Prompt 2: Nascondino
Fandom: Dragon Ball
Personaggi: Vegeta, Bulma Brief
Coppie: Bulma/Vegeta
Tipo di coppia: Het
Genere: Demenziale, Slice of Life
Universo: Dragon Ball Z, prima della venuta dei cyborg.
Rating: Verde
Note: nessuna
 
🌟Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it
 
 
Era buio. La grande abitazione era immersa in un silenzio quasi spettrale, un silenzio che riecheggiava tra le spesse mura con un fracasso assordante quasi distruggendogli i timpani. Il completo elegante che indossava era sgualcito, il rosso vivo della striscia sulla sua camicia bianca quasi brillava alla luce lunare che filtrava tra le finestre mentre, seduto dietro l’isola della cucina, tentava di restare nascosto il più a lungo possibile.
Non si azzardava nemmeno a respirare, tanto era il terrore che lo attanagliava al pensiero che lei potesse trovarlo. Già vedere suo figlio in quelle condizioni lo aveva provato, ricordava ancora quel liquido scuro che sporcava la sua candida pelle con un conato represso – e lui aveva assistito anzi, era stato l’artefice di assassini brutali, squartamenti e carneficine – che tentava di placare.
Quella donna… no, quel mostro era davvero senza cuore. Cosa aveva sposato?
Un cigolio sinistro gli strinse lo stomaco e un moto di panico lo colse, sentendo dei passi leggeri avvicinarsi.
“Vegeeeta…?” un sussurro basso, derisorio, maligno. Lo aveva trovato.
Si appiattì contro il pavimento nella speranza, vana, di riuscire a scamparla. Sperava in aiuto dal cielo, persino Kahrot gli sarebbe andato bene purché lo portassero via dalle grinfie di quel… quell’essere!
Un passo, una risatina aguzza, un soffio a pochi millimetri dal suo orecchio: “Vegeta…” miagolò il mostro, tentatore, facendolo gelare “Vieni a giocare con me…” mormorò, sfiorandogli la mascella con un dito.
Il ragazzo si alzò di scatto, saltando sul ripiano della cucina e quasi aggrappandosi ai mobili: “S-Sta lontana da me, mostro!” esclamò “Non osare avvicinarti, tu e quel… coso!” minacciò.
Bulma sospirò, alzando gli occhi al cielo: “Questo coso, mio caro Vegeta, chiamasi rossetto… e sappi che non ha mai ucciso nessuno!”
“Non mi interessa, Donna!” rimbeccò lui, riprendendo il contegno che gli si addiceva “Non metterò mai quella roba da femmine!” ringhiò.
“E mi spieghi come lo fai il Conte Dracula senza il rossetto nero?!” sbottò la donna. Vegeta sentì la vena sulla sua fronte pulsare in maniera pericolosa, mentre guarda il proprio adorato pargoletto nel passeggino vestito da baby-zombie. E allora esplose.
“Per l’ultima volta, Bulma: io non ci vengo a fare dolcetto o scherzetto con voi!”
 

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