Sensazioni

Frigga si sarebbe aspettata tutto quel pomeriggio, tranne vedere Thor entrare nelle sue stanze con un sorriso sul volto, i piedi scalzi sporchi di terra e le gote rosse per la corsa appena fatta.
La regina gli sorrise dolcemente, distogliendo gli occhi da Loki, che fece sentire il suo disappunto con un gemito indignato, messo velocemente a tacere con una carezza sul capo.
Aspettò che la raggiungesse davanti alle finestre “Thor, è successo qualcosa?”
Lui scosse il capo e si aggrappò alla sua gonna “Posso giocare con Loki?"
La domanda stupì sia la donna che il diretto interessato, che alzò lo sguardo sull'altro. Raramente Thor abbandonava gli amici per dedicare un intero pomeriggio al fratello.
“Sì, certo.” acconsentì nascondendo la sua sorpresa dietro un sorriso.
Il figlio non perse tempo: si sedette davanti al fratellino, a sua volta adagiato su una coperta ai piedi della madre, e gli sfilò scarpe e calze prima di prenderlo in braccio e rialzarsi; Loki stranamente non si ribellò, rimanendo in silenzio a osservare il comportamento dell’altro, gli occhi verdi illuminati dalla curiosità.
Thor lo portò fuori, al centro esatto del prato. Era un pomeriggio d’estate perfetto: il sole splendeva senza essere afoso e un leggero venticello portava sollievo dal caldo, facendo frusciare dolcemente le foglie degli alberi.
Frigga li seguì, curiosa di conoscere le intenzioni del figlio. Si rassettò la gonna dell’abito con un gesto veloce mentre con l’altra mano tornava a legarsi alti i capelli sul capo.
Thor sorrise ancora di più al fratellino e proprio mentre Loki, convinto dalla felicità del maggiore, stava per ricambiare iniziò a calarlo a terra.
Immediatamente il più piccolo protestò, cercando di sollevare le gambe per aggrapparsi il più possibile all’altro per non farsi abbandonare a terra. Thor, implacabile, continuò fino a quando, con quello che forse è il primo e unico inganno in cui Loki sia mai caduto, lo costrinse a posare i piedi sull’erba del prato.
Lui si irrigidì, immobilizzandosi, ma sia la madre che il fratello videro le sue dita muoversi tra i fili verdi, incuriosite da quella nuova sensazione mai provata.
Thor sorrise e Loki si inginocchiò per accarezzare il prato con le mani, estasiato e completamente rapito. Poi il minore scoppiò a ridere e si stese completamente, per poter sentire su più pelle possibile la carezza fresca dell’erba.
Thor lo imitò, stendendosi accanto a lui, abbracciandolo e rotolando per gioco tra le risate.
Anche Frigga rise e quando i figli si fermarono li raggiunse, stringendoli in un abbraccio dolce, materno, per restare poi sull’erba, baciati dal sole, coi suoi bambini in festa.
La sua Vista le permetteva di sapere che c’erano nuvole all’orizzonte, che prima o poi sarebbero arrivate, ma per il momento si accontentava di godere di quel pomeriggio di sole.
























Oggi è passato esattamente un mese dall'inizio della scuola, e questa cosa invece parla d'estate...  
Vabbé, è andata così.