Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: SaWi    10/05/2009    2 recensioni
Questa fanfiction riguarda i due vampiri di Tsubasa, apparsi durante i capitoli di Acid Tokyo: Kamui e Subaru. Tutta la vicenda si svolge in un futuro prossimo alla morte di Seishiro in X, e dopo l'avventura dei due vampiri ad Acid Tokyo.
È stremato, ha il fiatone. Delle gocce di sudore imperlano la sua fronte. Ogni muscolo duole. Vorrebbe fermarsi, sedersi a terra e riposare, riprendere fiato. Ma non può: deve continuare a cercarlo, sa che è lì, da qualche parte nel buio e ha bisogno di lui.
Ma chi?
Chi ha bisogno del suo aiuto? In quel momento sembra lui il bisognoso di soccorso...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Fuuma, Kamui, Seishiro
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Bene, allora *w*
Rieccomi con un altro capitolo assurdo... ultimamente la mia mente non riesce a scrivere altro che cavolate u_ù. Comunque, questo capitolo è veramente deprimente, in tutti i sensi XD
Sia per la scena che rappresenta, sia per come la ho scritta, e sia per come mi sono sentita una vera bastarda maliziosa e sadica peggio di Seishiro o Fuuma.
Ma, a parte ciò... rispondiamo ai commenti :D

@AyLa: Sono contenta ti sia piaciuto. Beh, per quanto riguarda ciò che li attende... *coff* non saprei... ma pensandoci bene credo di poter evitare il rating rosso XD
@Pikki SakuraChan: LOL no non voglio fare morire nessuno d’infarto, tranquilla...*mente* [ne approfitto per fare un annuncio: se siete sensibili di cuore, saltate QUESTO capitolo u_ù, specialmente per chi ama Subaru-kun... *si sotterra prima di essere uccisa*] comunque, sono molto contenta che ti sia piaciuto il capitolo *w* mi fa sempre piacere sapere che qualcuno apprezza quello che scrivo durante i miei raptus di pazzia XDD Per il rating tranquilla, vedrò di non alzarlo^^
@li_l: Eh lo so, pure io voglio sapere cosa hanno fatto ._. quei due birbanti non mi hanno lasciato spiare... T_T *delira*

E ora, il settimo capitolo!
Credo che sarà apprezzato specialmente da chi ha letto X (per chi non lo ha letto, anche se credo che tutti quelli che seguono questa storia sanno che capolavoro è X, ho inserito qualche nota esplicativa.)
PS: premetto, che Kamui e Subaru non sono assolutamente a conoscenza degli alter ego dei vari mondi.







Capitolo 7 ~
~ Doppelgänger





- Continuerai a inseguirlo? –
- Sì. –
- Anche se sai che rischierai di farti uccidere? –

***



Kamui si era illuso.
Illuso che tutto sarebbe ritornato come prima.
Aveva sperato di poter dimenticare quel cacciatore, aveva desiderato che il fratello avesse smesso di soffrire.
Ma ogni sera, ogni maledettissima sera, veniva smentito dal pianto sommesso di Subaru, un pianto che ormai comprendeva fin troppo bene.
Anche lui ci aveva provato, a piangere.
Aveva persino desiderato farlo.
Ma non ci era riuscito.
Non aveva versato una singola lacrima.
Il dolore era talmente forte, così attanagliante, opprimente e soffocante che sfogarsi gli risultava impossibile. Il suo cuore, sembrava negargli ogni forma di sollievo, ogni dolcezza della vita.
C’erano solo buio e oscurità impenetrabili, che, come parte integrante di lui, formavano un’enorme illusione, un guscio nel quale si era rinchiuso. Una gabbia che lo riparava, che lo rinchiudeva in una dimensione propria e che gli impediva di scappare, di conoscere la verità.
Assomigliava a un bambino, uno sciocco bambino umano.
Uno di quelli che non vogliono ammettere la realtà, che tentano invano di sfuggirgli.
Fuggire.
Loro erano fuggiti, erano scappati dai loro problemi e si erano rifugiati tra i mondi. Mondi e realtà che apparivano monotone, ricche di giorni bui, di ore vuote, di minuti interminabili e di secondi come un semplice ticchettio piatto.
Tutto era bianco, e tutto era nero.
Senza vita.
Era forse così che il fratello si era sentito per tutti quegli anni?
Sopraffatto dal dolore, rinchiuso nel gelo del proprio cuore?
Che egoista, stupido ed arrogante. Solo ora si rendeva conto dell’infinita sofferenza che Subaru era stato costretto a sopportare, solamente ora comprendeva il vuoto che non accennava a dargli tregua.

***



I giorni trascorrevano interminabili, uno dopo l’altro, mondo dopo mondo.
Ormai erano mesi che vagavano disperati, ognuno chiuso nel proprio guscio.
Si parlavano appena e le giornate le osservavano scivolare via, immersi nel silenzio degli appartamenti abbandonati che riuscivano a trovare.
Le ultime parole che si erano scambiati erano state quando Kamui aveva tentato di chiedere spiegazioni sulla loro “fuga”.
Perchè erano fuggiti? E perché a quel modo? Cosa era successo? Era colpa di quel dannato di Seishiro?
Queste erano state le domande di Kamui.
E queste sono le domande che tutt’ora lo assillano, poiché nessuna ha trovato risposta.
Quando aveva tentato di chiedere qualcosa a Subaru, il fratello aveva menzionato una sorta di magia, il destino e il nome di Seishiro, dopodichè, al solo pronunciarlo, si era chiuso nuovamente in sé, e non aveva più parlato.
Kamui, non era riuscito a capire molto.
Aveva azzardato qualche ipotesi, ma tutte erano futili e prive di alcun fondamento, e quindi le aveva prontamente accantonate.
Tutto, era venuto meno.
Persino il suo “compito” di proteggere il fratello, che ormai, era totalmente abbattuto e... distrutto.
Quella sera, persino più delle altre.
Forse, era tutta colpa della pioggia, che con il suo scrosciare lento e perpetuo, provocava una gran malinconia. Intorno a loro tutto taceva, non una luce era accesa nella città.
Subaru giaceva sdraiato sopra il futon, ma era sveglio, anche se gli occhi erano ostinatamente chiusi.
Kamui, invece, era davanti alla finestra, lo sguardo rivolto al cielo cupo poiché oscurato dalle fitte nubi temporalesche.
Con una mano tracciava segni sconnessi sul vetro condensato della finestra.
Quel mondo non gli piaceva, affatto.
- Domani andiamo in un altro mondo. - esordì all’improvviso tetro.
Non ottenne risposta, ma sapeva perfettamente che il fratello lo aveva sentito.
Sconsolato, il vampiro abbassò lo sguardo, e notò i segni che aveva tracciato sul vetro.
Si immobilizzò un attimo, fissandoli.
Fuuma.
Cancellò quel nome passando la mano sul vetro umido.
Non lo avrebbe più rivisto.

***



Non sarebbero potuti capitare in un mondo peggiore.
In una città chiamata Tokyo.
Ma non era la stessa Tokyo della pioggia acida, era un’altra, completamente in rovina. Le strade erano deserte e silenziose, e gli unici edifici intatti, che si stagliavano alti tra le macerie, erano il palazzo del governo e la Tokyo Tower.
Possibile che fosse tutto uguale alla Tokyo dell’altro mondo?
- Subaru... andiamo via. – aveva suggerito Kamui con un fil di voce. Quel posto gli faceva riaffiorare troppi ricordi, e oltretutto, aveva un pessimo presentimento.
- No, rimaniamo qui. –
- Ma... –
- Per favore. – lo interruppe Subaru. - Stiamo qui un altro po’... Desidero... desidero stare qui. – aggiunse abbassando lo sguardo.
Kamui ormai, non riusciva più a comprendere il fratello. Era come se un alto, altissimo e indistruttibile muro li separasse, impedendogli di comunicare.
Con un cenno del capo, il vampiro decise di assecondare Subaru, anche se con molta titubanza.
Poi, s’ incamminarono taciturni per la città.

Uno strano rumore, come un grido acuto, ruppe il tetro silenzio; poco dopo, una potente esplosione alzò numerosi detriti alle loro spalle.
Entrambi i vampiri si voltarono in direzione del boato.
Del fumo si librava nel cielo, oscurando la poca luce solare, già attenuata da nubi cariche di pioggia.
Subaru corse verso la nube di fumo.
- Nii-san! – urlò Kamui affrettandosi dietro al fratello, già incredibilmente distante.
Lo rincorse tra i palazzi crollati, svelto e agile tra i tetti franati.
A poca distanza dall’esplosione Subaru si arrestò, e Kamui lo raggiunse subito.
- Subaru, ma cosa è... –
Kamui si paralizzò.
Lo scenario era terribile.
Due umani, si libravano nell’aria, come se stessero volando. Entrambi impugnavano una spada, anzi la spada. La stessa di Fuuma.
Si stavano scontrando, menando fendenti mortali. Il più grande fra gli opponenti aveva una smorfia maligno sul volto, l’altro guardava il suo opposto con uno sguardo disperato e addolorato che mostrava tutta la sua sofferenza.
- No... -

Non può essere.


Quelli non erano semplici umani.
Erano lui, e Fuuma.
- Non... non può essere...! – Non ci credeva, non poteva essere vero.
Aveva le allucinazioni.
Il suo sguardo si concentrò sulla figura del presunto cacciatore, e per un istante Kamui fu certo di incontrare il suoi occhi dorati. Occhi malvagi e pericolosi, uniti ad un ghigno agghiacciante.
Quell’uomo non poteva essere Fuuma.

No! perché stanno... stiamo combattendo?


I due opponenti continuavano a scontrarsi ferocemente.
Ora erano scesi a terra, e si fronteggiavano: il più grande però conduceva la battaglia, sovrastando quel Kamui, che era in evidente difficoltà.
Inaspettata, una sfera d’energia vorticante si materializzò dalle mani dei quel... Fuuma, che con forza la scaraventò contro l’opponente, prendendolo in pieno petto. Il giovane fu scaraventato indietro, e batté con violenza contro un muro di un palazzo alle sue spalle. La sua spada cadde lontana.
- No! – gridò Kamui, completamente assorto da quella scena agghiacciante.
Non voleva che i due si combattessero, chiunque fossero.
Non voleva vedere un Fuuma così crudele, che si divertiva a fargli del male. Fuuma non era affatto così! Però, rimase immobile, come pietrificato da quello che si presentava davanti a sé.
Il ragazzo dagli occhi d’ambra rise crudele, e abbandonando la sua spata a terra, si avvicinò al corpo accasciato del suo opponente, al copro di Kamui.
Un passo dopo l’altro, flemmatico e calmo, ma anche...
- Seishiro-san... – mormorò Subaru, svegliando il fratello dalla paralisi.
Kamui riuscì a malapena a chiedere con un fil di voce, tradendo la sua sorpresa.
- Che cosa? –
Cosa centrava ora quell’uomo?
- Quell’uomo... sembra Seishiro-san... – si spiegò Subaru, sempre sussurrando.(1)
Kamui lo guardò confuso.
Fuuma e Seishiro non si somigliavano, affatto.
Stava per chiedergli spiegazioni, quando un grido straziante riecheggiò nell’aria.
Sconvolto, Kamui riconobbe la propria voce e rivolse nuovamente lo sguardo allo scontro che si stanziava davanti a lui.
Il sangue gli si raggelò nelle vene.
L’altro se stesso era stato sbattuto nuovamente contro il muro da quel cacciatore, che ora lo stava strozzando tenendolo schiacciato contro il muro, una mano stretta attorno alla sua gola e l’altra libera lungo il fianco.
Kamui poteva giurare che quell’umano stesse ridendo, che stesse godendo dell’espressione sopraffatta dell’altro, del suo divincolarsi e del suo annaspare alla ricerca d’aria.
Era malvagio.
Perfido.

È fuuma.


Proprio prima che Kamui scattasse per intervenire – non poteva rimanere lì a guardare... mentre... mentre veniva ucciso da Fuuma – quello dagli occhi dorati liberò la gola del più giovane, che debole e privo di forze, si accasciò nuovamente contro il muro. Attese, torreggiandolo con occhi attenti, e dopo si avvicinò al gracile corpo, sussurrandogli all’orecchio, leccandogli via il sangue dal volto, e afferrandolo ancora una volta al collo, pronto per ricominciare lo strazio.
Lo stava torturando.
Kamui non poté sopportare oltre.
Mentre Subaru rimaneva immobile, come incantato, si lanciò come un a furia tra i due umani, scansando quello... quello che non gli riusciva di chiamare Fuuma.
L’umano balzò indietro guardandolo con espressione impassibile, tradita solo da un sopracciglio alzato per la sorpresa.
L’altro Kamui si abbandonò contro la parete, tossendo sangue.
Il vampiro si frappose trai due, e guardò sprezzante... Fuuma.
Di rimando, quell’essere, ghignò, ma in modo tale da far terrorizzare il vampiro.
Perché si spaventava così tanto?
Era solo un umano. Ma perché assomigliava a Fuuma?
Assomiglia. Quello non poteva essere lui.

Non è Fuuma.


E poi, chi era quell’altro se stesso?
Troppe domande senza risposta affollavano la sua mente.(2)
- Due Kamui con cui divertirmi. Che splendido regalo. – rise il più grande.
- Chi sei? – chiese Kamui, ignorando il fatto che l’umano conoscesse il suo nome.
L’altro tacque per lunghi istanti. Con incedere lento e misurato, avanzò verso la figura del vampiro.
Un passo dopo l’altro, ed era a pochi metri da Kamui, che lo fissava malizioso.
Finalmente, gli concesse una risposta.
- Kamui, capo dei Sette Angeli, drago della terra. –
- F... Fuuma... – sembrò invece suggerirgli l’altro se stesso, che tentava di rialzarsi.

Chi sei?


Adesso Kamui ci capiva meno di prima.
Si voltò, per chiedere spiegazioni a... a sé stesso.
Pessima mossa.
In un istante, Fuuma era alle sue spalle, che lo stringeva alla vita.
- Non si abbassa la guardia. – soffiò sul suo collo.
Kamui voltò la testa, uno sguardo carico d’orrore.
Quello non era Fuuma. Non era il cacciatore che conosceva.
Eppure, quelle parole, quei gesti, erano gli stessi del cacciatore.
No, non poteva essere.
- Fu-Fuuma... – gemette l’altro Kamui accasciato contro il muro.
- Piccolo, sarò subito da te. – disse l’Angelo rivolgendosi alla sua nemesi. - Credo che mi divertirò. – aggiunse con un altro sussurro sul collo del vampiro. Al che, Kamui si liberò abilmente della presa dell’altro, e si portò in una posizione più elevata, sguainando i suoi artigli.
Il combattimento iniziò.
Ma un combattimento, per cosa?
L’ultima cosa che voleva fare era lottare. Battersi e ferire Fuuma.
Anche se quello non era Fuuma... forse gli assomigliava, d’aspetto. Ma no... nemmeno, erano totalmente differenti negli sguardi, nei sorrisi... nel modo di parlare. Eppure... eppure, forse lo si poteva definire coma la parte “cattiva” di Fuuma. Sì, una specie di “lato oscuro”... e dannatamente, doveva ammetterlo, intrigante.

Subaru si risvegliò dal suo stato di paralisi, quando finalmente si accorse di quello che stava accadendo davanti ai suoi occhi: Kamui che combatteva contro un umano, un umano che assomigliava a Seishiro, in maniera incredibile, ma che allo stesso tempo, era totalmente diverso da lui.
Il suo sguardo si soffermò sul corpo dell’umano dalle fattezze del fratello, accasciato contro un muro. Era in pessime condizioni.
Deciso a non intromettersi nell’incontro da Kamui e quell’altro strano umano – il fratello sembrava avere la meglio – raggiunse con un balzo il ragazzo ferito, lo prese in braccio e lo portò lontano dal combattimento. Dopo che lo ebbe posato contro un altro muro, chiese:
- Come ti senti? –
- Subaru...(3) –
Il vampiro sgranò gli occhi. Come sapeva il suo nome?
Il ragazzo tossì ancora e sputò altro sangue.
Subaru lo osservò preoccupato.
- Devi avere qualcosa di rotto... –
- No... non preoccuparti... non ho nulla di... di rotto... – ma una fitta di dolore sembrò avvertirlo del contrario.
- Non muoverti altrimenti... -
- Ma... tu... chi sei? – domandò il giovane ignorandolo. - Non sei Subaru... però, sei uguale a lui... – un altro colpo di tosse lo interruppe.
Il vampiro per lunghi attimi non seppe come rispondere a quella domanda.
Chi sei?
Chi sono.
Non lo so, non sono più nulla. Non ora.
- Sono Subaru... – disse infine. - Ma non credo di essere colui che tu conosci. –
Il giovane abbassò lo sguardo.
- Credo anche io. – disse amaro. - Ormai il Subaru...che conosco io ha... ha un occhio marrone...(4) – riuscì a concludere tra i colpi di tosse.
Un occhio marrone?
Non seppe perché, ma ebbe una pessima sensazione, tale da fargli venire i brividi. Comunque, preferì non indagare, e piuttosto, volse lo sguardo ai due combattenti.
Kamui e... l’essere che non sapeva come chiamare, si stavano scontrando ferocemente.
Era evidente chi stesse avendo la meglio.

L’umano, Fuuma, si costrinse a pensare Kamui, era una furia. Era scattante, agile, attento e non abbassava mai la guardia. E come se non bastasse sembrava in grado di volare, e riusciva ad utilizzare qualche sorta di energia che Kamui non sapeva come identificarla se non come magia.
Lui, invece, rimaneva sempre sulla difensiva, e con sguardo sempre più inorridito osservava l’umano ghignare. Quell’essere non stava combattendo, stava giocando.
Ormai ne era certo. Se quello avesse deciso di fare sul serio, sarebbe sicuramente morto.
Invece, continuava ad avvicinarsi, a ferirlo superficialmente e ad allontanarsi ancora una volta.
Kamui si sentiva un come topo in balia di una pantera.
Poi, tutto accadde velocemente.
Si ritrovò l’umano a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi dorati fissi su di lui. Non riuscì ad allontanarsi in tempo e l’Angelo lo afferrò per un braccio tirandolo verso di sé e sbilanciandolo, mettendolo alla sua totale mercè. In un attimo, Kamui si ritrovò il braccio dolorosamente portato dietro la schiena e l’umano alle sue spalle.
Le ossa del suo braccio scricchiolarono pericolosamente.
Se Fuuma avesse voluto, avrebbe potuto spezzargli la spalla in un istante.
- Fuuma...! – farfugliò terrorizzato.
Sentì l’umano sbuffargli sul collo.
- Possibile che persino tu debba chiamarmi “Fuuma”? –
Kamui non lo ascoltò e si dimenò, tentando di ferire l’umano con la mano libera, tentando di allontanarlo, ma era troppo inferiore in quanto a forza.
- Piccolo, se ti agiti così tanto ti romperai la spalla. – disse l’ Angelo, come se il braccio non glielo stesse tenendo lui. Kamui, ignorandolo ancora una volta, continuò ad agitarsi, finché Fuuma non sbuffò e lento mosse il braccio del vampiro ancora più indietro. Le ossa si incrinarono e Kamui si lasciò sfuggire un rantolo soffocato.
Lo stava torturando.
Lo seviziava, e si divertiva.
Kamui si raggelò quando l’umano gli afferrò con mano salda il mento, immobilizzandogli la testa.
E dopo, un sussurro caldo raggiunse il suo orecchio.
- O forse... è questo ciò che desideri? –
Malizioso e crudele, mosse ulteriormente il braccio.
Kamui ansimò più forte, uno sguardo quasi supplichevole.
Dove era Subaru?
- Lascia andare mio fratello. – disse gelido Subaru, alle spalle dei due.
Più che un intimazione, sembrava un ordine.
L’Angelo non si scompose affatto, ma sbuffò spazientito.
Si voltò, senza lasciare andare Kamui.
- Ed ecco l’alter ego del nostro onmyouji(5). –
- Lascialo. –
Kamui aveva paura.
Non di Fuuma, ma del fratello.
Se si arrabbiava, era impossibile fermarlo.
E ora, era arrabbiato, anzi, veramente infuriato.
- Altrimenti cosa fai? – chiese l’umano malizioso.
Un lampo minaccioso saettò negli occhi di Subaru, che con uno slancio attaccò fulmineo Fuuma, che però si fece scudo con Kamui, totalmente immobilizzato e impotente.
Subaru non demorse, e attaccò l’uomo senza alcuna pietà, attento però a non colpire il fratello.
Negli occhi felini un fuoco ardente.
Nessuno poteva far del male al fratello, nemmeno quell’uomo... quell’uomo che sembrava Seishiro.
Gli somigliava così... tanto.
Erano identici, eppure diversi.
Sapeva che quell’uomo non era il cacciatore, ma non poteva far altro che confondere il suo aspetto, immaginandosi il suo amore. Non faceva altro che vedere Seishiro, il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi movimenti, i suoi gesti.
Era forse un qualche tipo di magia?
- Non credi che il tuo Seishiro si arrabbierà se guardi così un altro uomo? –
La frase, giunse come un colpo al petto per il vampiro.
Quel nome, detto da quell’uomo, a quel modo, perforò i suoi timpani.
Bastò quel nome per farlo immobilizzare.
E Bastò quell’attimo di immobilità per far sì che Fuuma scaraventasse il vampiro contro un palazzo. La forza fu tale che il muro si crepò. Subaru sembrò rimanere sospeso in aria, finché non scivolò sul muro, accasciandosi al suolo e tossendo sangue.
- Nii-san!! – urlò Kamui terrorizzato. – Lasciami brutto bastard-...! – le parole gli morirono in gola quando il suo braccio fu tirato ulteriormente. Ormai, la spalla stava per spezzarsi.
L’Angelo ghignò perfido e alzando la mano libera in aria, creò una pericolosa sfera d’energia rossa. Sembrava come elettrica, delle piccole saette guizzavano verso l’esterno, producendo un strano rumore, simile allo stridulo provocato dal metallo incandescente quando viene inserito nell’acqua fredda.
Kamui era inorridito, spaventato, atterrito e completamente distrutto.
Il fratello ancora non si rialzava, lui era completamente immobilizzato; la sua spalla scricchiolava e il dolore lo stava accecando.
Tentò ancora una volta di liberarsi, provando a graffiare l’umano con i lunghi artigli.
Quello che ottenne fu solo altro dolore alla spalla e la risata divertita dell’Angelo al suo grido straziante.
- Che bella voce, Kamui. –
- Fu-Fuuma... –
- No, io sono “Kamui”. – e scagliò la sfera d’energia contro Subaru.
Il vampiro non si mosse, e la sfera lo investì.
Il muro crollò, e la polvere oscurò l’intera scena.
Kamui era rimasto immobile e impotente.
Non si era agitato, non aveva urlato.
Ancora non aveva realizzato l’accaduto.
Solo dopo, quando la polvere era tornata a terra, intravide la figura immobile del fratello.
- SUBARUU!!! –
Il suo grido rauco riecheggiò nell’aria.




TO NEXT






Come mai Fuuma sa tutto riguardo ai due vampiri?
E Subaru? sarà vivo?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo
[solamente se commenterete MUHAHAH *muore*]!!
Non fateci caso vi prego, ho sdoppiamenti di personalità.










Indice:
(1): Bene, quel Fuuma è il Fuuma di X, e come tale chiunque vede in lui la persona a lui più cara... o quello che succede (non mi è chiaro). Quindi, in quanto Seishiro persona più cara a Subaru, il vampiro vede Seishiro. per quanto riguarda Kamui, non si presentano problemi, poiché lui è innamorato di Fuuma.
(2): L’intera faccenda si baserebbe sul fatto che Kamui e Subaru non sanno nulla degli alter ego degli altri mondi. Infondo, a loro non interessano questo genere di cose. Loro sono solamente fuggiti tra i mondi, ma non si sono mai curati di stringere contatti con la gente del luogo e non hanno mai pensato di chiedere a Yuuko-san qualunque tipo di spiegazione sulla popolazione dei vari mondi. Ecco spiegato perché non sa spiegarsi l’aspetto di quei due umani.
O almeno, per me è così XD [si spiega anche il perché invece di ciò che sa Fuuma.]
(3): Ditemi se mi sbaglio, ma se non erro anche in X Kamui si rivolge a Subaru senza suffissi.
(4): La storia si svolge dopo la morte del Seishiro di X, quindi Subaru ha già il suo occhio. [Maledette CLAMP!!]
(5): O sciamano all’italiana. Come preferite =D










__________________________________________________________________________________________
Inizialmente il capitolo non si concludeva in questo modo, ma poiché sono sadica, bastarda e pigra, non volevo proseguire con la correzione e revisione del seguito, quindi ho preferito farlo finire così.
Inoltre, sto scrivendo una pseudo fanfiction su X con Kamui e Fuuma (nonostante preferisca Subaru e Seishiro, cono loro non riesco a scrivere... mi mettono troppa tristezza T_T ma prima o poi vorrei farci qualcosa da ridere ... *è pazza*) e quindi sono occupata a scrivere quella... nonostante sia una cretinata XD

PS: spero di aver reso bene la confusione dei due vampiri di fronte alle persone che loro amano. La loro sorpresa nell’incontrare quegli individui e specialmente lo sconcerto di Kamui di fronte a un Fuuma così crudele che sa tutto di lui e del fratello [e nel capitolo seguente, si capirà il perché].


Ringrazio tutti coloro che commentano, quelli che hanno aggiunto la fic tra le preferite e tra le seguite, e chiunque legge questa storia ^^
È bello condividere ciò che scrivo con qualcuno, mi fa continuare a scrivere... anche se è un semplice hobby iniziato un annetto fa, (quindi a 15 anni °A°) e anche se faccio pena per come scrivo, mi diverto.

Al prossimo capitolo!!
Ja ne ~
   
 
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