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Autore: Shainareth    11/05/2009    1 recensioni
[Gundam SEED] Stavano mangiando da soli perché si erano attardati a bisticciare sul ponte come due bambini a seguito di una frase infelice che il Sottotenente Yamato aveva pronunciato sovrappensiero e che, neanche a dirlo, aveva offeso la femminilità della bionda.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cagalli Yula Athha, Kira Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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SALSA




Notando l’aria minacciosa con cui Cagalli scrutava il suo pasto, il giovane rabbrividì. «Che… Che c’è?»

   Le iridi dorate di lei scattarono per incrociare le sue, di color violetto. «Cos’è quello?»

   Kira indirizzò lo sguardo al proprio pranzo. «Pollo», rispose con fare ovvio.

   «Parlavo della salsa.»

   «Oh», farfugliò, muovendo istintivamente il vassoio lontano da lei. Stavano mangiando da soli perché si erano attardati a bisticciare sul ponte come due bambini a seguito di una frase infelice che il Sottotenente Yamato aveva pronunciato sovrappensiero e che, neanche a dirlo, aveva offeso la femminilità della bionda. «Credo sia maionese.»

   «Bah, il ketchup è molto più saporito», fu l’opinione di Cagalli, la quale finalmente tornava a prestare attenzione a ciò che infilzava con la forchetta. Con sollievo del ragazzo, che però preferì non abbassare la guardia. «Anche se lo trovo poco piccante.»

   Tacquero, e Kira sperò che l’argomento fosse caduto lì; per precauzione, comunque, si affrettò a consumare la propria cotoletta.

   «Kira?» La voce lontana di Fllay li distrasse, ed il bolo che il pilota dello Strike stava per ingoiare gli andò di traverso.

   Seduta accanto a lui, Cagalli si premurò di porgergli un bicchiere d’acqua e di battergli qualche colpo dietro la schiena. «Va meglio?»

   «Sì… Grazie», boccheggiò il ragazzo, le lacrime agli occhi per lo sforzo di tossire.

   «Kira?», si sentì chiamare ancora da fuori la mensa.

   «Potrebbe lasciarti in pace almeno mentre mangi», borbottò la principessa. Non aveva nulla di personale contro Fllay, tuttavia non le piaceva il modo in cui lei la fissava. Sembrava quasi volerla sfidare, anche se Cagalli non aveva ancora capito in cosa. E soprattutto perché.

   Il Sottotenente non rispose, e quando finalmente Miss Allster si affacciò sulla soglia, lasciò andare di scatto le posate. «Ecco dov’eri!», esordì lei. Tuttavia, il sorriso sul volto le si spense non appena vide la bionda, mentre i suoi occhi azzurri diventavano due fessure sottili.

   L’altra resse quello sguardo furioso fino a che, avvertendo la tensione crescente, Kira non parlò. «Mi cercavi?»

   Fllay parve infine tornare con i piedi per terra. Entrò e si sedette al suo fianco, prendendolo sottobraccio. «Mi sento sola…», iniziò allora a miagolare. «Verresti a farmi compagnia?»

   Provando sinceramente pena per l’amico, Cagalli si infilò un grosso pezzo di carne in bocca per non esternare il proprio pensiero: dopotutto erano affari di Kira. Il quale, poveretto, provò a glissare l’invito con un riso stentato. «A dire il vero, vorrei prima finire di mangiare…»

   La ragazza dai capelli rossi afferrò all’istante la forchetta. «Allora ti imbocco io», propose con fare allegro, porgendogli il primo boccone.

   Il giovane indietreggiò, andando a cozzare con la schiena contro la spalla della principessa di Orb, che però rimase apparentemente impassibile. «Posso fare da solo…»

   «Sarà un modo come un altro per stare insieme.»

   «E non potremmo farlo senza che tu mi imbocchi?»

   Lei scosse la testa con fare grave. «Non voglio che tu prenda certe brutte abitudini.»

   «Quali brutte abitudini?», increspò un sopracciglio Kira, non capendo.

   La fanciulla fece cenno con lo sguardo verso quella che lei definiva mentalmente “il terzo incomodo”: Cagalli si stava in effetti ingozzando in maniera poco elegante per la fretta di andare via. Il pilota batté le palpebre per lo stupore, e quasi sghignazzò per la sua espressione buffa, cosa che urtò maggiormente i nervi di Fllay.

   «Meglio che tu stia attento alla gente che frequenti, benché io sia convinta che si tratti più di una questione genetica», spiegò lei, non curandosi di abbassare il tono della voce e, soprattutto, non sapendo di aver appena offeso anche Kira.

   Questi non riuscì a trovare subito parole per ribattere, troppo impegnato com’era a chiedersi se Fllay si stesse riferendo ai geni di famiglia oppure, e non sarebbe stata la prima volta, ai Coordinators. Cagalli però era una Natural, quindi, a rigor di logica, Fllay doveva intendere che…

   «Chi bada a questo tipo di cose dimostra una seria ottusità mentale», fu invece la replica della bionda che interruppe le sue elucubrazioni mentali. Ma prima ancora che Fllay, fuori di sé, potesse aprire bocca per protestare, lei si levò in piedi. «Ad ogni modo, Kira», ricominciò come se niente fosse, prendendo in mano il dosatore del ketchup, «se proprio devi farti del male, fallo fino in fondo.» E così dicendo, sotto gli occhi atterriti del giovane, rovesciò una grossa quantità di salsa sulla sua cotoletta.






  
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