di Kol, che aveva afferrato una macchina fotografica. -Niente foto!-
-Troppo tardi.- replicò festosamente l’altro.
-Distruggerò quella stupida macchina fotografica, lo sai, vero?- lo minacciò Enzo a mezza bocca, troppo pigro per cercare seriamente la sua bacchetta.
-Oh, smettila! Sappiamo tutti che sotto a quel sarcasmo e a quell’aria meditabonda, si nasconde un cuore morbido e soffice.-
Enzo grugnì qualcosa di indistinto e Kol lo ricompensò con uno di quei suoi sorrisetti lascivi che gli piacevano tanto e che l’avevano fatto capitolare in primo luogo. -Grazie, per essere sempre così cooperativo. Ti giuro che mi farò perdonare.-
-Ci conto!-