Seduto tra le gambe del russo, la schiena poggiata contro il suo petto, Yuuri lasciava che Viktor gli pettinasse i capelli, mentre lui sfogliava distrattamente una rivista sul pattinaggio.

Commentavano i vari costumi degli atleti - il pettine che scorreva tra le ciocche nere e lisce - divertendosi a trovare un qualche riferimento ad oggetti, cibi o quanlunque altra cosa gli venisse in mente. Di tanto in tanto il russo, interrompeva il suo operato per allungare una mano oltre la spalla del moro, indicando una foto sulle pagine plastificate.

Tutt’a un tratto il maggiore si fermò e calò il viso nell’incavo della spalla del giovane Katsuki, poggiando un bacio lì, sulla pelle morbida e liscia.

Quando sollevò il viso, trovò gli occhi di Yuuri fissi sui suoi, il volto leggermente arrossato e un sorriso lieve a illuminarlo.

Il moro si avvicinò piano al suo volto e, adagiando una mano sulla sua guancia, lo baciò sulla bocca, premendo delicatamente le proprie labbra sulle sue.

Viktor gli cinse il fianco con una mano, attirandolo più vicino a sé.

Quando si separarono, le guance di entrambi erano rosse e tiepide, ma i loro viso sfoggiavano dei sorrisi, seppur imbarazzati.

Le dita di Yuuri si avventurano tra i capelli candidi del russo e lì rimasero ad indugiare.

- A cosa stai pensando?- chiese Viktor stampandogli un altro bacio sulla guancia.

- A quando avevi i capelli lunghi.- rispose il giapponese, lasciando scorrere le dita tra le ciocche bianche. - Perché li hai tagliati?-

Il russo piegò la testa di lato, pensieroso.

- Erano diventati difficili da gestire e poi volevo cambiare la mia immagine. Capitava fin troppo spesso che mi scambiassero per una donna.-

- E ti dava fastidio?- chiese Yuri con curiosità.

- No, mi piacevo in quel modo. Sceglievo anche costumi per le esibizioni all’apparenza femminili, mi sentivo libero di esprimermi al meglio anche quando pattinavo.- spiegò scivolando di più sul divano e tirando il moro su di sé. - Mi dava fastidio quello che dicevano gli altri. Non sai quanto i giornali hanno marciato sul mio aspetto.-

- Deve essere stata dura.- mormorò Yuuri, poggiando il mento sul suo petto.

- A te piacevo di più con i capelli lunghi?- domandò Viktor, facendolo arrossire.

- Quando avevi i capelli lunghi eri molto elegante, le tue esibizioni erano magiche.- confessò il ragazzo, abbassando lo sguardo con imbarazzo. - Non voglio dire che non sei bello, ora! Sei bellissimo e lo sono anche le tue esibizioni!- aggiunse con una certa ansia nella voce.

Il russo sorrise.

- Sei adorabile.-

E gli prese il viso tra le mani a coppa, avvicinandolo al proprio, per posargli un bacio sul naso.

- Vorresti che li facessi crescere?-

Yuri sgranò gli occhi. Aprì la bocca per parlare, ma la richiuse senza dire nulla.

-No.- rispose infine.

Alzò lo sguardo, guardandolo negli occhi.

- Il Viktor con i capelli lunghi era il pattinatore che ammiravo e che non avrei mai raggiunto. Tu, la persona che ho davanti ora, sei l’uomo di cui mi sono innamorato, che mi ha dato fiducia e mi ha fatto crescere professionalmente e umanamente. Mischiare queste due cose mi sembrerebbe strano… sbagliato.-

Il maggiore chiuse gli occhi, sul volto un’espressione soddisfatta.

- Non so se il ragazzo che ammiravi tanto ti avrebbe apprezzato come sto facendo io ora. Forse ai tempi non ti avrei meritato.-

Yuuri non rispose, tenne per sé il pensiero che Viktor non sarebbe mai potuto essere una persona poco comprensiva.