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Autore: Mrs_Cobain951    22/10/2016    2 recensioni
Alexander, dopo aver ammesso la sua omosessualità, è finalmente pronto a lasciare casa per andare al college e concentrarsi sugli studi.
Magnus è al terzo anno di college è un ragazzo molto esuberante e alla perenne ricerca dell'amore, che sia per una notte oppure no...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 – l’incontro
 
Alec’s pov

Era passato ormai un mese da quando aveva iniziato a frequentare il college e doveva ammettere che gli stava piacendo moltissimo: la sua buona preparazione e il suo spassionato amore per lo studio davano i loro frutti, difatti se la cavava davvero bene con le nuove materie scolastiche. Inoltre era davvero molto soddisfatto del suo nuovo – ed escludendo Jace anche unico - amico Dave, lui era così solare e divertente; nell’arco di trenta giorni gli aveva fatto vedere e conoscere moltissimi film, fumetti, anime e manga, doveva ammettere che alcuni erano davvero brutti, come ad esempio Lanterna Verde che lui odiava smisuratamente, ma altri erano spettacolari come il già citato Star Wars che l’aveva davvero affascinato anche se non capiva l’amore - o per meglio dire l’ossessione - di Dave nei confronti di Padme. Oltre la sua nerditudine e il suo carattere estremamente piacevole c’era un altro aspetto che l’aveva sinceramente colpito di David. Infatti non senza con un bel po’ di imbarazzo si era trovato a confessargli la sua omosessualità e mentre lui si era immaginato che il ragazzo avrebbe cambiato i propri comportamenti nei suoi confronti, magari diminuendo i suoi gesti amichevoli, a David non importò assolutamente nulla sostenendo che era un bene avere meno concorrenza e continuò a restare il solito ragazzo adorabile, dimostrandosi giorno dopo giorno un amico migliore.
<< E questa è la fine del Signore degli anelli – La compagnia dell’anello. >>
<< Ma sei serio?! Finisce così?! >> esclamò sbigottito Alec.
<< Mio giovane padawan non disperare abbiamo ancora due dvd da vedere per terminare il viaggio del valoroso Frodo e del Fido Sam. >>
<< Io penso che tu sia completamente pazzo e che stia tentando di portare anche me alla follia. >> disse Alec con tono scherzoso.
Alche David gli chiese ridendo << E ci sto riuscendo? >>
<< Direi proprio di sì visto che mi trovo in questa stanza da circa tre ore guardando un film estremamente lungo che mi ha rapito ogni secondo di più. >> Disse il moro sorridendogli. << Però seriamente non sono emotivamente pronto per il secondo ora. >>
<< Mh, vorrà dire che guarderemo Il signore degli anelli – Le due torri domani. >>
<< D’acco- >>
<< AH! QUASI DIMENTICAVO! >> lo interruppe urlando
Alec sobbalzò senza scomporsi troppo, in fondo non era certo la prima volta che succedeva e ci stava facendo l’abitudine. << Cosa c’è? >> chiese alzando gli occhi al cielo con un lieve sorriso che sparì non appena sentì la notizia. << I due tipi più popolari del college questa sera danno una festa in cui tutti sono invitati e naturalmente tu verrai con me. >>
<< No, assolutamente no. Odio le feste. >> disse in tono fermo il moro.
<< Mio giovane padawan, puoi protestare all’infinito ma ci sono ben quattro ragioni per cui, a costo di trascinarti per le orecchie, tu verrai con me a quell’inutile festa di inizio anno. >>
“So già che me ne pentirò…” << Sentiamo queste quattro ragioni allora. >>
<< Numero uno. >> iniziò con tono solenne Dave. << Sei nuovo e devi farti vedere alla prima festa dell’istituto altrimenti nessuno saprà chi sei. >>
<< Per me questo non è un problema, ho passato tutto il liceo da ragazzo invisibile. >> controbatté con decisione Alec.
<< Numero due non ho mai sentito parlare di un gay single che per di più non ha storie burrascose e scopate occasionali alle spalle, quindi è giunto il momento di rimediare. >> continuò il ragazzo ignorando il commento precedente fatto dal suo padawan.
Alec fu scosso dall’osservazione fatta dall’amico e sapeva perfettamente che con chiunque altro sarebbe arrossito e si sarebbe vergognato da morire ma David lo metteva così a suo agio anche quando diceva cose insensate come la precedente; nonostante tutto si sentì comunque in dovere di tirargli qualcosa contro, per fargli rendere conto che stava sparando una marea di cazzate. Dave schivò lo spazzolino da denti tiratogli dal moro e continuo a parlare con nonchalance. << Numero tre ho un bisogno disperato di una ragazza e siccome sono un imbranato completo, ho bisogno di una spalla che ne faccia ubriacare una e che me la spedisca, è una cosa triste, lo so, ma penso sia l’unico modo possibile per ottenere una scopata. >>
Alec per quanto si sforzasse di fare il contrariato non riuscì a trattenere una risata.
<< Numero quattro io sono il tuo maestro Jedi e tu il mio padawan e non esiste che tu non mi segua ovunque io vada. >>
A quel punto Alec cedette. << D’accordo piccolo rompiscatole ti accompagno! Ma per favore smettila di parlare come se potessi insegnarmi a padroneggiare la forza in quanto, mi dispiace deluderti, tu non sei un maestro Jedi. >> “Ma come diavolo parlo?!”
<< Alec non essere cieco, ti ho convinto ad andare ad una festa, è ovvio che la forza scorre potente in me. >>
A quel punto i due si fissarono per un secondo e scoppiarono in una risata tutt’altro che controllata.
 
.
 
Entrati nella sala grande i due amici si trovarono nel bel mezzo di una festa dalle fattezze esagerate.
La stanza era arredata abbastanza bene, tanto da sembrare una discoteca, ai lati di essa si trovavano molti divanetti dove le coppiette potevano trovare un po’ di intimità nonostante si trovassero in una sala gremita di persone. Nell’angolo più lontano rispetto all’entrata vi era un bancone dove si poteva fare rifornimento di alcool, non che ad Alec potesse importare più di tanto. Al centro della sala vi era una grande massa di persone intente a ballare – o meglio strusciarsi le une alle altre - a ritmo di musica. Le luci addette all’illuminazione della sala erano spente e al loro posto, per illuminare un minimo l’area e per creare la giusta atmosfera, vi erano delle luci stroboscopiche di vari colori. La musica veniva sparata dalle casse ad un volume assordante e oltretutto era davvero di pessima scelta, difatti alle orecchie non abituate del povero Lightwood quella non era musica, quella era rumore, per giunta anche fastidioso, come quello che fa un martello che da colpi a un muro.
<< Allora, vedi qualcuna? >> urlò David, guardandosi intorno con l'espressione più fiera che gli avesse visto fare. Era peggio di quando aveva cercato di rimorchiare la signora della mensa dicendole: "Lo sa che lei è quel tipo di donna cotta a puntino? È quella giusta per me."
Alec scosse la testa per scacciare quei pensieri e si guardò intorno. << Non sono la persona giusta a cui chiedere di donne... >> disse tentando di sovrastare il volume della musica, mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.
<< Giusto. Guarderò io, tu sarai l'amo e io il pescatore. >> fece il gesto di un uomo che tira su la lenza. Alec lo guardò corrugando la fronte. << Ti rendi conto che non sei uno del tutto normale? >> gli disse, stupendosi di sé stesso. Non era tipo da dire certe cose a qualcuno.
David fece spallucce, sorridendo e accarezzandosi il pizzetto che si era fatto crescere. Ne andava molto fiero, ma Alec avrebbe voluto dirgli che gli stava davvero male. "Sembra una capra, santo cielo." << Che ci posso fare? È il mio sex appeal. >> e alzò ritmicamente le sopracciglia verso Alec.
Lui gli fece un gesto con la mano, come per zittirlo e tornò a guardare la sala gremita di persone. Le luci andavano e venivano, sempre di colori diversi e ogni tanto esplodeva qualche palloncino, facendo cadere sulla folla una pioggia di quelli che sembravano essere glitter.
<< Penso che quella ragazza sia davvero carina. >> disse infine, indicando a David una ragazza bionda, riccia e abbastanza alta da arrivare alla spalla di Alec.
David sorrise a trentadue denti. << Falla abboccare, amo! >> e spinse il povero ragazzo verso la ragazza.
Lei stava vicino al bancone dove venivano serviti i cocktail e Alec fece diversi giri intorno al luogo, non sapendo che diavolo dovesse fare. Non ci sapeva fare con gli uomini, come poteva avere speranze con una ragazza?
Alla fine lei lo guardò, alzando un sopracciglio, e gli parlò. << Quando avrai finito di farti i giretti intorno al bancone potrai anche farmi un sorriso. >>
Alec si sentì morire dall'imbarazzo e avrebbe voluto correre via e sotterrarsi, ma rimase lì. Per David. Per non doversi sopportare il suo pianto isterico dopo. O le sue urla.
Si sforzò di fare un sorriso. << No, io... In verità sono gay. >> disse schiettamente. "Oh, dio, ma perché l'hai detto? Che cos'hai che non va?" Gli urlò il suo subconscio.
La ragazza adesso alzò entrambe le sopracciglia. << Buono a sapersi. >>
Alec annuì, passandosi la mano nervosamente sulla nuca. << Ma c'è un mio amico a cui piacciono le donne. È molto simpatico, è quel tipo lì. >> ci stava provando con tutte le sue forze, non poteva fare di meglio.
Lei rise. << Sei la spalla di David? >>
Lui sgranò leggermente gli occhi. << Lo conosci? >>
Lei annuì. << Tutti lo conoscono, più o meno. È un don Giovanni che non rimorchia mai, ma tutto sommato l’ho sempre trovato adorabile. >>
Alec si morse il labbro. << Okay, quindi andrai a parlarci? >>
Lei prese il suo bicchiere e prima di portarlo alla bocca disse: << Se si tratta solo di questo, volentieri. >> gli fece l'occhiolino e si allontanò.
Si voltò verso Dave e alzò le braccia in segno di vittoria e il suo amico si scatenò come non mai.
Poco dopo, la ragazza andò davvero a parlargli e Alec si ritrovò da solo, all'angolo dove tutte le coppie si erano rifuggiate a baciarsi, a bere qualcosa di analcolico. Era stato fortunato a trovarne in quella festa. Poteva esserci scena più patetica?
Guardò la folla di corpi ormai sudati e appiccati che ballava a ritmo di musica, musica che continuava a rompergli i timpani.
Dopo aver preso un altro sorso di quel drink disgustoso, notò che un ragazzo lo stava osservando dalla folla. Pensò che stesse guardando qualcuno accanto a lui, così indicò la ragazza accanto a sé, pensando dovesse chiamarla. Il ragazzo corrugò la fronte e scosse la testa.
Lo vide avvicinarsi, sembrava che la folla si aprisse al suo passaggio.
Alec lasciò che il suo sguardo si prendesse una prima immagine di quel corpo: portava dei pantaloni di pelle neri che gli fasciavano perfettamente le gambe slanciate, una camicia viola scuro zebrata, sbottonata per i primi tre bottoni che lasciavano intravedere il petto nudo. I capelli erano cosparsi di mash dello stesso colore della camicia e il viso era pieno di glitter. Era una visione tanto strana quanto incredibilmente bella e sexy.
Il ragazzo si fermò a pochi passi da lui e poté sentire il profumo di alcool e miglio mischiarsi addosso i suoi vestiti.
<< E tu, chi sei? >> chiese, aveva la voce profonda e sensuale. Sembrava come se fosse sorpreso di vederlo, il che ad Alec non era mai successo. Non con un ragazzo così bello, almeno.
<< Io... >> distolse un attimo lo sguardo e strinse il bicchiere di plastica che aveva in mano. << Io sono Alec Lightwood. >> tornò a guardarlo, i suoi occhi avevano un qualcosa che non permetteva di non guardarli: avevano la forma allungata, di fatti il ragazzo aveva dei tratti orientali, ma nonostante ciò erano verdi e, a volte, si illuminavano con qualche striatura color oro, inoltre l’ombretto scuro e l’eyeliner glitterato abilmente applicati li rendevano più magnetici di quanto già non fossero.
Il ragazzo sorrise ed annuì. << Sei una matricola. >>
Alec si mordicchiò l'interno guancia, non sapendo bene che dire, ma per fortuna fu preceduto dall’altro.  << Io sono Magnus Bane. È un piacere vedere facce nuove ogni tanto. >> fece di nuovo quel sorriso. E Alec dovette ammettere che aveva un sorriso davvero ammaliante, capace di farlo diventare completamente rosso.
<< Tu non sei nuovo? >> chiese Alec riprendendosi.
Magnus lo guardò come se fosse un alieno. << Io sono al terzo anno, mai sentito parlare di me? >>
Non sapeva che dire, così scosse lentamente la testa.
<< Mi spiace ma essendo una matricola, non conosco quasi nessuno. Per questo mi trovo qui, il mio amico David mi ha portato a questa esagerata festa per conoscere persone... Ma non mi piacciono questo tipo di eventi. >> disse, sentendosi un po' più a suo agio, ma la sensazione passò quasi subito, quando sentì la risposta di Magnus.
<< Beh, sì dà il caso che questa festa esagerata a cui tu non saresti voluto venire, l'ho organizzata io. >> aveva sempre un sorriso sulle labbra, ma Alec si sentì morire dentro. Le guance gli avvamparono e il cuore perse dei battiti. "Che figura… Lightwood, lasciatelo dire sei un deficiente." Gli disse una vocina dentro di sé.
<< Io... Non volevo... >> non trovava le parole giuste. Anzi, non trovava proprio le parole.
<< No, no, tranquillo. >> disse Magnus alzando una mano verso di lui. << Intendevi quello che hai detto. Ci sono tipi come me, >> e si indicò. << E tipi come te. >>
Alec si finse più rincuorato, ma per la seconda volta nella serata, volle andarsi a sotterrare.
<< Già. Mi dispiace. >> tentò di urlare sopra il volume sempre crescente della musica.
<< Non ti dispiacere, a volte gli opposti si attraggono. >> gli fece l'occhiolino. 
Alec sgranò gli occhi a quell’affermazione e, nel bel mezzo di un attacco di panico, mollò il suo bicchiere a Magnus e corse via verso il bagno.
Era ufficiale: era un demente.
 
Magnus' pov
 
Alec corse via, lasciandolo con un bicchiere mezzo vuoto di limonata tra le mani. Voleva andargli dietro, ma un altro pensiero lo precedette.
<< Chi cazzo ha messo la limonata alla mia festa!? >> urlò, ma ovviamente nessuno poteva sentirlo, se non i ragazzi che stavano pomiciando al suo fianco. << E smettetela voi due! Lui me lo sarò scopato più volte di quanto farai mai tu nella tua vita, biondina! >> urlò alla coppietta, per poi dirigersi nella stessa direzione di Alec. "Alec." Anche il suo nome aveva un non so che di angelico, per non parlare del suo viso.
Appena lo aveva visto dalla pista, aveva spento il cervello e si era concentrato solo su di lui. Non era certo il tipo di ragazzo che avrebbe adocchiato Magnus di solito, ma aveva qualcosa di diverso lui. Quei suoi occhi azzurri come un mare in tempesta e i suoi capelli scuri come la pece lo avevano incatenato, poi quel modo di fare timido e impacciato lo aveva fatto terribilmente eccitare. Aveva sentito il mondo fermarsi, tutto era sparito; tutto ad eccezione di quel timido ragazzo che era seduto da solo, con la schiena ricurva ad osservare il suo bicchiere, palesemente a disaggio. Certo, aveva criticato la sua festa, cosa che normalmente lo avrebbe fatto incazzare di brutto, ma Magnus sapeva anche che se quella sera si fosse fatto sfuggire quella preda, non se lo sarebbe perdonato. D’altronde era un moro con gli occhi azzurri, la sua combinazione preferita.
Finalmente riuscì ad arrivare ai bagni ed entrò senza curarsi di bussare. Alec era lì, che si bagnava i polsi con l'acqua.
Appena sentì la porta aprirsi, si girò ed arrossì per la seconda volta da quando Magnus l'aveva visto. Era una cosa che iniziava a piacergli. L'innocenza di Alec era in netto contrasto con la sua anima nera. Tutto ciò era eccitante.
Si chiuse la porta alle spalle e lo guardò senza dire nulla, poi gli porse il suo bicchiere.
<< Avevi scordato questo. Avrei preferito che ti fossi scordato il tuo numero. >> Magnus si strinse nelle spalle, cercando di sembrare un innocente ragazzo che cercava di fare amicizia. Sotto sotto voleva solo sentirlo implorare il suo nome nel modo meno innocente possibile.
<< Già... Non pensavo mi avresti seguito. >> il ragazzo sembrava un po' scosso dal suo comportamento, ma ci passò sopra.
<< Ho la tendenza a sorprendere le persone. >> gli sorrise, facendo alcuni passi verso di lui. << Ho molti assi nella manica, Alec Lightwood. >>
Alec si appiattì contro il lavandino, cercando di mettere più spazio possibile tra i loro corpi. << Dimmi qualcosa di te. >> disse Magnus. Era squallido, davvero squallido, provarci in un bagno. Ma il destino li aveva condotti lì. Mettiamola così.
<< Cosa vorresti sapere? >> chiese Alec, lo guardava negli occhi e questo gli piaceva. Non distoglieva mai lo sguardo, nonostante sembrava alquanto in imbarazzo.
<< Chi sei. >> Magnus continuava ad avvicinarsi, come una pantera. Lentamente. Con un passo felino ed elegante.
Alec scrollò le spalle. << Sono un semplice ragazzo che viene da New York. >>
Magnus si fermò. << New York? Città adorabile. Anch’io vengo da lì. Da Brooklyn per l’esattezza. >> gli sorrise. Il ragazzo davanti a lui sembrava una pietra. Una pietra con le guance come quelle di Heidi.
L'altro annuì, ma non disse più nulla. << Alec sembra un diminutivo di qualcosa, o sbaglio? È un nome davvero insolito, ma in senso positivo. >> continuò Magnus, avvicinandosi ancora. Mancava un passo e i loro corpi avrebbero aderito.
Alec sembrava un po' su di giri, come se più si avvicinasse, più perdeva concentrazione. << A-Alexander. >> mormorò.
Magnus chiuse gli occhi e si godette quel suono. << Alexander, è davvero un bellissimo nome- >>
Venne interrotto dalla porta che si spalancò. << Alec! Gesù, ti ho trovato! Dobbiamo tutti sloggiare! Il direttore ha visto che qui gira droga pesante e ha chiamato la polizia! Andiamo! >> urlò David, prese il suo angelo per il braccio e se lo portò via.
Magnus rimase lì, nel bagno, a soppesare su tante cose. Una in particolare: avrebbe dato la caccia ad Alexander e quando l'avrebbe ritrovato, ci avrebbe fatto di tutto.
<< Magnus, che fai qui? Santo cielo, sta arrivando la polizia! Qui ci arrestano a tutti! >> lo scosse Ragnor. << Dobbiamo andare, amico! >>
Magnus si voltò lentamente a guardarlo e sorrise. << Come disse una volta Harvey Dent: O muori da eroe o vivi tanto a lung- >> 
Ragnor lo strattonò per il braccio portandolo fuori di lì. << Mi dirai la tua filosofia di vita dopo, ora muovi quel culo sodo che ti ritrovi. >>
 
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Angolo delle autrici timide.
 
Ciao a tutte! Eccoci finalmente con il secondo capitolo di questa storia! Volevamo ringraziarvi tantissimo per averla letta anche perchè essendo la nostra prima fan fiction non ci immaginavamo tanto interessamento. In modo particolare ci teniamo a ringraziare le tre ragazze che ci hanno recensito, ci ha fatto molto piacere sapere la vostra opinione e cerceremo di non deludere le vostre aspettative.
​Sappiate che abbiamo deciso che aggiorneremo la storia ogni sabato, salvo eccezioni, fateci sapere che ne pensate.
 
​Baci, Mrs_Cobain951 & Zitella9911
   
 
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