Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: silbysilby_    23/10/2016    7 recensioni
Jeon Jungkook, un giovane artista in erba, non desidera altro che partecipare alla Galleria dell''Istituto Artistico, un evento solitamente riservato agli studenti più grandi. Quando gli viene data questa possibilità lui mette tutto sè stesso nell'impresa, ma i suoi piani verranno mandati all'aria.
Di chi è la colpa di tutto ciò?
Ovviamente di Kim Taehyung, un ragazzo più grande in cui Jungkook si imbatte una sera di novembre, colto sul fatto mentre vandalizza una parete con i suoi murales.
VKOOK
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Ed eccomi qui con l'ultimo capitolo della mia fanfiction. Mi vien voglia di piangere e perdermi in fiume di parole ma ho cose più importanti da dire: ho deciso che il famoso(?) CAPITOLO BONUS verrà pubblicato in un missing moment a parte per il fatto che il rating sarebbe diverso da quello dal resto della storia e, essendo pensata e scritta solo dopo la conclusione della "storia ufficiale" , non volevo che la influenzasse troppo. Quindi lascerò un sesto capitolo successivo a questo dove prossimamamente, appena la beta ed io avremmo corretto il tutto, metterò il link per il missing moment, sperando che sia più comodo per voi.
Vipregovipregoviprego fatemi sapere cosa pensate del finale della storia con una recensione! Anche se avete già recensito, ci tengo troppo a sapere se la ff vi è piaciuta dall'inizio alla fine, se avevate altre aspettative o avete domande su cose che non ho descritto (potrebbe anche sfuggirci qualche altro missing moment in più). Tengo a questa storia più di quanto avrei mai pensato quando era solo un abbozzo di idea nella mia testa, perciò ci tengo davvero tanto che l'amiate.  Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a qui!
Come al solito, le critiche costruttive sono sempre ben accette! Se volete cercarmi nei social sono un po' ovunque SilbySilbyArt (anche se le mie fanart fanno parecchio pena).  

 
Dedico questo capitolo a una personcina speciale di cui non so nemmeno il vero nome. Ha lasciato una recensione nel quarto capitolo dicendomi che se mai diventassi una scrittrice leggerebbe i miei libri e mi ha resa felice in una maniera inimmaginabile. Spero davvero che la ragazza in questione capisca che mi sto riferendo a lei. Grazie mille, davvero
 
collaboration 
 
Da quella serata passata nel tunnel non passò giorno senza che Taehyung e Jungkook non si vedessero. 
Se uno durante la ricreazione non trovava l'altro fuori dalla porta della propria aula si metteva ad attraversare mezza scuola fino a quando non si incrociavano nei corridoi, trovandosi a vicenda. Quando entrambi avevano lezioni al pomeriggio passavano tutta la durata della pausa pranzo insieme: Jungkook aveva vietato categoricamente a Tae di comprargli il pranzo, allora quest'ultimo si portava dietro il doppio del cibo solo per poi dichiararsi pieno dopo aver mangiato la sua parte. Il ragazzo più piccolo odiava sprecare il cibo, per cui finiva sempre per salvare la confezione d'asporto prima che toccasse la pattumiera e si mangiava lui tutto quello avanzato all'interno.
Avevano visitato insieme l'edizione invernale della Galleria dell'Istituto per, come aveva detto Taehyung quando si era presentato con un taccuino, spiare la concorrenza. Jungkook aveva pensato che si sarebbe sentito malissimo a camminare per quei tanto agognati corridoi, ma quando chiuse gli occhi quella sera non ripensò al fatto che tra tutti quei quadri non ci fosse in mezzo il suo; penso a Taehyung e allo zucchero a velo che gli era rimasto appiccicato alla bocca quando quella mattina si erano trovati in un caffè per fare una colazione a base di croissant e cappuccino. 
Erano addirittura riusciti a mettersi d'accordo con i professori di laboratorio per cui, dato che entrambi avevano simultaneamente due ore di disegno al mercoledì, Jungkook aveva il permesso di salire nell'aula dei murales e mettersi al lavoro con Taehyung e i suoi compagni. Mentre quest'ultimi continuavano a lavorare ai loro graffiti lanciandosi occhiate d'intesa, loro due si sedevano vicini in un angolo, appoggiavano i loro blocchi da schizzo sulle ginocchia e iniziavano a fare bozze e progetti, prove di colori e stili, alla ricerca della combinazione giusta tra pittura e murales. 
Un sabato notte con tutta la quinta erano tornati al tunnel a divertirsi. Dopo aver bevuto birra tutti insieme, essere caduti dagli skateboard un paio di volte e aver passato un'ora a decorare le pareti con altri esperimenti e sfide di tecnica, i compagni di classe erano crollati, lasciando soli Jungkook e Taehyung che non aspettavano altro che la possibilità di tornare a ballare. Dieci minuti più tardi erano incollati l'uno all'altro, le mani di Taehyung nelle tasche posteriori dei jeans di Jungkook mentre si scatenavano. Arrivata l'ora del coprifuoco di quest'ultimo, Taehyung ammise di aver bevuto un bicchiere di troppo per poter mettersi alla guida. Inizialmente Jungkook si arrabbiò, ma bastò l'intervento di Namjoon per sistemare le cose e farli riappacificare. Il gruppo affiatato si sedette per terra sull'asfalto e a turno ci si raccontava storie e aneddoti. Dato che la coperta che Tae teneva nel portaoggetti non era grande abbastanza per coprire entrambi senza che se la litigassero, in un qualche modo Taehyung finì per sedersi tra le gambe di Jungkook, una posizione resa familiare dai numerosi passaggi in moto che il writer gli dava, riuscendo così a tenere al caldo entrambi. Influenzato dall'alcool e dalla tarda ora, si addormentò accoccolato contro il petto dell’altro nel giro di poco. Jungkook gli sostenne meglio la schiena abbracciandolo da dietro e appoggiò il mento sulla sua spalla ossuta, godendosi il tepore del suo corpo e facendo segno agli altri ragazzi di non fare chiasso.
 
* * *
 
Era giovedì e finalmente i bozzetti erano pronti.
Avevano chiesto il permesso di poter utilizzare l'aula di disegno di Jungkook dopo il termine delle lezioni pomeridiane, approfittando del fatto che l'Istituto Artistico sarebbe rimasto aperto fino a sera per i ricevimenti coi genitori. 
Così, intorno alle cinque, Jungkook con il suo camice bianco che gli arrivava alle cosce e Taehyung con la sua camicia sfatta tenuta allacciata da due miseri bottoncini, i due ragazzi erano già all'opera. Lavoravano entrambi in silenzio, concentratissimi sul proprio lavoro. Se le loro tecniche non si mischiavano bene insieme quello sarebbe stato il momento decisivo per scoprirlo. 
L'aula vuota e illuminata sia dagli ultimi raggi di sole che dalle lampadine bianche faceva uno strano effetto a Jungkook, solitamente abituato a vederla con tutti i suoi compagni alle loro postazioni. Invece c'erano solo loro due, un grande telone di plastica sul pavimento dove avevano fissato il cavalletto con la tela più grande che avesse mai utilizzato, qualche confezione di tempera con i tre colori primari e decine di piatti in plastica rubati in bidelleria dove avevano creato tutte le sfumature di cui avevano bisogno. Per quel pomeriggio si sarebbero dedicati solo allo sfondo, un insieme astratto di macchie e forme geometriche per cui Tae si era esercitato precedentemente. Le sue bombolette erano sparse ovunque, qualcuna rovesciata sul verso lungo per colpa della distrazione di Jungkook che mentre lavorava a una tela aveva sempre bisogno di allontanarsi di qualche passo per vederla nell'insieme. 
Si erano fatte velocemente le sei e mezza ed era arrivato il momento di levare le tende e lasciare che i bidelli pulissero l'aula prima di chiudere la scuola alle sette. 
La sveglia che Jungkook aveva preimpostato squillò e i due ragazzi posarono bombolette e pennelli. Squadrarono la tela con occhio critico in ogni suo particolare alla ricerca di un ritocco urgente da fare prima che il colore si asciugasse.
"Mi piace." disse infine Jungkook e Taehyung poté tirare un sospiro di sollievo. 
Affiancò il ragazzo, un piatto ancora pieno di una tempera verdognola in mano. Si mise le mani sui fianchi per stirarsi i muscoli della schiena con un'espressione distesa e soddisfatta sul volto. "Sapevo che sarebbe venuto bene. Avresti dovuto cedere prima, ragazzino diffidente."
In tutta risposta Jungkook gli diede una gomitata giocosa contro lo stomaco, troppo orgoglioso per dargli esplicitamente ragione.
Taehyung sorrise, fingendosi dolorante. "Jeon Jungkook, classe quarta, eccetera eccetera, ammettilo una buona volta. La nostra è una grande collaborazione." 
Il ragazzo chiamato in causa sorrise beffardo, si girò verso Tae, intinse un dito nella tempera e disegnò una spessa striscia verde sullo zigomo dell'altro. Tae fece un balzo all'indietro dalla sorpresa, infastidito dalla consistenza viscida del colore. Rispose prontamente al fuoco spalmando una manata di arancione sulla mandibola di Jungkook, ripulendo completamente il piatto che lasciò a terra. Come di comune accordo, i due ragazzi si allontanarono velocemente l'uno dall'altro, raccogliendo con foga tutti i piattini di tempera avanzata sparsi sul telo di plastica. Quando non ce ne furono più si ritrovarono ai poli opposti della stanza, un sorriso malintenzionato sulla faccia di entrambi. Si guardavano negli occhi ridendo nervosi, sfidando l'altro a far la prima mossa. 
Dopo essersi girati intorno per un minuto, Tae partì all'attacco saltando sopra a Jungkook che d'istinto mollò tutti i piattini che aveva conquistato per tentare di sorreggere entrambi per non cadere; nello stesso istante in cui afferrò il più grande al volo, quest'ultimo gli circondò il bacino con le gambe e gli passò le mani grondanti di rosa tra i capelli mori. Senza smettere un attimo di ridere Jungkook si gettò sulle ginocchia, Taehyung cacciò un gridolino essendo trascinato giù con lui, e tuffò la mano che non stringeva l'altro nella tempera giallo ocra di fianco a lui e gliela infilò nello scollo della maglietta, direttamente sulle clavicole sporgenti. 
"I vestiti no, colpo basso!" disse Taehyung, le guance già affannate e un sorrisone indelebile.
Jungkook alzò lo sguardo e si ritrovò quegli occhi pece a due centimetri, l’altro ragazzo praticamente seduto sulle sue cosce. Mollò la presa su Taehyung facendolo finire col sedere a terra, stando però attento a non fargli sbattere la testa. Gattonò via sul telo, cercando nuove munizioni in prevista del peggio, ma Tae fu più veloce di lui. In un attimo gli fu addosso, gettandoglisi sulla schiena e facendolo slittare sul materiale reso scivoloso dalla battaglia. Jungkook finì disteso a pancia in giù, ridendo come un matto, e scrollò via Tae girandosi sulla schiena e facendolo scivolare più avanti. Fece per alzarsi, le dita già sporche di rosso pronte a stamparsi sul suo nemico, ma l'altro non gliene diede il tempo. Taehyung si mise a cavalcioni su Jungkook per immobilizzargli le gambe e l'altro provò a cavarselo di dosso scalciando, riuscendo solo a fargli perdere l'equilibrio e farlo cadere in avanti. 
Taehyung automaticamente appoggiò i gomiti ai lati della testa di Jungkook, evitando per un pelo di sbattere la fronte contro il suo mento. Il sollievo che provò per quella botta evitata si annullò immediatamente quando incontrò lo sguardo ridente di Jungkook sotto di se. All'improvviso fu consapevole di tutti i centimetri del suo corpo pressati contro il corpo di Jungkook. Sotto di lui il petto del più piccolo si abbassava e gonfiava velocemente mentre riprendeva fiato, la stoffa del suo camice non più così bianco che si tendeva incastrato tra lui e Tae.  
Un attimo prima si stavano concedendo una tregua, la testa di Jungkook rovesciata all'indietro per riprendere fiato e la fronte di Tae abbandonata contro quel collo teso, il suo respiro caldo sul pomo d'Adamo del pittore. 
L'attimo dopo la mano di Taehyung sorreggeva la nuca di Jungkook e loro due si stavano baciando.
Il più grande si separò subito dalle labbra del più piccolo, temendo di essere stato precipitoso. Raddrizzò la schiena e scavalcò le gambe di Jungkook, sedendosi al suo fianco. 
Jungkook rimase sdraiato, le palpebre socchiuse come se stesse sognando, la frangia ridotta a ciocche bagnate di rosa che gli sfiorava le ciglia. Alzò lo sguardo su Taehyung e quest'ultimo si accorse di avergli stampato una macchia verde sulla fronte. 
La voce di Jungkook era poco più di un mormorio. "Non mi hai nemmeno mai chiesto se mi piacciono i ragazzi." 
Taehyung sollevò un angolo della bocca, senza sorridere davvero. Se lo sentiva, in quel momento Jungkook gli avrebbe detto che la storia della collaborazione saltava e che era meglio se non si fossero frequentati più. Ma se Tae doveva essere rifiutato, allora tanto valeva provarci fino alla fine. "Non ti devono piacere i ragazzi. Ti devo piacere io." 
Jungkook rimase impassibile e Tae fu certo di aver rovinato tutto.
"Ma taci, scemo." disse Jungkook. 
Afferrò Tae per i lembi di quella camicia sfatta e se lo tirò addosso sul pavimento. Gli morse quelle labbra e quel loro contorno scuro che tanto lo ossessionava, baciando il più grande con una passione sopita da settimane. Taehyung ricambiò immediatamente con altrettanta spinta, la testa finalmente leggera da ogni dubbio e tormento. Dopo tutto quel corteggiare, quell'andare alla ricerca di nuove idee per stupirlo, tutto quel pensare a lui e alle possibilità che ci fossero che ricambiasse i suoi sentimenti, quel chiedersi costantemente se non stesse esagerando, quelle pare mentali, Taehyung era un fiume in piena. Spinse la punta della lingua dentro la bocca di Jungkook che in tutta risposta mollò la camicia di Taehyung e chiuse le mani a pugno tra i suoi capelli finissimi, tirandoglieli leggermente. Sentendosi incoraggiato, il più grande gli separò le labbra con le proprie e iniziò a baciarlo più profondamente, fremendo quando il più piccolo gemette. Fece correre le dita tra i loro corpi pressati, tirando a casaccio i bottoni dell'ingombrante camice di Jungkook finché non uscirono dalle loro asole. Un bottone saltò del tutto e cadde tintinnando sul pavimento, ma nessuno dei due se ne curò. Taehyung insinuò le sue mani fredde e sporche di tempera sotto la maglia di Jungkook, scoprendogli lo stomaco glabro fino ad arrivare a toccare direttamente la pelle tesa sulle scapole. Una morsa nello stomaco si sbarazzò di tutte le farfalle che ultimamente avevano dato tante noie a Jungkook, facendogli inarcare la schiena alla ricerca di più contatto fisico possibile con Taehyung. Non aveva più controllo delle sue gambe che si allacciarono dietro i polpacci dell'altro per tenerselo vicino. 
Quel momento fatto di carezze, stoffa di intralcio che pendeva dalle loro braccia lasciando scoperti i gomiti, parole mormorate bocca contro bocca, si spezzò quando sentirono la porta del corridoio esterno sbattere. Taehyung rotolò, o meglio, venne gettato a lato da Jungkook che scattò in piedi giusto in tempo per vedere la porta dell'aula aprirsi. La minuta bidella rimase sullo stipite, osservando stranita quei due allunni, di cui uno a terra, entrambi ricoperti di vernice letteralmente dalla testa ai piedi, il telo in plastica sulla quale stavano lavorando stropicciato, cosparso di macchie di colore, piattini (gli stessi che erano scomparsi in segreteria), tubetti di tempera e bombolette spray. In tutto questo, l'unica cosa rimasta indenne dall'apparente passaggio di un ciclone era una tela ben fissata al suo cavalletto.
Il lato positivo era che non avevano sporcato niente al di fuori del telo; le sarebbe bastato far su quello e buttarlo via.
Intanto il ragazzo castano si era alzato in piedi e aveva affiancato l'altro. Avevano entrambi la stessa espressione buffa con le sopracciglia leggermente inarcate, la bocca semiaperta e lo sguardo fisso. 
"Ragazzi, cinque minuti e devo chiudere. Non andate in bagno a ripulirvi da tutto quel macello che avete addosso o mi sporcherete i lavandini. Aspettate di arrivare a casa. Cielo, ma si può sapere perché avete sprecato tutto quel colore? Non è micca gratuito, sapete, è la scuola e quindi le vostre famiglie a pagare..."
Alla voce scorbutica della donna, Taehyung parve riscuotersi. Sfoderò uno dei suoi sorrisi, quello malandrino che Jungkook aveva avuto modo di conoscere da subito.
"Ma, signora, l'abbiamo fatto in nome dell'arte. Mai sentito parlare di body painting?"
 
 
 
* * *
 
 
 
 
Finalmente la primavera era arrivata, accompagnata dal cinguettio dei suoi uccellini, dagli alberi in fiore, dai primi frutti estivi ancora acerbi. I piumini del pioppo volavano nell'aria, con il disappunto dei numerosi allergici, raggiungendo anche le candide pareti della Galleria dell'Istituto Artistico.
Era il primo giorno di apertura dell'edizione primaverile che avrebbe tenuto le porte aperte fino a metà maggio e il pubblico era affluente ed entusiasta dei talentuosi alunni del quinto anno che da lì a poco avrebbero debuttato nel mondo reale. Tra le stanze illuminate a giorno, insieme ad anziani accompagnati da nipoti, mamme e papà, critici e ignoranti, due ragazzi percorrevano gli ariosi corridori, mano nella mano.
Per l'ennesima volta da quando erano arrivati, Taehyung strinse la presa per trattenere Jungkook dal correre in avanti. 
"Non rovinarti la sorpresa." gli disse, indotto a mormorare dalla serietà e dall'eleganza della maggior parte dei visitatori. "E' molto più eccitante entrare in ogni stanza senza sapere se ci sarà o non ci sarà, no? Magari hanno deciso di buttarlo in un cassonetto e noi non lo sapremo mai."  
Il più piccolo si voltò un attimo per incrociare gli occhi sorridenti del suo moroso. "Non dirlo neppure per scherzo, Tae. Il professore mi ha detto che era stato selezionato, deve essere da qualche parte." 
"Dai, facciamo così: se il nostro quadro non è esposto in una delle prossime tre stanze ti do il permesso di metterti a correre giù per il corridoio, travolgere i bambini che intralciano il tuo passaggio, e cacciare la testa in ogni stanza fino a quando non lo trovi."
Jungkook mise su un'espressione insofferente e spostò il peso da una gamba all'altra. Taehyung gli accarezzo il dorso della mano con il pollice come per cancellargli il broncio che però se ne andò soltanto quando alzò le loro mani unite verso il proprio viso per grattarsi lo zigomo con le nocche di Jungkook.
Nel momento in cui entrarono non nella stanza successiva, ma in quella dopo ancora, il quadro fu la prima cosa che videro. 
Si avvicinarono alla loro opera come due comuni visitatori, come se non la conoscessero in ogni minimo particolare, come se non ci avessero lavorato come dei pazzi per mesi fino a renderla come entrambi la volevano. Si fermarono proprio davanti ad essa, probabilmente bloccando la visuale a metà delle persone presenti. 
Era proprio il loro quadro. La targhetta di plastica liscia e nera lo confermava con caratteri eleganti.
V, Jeon Jungkook : Collaborazione
Taehyung passò un dito sopra il suo nome, sentendo i rilievi delle lettere. "E' così strano. Mi sento come se tutti questi sconosciuti siano in camera mia a scuriosare tra le mie cose." 
Jungkook appoggiò la testa sulla sua spalla senza staccare gli occhi dalla tela, subito seguito da Tae che la coprì con la propria, due genitori orgogliosi che guardano la loro creaturina. "Dici che sia all'altezza della Galleria?"
La voce con cui Jungkook parlò ricordò a Taehyung di quel ragazzo che circa cinque mesi prima tratteneva le lacrime su un marciapiede, fuori al buio e al freddo di novembre, sconfitto e demoralizzato. Ricordò fugacemente anche quando in quello stesso giorno gli aveva afferrato una mano e quel ragazzo se l'era ripresa bruscamente.
Invece adesso le dita di Jungkook erano intrecciate saldamente a quelle di Taehyung, calde e familiari.
Taehyung abbassò lo sguardo e vide un sorriso timido e sereno increspare le labbra che aveva baciato milioni di volte. Gli occhi di Jungkook sembravano lucidi, ma Tae era sicuro che non si trattasse solo di un effetto delle lampadine a led.
Stampò un fugace bacio tra quei capelli mori e ritornò ad appoggiare la testa su quella di Jungkook, provando una felicità in un qualche modo semplice ma immensa.
E chi lo avrebbe mai detto che una storia nata con una minaccia di denuncia per aver vandalizzato un edificio pubblico sarebbe finita così?
 
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: silbysilby_