-Ascoltatemi bene... ci saranno momenti in cui i disaccordi saranno inevitabili. Questa è la conseguenza di rispettare i propri ideali. Però ricordate... non mancate mai di rispetto all'avversario che state affrontando. Soddisfare l'odio o l'invidia è inaccettabile, a quel punto l'unico risultato ottenuto sarebbe la violenza. È questo che significa essere una gilda... una famiglia-
Le parole di Erza... le parole del Master... mi rimbombano nella testa come un'antica verità, di cui in un attimo avevo scordato l'esistenza.
E sono state proprio queste stesse parole a guidare le mie azioni fino ad oggi... da quando ho incontrato Fairy Tail...
Ho sempre lottato credendo nei miei ideali, in quelli della mia gilda, della mia famiglia. Ho combattuto, ho lottato, sono caduto e mi sono rialzato per proteggere coloro che amavo.
Eppure questi forti ideali sono crollati in un attimo, spazzati via dalla rabbia e dal dolore. Io ho ancora qualcuno da proteggere... i miei compagni.
Ma ancora una volta sono stato sopraffatto dalla sete di vendetta. La stessa che ho provato contro Deliora, la stessa che ho provato, anche se per poco, nei confronti di Juvia dopo la morte di mio padre... la stessa che sto provando ancora dopo la sua...
Non riesco nemmeno a concepire l'idea. Assurdo, eppure paradossalmente ci dovrei essere abituato ormai. È bastata però solo la sua visione...il suo corpo esanime tra le mie braccia, per farmi scattare e quasi uccidere quel bastardo di Invel. Sono riuscito a contenermi, perché lei avrebbe voluto così.
Ma quando l'ho visto... Natsu, no, END, mi sono scaraventato contro di lui senza pensare. Sopraffatto dall'ira, dalla frustrazione, dalla sofferenza, dalla vendetta... Non ci ho pensato due volte a cercare di uccidere END, ma quello che avevo davanti agli occhi non era altri che Natsu. Quell'imbecille, cretino di un fiammifero. Ma io volevo solo una cosa in quel momento... la pace. La giusta pace per autocommiserarmi, incolparmi e soffrire in silenzio per l'ultimo pezzo del mio cuore che si era rotto in mille pezzi, come il più sottile strato di ghiaccio che sta per sciogliersi sulla superficie di un lago all'arrivo della primavera. Quella che lei era riuscita a portare dentro di me dopo tempo immemore.
-Io... io... vi voglio bene entrambi, dal profondo del mio cuore- le parole tremanti di Erza, che improvvisamente ci abbraccia, mi riscuotono. La sua stretta è forte, salda, nonostante stia soffrendo. Non so perché le lacrime non escono ancora dai miei occhi, perché, per quanto strano per me, sento il bisogno di sfogarmi, di farle uscire, sperando che portino con loro almeno un po' di questa sofferenza. Ma forse ho solo consumato le lacrime. Dopo anni in cui ho pensato più volte che all'ennesima perdita le avessi congelate per sempre, ecco che sono riapparse, e per l'unica persona per la quale mai avrei voluto.
Ci separiamo, stremati per le dure battaglie che abbiamo dovuto affrontare. La testa è bassa e lo sguardo è rivolto al terreno, in parte bruciato e in parte ghiacciato, simbolo della nostra furia cieca. Se non fosse arrivata Erza, non so che fine avremmo fatto.
-Gray-sama!- una voce improvvisa mi fa irrigidire più di quanto già non lo sia. Una voce che chiama il mio nome. Ma non in un modo qualsiasi. In quel modo. Con il -sama e una nota di felicità, mista a un sentimento più profondo... quello che ho capito essere vero amore.
Ma non è possibile. Non è vero. La mia mente continua a negarmi una qualsiasi eventualità. Non può essere... deve trattarsi della stanchezza... o forse sto lasciando finalmente questo mondo per aver usato troppo potere magico.
Pur ostinandomi a ripeterlo nella mia mente, il cuore non può che accelerare nel petto, e sembra quasi che per tutto questo tempo non abbia fatto altro che restare fermo, immobile, nella speranza di raggiungerla il prima possibile.
Nonostante tutto, il mio corpo si muove da solo. Vuole accertarsi di ciò che la mia mente sta urlando, ma il mio cuore la sovrasta con facilità. Com'è effimera la speranza umana... ma stavolta per me non lo è.
I miei occhi cadono sulle figure a pochi metri da me. Wendy, Charle e... Juvia.
Si regge a stento a Wendy, tremante e affannata. I capelli turchini scompigliati e a tratti incrostati di sangue, che in alcuni punti trasformano il suo naturale turchese in violaceo. I vestiti fatti a brandelli, il sangue rappreso sulle sue ferite... molte delle quali sono state inflitte da me.
Il mio sguardo si posa solo per un secondo sulla sua ferita all'addome, quella che avrebbe dovuto essere mortale. Quella che si era procurata per me, per salvarmi, senza pensare minimamente a sè stessa, come sempre del resto.
Ma ciò che più mi preme è vederla in volto. I suoi occhi... dello stesso blu profondo che mi ricordano casa, la gilda, le sue buffe dichiarazioni... e anche la sua forza e tenacia.
E mi perdo in quegli occhi, quasi ad annegarci. Ma mi sorprendo di come tutto ciò avvenga in pochi secondi. Un mare di emozioni mi travolge.
-Juvia...- pronuncio a fior di labbra, mentre un misto di sollievo, felicità, gioia e un sentimento che non riesco ad identificare, ma di cui sono consapevole, mi invade la mente.
Non è possibile descrivere il turbinio di emozioni che mi stanno sconvolgendo. Le orecchie mi fischiano e la testa mi gira. Cado in ginocchio per la stanchezza, ma non distolgo lo sguardo per paura che sia solo un'illusione. Combatto contro gli occhi che si vogliono chiudere e le forze che mi stanno abbandonando.
-Gray-sama!- ma nonostante tutto riesco ancora a sentire chiaramente la sua voce che mi chiama di nuovo, adesso preoccupata per me. Senza curarsi delle sue ferite, probabilmente molto più gravi delle mie, corre verso di me. Fino ad un secondo fa non riusciva quasi a stare in piedi, eppure non ha esitato nel corrermi incontro. Percorre in un attimo quei pochi metri che ci separano. L'espressione preoccupata che mi rivolge mi fa perdere un battito, o forse è solo la stanchezza. Speravo di non dover più vedere quell'espressione sul suo volto...
Quando le sue braccia avvolgono il mio corpo freddo, come la mia magia, posso avvertire chiaramente il suo calore, seppur molto più lieve rispetto a quel che ricordassi. Ma è incredibile come quel semplice contatto mi faccia rivivere in un attimo tutte le volte che mi ha tenuto forte a sè. Da quella volta sulla tomba dei miei genitori, fino alle sue semplici strette al mio braccio, mai ricambiate. Adesso però che è qui, che è al mio fianco, viva, mi è concesso un po' di riposo. Chiudo gli occhi con il suo volto come ultima immagine.
Le posizioni adesso si sono invertite. È lei che stringe me tra le sue braccia. Il mio corpo stanco si abbandona completamente sul suo grembo, perdo sensibilità e tutto si offusca. Il nero mi avvolge nel suo cupo abbraccio. Ma quella che sto provando non è la sensazione di morte, no, ma di vita. Quella che ancora esiste grazie a lei, che sono pronto a vivere per lei.



Nda:
Il capitolo di oggi sinceramente mi è piaciuto molto, e ormai saprete che appena c'è una scena Gruvia la mia mente parte e non posso far altro che scrivere. Il mio amore per loro è infinito <3
Come al solito appena vedo una scena Gruvia nel manga salto per tutta la stanza e cerco in tutti i modi di non urlare. Per favore, ditemi che non sono l'unica XD
Ad ogni modo, spero di essere riuscita al rendere al meglio Gray e di non essere finita nell'OOC, troppo presa dalla mia felicità. In realtà avrei dovuto pubblicarla domani, ma non resisto oltre >.<
Un grosso abbraccio, Roby-chan ^.^