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Autore: martiland    24/10/2016    2 recensioni
Oliver viene invitato a casa di uno dei più temuti leader della Bratva, Quentin Lance. Un leader che ha molte ragioni per odiare Oliver, ma che invece gli farà un'offerta che non potrà rifiutare......
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Quentin Lance, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 30

Quando Oliver uscì Felicity stava dormendo. Le baciò la fronte sorrise al pancino appena visibile. La sua famiglia. Sua.
Quella mattina Oliver l'aveva portata a casa dall'ospedale e  Felicity si addormentò subito. Gli aveva detto che ultimamente era sempre così stanca. Tutto era questo per la gravidanza.
Oliver sorrise, non era facile creare un nuova  vita, così replicò a lei.
Oliver non aveva mai pensato che sarebbe stato un uomo che dona il suo cuore ad una donna........ma lo aveva fatto e adesso loro stavano per diventare una famiglia.
Prima di uscire per andare a parlare a Lawton la guardò un' ultima volta.
Diede istruzione a Lawton che chiunque non fosse della famiglia, non doveva avvicinarsi a Felicity. Lui dovrebbe essere un reale ostacolo tra lei e gli altri. Lawton concordò appieno.
Oliver non si illuse a credere che l'acconsentimento di Lawton fosse perchè glielo aveva ordinato lui o per la sua lealtà alla Bratva, ma perchè amava  Felicity.
Lui era effettivamente innamorato di lei. Fino a pochi mesi fa a questa scoperta Oliver lo avrebbe ucciso oppure gli avrebbe fatto prendere l'altro occhio, ma adesso lui capiva che questo sentimento era difficile da evitare e il suo essere innamorato di Felicity la teneva al sicuro.
Oliver credeva che questo fosse   una cosa chiamata crescita personale o almeno era quello che diceva Felicity.
Oliver si diresse alla sua auto e trovò John ad aspettarlo. Entrambi silenziosamente entrarono in auto.

“In un modo o nell'altro, oggi morirà. Ne ho abbastanza.”

John annuì e capì. Oliver era stanco di giocare. Non gli importava cosa Lance diceva o cosa avrebbe fatto per aver disobbedito. Non permetterà a nessuno di fare del male alla sua famiglia. Non poteva toccare Laurel, ma poteva  fermare gli italiani. Si accontenterà del loro sangue fino a quando non potrà avere quello di Laurel.
Oliver chiamò Slade  per dargli un ordine diretto. Raramente dava ordini diretti, ma oggi non era assolutamente un giorno qualunque.
Oliver osservò John e sapeva che lui non era felice degli eventi di oggi. Sapeva anche che non c'era niente che potesse fare.
Anche Slade era scontento della piega che avevano preso gli eventi. Entrambi gli uomini si erano resi conti che la posta in gioco era salita.
Arrivarono alla casa delle torture e senza dire una parola entrarono nel seminterrato in attesa di Slade.
Oliver si avvicinò all'uomo e si spogliò.

Oggi rinunciava alla tuta.

Oggi andrà fino in fondo.

Oggi finirà tutto.

Oggi vincerà.

Oggi si riconnetterà all'uomo che era prima di incontrare Felicity. L'uomo che Lance aveva assoldato per proteggere sua figlia più giovane. Per farlo, Oliver avrebbe fatto qualcosa  che non pensava avrebbe mai fatto.
Oggi vincerà questa guerra contro l'uomo di fronte a lui.

Pregò che le cose non vadano così lontano per quanto sia possibile, ma preparò se stesso al peggio.

L'uomo ancora una volta era incatenato al soffitto con la testa a penzoloni di lato, sorridendo quando vide Oliver spogliarsi, “ faremo ancora la nostra danza , piccolo Queen”
Oliver sapeva di aver perso il rispetto di quest'uomo.

Oliver rise, “ no, faremo un nuovo ballo oggi. Un ballo che non credo ti goderai tanto......” L'uomo rise.
IL telefono di Oliver iniziò a suonare, rispose e si avvicinò di più all'uomo, “ si.......bene. Falla scendere.”
“Un'altra ragazza?”  Disse l'uomo con tristezza. “ Ancora tua moglie?” quest'ultima frase la disse con triste speranza e forse rispetto.

L'unica cosa che fece Oliver fu sorridere.
Un altro traditore...... hai davvero un problema con le tua donne, eh Queen?”
Si lasciò sfuggire una risata dolorante.

Oliver  guardò l'uomo. Aveva degli strati di pelle mancanti, ferite da taglio che sgorgavano infezione da ogni parte. Le spalle  slogate e c'era una buona possibilità che il suo braccio abbia perso flusso sanguigno necessitando di essere amputato. Amputazione? Dovrebbe farlo  il prima possibile. Loro erano li......Era il piano che aveva scelto.
Oliver si mise di fronte all'uomo. Incrociò le braccia al petto e poi si passò  un dito sulle labbra  con fare pensieroso guardando l'uomo per vedere la sua reazione a quello che gli avrebbe detto.

Ho deciso...... una moglie per una moglie.....”
L'uomo alzò lo sguardo verso Oliver, “ questo è contro le regole! Dannato Queen!”
All'improvviso quest'uomo non era poi così debole. Tirò le catene. Se avesse potuto avrebbe ucciso Oliver. Quest'ultimo glielo vedeva negli occhi.
Si avvicinò all'uomo, “regole? Dov'erano le tue regole  quando si trattava di MIA moglie.........Mi hai insultato con le stesse cose che tu e i tuoi uomini avreste fatto a mia moglie........beh, la tua è qui.....”

Oliver si spostò così che l'uomo avesse una chiara visione di sua moglie, legata, imbavagliata  e trascinata giù dalle scale da Slade.
Oliver si accorse dell'occhiata che gli diede Slade. Non era contento di questo compito o di dove questo lo avrebbe portato.

L'uomo impallidì alla vista della moglie. I suoi occhi si spostarono dal culo della moglie al soffitto e poi agli uomini presenti in stanza. Emise un lamento doloroso, inumano. Oliver rabbrividì internamente mentre all'esterno sorrise.
L'uomo iniziò a gridare in italiano, “ amore mio bello!” La donna si dimenò. Sapeva di essere nei guai. La fecero stendere sul freddo tavolo di metallo.
Oliver fece cenno con la testa a Slade. Entrambi pregarono in silenzio che questo non si dilungasse troppo a lungo.
 

Oliver sapeva che si sarebbe spinto d'ovunque pur di poter salvare Felicity. Sarebbe persino diventato  l'uomo che lei non poteva amare pur di proteggere lei e loro figlio.
Oliver gridò un ordine. La donna fu legata al tavolo. L'uomo deglutì duramente. L'aria nella stanza era tesa. Roy e John erano in piedi l'uno di fianco all'altro. Entrambi guardando ed impotenti di cambiare il risultato della giornata.
L'uomo gridò a suo moglie, “ amore mio!” La donna si girò al grido, ma non parlò.
Oliver si avvicinò all'uomo, “ che cosa avevi detto che avrebbero fatto i tuoi uomini a mia moglie?” L'uomo spostò lo sguardo da sua moglie ad Oliver.

Oliver sapeva che l'uomo come lui si era sposato per amore non per dovere. Per lui questa donna era tutto. Ed è per questo che Oliver contava su questo, che l'adorazione che aveva per questa donna avrebbe impedito ad Oliver di farle del male. Oliver contava che il loro amore avrebbe permesso a quest'uomo di sacrificarsi,nello stesso modo che avrebbe fatto Oliver se i ruoli fossero stati invertiti.
E poi Oliver pensò che forse  quest'uomo potrebbe non essere così forte e la sua lealtà forse potrebbe essere agli italiani e non alla moglie.
Non lo faresti piccolo Queen. Tutti sanno che tua moglie ti ha ammorbidito.....” Oliver sogghignò. Lui non era uno stupratore o un normale assassino o un torturatore di donne. Questa era l'eccezione. Felicity era l'eccezione.

Oliver si chinò e indicò se stesso, “ sono già nudo.......potrei anche spendere meglio il mio tempo......” L'uomo guardò dritto davanti a sé stringendo la mascella, cercando di placare le sue emozioni.
Oliver lo guardò deglutire, guardò il suo pomo di adamo andare su e giù. Riuscì a vedere le lacrime crearsi nei suoi occhi, “ cosa penserebbe la tua comprensiva moglie se sapesse che hai violentato una donna indifesa?”
Oliver scrollò le spalle, “ spogliatela.” L'uomo iniziò ad urlare non appena  Oliver si incamminò e spinse il tavolo verso un angolo buio. La donna iniziò a gemere.

Oliver non voleva pensare a cosa Felicity potesse pensare di lui. A come sarebbero cambiate le cose tra di loro. Nella sua testa, lei sarebbe stata viva per essere delusa da lui, per odiarlo. A lui andava bene qualsiasi cosa fintanto che vivrà.
Slade lo guardò preoccupato. John si avviò verso di lui per allontanarlo dal tavolo, “ amico non puoi farlo.” Oliver lo travolse con la sua occhiata glaciale. “ Va bene, allora vai a casa e di a Donna che il tuo moralismo è il motivo per cui sua figlia non è al sicuro! Dille  quanto ti dispiace quando questo bastardo e i suoi uomini faranno di molto peggio a Felicity.” Oliver guardò Jonh. Si vedeva chiaramente quanto fosse sconvolto. La sua bussola morale era forte e  non riusciva a gestire questa situazione. John era di natura buona.
 

Oliver avrebbe seguito il suo esempio, ma si trattava di Felicity. Non c'era alcun limite. “ Cosa dirai a Donna quando si alzerà di fronte alla bara di sua figlia? Mi dispiace, ma non potevo permettere  che le mogli di persone sconosciute si facessero del male? Non sopportavo di essere l'uomo che mi avrebbe permesso di proteggere tua figlia?” Oliver vide il fuoco negli occhi di John.
John scosse la testa, “ sono abbastanza uomo. Sono due volte l'uomo che tu pretendi di essere.....Non è giusto.. Oliver noi possiamo proteggere Felicity...... Non dobbiamo farlo! Non prenderò parte a questo.”
Oliver sogghignò verso di lui.
Che cosa faresti per Donna?” John si fermò e alzò le mani. Non c'era alcun limite che non avrebbe superato per  Donna e tutti loro lo sapevano.

Oliver aveva un problema, un enorme problema nel suo piano: lui non era uno stupratore. Questo non glielo faceva venire duro. Lui non era come suo padre. Questo non lo faceva eccitare.
Oliver decise di giocarsela, di mettere in pratica quello che aveva imparato, di mettersi nei panni del  padre. “Allora.....cosa potrei farle fare per primo? Cosa volevi che facesse la MIA? Ah giusto..... le avresti fatto succhiare il tuo cazzo.....”
Oliver si avvicinò al tavolo senza mai guardare la donna. Non poteva. Forse non era così forte, forse non era l'animale che aveva sempre creduto di essere......o che credeva prima di Felicity.

Sentì l'uomo piagnucolare e poi, “ aspetta.........ti prego!” Oliver sorrise, nascondendolo quando si girò verso l'uomo. Aveva vinto. La donna non era nemmeno stata toccata, i suoi vestiti erano ancora intatti sul suo corpo.

Oliver aveva pregato che quel semplice ordine bastasse e così era stato. Grazie a dio non aveva superato il limite. Oliver chiuse gli occhi per un secondo. “ Parla!”
Il nostro ….....il nostro padrino........il nostro leader!!!!........suo figlio, ha perso la testa per tua moglie. Il padrino gli ha detto di lasciar perdere, ma lui non l'ha fatto. Ha una spia.......la sorella.” Oliver sibilò, “ Laurel? Laurel Lance?” L'uomo annuì, “ sta aiutando Cooper  per fargli ottenere la ragazza. La vuole. Solo lei e nient'altro.” Oliver aveva lo guardo omicida.
E....”
“Rapiranno tua moglie. Cooper la porterà lontano. Lui ha case e soldi messi da parte per farsi una bella vita.”

 

L'uomo rise, “ il ragazzo è stupido. Prima di incontrarla mi ero chiesto di lei di........ beh è troppo forte per un bamboccione. Lei lo distruggerà.” L'uomo quasi ridacchiò. “ Tua moglie è il suo primo amore sostenendo di essere ancora innamorati....” Oliver diede un pugno all'uomo, “ ehi non sto dicendo questo. Ho visto tua moglie, lei ama solo te.”  Oliver sorride a quell'affermazione.
Cooper non si fermerà finché non non si sarà impossessato di lei.”
“Qualsiasi cosa succederà a mia moglie, che tu sia vivo o morto succederà anche a tua moglie.”
Il sorriso dell'uomo svanì. “Non puoi dire sul serio!”

Oh si, eccome.” Oliver glielo assicurò. Solo con lo sguardo senza parlare impartì un ordine ai suoi uomini.  Se dovesse morire, loro si sarebbero assicurati ti mantenere la promessa che Oliver gli aveva fatto.
Non sarai in grado di farlo....tuo padre......lui sta finanziando il ragazzo. Ci sono dentro insieme......e tutti sanno che tu temi il vecchio. Lui ti tiene al guinzaglio, tutti noi lo sappiamo.....”
Oliver alzò un sopracciglio e poi guardò la moglie dell'uomo. L'uomo sospirò e continuò, “ lui vuole scoparsi tua moglie, è l'unica cosa che ha chiesto, una notte. Sapendo che avrebbe preso da te l'unica cosa che ami al mondo.” L'uomo spostò la testa di lato, “ tuo padre è un malato figlio di puttana.” Su questo Oliver era d'accordo.
Oliver prese il suo telefono, “ chiama i tuoi uomini. Digli di fermarsi.”
“Non posso!”

Oliver si avvicinò all'orecchio dell'uomo, “ allora anche tua moglie trascorrerà una notte con mio padre. Adesso la porterò da lui.” L'uomo ingoiò la sua bile. Si  aveva capito quanto fottuto forse Robert Queen e di cosa fosse capace.
Hai vinto!”

Per una volta aver quel malato bastardo come padre giocava a suo favore.
L'uomo chiamò i suoi uomini dicendo a loro che l'affare con Cooper era saltato e che non dovevano niente a Robert Queen. Era troppo grande il prezzo da pagare per il lavoro richiesto.
L'uomo dall'altra parte del telefono concordò. I suoi uomini non erano mai stati totalmente a favore di questa missione, aveva accettato solo per la loro lealtà verso di lui.
Oliver terminò la chiamata dell'uomo e lanciò il telefono contro il muro rompendolo.
Perchè e a chi sei così leale?” L'uomo scosse la testa facendo ringhiare Oliver. L'uomo sapeva benissimo di essere spacciato e che i suoi uomini avrebbero fatto del loro meglio per proteggere sua moglie e i suoi figli.

Cooper.......mi ha detto che se facevo quello che mi aveva chiesto......mia figlia Cara.........lei non avrebbe dovuto sposarlo. Il padrino la vuole per suo figlio.......se non lo facevo, lui l'avrebbe sposata. Avrebbe abusato di lei, l'avrebbe torturata e l'avrebbe distrutta lentamente.........la mia bambina......” L'uomo pianse in silenzio.
Oliver si allontanò. CAZZO. Una settimana fa non avrebbe capito la devozione di un padre per un figlio, ma adesso che stava per diventare padre.........se non si trattasse della sua famiglia lo avrebbe lasciato andare.

La proteggerò. La tua Cara......se lo vuoi.” L'uomo guardò Oliver con rispetto e apprezzamento.
L'uomo sapeva che i suoi uomini non potevano salvarla, ma forse uno sconosciuto si.
L'uomo annuì.
Oliver non poteva lasciare che un'innocente ragazza pagasse per l'ossessione di Cooper per Felicity. Fece un voto silenzioso in cui prometteva che avrebbe fatto tutto il possibile per proteggere la figlia di quest'uomo.

Oliver sciolse e tirò via il bavaglio dalla moglie dell'uomo. La moglie saltò giù dal tavolo e gli sputò addosso. Oliver non si aspettava niente di meno.
Ti darò cinque minuti per dirgli addio prima che lo uccida.”

Roy, John, Slade e Oliver si diressero al piano superiore.
L'uomo fu slegato così da poter abbracciare la moglie per consolarla e per dirle addio.
Gli uomini una volta al piano superiore non dissero nemmeno una parola.
Oliver stava pensando in quanti modi poteva uccidere Cooper e Laurel.

Chiamò Lance e gli disse che avevano bisogno di incontrarsi, ma Lance voleva sapere, “ che cosa hai fatto? Ti avevo detto che non era ancora il momento!” Oliver riagganciò. Non sapeva quale fosse il problema di Lance e non gli importava. Aveva bisogno di proteggere sua moglie e suo figlio. Il giorno prima li aveva quasi persi.........non avrebbe permesso che una cosa del genere si ripetesse.
Quando il tempo di esaurì si diresse al piano inferiore e fece portare di sopra la moglie e poi sparò alla tempia dell'uomo.
La donna al suono dello sparo cadde per terra disperata.
Oliver non voleva più vederla.
Slade le bendò gli occhi e la portò vicino a zone abitate da italiani.

Oliver era quasi disgustato da quello che era appena successo. Era fermamente convinto che i non-membri non  dovrebbero essere usati come leva per queste cose. Se avesse avuto scelta o tempo avrebbe fatto  le cose in modo diverso.
Sapeva che adesso aveva un nuovo nemico, ma aveva anche la possibilità di salvare la sua famiglia e aveva anche bisogno di trovare un modo per proteggere la figlia dell'uomo.
Roy e John si occuparono di sbarazzarsi del corpo e di pulire il seminterrato. L'uomo era stato chiuso li dentro per molto tempo. Lo sarebbe ancora se non avessero rapito sua moglie.
                                                                         **

Oliver arrivò alla casa del Pahkan.
Entrò e nessuno degli uomini tentò di fermarlo. Avevano visto la sua mascella dura e il suo sguardo omicida che decisero di non ostacolarlo.
In casa c'erano una tonnellata di persone che stavano preparando la casa per la festa che si sarebbe svolta da li a poche ore.
Entrò nell'ufficio senza bussare, “ dove si trova Laurel?” Lance alzò lo sguardo, “ nel suo ufficio, perchè?”
“Sta lavorando con l'italiano per fargli ottenere Felicity. Cooper vuole Felicity e Laurel è una spia e noi sappiamo cosa facciamo alle spie.”

Lance annuì. “ Mi occuperò io di lei.” Oliver sbatté il pugno sulla scrivania chinandosi alla sua altezza, “ NO!! Non lo farai! Questo è il problema! Tu non ti occuperai di lei.” Lance lo guardò con il fuco negli occhi, “ non ti azzardare a dirmi come comportarmi con la mia famiglia. Ivo la sposerà e se ne andrà.”
“Non è sufficiente.”
“E' tutto quello che ti darò.”
Lance si alzò in piedi, “ non dimenticare chi sono. Posso ucciderti o posso portarmi via mia figlia.”

Oliver ricompose la sua figura trovandosi alla stessa altezza di Lance e poi sorrise, “ provaci. Non sono io la persone che dovrai  temere se lo farai. Felicity non ha paura di te!”
Oliver si precipitò fuori. Lui sapeva benissimo che Lance aveva tenuto strettamente al sicuro. Le guardie che la tenevano sotto controllo erano quelle più estremamente leali a Lance o altrimenti sarebbe andato a darle la caccia.
Decise di tornare a casa, voleva passare del tempo con sua moglie.
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Felicity aveva trascorso gran parte della giornata a parlare con i suoi amici di scuola. Aveva chiamato Iris per dirle della gravidanza. Sapeva che doveva aspettare, ma non poteva. Era troppo eccitata.
Avevano parlato della festa del bambino e su come Iris insisteva sull'essere la zia Iris. Non insistette su far diventare Eddie “zio” e Felicity era grata per questo. Risero molto e Felicity le promise di aggiornarla settimanalmente sull'evolversi della pancia. Iris era più eccitata di quanto pensava.
Poi decise di chiamare Caitlin. Era felicissima, ma cauta. Felicity le aveva assicurato che le cose stavano andando bene con Oliver, ma Caitlin non era affatto convinta. Aveva visto da vicino quanto le cose si erano incasinate dopo la festa di fidanzamento.
Caitlin le fece una tonnellata di domande sulla gravidanza e verso fine chiamata le cose sembravano andar meglio. Le disse di riposare e di non preoccuparsi troppo, cosa più facile a dirsi che a farsi.
                                                                           **

Felicity era seduta sul divano alla ricerca di qualche sito sui bambini, cercando quei siti dove parlano di “ questa settimana il tuo bambino è grande come un.....”. Voleva essere informata.
All'improvviso sentì il suono dell'ascensore e saltò su con la speranza che fosse Oliver. Lawton si mise di fronte a lei.
Stasera ci sarebbe stata la festa a casa dei suoi genitori, forse Oliver era tornato a casa presto per prepararsi. Oliver non era molto contento che Felicity partecipasse all'evento. Era preoccupato e iperprotettivo nei migliori dei casi e questo non era proprio il momento migliore.
Felicity guardò da dietro le spalle di Lawton pensando di dire ad Oliver che questo non era necessario. Lawton bloccava qualsiasi accesso diretto a lei cosa un po' esagerata.
Lawton le aveva detto che Oliver aveva insistito.

Lawton si girò verso lei facendole una smorfia e poi ritornò a guardare l'ascensore. Felicity ridacchiò facendolo rivoltare e lei scrollò le spalle.
Quando la porta si aprì fu spinto all'interno dell'appartamento un Tommy picchiato e privo di conoscenza.
Felicity urlò cercando di avvicinarsi a lui. Lawton fece per prendere la pistola ma fu troppo lento e lo colpirono. Felicity urlò ancora più forte. Alzò gli occhi e vide Sheldon Cooper.
Ciao amore mio......” Due uomini uscirono dall'ascensore e l'afferrarono. Lei cercò di svincolarsi ma aveva troppa paura di fare del male al bambino se reagisse sul serio contro di loro.
Si diressero all'auto. All'interno dell'auto c'era Laurel.

Bene. L'hai presa.” Laurel sogghignò verso Felicity, “ Voglio che lei non ritorni MAI più in questo paese. Ci siamo capiti?”
Cooper sorrise, “ naturalmente. Adesso lei è mia. La terrò tranquillamente al sicuro. Lei è la mia principessa, vero amore?” Cooper tirò vicino a se Felicity e le baciò la tempia.
Felicity lo guardò, perchè aveva ancora male dove Laurel l'aveva colpita o altrimenti gli avrebbe fatto il culo a strisce.
Poi guardò Laurel.

“Papà non te lo permetterà.....Oliver ti ucciderà!” Laurel sorrise dal sedile davanti, “ papà non mi farà del male. Non lo farà mai. Oliver........Oliver.......Io e lui staremo insieme.........è il destino. Siamo anime gemelle. Non importa cosa........siamo anime gemelle.” Lei annuì  con la testa come se dovesse convincere se stessa e non Felicity.
Oliver ti odia! Brutta stronza!.” Cooper la schiaffeggiò. “ Non parlarle in quel modo. E non voglio sentire MAI più il nome di Oliver.” Laurel si girò indietro. Stavano andando verso il Glades.

Sai Felicity......mi assicurerò che Oliver sia felice in ogni modo.” Sorrise a Felicity. “ Sono stata il suo primo amore, la sua prima ragazza, la sua prima amante........E' davvero un peccato che tu abbia cercato di ottenerlo in quel modo.” Laurel si girò nuovamente verso di lei, “ ma ti perdono. E' tutto chiarito adesso.” Sorrise.

(QUESTA è PAZZA RAGAZZE!!!!! IL MANICOMIO NON è SUFFICIENTE)

Porca puttana Laurel, hai davvero perso la testa!Lui non ti sopporta. Con o senza di me, lui non verrà da te. Come......come può una persona essere così incredibilmente egocentrica da non vedere che qualcuno ti odia.?”
Laurel le lanciò un'occhiataccia, “ lui non mi odia. QUESTO........tutto questo proverà a lui quanto io lo amo. Lo farò come eccellente moglie Bratva.” Felicity la fissò e basta. L'alcool aveva davvero ucciso ogni cellula del suo cervello. Questo suo pensiero rimase solo un pensiero.
Portarono Laurel alla sua auto.

Laurel si girò verso di lei e per un breve momento Felicity sperava nel suo aiuto , ma Laurel scrollò le spalle e salì nella propria auto.
Felicity non poteva fare a meno di piangere. Pianse per se stessa, per il suo bambino, per Tommy e per Lawton. Gli uomini potrebbero essere morti. Potrebbe morire, il uso bambino potrebbe morire OH DIO il suo bambino........Cooper non lo sapeva. Laurel non glielo aveva detto.

Cooper le afferrò il viso e le fece una carezza, “ non piangere. Mi dispiace che siamo stati così violenti. So che tu detesti la violenza, ma uno dei miei uomini è stato catturato e abbiamo sentito che potrebbe aver parlato.....” Continuò ad accarezzarle la guancia. Felicity al gesto si allontanò e Cooper iniziò ad arrabbiarsi, “ va tutto bene......lo so che mi ami ancora. Laurel me l'ha detto.”
Laurel è una pazza psico-cagna. Non ti amo Cooper. Io amo mio marito.”
Cooper fece un grosso respiro, “ NO.........Tu non ami quel neanderthal. LUI NON E' DEGNO DI TE!” Felicity si voltò e guardò fuori dal finestrino. Oliver l'avrebbe trovata............lui sarebbe venuto per lei......per loro.

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Oliver chiamò l'ascensore. Mentre lo aspettava arrivò la polizia.
“Queen!” Oliver si girò. Non aveva davvero bisogno oggi di trattare con la loro intromissione del cazzo! “Si.”
Abbiamo bisogno che tu venga con noi.” Non c'era in alcun modo che loro sapessero dell'italiano morto. La moglie non parlerà e il corpo probabilmente non era ancora stato nascosto.
Perchè?” L'ascensore arrivò e Oliver lo vide ricoperto di sangue. “ Ma che cazzo?” Oliver entrò dentro e due poliziotti lo seguirono.
Salirono al piano di sopra.
Quando arrivarono Oliver vide Tommy e Lawton, “ le telecamere dell'ascensore hanno ripreso tuo fratello entrare con due uomini, e lui non sembrava stare molto bene....... sembrava essere trascinato dentro....” Oliver  alzò lo sguardo dal punto in cui si era inginocchiato di fianco a Tommy, “ PENSI ?” Disse Oliver sarcastico e poi,  “CHIAMA IL 911!!! PORTA I PARAMEDICI QUI!” Disse  urlando.

Il poliziotto più giovane comunicò alla radio di far venire un'ambulanza. Oliver teneva fra le braccia Tommy, “ ti prego non morire.......ti prego non morire.” Oliver spostò lo sguardo verso Lawton e poi si precipitò da lui e lo strattonò, “ DOVE CAZZO è MIA MOGLIE?”  Il poliziotto più anziano lo guardò, “ la ragione per cui siamo stati chiamati riguarda l'altro filmato, dove tua moglie viene trascinata fuori da qui........Signore, pensiamo che sua moglie sia stata rapita.”

L'intero mondo di Oliver si fermò.
NO.........NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO..........QUESTO NON STA SUCCEDENDO. Non lei. Non adesso.
Oliver cadde per terra. Non poteva perderla.....non poteva perderli.........  “E' appena stata dimessa dall'ospedale......lei è incinta.” Mormorò Oliver.
Il poliziotto più giovane lo guardò, “ signore..... sta dicendo che vuole che noi andiamo a cercarla?” Oliver si girò verso di lui, “ CAZZO CERTO!! Voglio che tutti cerchino mia moglie!”
Il poliziotto era scioccato. Se c'era una cosa che conosceva sulla Bratva era che loro non volevano il coinvolgimento della polizia. Guardò Oliver e in lui non vide il playboy cazzuto della Bratva, ma un uomo devastato dalla scomparsa della moglie incinta.

Il poliziotto gli appoggiò una mano sulla spalla, “ faremo tutto il possibile.....”. L'uomo conosceva bene Felicity gli aveva dato ripetizioni quando lei era a casa durante le vacanze estive quando lui doveva frequentare la scuola estiva. Era una ragazza molto dolce, troppo dolce per questo tipo di vita.

Si inginocchiò verso Oliver e gli sussurrò all'orecchio, “ se la troveremo per primi, vuoi che ti chiami per primo?” Oliver guardò il poliziotto come se stesse parlando latino. Oliver semplicemente annuì. Il poliziotto sorrise, “ conosco tua moglie, non dovrebbe soffrire.”
Oliver iniziò ad azionare il pilota automatico. Tutto il suo corpo era in piena allerta. Doveva ritrovarla, doveva ritrovarla, doveva ritrovarla, doveva ritrovarla......... MALEDETTA FOTTUTA LAUREL!!! Oliver si mise la testa tra le mani tirandosi poi i capelli. Era disperato.
CAZZO. Cosa cazzo ti farà   questa volta?

Sapeva che lei aveva saputo e appreso da loro i loro piani  e da quelli aveva fatto la sua mossa.
La sua ipotesi era che uno degli uomini di Lance aveva alimentato le sue informazioni. In questo momento non era una sua priorità.
Ingoiò giù la bile. Suo padre in questo momento potrebbe avere Felicity. OH DIO.
Oliver tirò fuori il cellulare e chiamò Lance, “ l'hanno presa.... Laurel.....li ha aiutati.....lo sapevo.........LA UCCIDERO'.” Lance fece un urlo disumano. “ Felicity potrebbe essere con mio padre...........TI RENDI CONTO DI CHE COSA HAI FATTO?” Oliver terminò la chiamata. Chiamò John e Slade. Aveva bisogno di loro per cercarla.
                                                                                                                    **

Donna era con John quando lo scoprì. Donna aveva gli occhi pieni di lacrime, “ che cosa è successo alla mia bambina?” John glielo disse, l'abbracciò e poi se ne andò. Voleva rimanere , ma Donna lo implorò di andare a cercare la sua bambina. Donna non crollò, non questa volta. Questa volta si sarebbe confrontata con la persona responsabile di tutto questo. Questa volta non si nasconderà come la giovane ragazza che era quando gli avevano portato via la sua bambina. Lei adesso non era così facilmente manipolabile e questa volta non avrebbe dubitato di se stessa.
Quando i ragazzi videro Donna prendere le chiavi e il cappotto la seguirono. Nessuno di loro fiatò, salirono in macchina e si diressero a casa Lance.
Quando arrivarono, prima di entrare Donna si prese un momento per ricomporsi.

Uscì dall'auto con i ragazzi al seguito.
Si precipitò dentro come se la casa fosse sua. Le guardie conoscevano John e non provarono a fermare sua moglie. I ragazzi la osservarono e quasi si dispiacevano per la persona che aveva guadagnato l'ira della loro madre. Ne sapevano qualcosa riguardo al crollare. Donna non gli aveva mai detto che Felicity le mancava. Non ne aveva il coraggio.
Donna trovò Dinah, Quentin e Sara nel salone, “Che cazzo ha fatto la tua marmocchia a mia figlia?” Quentin si girò verso di lei, stava ribollendo . “ Questi NON sono affari tuoi! Esci da casa mia!”
Donna si mise le mani sui fianchi, “Ah non lo sono? Lei ha torturato la mia bambina, l'ha umiliata e adesso l'ha rapita...... Non sarò forse il genitore dell'anno, ma i miei figli sono sani di mente!”
Sam intervenne, “ mamma, cerchiamo di non esagerare.....la sanità mentale è  un terreno pericoloso. Mickey non è......” Donna lo guardò e lui si zittì. Questo non era il momento di scherzare. Dinah si avvicinò a Quentin, “ Donna siamo tutti preoccupati, dovremmo cercare di lavorare tutti insieme per trovare Felicity.”

Donna sorrise debolmente, “ non finisce qui. Quella ragazza deve pagare per quello che le ha fatto. Ha ferito la mia bambina per l'ultima fottuta volta, Quentin. Sto dicendo sul serio. La porterò fuori io se stessa se sarà necessario.....”
Sara sbuffò, “ potresti doverlo fare.. Papà avrebbe dovuto rinchiudere Laurel molto tempo fa.”
Tutti la guardarono, “ lo abbiamo pensato tutti.  Ivo è qui da un mese e non ha fatto niente..... tu hai lasciato che succedesse, papà. Hai lasciato che Laurel prendesse Felicity e qualsiasi cosa accadrà a lei sarà colpa tua.”
Detto quello Sara si diresse alle scale. Non aveva bisogno di trascorrere del tempo con loro. Aveva bisogno di trovare Nyssa. Entrambe avrebbero lavorato insieme per riportare indietro sua sorella.
Sara dopo la festa di fidanzamento aveva imparato che il non fare nulla non portava da nessuna parte.

Aveva preso il controllo della propria vita.
“Nyssa dove sei?”
“Sto seguendo Robert Queen........come mi hai chiesto.”
Sara sorrise. “ Mia sorella è con lui?” Nyssa grugnì, “ certo che no.”
Sara si lascio sfuggire un sospiro di sollievo. Sara stava tirando fuori tutte le sue informazioni e le sue armi. Come Sara tirò fuori le sue informazioni e le sue armi la porta d'ingresso fu spalancata.
Ti prego dimmi che hai qualcosa, qualsiasi cosa per me......” Sara sussultò quando si girò e vide Oliver. Aveva uno sguardo selvaggio e possessivo. Aveva bisogno di Felicity più di tutti loro messi insieme. Sara terminò la chiamata.

“Ho qualcosa!” Oliver l'afferrò per il braccio e la trascinò nell'ufficio del padre. Normalmente Sara l'avrebbe fatto smettere, ma non oggi. Lei capiva perfettamente.
Quando vi entrarono trovarono Slade, John e Roy.
“Dicci tutto quello che sai.” Sara vide su suo padre una faccia scioccata. “ Lis non è con Robert Queen.” Il sollievo di Oliver era palpabile.

“Come fai a saperlo?” Sara evitò lo sguardo del padre, “ Nyssa l'ha seguito. Abbiamo il sospetto che sia coinvolto. E' uno stronzo del cazzo. Abbiamo fatto a turno per tenerlo d'occhio.”
Oliver concentrò il suo sguardo su di lei in modo che lei capisca la sua sincerità, “ grazie.......te lo devo.” Sara sorrise con orgoglio.

“Sara, tesoro questo è pericoloso.” La voce di Lance era strozzata, “ lo so papà........ma mia sorella......tutte quelle con la vagina stanno soffrendo e vivono nella paura a causa sua....... tu non l'hai eliminato.......... e quindi noi ci proteggiamo”
Vuoi dire che altre persone sono coinvolte?”
“Solo Helena.....Nyssa ed io.”
Lance scosse la testa, “ Questa cosa finisce adesso.” Sara scosse la testa, “ NO. Noi abbiamo il diritto di difenderci, soprattutto quando nessun altro lo fa...”

Oliver le sorrise. Aveva ragione. Non l'ho avevano eliminato, non le avevano protette quindi con quale diritto le vietavamo di proteggersi?
Oliver gli interruppe, sua moglie era la priorità, ne avrebbero parlato una volta che l'avranno ritrovata.
Qualcos'altro?” Sara distolse lo sguardo, “ da settimane Helena sta pedinando Sheldon Cooper. Ma oggi l'ha perso...... Pensiamo che sia un opzione......Helena si è scopata uno dei suoi uomini per ottenere informazioni.” Cazzo. Ce l'avevano loro. Almeno Nyssa era su suo padre.
Lance si sedette sulla sua sedia.
Tutti loro lo guardarono e aspettarono.“Non pensavo che potesse succedere una cosa del genere.....” Oliver scosse la testa, “ John, voglio che tu ti occupi di Robert Queen. Voglio che lo porti alla casa delle torture.” John annuì, “ non vedo l'ora.”

Sara si alzò, “ Oliver.....perchè non me lo fai portare a me? John dovrà andare ad armi spianate......io posso portarlo senza armi......” Lance scosse la testa, “ NO. Assolutamente no!” Nessuno lo ascoltò. “ Fallo. Slade vai con lei per coprirle le spalle.” Aggiunse rapidamente Oliver. Non era sicura che lei potesse gestirlo.
Questo avrebbe tenuto Felicity lontano dalle sue grinfie.

Roy voglio che utilizzi i tuoi contatti al Glades. Vedi se si trovano li o nei dintorni della città..... se qualcuno sa qualcosa. Fai rapporto a me e poi vai da Helena e proteggila. Potremmo aver bisogno del suo contatto.” Roy annuì e uscì.
Oliver si girò verso John, “ tu vieni con me. Lo cerchiamo e lo uccidiamo. Ma prima, troviamo Laurel.” John sorrise.
Oliver stava per riavere sua moglie. Doveva riaverla. Non c'erano alternative.
Ucciderà chiunque si metta sulla sua strada.

Oliver guardò nuovamente Lance. Era ancora perso nei suoi pensieri.
Come diavolo aveva fatto a cadere tutto a pezzi così velocemente? Scosse la testa per far dissipare dove i suoi pensieri erano diretti. Fece cenno a John ed entrambi lasciarono l'ufficio senza nemmeno aspettare il permesso di Lance.
Non appena uscirono Dinah entrò.
Intanto che Oliver aspettavo John all'ingresso, Sam gli si avvicinò, “ JJ è molto bravo con i computer. Forse può trovare qualcosa?” Oliver annuì, “ certo, se vuole!”
Oliver era impaziente.
Voglio venire con voi o fare qualcosa.....” Oliver iniziò a scuotere la testa, “ Oliver lei è mia sorella!”
E lei è mia moglie. Non lascerò che il suo fratellino venga coinvolto in questa fottuta vita. Capito?” Sam annuì. Entrambi sapevano che questo non era un discorso chiuso.

Sam aveva rinunciato al college e alla scuola di medicina per trasferirsi qui. Lui vedeva questa come sua nuova vita. Oliver invece non la vedeva affatto come vita. Non voleva peggiorare la tragedia.
John arrivò ed abbracciò suo figlio. I due uomini uscirono, sperando di trovare la ragazza che li aveva uniti.
 

~~Capitolo 31

In questo momento erano esattamente 36 ore che Felicity era stata presa da Cooper.
Si erano spostati da hotel a hotel ogni dodici ore circa. Cooper era paranoico, aveva timore di essere catturato. E doveva esserlo. Oliver non avrebbe MAI e poi MAI rinunciato a lei.
La Bratva aveva posti di blocco nelle zone più “buie” della città mentre la polizia bloccava zone “legali” della città.
Felicity era impressionata che la polizia la stesse cercando. Si chiese chi avesse acconsentito di coinvolgere la polizia..........forse non c'era neanche da chiedere.......sicuramente era stato Oliver. Suo padre non l'avrebbe mai coinvolta.
Come sentì qualcuno alla porta spostò il suo sguardo su Cooper. Aveva ordinato il servizio in camera.

Se non fosse incinta avrebbe cercato di liberarsi dalla prigionia, ma aveva troppa paura di far del male al suo piccolino.
“Grazie! Io e mia moglie stiamo morendo di fame.” Disse Cooper al dipendente dell'hotel che ricambiò con una piccola risata. Felicity alzò gli occhi al cielo a quella sceneggiata. Erano in una suite matrimoniale e quindi il dipendente avrà  presupposto che il loro appetito era dovuto ad altro.
Sogna bello, sogna!!!!!Non accadrà mai.
Una volta chiusa la porta Cooper rimise la sua pistola  in vita.

Felicity scosse la testa. Cooper non era mai stato bravo con la violenza, alla routine da mafioso.
Non riusciva a credere che una volta lo trovava adorabile e imbranato. La prima volta che lo aveva incontrato l'aveva affascinata. Le sembrava così mondano. Lei era giovane , ingenua e probabilmente disperata a connettersi a qualcuno.
Felicity si avvicinò alla tavola che Cooper aveva preparato. Le versò del vino. Non poteva berlo. Non poteva. Aveva paura di cosa le avrebbe fatto se avesse scoperto del bambino.

Cooper le passò il bicchiere, “ non bevo più vino.” Cooper inclinò la testa, “ perchè?” Felicity scrollò le spalle, “ non lo bevo e basta. Mi fa venire mal di testa.” La scrutò per un attimo e poi scrollò le spalle e bevve al posto suo. Felicity si sedette ed iniziò a mangiare. Il bambino aveva bisogno di nutrimento e lei aveva bisogno di essere in forza per potere uscire da li.
Posso farti una domanda?” Cooper le sorrise con indulgenza. “ L'hai appena fatta, Lissy.” Lei sorrise, almeno sperava che fosse un sorriso.
Certo, chiedimi qualsiasi cosa.” Felicity fece un respiro profondo, “ perchè? Perchè me? Perchè stai creando tutti questi problemi per ME?”

Cooper sbatté le palpebre un paio di volte, “ Oh Lissy. Chiaramente non ti sei mai vista........e non hai mai visto il mio amore per te.” Felicity odiava quando le persone insinuano che lei non conosca il suo valore, perchè lei non lo faceva assolutamente. Felicity non disse nulla e non replicò.
Cooper era sempre piaciuto essere il leader e che le sue parole fossero le uniche. Era sempre stato assecondato per tutta la sua intera vita e si aspettava che tutti lo placassero. Non si stupiva che lui e Laurel andassero così d'accordo.
Non ho mai voluto lasciarti......non al college e neanche quel giorno a Las Vegas.” Sorseggiò il suo vino guardandola da sopra il suo bicchiere, in quel modo in cui lei pensava che per lui significasse essere sexy. Le si rivoltò lo stomaco.
Cooper posò il bicchiere, “ ho dovuto lasciarti andare. Ho dovuto lasciare andare l'idea di noi insieme. Poi un paio di mesi fa sono dovuto venire a Starling City con mio padre. Uno dei nostri uomini era nei guai.  Ho visto Laurel.......e mi ha detto del tuo matrimonio combinato e che eri triste. Di come hai cercato di convincere tuo padre ad annullarlo.” Si avvicinò di più al tavolo e le prese una mano. Felicity combatté con tutta se stessa per non tirarla via.

Mi ha detto che dovevo salvarti. Che io sono l'unico che poteva salvarti ed aveva ragione, lo sono.” Cooper la guardò con orgoglio. 
Da allora abbiamo parlato e complottato. Ho davvero pensato che fosse più di un gioco........e poi ti ho visto con quel.........neanderthal e sapevo che per te non lo era. Laurel aveva ragione che lui non andava per te e non era abbastanza per te.” Cooper scosse la testa, “ il modo in cui voleva farti indossare il suo anello......... è stato disgustoso, il suo senso di possessione per te!!!” Cooper le strinse la mano.
Naturalmente, Laurel  era dietro a tutto questo, per mesi lo era stata!
Laurel aveva giocato con il bisogno di Cooper di essere un eroe.

Adesso, nella sua testa pensava che le stesse salvando. Se non odiasse Laurel, potrebbe essere davvero impressionata della sua abilità di far in modo che tutti eseguissero le sue richieste.
“Dopo averti visto a Las Vegas, sapevo che era destino. Ho chiamato Laurel e abbiamo escogitato  questo piano. Un vero e proprio piano.......LUI che ti ha sposato  ci ha fatto quasi deragliare.... ma non potevo lasciarti soffrire.” Cooper le posò una mano sula guancia, “ non potevo lasciarti con lui. Sarebbe stato disumano. Laurel ed io eravamo d'accordo su questo. Tu mio amore meriti il meglio.”
Cooper rimosse la mano dal suo volto e prese un morso del suo cibo mentre lei lo fissò chiedendosi come la sua vita  si fosse incasinata. E del perchè non si fosse accorta quanto pazze fossero le persone attorno a lei.
Un paio di settimane fa, Laurel mi ha fatto incontrare Robert Queen.” Felicity ansimò. Robert? Questo non andava bene. Per niente.

Lui è il nostro finanziatore. Lui non è più ricco come una volta, ma lo è abbastanza per finanziarci. Ci ha dato l'ultima sua fortuna per aiutarci. Ha detto che è  un uomo morto che cammina. Ha anche preso Tommy, in quanto aveva bisogno di lui per entrare nell'edificio. Oliver  ti aveva rinchiuso come rapunzel.”

Cooper rise e scosse la testa. Felicity sentiva le lacrime nei suoi occhi al pensiero di Tommy. Povero Tommy. Felicity s' immaginava di come Robert avesse utilizzato uno dei fratelli di Tommy o Isabel come leva. Tommy affronterebbe l'inferno per le persone che ama.
Felicity fu scossa dai suoi pensieri dalla parole di Cooper, “ ti amo Lissy..... adesso possiamo stare insieme. Non avrei dovuto lasciarti al college.  Avrei dovuto convincerti a scappare via con me. E adesso sarei già stato sposato con te.” Cooper sorseggiò il suo vino,
Siamo come Romeo e Giulietta.” Felicity distolse lo sguardo avendo paura che potesse vedere il suo guardo di disgusto. Romeo e Giulietta? Sospirò interiormente. Lui era pazzo come Laurel. Chi vorrebbe essere Giulietta? Dal momento che alla fine dell'opera muore?

Felicity continuava a mangiare, contenta che lui non si aspettasse gratitudine o che chiedesse niente in cambio.
Cooper era noto per la sua presuntuosità, per il suo essere bambino viziato. Hmmm.......Aveva molto in comune con Laurel.
Cooper continuava a tenere d'occhio il cellulare.
Aspetti una chiamata?” Cooper alzò lo sguardo verso di lei, “ si, avrebbe dovuto chiamarmi ieri, ma sicuramente lo farà oggi.”
Felicity mise un altro boccone di pollo in bocca continuando a guardare a Cooper attentamente.
“Chi dovrebbe chiamarti?” Cooper abbassò lo sguardo verso il suo piatto. Felicity si accorse che il suo sguardo si rattristò e poi scosse le spalle riprendendosi.
Felicity continuava a mangiare lentamente.

Non odiarmi Lissy....” Felicity lo guardò stranita, “ perchè dovrei odiarti?”Cooper la guardò, “ ho dovuto fare un accordo per poterti liberare da lui, da quel mostro.” Felicity fece del suo meglio per nascondere la rabbia mordendosi l'interno della guancia per stare calma. Oliver non era un mostro.
Ti avevo già detto che ho dovuto fare un accordo........un accordo orribile....” Felicity fece cadere la sua forchetta. “Che cosa hai fatto, Cooper?” Felicity aveva le lacrime agli occhi.
Cooper si alzò in piedi e si avvicinò alla finestra. Le tende erano state lasciate chiuse, a lei  non era stato permesso di aprirle. Si chiese se le avrebbe aperte, ma non lo fece.......dannazione.
Cooper si girò verso lei.

Gli ho detto........gli ho detto che avrebbe potuto passare una notte con te. Solo una. Te lo prometto..... E' per questo che non abbiamo ancora fatto l'amore. Gliel'ho promesso.” Felicity ansimò, “ a chi?” Forse quella persona potrebbe aiutarla? Forse c'era una via d'uscita da tutto questo?
Cooper le si avvicinò si inginocchiò ai suoi piedi e appoggiò la testa sulle sue gambe, “ Robert Queen.”
In un primo momento Felicity fu sorpresa. Poi quando sentì il suo nome il gelo che le attraversò il corpo avrebbe dovuto avvertirla che una cosa del genere era possibile. Felicity lo aveva respinto e lui per ferire Oliver lo aveva aiutato a rapirla.  Avrebbe dovuto prevederlo.
Adesso era arrabbiata.
Si alzò in piedi e Cooper perse l'equilibrio e cadde per terra. Cooper si raggomitolò su se stesso.
“PERCHE'?”

Dalla sua posizione fetale le parlò, “ desiderava passare una notte con te e di fare ciò che voleva. Ed io ho accettato.” Cooper si alzò e si avvicinò a lei, “ è solo per una notte, Lissy. Poi passeremo il resto della nostra vita insieme e tu sarai lontana da suo figlio........ Mi ha detto di quanto freddo  e cattivo sia stato con te, e con tutti. Lui non ha sentimenti, Lissy. Lui non ti ama. Non ti ama nel modo in cui dovresti essere amata........solo per una notte......Te lo prometto.”
Felicity sapeva che se Robert fosse riuscito a toccarla, quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita. Lei e il suo bambino sarebbero morti. Cooepr era pazzo se pensava di poter resistere a Robert Queen. Non erano allo stesso livello.

“Perchè hai accettato di condividermi?Con suo padre? E' da malati.....”
Cooper iniziò a piangere “ LO SO!!! Ero disperato e in quel momento lo ha fatto sembrare ragionevole......” Felicity non riusciva a credere che era lui quello stava piangendo!!! E' la sua vita che stava distruggendo!!!

Felicity prese una decisione.
Decise che aveva solo un'opzione. Distrarlo, giocare con lui e escogitare una via d'uscita da questo pasticcio.
Felicity corse verso la camera da letto e chiuse la porta sbattendola. Finse di essere un'amante sconvolta.
Cooper picchiò i pugni sulla porta come lei aveva previsto. La implorò di perdonarlo.
Felicity sorrise. BECCATO.
Sapeva che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei pur di farsi perdonare. A Cooper non piaceva che le persone fossero arrabbiate con lui.

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Erano passate 36 ore e Oliver stava andando fuori di testa. Era tutto quello che sapeva.

36 ore senza di lei..............Aveva così tanta rabbia in corpo e senza nessuno sfogo.
12 ore fa John, Slade ed Oliver avevano catturato quattro italiani. Non sapendo niente gli avevano uccisi con un colpo in testa.
Oliver stava rapidamente esaurendo le opzioni.
Non c'era rimasto nessuno da ferire. Nessuno da uccidere. Non c'era nessun modo da far uscire quella rabbia che aveva dentro. Lei era l'unica che riusciva a calmarlo.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime, se non riuscirà a riaverla........ sapeva che non poteva andare avanti. Non senza di lei. Il suo cuore e la sua anima erano con lei e con il loro bambino.
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Il piano di Sara stava funzionando perfettamente.

Aveva incontrato Robert. Gli raccontò che voleva passare una notte con un vero uomo e che voleva il pericolo.
Robert si offrì di portarla alla casa delle torture. Sapeva che a volte portava  delle donne li dentro. Sciocco.
Quando arrivarono, Oliver e John erano li ad attenderlo.
Adesso, Robert si trovava appeso al soffitto del seminterrato e  Sara voleva farla finita con........voleva sua sorella indietro.
John camminava avanti e indietro per la cucina. Sara era seduta sul tavolo della cucina che guardava John e Oliver invece era in soggiorno. Era a mala pena efficiente.
Tutti si muovevano attorno a lui, come se potesse impazzire in qualsiasi momento. Potrebbe e tutti loro lo sapevano. Aveva bisogno di Felicity. Era come guardare un animale in gabbia. Potevi sentire la sua rabbia, la sua disperazione e il suo tenue legame con la sua sanità mentale. Non si era lavato e non si era sbarbato da quando era stata rapita.
John, devi parlare con lui. Questa famiglia sta cadendo a pezzi per non parlare della Bratva. Papà è chiuso nel suo ufficio. Oliver è un relitto sul punto di esplodere. Di questo passo speriamo che la polizia riesca a trovarla perchè noi non ce la faremo.” John la guardò, aveva ragione. Tutta questa faccenda si stava disgregando.
Fece un altro paio di giri e poi si diresse verso il soggiorno.

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Oliver notò John avvicinarsi a lui. Dopo aver indugiato per qualche minuto iniziò a parlare, “ Oliver. Capisco è tuo padre. Lo capisco ma....... Lascia che ci pensi qualcun altro ad ottenere le informazioni.  Dobbiamo andare avanti. Questa attesa non fa bene e nessuno!!” Oliver lo guardò scioccato. Si alzò e girò attorno al divano per averlo di fronte, “ pensi che non lo sappia? MIA moglie è scomparsa.........e quello stronzo figlio di puttana l'ha aiutato!” Oliver scaraventò il bicchiere contro il muro.

Allora facciamo qualcosa!” Oliver scosse la testa, “ non posso. Non ha paura di me. Anche se ritornassi nell'oscurità più possibile.........lui non ha niente e nessuno che significhi ancora qualcosa per lui. Nemmeno la propria vita. Sa di essere morto. Lui ed Ivo mi hanno insegnato tutto quello che so. Non posso più sorprenderlo. Mi ha supervisionato da vicino. Non ho più niente.”
Sara era sulla soglia della porta.

“Ho un'idea. E' un'idea orribile, ma geniale.”
Oliver guardò John che scrollò le spalle in risposta. Entrambi la guardarono, “ Isabel. Lei è stata addestrata  per fare del male agli uomini. E' stata addestrata da Ivo come te Oliver. E odia tuo padre. Sappiamo tutti cosa le ha fatto prima ….... perchè è stata addestrata da Ivo.......perchè le è stato permesso.......” Oliver era scioccato mentre John era impressionato.
Oliver si girò verso John, “ é morto e lo sa. Lasciamolo soffrire prima. E non dimentichiamoci che stava per fare di molto peggio a Felicity.” E con quest'ultima frase Oliver annuì convinto.
Sara uscì per andare a prendere Isabel.
Adesso finalmente avrebbero ottenuto qualcosa.

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Sara trovò Isabel nella camera di Tommy.
Tommy era affetto da un gran senso di colpa.
Tutti sapevano che lo avevano aggredito. Il suo stesso padre lo aveva incastrato e tutti sapevano perchè........ Codardo. Pensavano che delle tre persone che avevano la chiave lui era la soluzione migliore. Sapevano che attaccare una donna avrebbe fatto piovere l'inferno su di loro. Quello che non sapevano era che prendere sua sorella avrebbe portato satana in persona su di loro.
Oliver li avrebbe uccisi, ma prima di farlo  li avrebbe fatti supplicare di essere uccisi. E Sara di questo non ne aveva dubbi.
Sara sorrise. BENE. Oliver lo avrebbe fatti supplicare.
Tutti sapevano anche che Robert Queen avrebbe fatto soffrire i propri figli in ogni modo possibile.
Era un malato bastardo.
Sara bussò alla porta della camera dell'ospedale in cui si trovava Tommy.

Tommy e Isabel la videro. Le sorrisero e lei entrò. Si fermò e chiuse la porta. Sentì entrambi respirare bruscamente.
“Non si tratta di Felicity.......non direttamente almeno.” Entrambi  sospirarono di sollievo.
Prese una sedia e si avvicinò al lato del letto dove era seduta Isabel.
Sara osservò Tommy. Oggi sembrava stare molto meglio. Il suo colorito era tornato normale e adesso poteva stare seduto. Infondo non erano passati neanche due giorni.  Pensava davvero che fosse spacciato. Ma stava decisamente meglio del povero Lawton.

“Di cosa hai bisogno Sara?” Fu Tommy a parlare. “Non sono nelle condizioni per aiutare.....” Tommy si rattristò.
Sara gli sorrise, “ ho bisogno dell'aiuto di Isabel.” Tommy ed Isabel la guardarono entrambi perplessi. Sara iniziò a pensare che forse questo piano non era così buono......NO.......spinse subito il dubbio lontano. Dovevano riportare a casa Felicity.
Dopo che Robert..........ti ha attaccato.....”

Che mi ha violentato. Su forza non indorare la pillola. Sminuisce me, non lui o lo stupro.”
Sara annuì. “ Dopo che Robert ti ha violentato.........gira voce che tu sia stata addestrata al combattimento e alla tortura con Ivo..... è vero?” Isabel sorrise tristemente ed annuì.
Si. Papà voleva assicurarsi che io potessi essere un membro Bratva a tempo pieno..... se accettassero le donne. Voleva comunque che fossi capace di difendermi da sola.....” Isabel strinse la mano di Tommy.
Bene. Abbiamo bisogno di te.” Tommy iniziò a scuotere la testa e Isabel appoggiò la mano sul suo braccio, “ per cosa? Farò qualsiasi cosa per aiutare.”

Oliver sa che Robert non ha paura di lui. Robert sa benissimo di essere un uomo morto...... non abbiamo alcuna leva. Non proprio.....ma tu.......tu e il tuo dolore, tu e la tua......”
Vendetta?” Isabel chiese con un'espressione piuttosto omicida. Sara annuì.

Sei una sconosciuta per lui. Non può prevedere te o i tuoi metodi.........o il tuo  livello di abuso.”
Isabel si girò verso Tommy con uno sguardo interrogativo sul volto.
Tommy le sorrise, “ Ne abbiamo parlato....”
Si, ma è stato quando pensavamo che non sarebbe mai successo....” sussurrò. Tommy portò le loro mani intrecciate alle labbra e le baciò. “ Vai e rendimi orgoglioso! Ho intenzione di avere la moglie più cazzuta della Bratva.” Isabel sorrise. “ Tommy Queen, questa non era una proposta adeguata!”
Tommy arrossì, “ quando sarò dimesso da questo posto..... Miss Rochev sarai invitata a cena e ti sarà fatta una proposta......adeguata.” Isabel si chinò versò di lui e lo baciò, “ sei sicuro?”  Chiese Isabel come se si stesse tirando indietro.

Tommy  le fece un sorriso malizioso, quel sorriso che lei adorava tanto. “ Certo. Io voglio sposarti donna!” Isabel cambiò espressione, “voglio dire che se io faccio questo......tu puoi......staremo bene?” Tommy sorrise, “ NIENTE potrà cambiarci. Robert non può farci del male.”
Isabel si girò verso Sara ed annuì.
“Per prima cosa noi ragazze lo porteremo li...... lo abbiamo tenuto sotto sorveglianza e adesso otterremo la verità da lui.........attenzione fratellanza........la sorellanza sta prendendo il sopravvento!” Sara scherzò.

Isabel baciò nuovamente Tommy ed uscirono dalla stanza.
Sara nel frattempo chiamò Thea per dirle di venire a tenere compagni Tommy mentre Isabel sarà impegnata con con alcuni “affari”.
Attraversarono la hall dell'ospedale e incontrarono Thea sorridendosi. Thea stava morendo dalla voglia di aiutare di più.....

                                                                            **
Isabel non vedeva l'ora. Finalmente la sua vendetta  sarebbe diventata realtà e avrebbe aiutato la donna che le aveva riportato Tommy da lei. Isabel praticamente galleggiava fuori dall'ospedale.

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C'era una donna che vegliava su Floyd Lawton.
Dinah, come moglie del Pahkan aveva portato dei fiori per il giovane che aveva rischiato la vita per una moglie e figlia Bratva. Per sua figlia.
Guardò all'interno della stanza e vide una giovane donna e sorrise. Le fece cenno di avvicinarsi, “ potrebbe dare questi al signor Lawton?” L'infermiera li guardò e poi guardò verso la porta.
Può ricevere visite, signora.” Dinah sorrise calorosamente. “ Lo so è che non voglio disturbare.” L'infermiera le sorrise e poi prese i fiori.
Volevo sapere, come sta il signor Lawton?” Dinah vide il conflitto interno che la colpì quando notò il modo in cui la guardò l'infermiera.

“Si sta riprendendo come abbiamo previsto. Il proiettile è passato senza colpire la maggior parte degli organi e delle arterie principali. Si è svegliato ed è reattivo. Sono sicura che fra qualche giorno verrà dimesso.”
L'infermiera si girò e se ne andò. Dinah riguardò dentro la stanza e dal riflesso della finestra vide che Lawton stava dormendo. Sorrise. Se lo conosceva bene ed era così, Lawton avrebbe lasciato l'ospedale entro la fine della giornata. Gli uomini  avrebbero trovato la figlia e lui sicuramente vorrà esserci.
Dinah vide la ragazza di fianco al suo letto. Lo amava. Dinah sorrise. Bene. Lawton potrà essere innamorato di Felicity, ma il suo cuore  apparteneva saldamente ad Oliver.
Dinah avvicinò la testa ed ascoltò. Sentì Helena  pregarlo di svegliarsi.

Dinah si girò e notò Nyssa di fianco a lei. “ Ciao Nyssa.” Signora Lance.”
Posso esserti d'aiuto?” Nyssa la guardò per un momento e poi parlò, “ sono qui per Helena. Abbiamo del lavoro da fare.”
Dinah era sorpresa, “ mio marito ti ha dato un lavoro?” Nyssa scosse la testa, “ no. Oliver me l'ha dato. Dobbiamo trovare Laurel.”
Dinah fece un rapido respiro. Sapeva che Laurel avrebbe pagato, ma Oliver stava chiaramente prendendo l'iniziativa. Non ci sarà alcuna pietà per sua figlia, e di questo ne era certa.  Sapeva che questo sarebbe successo , ma come ci si preparava a perdere la propria figlia?

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Lance era nel suo ufficio. Bevendo. Non doveva succedere in questo modo. Aveva un piano. Un ottimo piano. Ci stava lavorando da quando Oliver aveva deciso di andare dall'uomo e di farlo parlare.
A cosa stava pensando il ragazzo? Certo, Lance lo voleva come suo secondo, suo successore,ma agire per conto proprio? A cosa stava pensando? Doveva fermarlo prima che tutto questo andasse  completamente fuori controllo. Aveva bisogno di rimettere le cose in carreggiata. Tornare a com'erano prima in modo da poterle concludere. MALEDIZIONE. Lance appoggiò la testa sulla scrivania e sospirò pesantemente.
Il telefono iniziò a suonare. Guardò il display.......SHELDON. Lance rispose, “ qui Lance.”

Sono Sheldon. Tu hai mio figlio e lo rivoglio indietro, illeso.” Quentin rise, “ la tua progenie ha rapito mia figlia dalla propria casa. Ha sparato ad uno dei miei uomini e ne ha picchiato uno.” Sheldon disse qualcosa in italiano e Quentin poteva assumere che non era qualcosa di carino.
Mi dispiace. Sapevo che era pazzo di tua figlia.....adesso, vedo che è solo un pazzo.”
Mia figlia pazza lo ha aiutato a rapire sua sorella.....” Sheldon ridacchiò, “ Pensavamo che il nostro mondo ci avrebbe ucciso, ma mi sembra che saranno  sufficienti i nostri figli......” Quentin rise e concordò.

Sheldon ritornò serio, “ se hai ucciso mio figlio......Esigerò sangue per sangue.” Quentin sospirò. Sapeva che sarebbe successo, ma sperava che potessero raggiungere un accordo.
Capito.” Quentin affermò chiaramente. Non c'era bisogno di mezzi termini, “ esigerò una punizione per il rapimento di mia figlia e per il male fatto ai miei uomini.”
Naturalmente. Per prima cosa, troviamo i nostri figli.”
Terminarono la chiamata. Dopo qualche minuto Lance si alzò. Aveva bisogno di andare alla casa delle torture e assicurarsi che le cose ritornassero  in carreggiata. La sua carreggiata. Sapeva come sarebbero andate a finire le cose. Aveva solo bisogno di assicurarsi che nessun altro perdesse la vita.

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Roy e Slade stavano pattugliando la città alla ricerca di Laurel.
Lei era troppo intelligente per tornare a casa e era ormai evidente che aveva un buon posto per nascondersi.
Roy aveva connessioni con i ragazzi di strada di Starling city e speravano di riuscire ad ottenere qualcosa.
Slade aveva imparato molto sui ragazzi di strada. Proprio in quel momento ne stavano per incontrare uno.  Roy aveva organizzato l'incontro in un bar squallido del Glades.
L'attesa stava facendo diventare ansioso Slade. Sapeva benissimo che il suo migliore amico era sul punto di fare in mille pezzi la città pur di trovare sua moglie e sapeva che avrebbe addirittura bruciato la città per trovarla.

La porta del bar si aprì ed entrò un giovane ragazzo........no una ragazza. Entrò e si diresse verso il bancone. Aveva capelli neri e corti e indossava abiti neri.
Ordinò qualcosa e quando la servirono si girò si sedette con la schiena contro il bancone. Sorrise a lui e poi si diresse verso di loro.

“Abercrombie......” Roy si girò, “ Sin finalmente!! Ho bisogno di alcune informazioni.” Si sedette all'indietro sulla sedia. Slade nascose a malapena il suo sorriso. Gli piaceva questo comportamento nella ragazza. “ Su?” Roy le disse quello che poteva: la figlia del suo capo era stata rapita. Chi l'aveva presa e perchè. Non l'intera storia ma il necessario.
Si li ho visti........ si  stavano dirigendo in quell'hotel giù al porto. Per quanto riguarda la sorella lei non c'era. Posso chiedere in giro se volete.”
Slade le diede una mazzetta che mise subito in tasca.  La ragazza si alzò, ma prima di andarsene Slade le afferrò un braccio, “ si?”

Se vedi qualcos'altro chiamaci subito. E non dire a nessuno che noi eravamo qui.” La ragazza annuì e Slade le lasciò il braccio.
Slade si girò verso Roy, “ possiamo fidarci?” Roy annuì, “ è una ragazza di strada, ma non è una bugiarda o un'artista della truffa.” Aspettarono un paio di minuti  e poi si diressero verso l'hotel.

Cooper e Felicity avevano lasciato l'hotel un paio d'ore prima. CAZZO.

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Robert si stava chiedendo quando suo figlio avrebbe iniziato a provare ad ottenere informazioni da lui. Era uno stupido se pensava che avrebbe ottenuto qualcosa da lui. Sapeva benissimo che la sua lealtà non era  a lui, non più almeno. Non da quando quella ragazza era entrata nella sua vita.
Robert la pensava allo stesso modo verso suo figlio....anzi, veramente non era mai stato leale verso suo figlio, per lui Oliver era solo un altro giocattolo da usare e poi da scartare.
Era già stato torturato prima, questo non avrebbe funzionato. Sapeva benissimo come operava suo figlio.
Robert  avrebbe giocato con le emozioni di suo figlio. Sogghignò. Questo non sarebbe stato difficile.
Sapeva che Lance sarebbe venuto e lo avrebbe ucciso. E questo gli andava bene.
Sentì qualcuno scendere le scale............Oliver. Sogghignò a lui, “ Figliolo.”


Oliver lo guardò mentre a grandi passi lo sorpassò mettendosi di fronte a lui.
“Siccome sei il  donatore di metà del mio DNA, ti darò un ultima possibilità per dirci dove si trova mia  MOGLIE.”
Oliver fece un passo indietro ed incrociò le braccia aspettando.
Robert rise, “ non so dove sia, ma se lo sapessi non te lo direi. Tu piccolo, debole pezzo di merda.”
Oliver gli sorrise freddamente e si avvicinò al suo orecchio, “speravo che lo dicessi.”

Robert lo guardò, “ datti una mossa stronzo!” Oliver si girò, “ hai sentito l'uomo! Datti una mossa stronza.” Robert guardò le scale e vide Isabel.
Oh dolcezza!! Desideri un altro assaggio del maestro prima di sistemarti con un uno dei miei figli inetti?” Isabel non ruppe mai il passo verso di lui e nel mentre afferrò un piedi di porco dal tavolo.
Lo oscillò avanti e indietro e poi con tutta la forza che aveva in corpo lo colpì allo stomaco ripetutamente.

Oliver sorrise compiaciuto. Poté sentire le costole rompersi ad ogni colpo. “Volevi dire stronzetta. Non è così vecchio?” Oliver prese una sedia e si sedette gustandosi la scena. Aveva aspettato un' intera vita per vedere i peccati del padre ritorcersi contro di lui. Voleva quasi registrarlo, immortalare il momento per coloro che non erano li ad assistere.
Sara si sedette sugli scalini e guardò. Pensava che Oliver non l'avesse notata, invece si. Oliver conosceva bene Sara. Anche se erano stati amanti per poco tempo erano prima di tutto amici.
Sara aveva più grinta in lei e oscurità di quanto le persone pensassero. Vedevano la ridente e sciocca ragazza e non guardavano mai oltre quella facciata.  Sarebbe stata un ottimo soldato se solo fosse stato maschio.
Lance non permetterà mai alle donne di cimentarsi in qualsiasi tipo di ruolo. Se Oliver fosse stato in carica lo avrebbe permesso.

Oliver sorrise a se stesso al pensiero che qualcuno si sarebbe fidato di lui o del suo comando.
Oliver le fece cenno di avvicinarsi, “ potresti guardare il tuo duro lavoro ripagato. Se non per te per chiunque sappia cosa lui ha combinato fino adesso.” Sara prese un'altra sedia. Era nervosa e Oliver se ne accorse. Non si tirò indietro.
Puoi andartene quando vuoi.” Lei annuì. Entrambi sapevano che non lo avrebbe fatto.
La calma esteriore di Oliver nascondeva una rabbia bollente. Non poteva cedere alla rabbia proprio adesso altrimenti suo padre ne avrebbe tratto vantaggio. Il vecchio avrebbe sofferto per ore se questo significasse  far soffrire anche lui. Finse di essere calmo. Si assicurò che nessuno sapesse cosa si nascondesse sotto quella calma apparente. Fece un respiro profondo.

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Isabel si fermò dal colpire Robert. Doveva togliersi il maglione rimanendo così in jeans e canotta.
Rilassò le spalle e scrocchiò il collo un paio di volte.
Isabel sorrise, “ Cazzo se fa sentire bene!!” Robert gemette. Sul suo torace stavano già iniziando a formarsi delle contusioni.
Isabel sorrise compiaciuta. BENE.
Ricordò di quando continuava a vedersi  tutti i lividi che aveva sul corpo finchè un giorno non ruppe ogni specchio della casa. Il vedersi i lividi la faceva sentire usata e debole. Due cose che non sarà mai.

Ricordò della sensazione della mani di Robert sul suo corpo che la toccavano, che la invadevano.
Ricordò del suo piangere, del suo supplicare.
Ricordò delle risate di Robert e del suo implorarlo di fermarsi di smetterla di farle del male.
Ti ricordi quello che mi avevi detto? Quando mi stavi picchiando?Te lo ricordi?” Robert scosse la testa, “ no. Tu sei stata una di una lunga serie di amanti.”
“NON SONO STATA LA TUA AMANTE!” Gli urlò contro.

Mentre mi stavi colpendo mi avevi detto che te lo stavo facendo rammollire.....ed io iniziai a piangere  più forte e  tu iniziasti a ridere e poi mi ficcasti la lingua in bocca.......”Isabel afferrò il piede di porco a modi mazza da baseball e lo colpì duramente sui coglioni. Il suo corpo cercò di schivarlo ma non ci riuscì. Aveva una spalla fuori.
Poi mi hai detto di come fossi una bellissima farfalla e di come mi avresti tagliato le ali.....di come avresti posseduto la mia anima........ma tu.......tu....non hai mai avuto niente di me!”
Isabel lo colpì nuovamente.
Per aver solo un coglione.......ti fa ancora male, vero?”Isabel rise. Oliver a disagio continuò a spostarsi sulla sedia.

Dov'è Felicity......Se me lo dici mi fermo. La troviamo e ed io smetterò con questo.....” Robert scosse la testa, “ NO. Nessuna donna mi spezzerà.” Isabel scrollò le spalle.
OKAY.” Si girò verso Oliver, “ Direi ti staccargli anche l'altro e poi .........poi gli taglieremo  il cazzo e lo rilasceremo. Tanto senza cazzo non può far del male a nessuna.” Disse  contenta.
Oliver guardò prima lei e poi Robert.

Scegli......morire con il tuo cazzo? O morire senza ?” Robert guardò lui e poi Isabel.
Oh....Lo farò. Non dubitare di me. Posso vederlo nei tuoi occhi che pensi che non possa farlo. Beh non farlo. Ho sognato di tagliartelo fin da quando quel coso orrendo e disgustoso me l'hai ficcato dentro....” La voce di Isabel era stracolma di odio.
Oliver prese dei coltelli e si avvicinò a lei porgendoglieli. Alzò quello nella mano sinistra, “ questo è tagliente. Taglia in modo pulito e farà il lavoro velocemente.” Alzò poi la mano destra, “ Questo è smussato. Farà male. Taglia in modo grossolano e sarà molto lento........per tutti e due.”
Isabel guardò da una mano all'altra.

Robert cercò di vedere quale dei due coltelli scelse. Isabel scelse quello della mano destra....quello smussato.
Tu mi hai ferito lentamente, metodicamente..... hai cercato di uccidere una parte di me......e adesso io ucciderò una parte di te.”
Oliver prese l'altro coltello, si sedette ed aspettò.
Isabel considerò le sue opzioni, “ come desidero farlo?” Isabel ci pensò mentre continuò a giragli attorno.

Robert si pisciò addosso, “ Okay......io non sono dove sia. Io dovevo soltanto chiamare Cooper, e poi avremmo organizzato un incontro  in un posto sicuro per lei e per me dove avremmo trascorso la notte.....” Oliver ruggì come un leone. Con ancora il coltello nell'altra mano Oliver scattò per pugnarlo, ma Isabel si parò davanti a lui, “ non puoi..... deve prima chiamare Cooper e organizzare l'incontro.......poi puoi ucciderlo.” Oliver annuì e le sussurrò, “ grazie.”
Oliver andò a prendere il cellulare di Robert.

Gli sciolse un bracciò e gli allungò il cellulare, “ prova a fare qualcosa.......qualsiasi cosa..... e ti ucciderò così lentamente da farti provare le pene dell'inferno.” Robert guardò fisso negli occhi suoi figlio. Per la prima volta in tutta la sua vita aveva paura di suo figlio.
Prese il telefono e compose il numero di Cooper. Parlarono. “ Mi richiamerà per stabilire luogo e ora .”
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Felicity sentì suonare il cellulare di Cooper. Lo sentì supplicare e poi piangere. Poi alla fine lo sentì dire a Robert che lo avrebbe richiamato per dirgli luogo e ora.
Cooper bussò piano alla porta, “ Lissy......Mi dispiace.....era.....era lui. Dobbiamo trovare un posto per voi.... per farmi passare la notte insieme.” Cooper tirò su con il naso, “ mi dispiace.” sussurrò.

La mente di Felicity iniziò a correre. Ci doveva essere qualcosa che poteva fare. Qualcosa che la facesse uscire da questo pasticcio.
Pensa Felicity.....Pensa..... Sei un genio. Appoggiò le sue mani sul suo ventre. Per adesso doveva combattere per qualcun altro.
I suoi pensieri continuarono ad andare ad Oliver, di quanto le mancasse, di quanto lo amasse. Di come avessero iniziato.....oh....oh...oh....oh.  Alzò un pugno verso l'alto.


Felicity si avviò alla porta e la aprì. Cooper si alzò subito da terra, “ so che è orribile.....ma.....” Felicity lo fermò subito, “ è solo una notte. Lo capisco, e poi staremo insieme per sempre giusto?” Cooper annuì, “ Sapevo che avresti cambiato idea.” Cooper l'abbracciò e Felicity cercò di non vomitargli addosso.
Doveva farlo per il suo bambino, per Oliver e per se stessa. Poteva fare qualsiasi cosa per la sua famiglia.
Ho un paio di richieste...... mi darai ciò che chiederò?” Cooper annuì, “ Qualsiasi cosa. Amore mio.”
Voglio scegliere io il posto okay?” Lui annuì, “ d'accordo, ma deve essere isolato e niente guardie.” Felicity annuì. Non aveva bisogno di loro e stava andando tutto per il meglio.
E voglio chiamare......mio marito per dirgli che è finita. Addio.” Cooper lo considerò per un attimo.

Ti prego. E' la cosa giusta. Non voglio alcun bagaglio del mio passato che possa ferire il nostro futuro.” Felicity si accarezzò il ventre.  Sperava che lui vedesse quel gesto come un problema di stomaco  e non come il suo istinto materno che prendeva corpo.
Va bene Lissy. Accetto i termini.” Felicity gli sorrise. “E poi staremo insieme per sempre.” Le ricordò.
Cooper andò a prendere il suo cellulare e poi glielo passò a lei. Non pensò nemmeno di avvertirla su come comportarsi.
Si sedette dall'altra parte della stanza e la guardò.

Felicity chiamò Oliver pregando che lui le rispondesse.

Parla Queen.” Sentì la sua voce e le lacrime iniziarono a formarsi negli occhi. Oh Dio quanto lo ama, quanto le mancava. Felicity sorrise tra se e sé.

“Ehi Queen.”
Oliver era stordito.
Felicity? Oh mio dio.......Dove ti trovi piccola?”

Oliver si sentiva come se non sentisse la sua voce da un milione di anni. Era viva per fortuna.

Ti chiamo per dirti.......che......me ne vado. Mi sono resa conto che sono ancora innamorata di Cooper.”

Si girò verso di lui e gli sorrise, mentre pregava in silenzio che Oliver non le credesse.

Cosa?.....Lui ti sta facendo dire questo vero?”
“Si, mi hai sentito me ne vado.”
Felicity sospirò e sperava che lui capisse.
Va bene....... lui ti sta facendo dire questo, ma non può sentirci giusto?”
“Esatto. E' finita Oliver.”

Oliver cercò di pensare alle frasi da formulare in modo che lei potesse rispondere alle sue domande.
Ho solo una cosa da fare prima che io e Cooper  possiamo stare insieme per sempre.......”
Ehm.....Mio padre! Dovresti andare con lui, dovresti ......” Oliver soffocò le sue parole.
Giusto. Farò tutto il necessario, compreso tuo padre, per tornare alla vita che merito.” Felicity abbassò la sua voce e si voltò, “ ti amo.......noi stiamo bene.” Si rigirò verso Cooper.

Era così contento di essersi innamorato  e di aver sposato un genio.

Ti amo anche io piccola. Tutti e due.” Oliver sorrise anche se lei non riusciva vederlo.
Cooper dovrebbe chiamarlo e dirci dove e quando. Io sarò li piccola, te lo prometto.” Le parole di Oliver erano piene del suo amore per questa donna, la sua donna.
Si, si lo so. Cooper mi ama comunque.  Ho accettato il suo piano finché io passa scegliere il luogo........ un luogo molto speciale.” Oliver si spremette le meningi......un posto speciale.
Voglio che la mia relazione con te finisca......come è  in quel posto oscuro e si concluderà nello stesso modo...” Felicity abbassò la voce, “ ti prego cerca di capire......ti prego....”
Ci sto provando......un posto oscuro........dove abbiamo iniziato......non casa nostra, non casa dei tuoi genitori....”
“Oliver......sei come un brutto penny......un penny che vorrei buttare via.......che ho desiderato di buttar via, peccato......”


Cooper afferrò il telefono e riattaccò. “ Basta. E' troppo stupido per capire che gli stai dicendo addio.”
Cooper le baciò la guancia.
Felicity poteva solo sperare che Oliver avesse capito tutti gli indizi.  Dove arrivare prima di lei o altrimenti sarà tutto finito. Robert l'avrebbe uccisa oppure Cooper.....

                                                                    **

“FELICITY? FELICITY!” Maledizione. Si girò verso la stanza.
“Dobbiamo far venire Roy e Slade. So do avverrà il loro incontro. Dobbiamo arrivare li per primi e tendergli una trappola. E poi..............li uccideremo tutti.” Si girò verso Robert, “ tu morirai.”
Oliver finalmente aveva speranza. Sapeva dove Felicity avrebbe incontrato suo padre. Loro arriveranno prima e stabiliranno una trappola. Una volta che Felicity e Cooper arriveranno, avrebbe ucciso lui e riportato a casa sua moglie e suo figlio.
Tutto questo finirà presto...

 
   
 
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