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Autore: zaynseyes_    21/10/2016    0 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
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[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Scusate ma sono riuscita a pubblicarlo solo adesso, adesso godetevelo tuttoo!

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Entrai nel vialetto di Neo ed uscì dalla macchina. Arrivai alla porta principale e suonai il campanello, aspettando pazientemente che il signor Bartosz mi aprisse la porta.

Lui sembrò in imbarazzo, ma si sforzò lo stesso di fare un sorriso tirato "Ciao, Alexander"

"Buonasera signor Bartosz, sono qui per prendere Neo" 

"Giusto, voi due, uhm, avete un appuntamento." Borbottò, facendosi da parte "Neo! È arrivato Alexander!"

Il ragazzo in questione fece la sua comparsa circa un minuto dopo. Scese le scale e mi afferrò per la mano, trascinandomi verso la porta.

"Cercherò di riportarlo a casa prima che faccia troppo tardi" dissi a suo padre prima che Neo mi obbligasse ad uscire fuori di casa.

"Non disturbarti. Ritornerò a casa quando mi pare e piace!" gridò lui senza voltarsi.

Entrammo in macchina e mi strappò il telefono dalle mani, dando un'occhiata alla lista delle canzoni. Sospirai mentalmente mentre iniziavo a guidare. Okay, ancora Neo e i suoi genitori avevano bisogno di lavorare un pò sul loro rapporto.  Ma perlomeno le cose iniziavano ad andare meglio per entrambe le parti.

"Quindi dove stiamo andando? O è una sorpresa?"

Scossi la testa "Non è una sorpresa. Ho cucinato la cena e andremo a mangiarla sulla barca dell'amica di mia madre"

"Wow, non possiedi una barca tutta tua?" alzò un sopracciglio.

"No, mio padre ha considerato un paio di volte di comprarmela ma alla fine abbiamo solo usato la barca degli amici dei miei genitori, pagandogli ovviamente i soldi della benzina." Risposi "In ogni caso, non è quello il punto. Questo è l'inizio del nostro appuntamento"

"Beh, se c'è del cibo in mezzo, immagino che non sarà poi così male" rispose infine, mettendo finalmente una canzone e riposando giù il mio telefono.

"Sei dappertutto e sei tutto quello a cui riesco a pensare, non posso nemmeno sentirmi solo nella mia stessa testa" cantai insieme alla musica, alzando il volume.

"Ehi, non cantare mentre sto cercando di parlare," mi schiaffeggiò il braccio e abbassò il volume della musica "Se questo è solo l'inizio, allora come andrà tutto il resto?"

Feci spallucce "Non lo so. Pensavo potessimo comportarci come volevamo. Quelli sono gli appuntamenti migliori"

Allungò la mano per alzare nuovamente il volume ma io scacciai via la sua mano. Lui in risposta mi mostrò i denti, guardandomi storto.

"Non cantare mentre sto cercando di parlare" lo imitai, prendendolo in giro.

"SOLO SOLO UN LETTORE, TU SEI OGNI CAPITOLO, NON C'È MAI UN LIETO FINE" cantò quindi ad alta voce.

Non riuscì a trattenere una risata. Entrambi continuammo poi a cantare a squarciagola, abbassando i finestrini e ridendo agli sguardi che ricevevamo dai passanti.

Parcheggiai l'auto un paio di minuti dopo per poi uscire, portando con noi il cibo. Presi la mano di Neo nella mia e lo guidai verso il posto in cui eravamo già stati in precedenza, portandolo verso il porto dove erano attraccate le barche.

Ci avvicinammo a quella dell'amica di mia madre e Neo mi aiutò a togliere la grande tenda che la ricopriva. Entrammo dentro ed io mi diressi ad accendere l'elica, sedendomi subito dopo.

"Sai davvero come guidare una barca?" chiese lui.

"Duh. Ho la licenza nautica sin da quando ho la patente," risposi "Guidare una barca non è così difficile"

Accesi quindi il motore e mi allontanai dal molo, guidando verso l'altra parte del lago e verso una zona più tranquilla e ombreggiata. Spensi poi il motore e afferrai il cibo, sedendomi sul retro della barca. Neo mi copiò, facendo lo stesso, e prendendo poi a guardare con brama il cibo. 

"Ecco qui, ho cucinato dei maccheroni al formaggio e dei biscotti" dissi, mettendo il cibo su un piatto di plastica e porgendoglielo.

Neo ne assaggiò una forchettata e fissò il piatto "Porca vacca. Non sapevo che i maccheroni con il formaggio potessero essere così buoni"

"Succede sempre questo quando te le cucini da solo, invece che infilarli dentro il microonde"

"È meglio per te che lasci in pace i miei maccheroni, dannato ragazzino viziato" disse, puntando minacciosamente la forchetta nella mia direzione.

"Mia mamma non mi lascia mai mangiare quel genere di pasta. Tu eri preoccupato che mi avrebbero fatto male," dissi, assaggiandoli "Una volta hanno fatto vomitare Scott, perciò non sono mai stato autorizzato a mangiarli"

"Dannazione. Steve rovina tutto," si poggiò contro di me in cerca di una posizione comoda "Credo che Donnie si stia sentendo con un ragazzo. Buon per lui. Era l'ora che voltasse pagina dal tuo culo da fuckboy"

Ghignai, baciandogli il collo "Tu non hai ancora finito con il mio culo da fuckboy"

"Ma tu sei il mio fuckboy," mi ricordò "Donnie deve cercarsene un altro"

Gli circondai il corpo con il braccio, portandolo più vicino "Ti amo, Neo"

"Anch'io, bellimbusto"

"Sei così romantico"

"È uno dei miei fascini"

"Come mordere?"

"È questo il motivo per cui sei tu quello a fare pompini, fuckboy"

Roteai gli occhi, alzandogli il mento in modo che potessi baciarlo. Dopo esserci separati finimmo di mangiare e ci spostammo, immergendo i piedi nell'acqua. Presi un biscotto per me e Neo.

L'acqua era fredda sui miei piedi. Neo si tolse la maglietta, gettandola all'interno della barca e spostandosi i capelli dal viso. Feci anch'io lo stesso, lanciando la maglietta vicino la sua.

"Il tempo è bello, oggi" commentò lui.

"Potremmo nuotare se vuoi" proposi.

"Nah, sto bene così." Prese a fissarmi il petto "Maledizione, amo quando non indossi la maglietta"

Sogghignai "Mi piace fare palestra di tanto in tanto"

Allungò la mano, facendola correre lungo il mio braccio "Merda, sei muscoloso"

Mi chinai e lo baciai "Neanche tu sei così male"

Mi guardò sospettoso "Quanto spesso rimani senza maglietta intorno a Toby?"

"Toby non mi porterà via da te," lo rassicurai "Vuole che io sia felice e sa che tu mi rendi felice"

"Non mi ha proprio dato l'impressione di bravo ragazzo"

"Lo è, davvero. Quasi tutti i ragazzi con cui esce come amico sono, beh, dei totali spacconi, ma Toby non è così. A lui importa delle persone, Neo"

"Sì, come dici tu, ma non mi piace lo stesso la zucca vuota." Alzò un piede, spruzzando acqua sulla gamba "Dopo esserci diplomati cosa ne sarà di noi due? Io andrò al college pubblico per mettere da parte un pò di soldi"

"Sarò solo ad un'ora di distanza. Posso ritornare a casa quando voglio," dissi "Staremo bene"

"E riguardo il futuro?" chiese, alzando lo sguardo verso il cielo "Non ho mai pensato tipo, al matrimonio o ai bambini o cose del genere. Ma merda, stiamo crescendo"

"C'è un sacco di tempo prima di doverci preoccupare di quelle cose." Gli sorrisi leggermente "Penso che sia figo avere dei figli un giorno. Non so, non credo sarei un buon genitore. Ma cercherei di essere come i miei genitori. Erano sempre così bravi con me"

"Cosa diresti ai tuoi figli sul sesso? 'Sbattetevi qualsiasi cosa si muova. Sbattetevelo forte, ragazzi'"

Feci spallucce "'Ehi ragazzi, fate quello che volete'. Fino a quando sanno come essere protetti, cos'altro potrei fare?"

"Cosa vuoi fare dopo il diploma?" chiese lui, guardandomi.

Ci pensai per un momento "Non ne sono pienamente sicuro. Probabilmente prenderò la stessa strada di mio padre. Era solito portarmi a lavoro con lui tutte le volte, ed io lo adoravo. Tu invece?"

Volevo sapere di più su Neo. Volevo sapere i suoi sogni per il futuro. Volevo aiutarlo a raggiungerli. A lui piaceva essere riservato su quelle cose ma io volevo che si aprisse con me.

Fece cadere il suo sguardo sull'acqua, calciandola leggermente con il piede "Voglio entrare nel campo editoriale o all'interno di una qualche redazione. Mio padre era solito lasciarmi aiutarlo a correggere compiti e, non lo so, suona incredibilmente sdolcinato, ma mi divertivo"

"Non è sdolcinato" risposi.

Si spostò, sdraiandosi con la testa sulle mie gambe. Chiuse gli occhi quando iniziai a giocare con i suoi capelli. La barca stava leggermente ondeggiando, un movimento rilassante. Restammo in quella posizione per un pò, in silenzio, la mano di Neo tracciava delicatamente delle forme contro la mia gamba, la mia mano che si intrecciava tra i suoi capelli.

Dopo un bel pò di tempo, silenziosamente ci alzammo. Guidai nuovamente la barca verso il molo per poi prendere le nostre cose, rimettendoci quindi addosso le magliette.

Ritornammo dentro la macchina. Neo afferrò il mio telefono mentre io accendevo la macchina e iniziavo a guidare.

"Adesso dove vuoi andare?" gli chiesi.

"Alla biblioteca"

"Alla biblioteca?" lo guardai curiosamente.

"Ehi, occhi sulla strada!" Disse, con un leggero rossore sul viso "Ho da sempre voluto andare in biblioteca ad un appuntamento...ma se mi ridi in faccia ti stacco da dosso quelle dannate braccia!"

Sorrisi e guidai verso il luogo da Neo citato. Uscimmo fuori dalla macchina e, mentre entravamo in biblioteca, lo presi per la mano, il confortante odore di libri ci circondò. Neo mi trascinò verso il fondo della sala, i suoi occhi impazienti ed eccitati.

Mi guidò verso un reparto in cui c'erano solo altre due persone: uno di loro era un ragazzo con un cipiglio in viso, come se volesse essere da qualsiasi altra parte piuttosto che lì; l'altro era un ragazzo più piccolo completamente immerso nella lettura di un libro. Neo mi trascinò oltre loro e verso uno scaffale.

"Questo," disse, afferrando un libro e porgendomelo "Voglio che tu legga questo"

Abbassai lo sguardo "Ho sentito parlare di questo libro. Aristotele e Dante Scoprono I Segreti Dell'Universo"

Neo stava guardando di nuovo lo scaffale "Lo leggevo molto quando cercavo di capire la mia sessualità. Voglio dire, sapevo che provavo qualcosa per i ragazzi e, non lo so, quel libro mi ha colpito molto"

"Ne hai una copia?" chiesi.

Lui annuì "Duh"

Riposi il libro che mi porse sullo scaffale "Voglio leggere la tua copia"

Arrossì leggermente ancora una volta e mi colpì il braccio "Non fare lo stronzo. Comprati il tuo"

"Perchè?" chiesi.

"Perchè mi piace segnare le pagine e le frasi nei miei libri" borbottò lui.

"Questo è il motivo per cui voglio leggere la tua copia"

Potevo immaginare un giovane Neo, pieno di lividi e tagli e disperazione mentre voltava le pagine di un libro che lo rassicurava di non essere pazzo o sbagliato. Potevo immaginarlo con appunti adesivi e evidenziatori accanto a lui, esaminando attentamente ogni frase e scegliendo quelle che lo colpivano di più. Volevo leggere la sua copia e cercare di provare quello che aveva provato lui mentre lo leggeva. I libri che le persone amavano potevano dire molto sulle persone. Volevo conoscerlo attraverso le parole che aveva amato.

"D'accordo, d'accordo" rispose infine con un sorriso "Per essere ricco, sei un'idiota con le braccine corte"

"Continuerei ad essere ancora un'idiota con le braccine corte se ti compro tutti i libri che vuoi?" offrì.

"No, ma ti comprerò anch'io un libro. Io ne scelgo uno per te e tu uno per me" rispose, esaminando i diversi libri.

Iniziai a cercare nei diversi scaffali, cercando di trovare qualcosa per Neo. Non ero un grande lettore, ma alcuni li riconoscevo. Lessi il retro del libro, cercando di destreggiarmi intorno al ragazzino che era ancora perso nel libro che reggeva. Il ragazzo con l'espressione corrucciata era pronto a colpirmi se avessi provato a disturbare il ragazzo che leggeva. Sospirai. Perchè le persone non potevano semplicemente andarsi a sedere e leggere nelle sedie lontane dagli scaffali? Le persone mi irritavano così tanto.

Finalmente decisi e ritornai da Neo, circondandogli la vita con le braccia. Lui sobbalzò e mi guardò, mostrandomi i denti.

"Non sono qualcuno che tu puoi cogliere di soppiatto!" affermò seccato.

"Bene, pagati il libro allora"

"Coglimi di soppiatto quando vuoi, fino a quando mi compri i libri" Afferrò un libro e mi prese per la mano, guidandomi verso la parte anteriore della biblioteca.

Pagammo i libri e ce li scambiammo. Neo mi guidò verso delle sedie sul fondo della sala e ne condividemmo soltanto una, aprendo i libri e iniziando a leggere. Neo era poggiato contro di me, la sua testa contro la mia spalla mentre si concentrava sul libro, leggendo attentamente ogni singola parola. Lo guardai con la coda dell'occhio, amando il modo il cui la sua espressione cambiava mentre leggeva le pagine, gli occhi che affamati accoglievano ogni parola.

Lo lasciai leggere per circa un'ora, leggendo lentamente il libro che mi aveva comprato. Qualcosa riguardo un ragazzino la cui madre era morta di overdose e viene cacciato via. Avevo il presentimento che sapevo dove stesse andando quella storia e perchè Neo lo aveva scelto per me, ma non ero sicuro di essere pronto a continuare a leggerlo. Forse i libri aiutavano Neo a sopravvivere con quello che aveva passato, ma non ero pronto ad affrontare interamente quello che era successo tra me e Jake.

Un giorno sarei stato pronto a prendere la cosa di petto, ma per adesso quello che potevo fare era ammettere che era successo. Quello necessitava di un sacco di coraggio.

Scossi Neo "Ehi, dovremmo andare" dissi, baciandogli la guancia.

Alzò lo sguardo su di me e riluttante chiuse il libro "Hai un buon gusto riguardo i libri, fuckboy"

Lo baciai "Anche tu. Però si sta facendo buio fuori"

"Cerca di non affrontare i suoi problemi, e questi lo perseguitano fino a quando diventa adulto." Affermò lui, picchiettando il mio libro con un dito "Tu ed io potremmo entrambi prendere esempio da questo"

"Appuntato" mi alzai, e lui mi copiò.

Lasciammo la biblioteca e raggiungemmo la mia auto. Neo guardò le mie diverse canzoni, le dita che tamburellavano contro il libro sulle sue gambe.

"Metti qualcosa di sdolcinato e romantico" dissi.

"O potrei mettere qualcosa di tenebroso. STA ZITTO, OH STA ZITTO RAGAZZO NON DIRE UNA PAROLA, METTITI UNA FELPA, NESSUNO SI FA MALE" cantò.

Gli presi il telefono dalle mani e premetti il pulsante di riproduzione causale. Senza controllare la canzone lo riposi al suo posto.

"Lo sai, tutti e due siamo dei giovani Dei e voleremo tra le strade con sotto i passanti" cantarono le mie casse.

"Davvero? Halsey? Sei la definizione di gay e mi vergogno di te"

"Ehi, è colpa di Scotty. Diventa un tale fangirl quando si tratta dei PVRIS e Halsey." Risposi in mia difesa "Mette We The Kings o qualcosa del genere. Dove vuoi andare?"

"Possiamo andare da qualche parte a guardare il tramonto? Si sta facendo tardi"

"Sì, certo"

Guidai verso un bel posto, parcheggiando subito dopo. Camminammo fino alla cima della collina lì vicina e ci sedemmo vicini.

Misi un braccio intorno a Neo, incastrandolo al mio corpo e baciandolo. Il Sole stava calando, preparandosi per il giorno successivo.

"È stata una bella giornata" commentò lui dopo qualche minuto di silenzio.

"Sì, è vero" confermai, baciandogli la guancia.

"Ti amo, fuckboy" disse, poggiandosi contro il mio corpo e mettendomi le braccia intorno alla vita.

"Ti amo anch'io" risposi, sorridendogli.

C'erano un sacco di cose che avevo fatto di male nella vita, ma Neo era stata una giusta decisione. Forse aveva incasinato tutto ma anch'io lo avevo fatto, e non avrei lasciato che quello avesse rovinato entrambi. Le persone commettevano errori e poi facevano quello che potevano per essere perdonati. E questo era ciò che io e Neo stavamo facendo adesso. E stava funzionando.

Guardammo il Sole tramontare fino a quando sparì definitivamente dalla nostra vista. Poi ci sdraiammo sull'erba e guardammo le stelle mentre diventavano più luminose nel cielo. Neo rabbrividì quando la temperatura scese leggermente, ed io lo strinsi a me.

Non parlammo, semplicemente restammo sdraiati lì e occasionalmente ci scambiavamo dei baci. Nel cielo non c'era neanche una nuvola ed era bellissimo, disseminato di stelle mentre fuori calava la notte.

Guardare il cielo mi ricordava sempre quanto grande fosse il mondo. Potevo pensare di essere un pezzo grosso, ma in realtà ero solo una delle tante persone sepolte sotto un cielo di infinite stelle. Neo ed io non eravamo niente di speciale, solo due ragazzi che si amavano. Moltissime persone sparse in tutto il mondo erano come noi.

Ma in quel momento eravamo solo noi due, osservando il cielo insieme. Stavamo osservando diverse stelle ma fissavamo lo stesso cielo.

"Ti amo" sussurrai nel suo orecchio, baciandolo.

Lui rafforzò la presa su di me, mordicchiandomi leggermente la spalla prima di ritornare ad osservare le stelle. Sorrisi mentre i miei occhi seguirono i suoi puntati sulle stelle. Neo era tra le mie braccia, il cielo era bellissimo e la notte era perfetta.




 

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Ho amato tutto in questo capitolo. Tanto per citarne qualcuno:
 

-Alexander e Neo che si dedicano canzoni a vicenda.

-La barca. Vi rendete conto che si tratta proprio di QUELLA barca? Ma che romantico che è Alexander.

-Loro due che parlano del futuro della loro coppia.

-La biblioteca. Voglio anch'io un Alexander che mi regala libri gratis, grazie prego ciao.

-La notte a guardare le stelle. Vi prego, sono immersa in un lago di feels.
 

In pratica ho considerato TUTTO perchè questo capitolo è bellissimo, basta. Spero anche voi pensiate lo stesso lol

  
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