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Autore: Irene Adler    12/05/2009    1 recensioni
Avrebbe dovuto essere una missione come tante altre, ma qualcosa, invece, è andato storto.
Yuu Kanda è disperso.
A Linalee e i suoi compagni non rimane che attendere, mentre il loto, nella sua prigione di cristallo, perde inevitabilmente un altro pallido petalo.
"Chiudi gli occhi, Linalee
Respira
Tornerà alla Home…

Sicuramente."
[Linalee centric] [Kanda,Linalee,Daisya,Marie] [Pre-serie]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lenalee Lee, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: Ultimamente mi sono molto interessata al rapporto fra Kanda e Linalee; questi due sono un concentrato di angst e affetto davvero intrigante...li adoro. Detto questo, vi lascio alla lettura della fic, spero vi piaccia. Inutile dire che le recensioni sono bene accette ^_^

Chapter 1: The beginning

by Irene Adler

 

Entri in quella camera vuota, che sa di desolazione .

 Un armadio, un letto e un comodino; nient’altro.

Lo stretto indispensabile e nulla di più che personalizzi quell’ambiente.

“Tanto ci rimango solo a dormire” diceva sempre Kanda, sbuffando come suo solito, mentre il suo sguardo vacuo e disinteressato si soffermava su di te per un breve istante.

Siedi su quel letto [sfatto],  immersa nei tuoi pensieri e lentamente la tua mano va a lisciare il copriletto, mentre fissi oltre la finestra [rotta] il paesaggio all’esterno [cupo].

Kanda e i suoi compagni sono partiti per una missione un mese fa.

Una settimana fa i finders che li accompagnavano hanno contattato la sede dell’Ordine: missione completata, tutti gli esorcisti sono sani e salvi e stanno tornando in sede.

Quando Ge Ge ti ha dato la notizia hai sospirato sollevata, come tutte quelle volte in cui persone dell’Ordine tornavano alla “Home” sani e salvi.

Ti sei data della stupida per aver dato credito, anche solo per un secondo, a quella spiacevole sensazione alla vista delle schiene dell’unità Tiedoll che si allontanava dall’ordine.

Marie Noise, Daisya Barry e Yu Kanda sarebbero tornati presto alla “Home” sani e salvi e la sera si sarebbe tenuta una piccola festicciola organizzata dalla sezione scientifica per celebrare il loro ritorno.

Kanda, come al solito, avrebbe declinato l’offerta di partecipare ai festeggiamenti e si sarebbe eclissato nella propria camera, rimuginando per conto suo.

Daisya invece sarebbe stato al centro dell’attenzione come suo solito, avrebbe spiluccato qualcosa dal banchetto preparato da Jerry e avrebbe scatenato il putiferio fra i ragazzi della sezione scientifica con la sua Charity Bell, sghignazzando poi come un matto.

Marie sarebbe rimasto silenzioso per la prima parte dei festeggiamenti, poi si sarebbe sciolto man mano, chiacchierando con tranquillità e lanciando frecciatine al compagno greco per farlo innervosire.

Tutto come al solito insomma.

Invece no Linalee, questa volta qualcosa è andato storto.

Questa volta la porta dell’Ordine è stata varcata per prima dai finder, insolitamente provati, che hanno richiamato l’attenzione della sezione scientifica.

Tu eri fra quelle persone venute per accoglierli e, nel caos che regnava in quel momento, sei riuscita a cogliere delle frasi confuse, da farti gelare il sangue nelle vene.

“Gli akuma ci hanno teso un’imboscata”

“Ci hanno attaccato”

“Alcuni di noi sono feriti gravemente”

E poi la più agghiacciante, sussurrata con voce grave.

“Gli esorcisti sono rimasti indietro”

Senti ghiaccio fluido scivolarti nelle vene,  ghiaccio bollente che ti scuote, t’infiamma e ti gela nel contempo.

Ti fai largo fra i finder, chiedi loro informazioni, aiuti a dare i primi soccorsi ai feriti, poi una volta arrivati gli infermieri, ti avvicini a tuo fratello che sta già organizzando una squadra di recupero.

“Fratello, vado anch’io a cercarli!”

La sua risposta ti arriva in un suo secco e definitivo gesto del capo.

A detta sua la cosa migliore è che tu aiuti gli infermieri ad assistere i feriti.

Finisci per replicare, ma alla fine cedi.

Inizi ad assistere i sopravvissuti, mentre la tua ferita [invisibile agli occhi di chiunque]  continua a sanguinare, pulsa e ti ferisce, ancor più quando i tuoi occhi si soffermano sull’ingresso [sbarrato], dalla quale speri ogni secondo che compaiano i membri dell’unità Tiedoll.

Da quel giorno è passata una settimana.

L’unità di recupero è tornata il giorno prima, con Daisya Barry e Marie Noise, il primo con un braccio fratturato e l’altro con la sua arma anti akuma danneggiata e abrasioni minori alla gamba destra; Kanda non c’è.

“E’ rimasto indietro, quell’idiota” aveva risposto Daisya alla flebile domanda postagli da Komui e da te.

Marie aveva annuito gravemente con il capo e tu eri corsa via dopo aver mormorato una flebile scusa.

Ti sei rifugiata sul tetto dell’ordine, il nascondiglio segreto di Kanda, che, quando eravate piccoli, molto spesso violavi per sederti al suo fianco, senza dire una parola.

Ancora ti ricordi quando, anni prima, lui ti osservava accigliato prendere posto al suo fianco, replicando con uno sbuffo o un verso appena stizzito ai tuoi tentativi di istaurare un dialogo durante la sua meditazione.

Anche adesso sei in quel luogo ed è così silenzioso da risultare opprimente.

Quando tu e Kanda vi rimanevate le ore non vi era un suono, ma era un silenzio diverso, confidenziale, quasi intimo.

Eri felice di andarci, perché c’era lui ed era l’unico luogo in cui ti sentissi totalmente a tuo agio, l’unico luogo in cui tuo fratello Komui non ti seguisse con la faccia di uno pronto ad uccidere qualunque essere umano maschio dai cinque ai novant’anni che ti si avvicinasse con intenzioni anche solo lontanamente amichevoli.

Kanda non ti aveva mai trattata come qualcosa di fragile, da difendere perennemente: ti trattava nello stesso modo in cui trattava chiunque altro.

Era stato questo a stupirti e a spingerti a cercare di allacciare un rapporto con quel misterioso ragazzino.

Distaccato, freddo, scorbutico.

A prima vista questo si poteva associare a Yuu Kanda.

Passando con lui un paio di ore ogni giorno ti sei resa man mano conto che Kanda era anche altro.

Con il tempo hai imparato a riconoscere il significato di ogni suo gesto e di ogni suo tono di voce o cenno, lo stesso probabilmente aveva fatto lui con te, anche se mai l’avrebbe ammesso ad altri.

Ti stringi nei tuoi abiti e rabbrividisci per l’aria frizzante, mentre gli angoli dei tuoi occhi iniziano a bruciare.

Ti manca Yuu Kanda e ti stupisci di quanto la sua presenza costante e silenziosa sia importante nella tua vita.

Ora che manca hai un gran vuoto e l’inquietudine e la paura le senti come costanti nelle tue giornate.

Chiudi gli occhi Linalee.

Respira.

Tornerà alla Home.

Sicuramente.

 








  
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