Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: ShannaInLuv    20/10/2016    3 recensioni
|AU! {Seguito di "Forbidden Love" }
|Pecabeth|Jasper|Taluke|Franzel| Solangelo | Accenni Pernico.
Avevamo lasciato un Annabeth fuggita da Percy - e da Reyna - , una Bianca morta, un Nico mezzo etero ( non ci sperate proprio ) che sembra avercela da sempre con Percy; e delle coppie non formalizzate. Sono passati dieci anni. Questa è la seconda parte della storia, buona lettura!
"Sono tornata per lavoro. " precisò, Annabeth, guardando il moro dinnanzi a sè senza che il suo cuore non perdesse alcuni battiti. Dei clacson suonarono intorno a loro, che se ne stavano così, fermi sulle strisce pedonali in mezzo al traffico di Manhattan.
"Oh." riuscì a dire, soltanto, Percy.
Annabeth tirò un sorriso seriamente forzato, guardando con più attenzione quanto fosse cresciuto Percy Jackson dai tempi del liceo. E lo vide. E si maledì.
Un piccolo anello d'oro legava l'anulare del ragazzo. Il sopracciglio di Annabeth scattò all'insù, con un seguito di accelerazione cardicaca improvvisa. Percy, notando il disagio della ragazza, accennò un sorriso imbarazzato.
"Mi sto per sposare. " le rivelò timidamente.
Annabeth si diede della stupida. Cosa pensava, che dopo dieci anni sarebbe stato tutto come prima?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Forbidden Love.
1. Prologue - Returns .
 


Annabeth.
 
La ragazza scese dal treno, arrivata a destinazione, e varcò quella che era una delle stazioni più conoscite al mondo: la stazione di Central Park.
Lanciò un'occhiata al cellulare e sul display segnava quattordici chiamate perse da Grover;  Annabeth alzò gli occhi al cielo non riuscendo a trattenere un sorriso al pensiero dell'amico che da quando aveva saputo due giorni prima che sarebbe dovuta tornare a Manhattan per lavoro , l'aveva tempestata di chiamate e messaggi, totalmente eccitato del suo ritorno.
Annabeth era diventata architetto, beh, non uno vero e proprio che lavorava di sua sponte radice, ma faceva parte dell'azienda Hominis; era stata quindi spedita laggiù per visionare e organizzare sulle carte tutto un lavoro di mesi, forse anni, nella restaurazione del grande parco di Manhattan nei pressi di Central Park.
Inutile dire che Annabeth fosse eccitatissima, oltre per il lavoro assegnatale,anche perchè avrebbe potuto rivedere i suoi amici...
... sperando di non incappare in qualche persona indesiderata.
Si strinse di più nel suo cappottone, mentre il gelido freddo di inizio Dicembre le scompigliava i capelli mossi raccolti in una crocchia, ormai disordinata; camminò svelta, per raggiungere così la casa dei suoi genitori, non vedeva di poterli riabbracciare.
Era già ritornata a Manhattan qualche volta, dopo il funerale di Bianca, una sua carissima amica coinvolta in un incidente che le aveva cambiato profondamente la vita,alcune volte, a Natale, Capodanno, ma soltanto e unicamente per brevi periodi, avendo così la gioia di vedere soltanto i suoi genitori e Grover.
Non sapeva, quindi, che fine avesse effettivamente fatto il suo vecchio gruppo di amici risalente al suo terzo anno di liceo.
Fece per attraversare le strisce, quando improvvisamente il semaforo diventò rosso e lei rimase lì imbambolata al centro di esse.
E non fu la sola.
Un ragazzo, davanti a lei,  aveva fatto la stessa cosa. E ora i due si ritrovavano uno di fronte all'altro.
Annabeth annaspò. Era a Manhattan da due minuti appena e già la sfortuna la perseguitava; con tutte le persone che avrebbe potuto incontrare, tra tutti, perchè proprio lui ?
La ragazza studiò i capelli lisci, neri, lasciati andare sulla fronte in ciuffi disordinati e che ricadevano folti oltre le orecchie, fino a giungere sulla nuca. Aveva gli occhi verdemare umidi, forse per il venticello freddo che soffiava in essi, provocando lacrime; il naso era completamente arrossato e il ragazzo - ormai uomo, avevano ventisei anni - sembrava un tantino goffo nel suo giubbotto e nel viso quasi sprofondato nella sua sciarpa di lana.
Percy Jackson rimase basito quanto lei; la osservò, studiò e infine sorrise, accennando poi un roco « Ehy. »
La gola di Annabeth si seccò completamente, e non per il freddo. « Ehy. » rispose.
Sembrava soltanto ieri che era scappata su quel treno, fuggendo da lui, da Reyna, temendo che quella pazza potesse distruggere la vita di qualcun'altro. Era soltanto colpa sua che Bianca era morta; sua e di Reyna Arellano-Ramirez.
«  Già, Grover mi aveva accennato che saresti tornata. » aggiunse.
« Davvero? » domandò Annabeth sinceramente stupida; non sapeva che Grover frequentasse ancora Percy, non glielo aveva mai detto.

Già perchè tutte le volte tu ti rifiutavi anche solo di nominarlo senza che una profonda ansia s'impossessasse di te.
Grazie tante, coscienza.
Percy accennò uno dei suoi sorrisi più belli - quelli sinceri, spontanei e assolutamente da mozzare il fiato. Il sorriso che l'aveva fatta innamorare dieci anni prima.
Ma ora, sinceramente, cosa provava?
Aveva sempre pensato a lui, in un certo senso, sebbene avesse avuto altre relazioni; ma ora, rivederlo, le suscitava una sensazione strana: forse era soltanto malinconia, oppure no.
«  Bentornata comunque, » azzardò Percy. «  Annie. »
Annabeth raggelò, non sentiva quel nomignolo essere pronunciato da lui da... tanto. Dieci fottutissimi anni.
« Sono tornata per lavoro. » precisò, Annabeth, guardando il moro dinnanzi a sè senza che il suo cuore non perdesse alcuni batitti. Dei clacson suonarono intorno a loro, che se ne stavano così, fermi sulle strisce pedonali in mezzo al traffico di Manhattan.
« Oh. » riuscì a dire, soltanto, Percy.
Annabeth tirò un sorriso seriamente forzato, guardando con più attenzione quanto fosse cresciuto Percy Jackson dai tempi del liceo. E lo vide. E si maledì.
Un piccolo anello d'oro legava l'anulare del ragazzo. Il sopracciglio di Annabeth scattò all'insù, con un seguito di accelerazione cardicaca improvvisa. Percy, notando il disagio della ragazza, accennò un sorriso imbarazzato.
« Mi sto per sposare. » le rivelò timidamente.
Annabeth si diede della stupida. Cosa pensava, che dopo dieci anni sarebbe stato tutto come prima?

AngolinoAutrice(?)
Questa storia è tornata +rullo di tambur* ve l'avevo promesso, no?
Erano un po' di mesi che ci ripensavo, al suo ritorno. Ho lavorato alla trama della seconda parte , ovvero questa, e devo dire che non è ancora del tutto delineata.
Spero che seguiate ancora questa storia.
Comunque, non so se è necessario aver letto l'atto I di questa storia, finita tempo addietro, forse no, forse sì. Giudicate voi.
Ringrazio in anticipo coloro che leggeranno, recensiranno e coloro che  saranno nuovi in questo viaggio.
Detto questo, posso chiedervi una recensione? *occhi dolci*
Un bacio,
sempre io, Shanna

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: ShannaInLuv