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Autore: SaWi    12/05/2009    5 recensioni
Piccola One-shot su una possibile situazione AU tra Subaru e Seishiro^^
"Subaru-kun.
Solamente lui lo appellava a quel modo.
Sembrava lasciasse scivolare ogni singola sillaba con voluta lentezza, apprezzandone l’infinita grazia [...]
"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Piccola one-shot senza alcun tipo di pretesa riguardo il mio adorato Subaru e il mio amatissimo bastardo, sadico ed egoista Seishiro.
Qui, Subaru ha il carattere dolcissimo ed innocuo di Tokyo Babylon e i due amanti si trovano in un altro mondo, non definito, dove vivono felici.









Him



Si rigirò tra le soffici coperte.
Adorava crogiolarsi nel calore del suo letto...
Rimaneva disteso sotto le lenzuola, immobile ed indifeso, ad ascoltare il canto cristallino dei passeri poco fuori dalla sua finestra. A volte, i loro dolci cinguettii erano così incantevoli da sembrargli irreali, come se nati dalla fantasia di un suo sogno. O addirittura, come se fossero melodie ultraterrene, simili a storie narrate da angeli.
Amava affondare il volto nel cuscino, così morbido e delicato. Come velluto sulla sua pelle.
Si abbandonava ai raggi del sole, tenui e deboli, che lo carezzavano leggeri, perchè filtrati dalle bianche tende, mosse da un debole vento che sfiorava il suo volto con la delicatezza propria dei petali di fiore. Petali di fiori di ciliegio, la cui fragranza riempiva l’aria della stanza.
Subaru adorava il loro profumo.
Per lui, era l’aroma più squisito del mondo.
Così inebriante e puro.
Lo stesso odore di quell’uomo.
Si rigirò nuovamente, pensando a lui.
Lo aveva sognato, proprio quella notte.
Lui, che entrava dalla finestra come fosse uno spettro della notte, e che silenzioso e scaltro si sedeva sul bordo del suo letto, ad osservarlo dormire. Gli aveva sussurrato dolci parole, e chiamato infinite volte.
Subaru-kun.
Solamente lui lo appellava a quel modo.
Sembrava lasciasse scivolare ogni singola sillaba con voluta lentezza, apprezzandone l’infinita grazia, qualità che Subaru non riconosceva al suo nome. Eppure, lui gli ripeteva sempre che il suo nome era stupendo, era speciale.
Subaru-kun.
Il tono della sua voce era sempre impeccabile, così misurato, elegante e raffinato. Ciononostante poteva scorgere una nota di... possesso quando l’uomo pronunciava il suo nome. Di appartenenza, quasi di gelosia per un oggetto che non si vuol condividere.
Ed ogni qualvolta che lo chiamava, il corpo di Subaru sussultava.
Non poteva impedirlo.
Subaru-kun.
Lo aveva chiamato ancora una volta, nel sogno, e finalmente il ragazzo aveva schiuso gli occhi.
E subito, aveva incontrato quelli di lui.
Il suo sguardo, disarmonico, perché costituito da un splendido occhio marrone, vivo e luminoso, e da un occhio bianco, vitreo e opaco; spento.
Non gli aveva mai chiesto perché fosse così.
Infondo, non gli importava.
Perché anche se quello sguardo era discordante, era comunque magnifico.
Attento e sfuggente, dolce e malizioso, magicamente penetrante.
Quegli occhi lo esaminavano e lo esploravano fin nel profondo, come se potessero saggiargli l’anima.
Subaru-kun.
Subaru non poteva far altro se non arrossire ed abbassare lo sguardo.
Mossa che provocava il sorriso di lui.
Una leggera increspatura di labbra, su quel volto perfetto, che lo rendeva ancora più... lui.
Era un sorriso unico e magico, che lo incantava ogni volta. All’apparenza, sembrava un innocuo stato d’animo, ma Subaru conosceva l’astuzia che vi si celava.
Era talmente intrigante che nessuno vi resisteva.
Subaru-kun.
Si sentiva sussurrare quelle parole all’orecchio, persino ora che non stava più sognando.
Subaru-kun.
Una gentile carezza sfiorò il suo volto, scostandogli delle ciocche corvine dalla fronte.
Un’altra carezza seguì, un’altra e un’altra ancora, sempre delicate e dolci.
Il contatto continuò, ma Subaru era troppo pigro per aprire gli occhi, troppo assorto dai ricordi del sogno per curarsene.
Subaru-kun.
Un nuovo mormorio, una nuova carezza.
Subaru si costrinse ad aprire gli occhi.
Non volle credere a ciò che vide.
Quindi, batté più volte le palpebre, per essere sicuro di aver visto bene.
Sicuramente aveva avuto un’allucinazione. Oppure, stava ancora sognando.
Quell’uomo non poteva essere lì, in camera sua, seduto sul suo letto, e a pochi centimetri dal suo volto.
La mattina aveva la pressione bassa, si sentiva sempre un po’ stordito e a volte gli capitava di confondere la realtà con la fantasia. Questa non sarebbe stata la prima volta.
- Subaru-kun... -
Ancora un altro sussurro soffiato sulla sua pelle.
Il ragazzo sgranò gli occhi e scattò seduto.
- S-s... – prese un respiro profondo. – Seishiro-san...! -
Era lui.
Non stava sognando.
Non era un’illusione e non era morto.
Osservò l’uomo, incapace di far diminuire il rossore del suo viso.
Il suo cuore batteva talmente forte che si preoccupava che l’altro potesse udirlo nel silenzio della stanza.
Seishiro non rispose, ma si limitò a sorridergli malizioso.
Ah, quel sorriso...
Lo stregava sempre.
Incantato, rimase immobile a fissare l’uomo, finché non si riscosse e non fece la prima mossa.
Ignorando il suo cuore che trottava irrefrenabile e stringendo i pungi attorno alle coperte riuscì a deglutire e a chiedere:
- Seishiro-san... cosa... perché è qui? -
In realtà, quello che uscì dalle sue labbra fu un borbottio sommesso, ma Seishiro sembrò ugualmente capirlo.
- Perché... -
Cominciò la frase, ma non la concluse.
Invece, con voluta lentezza si avvicinò a Subaru, fino a sfiorargli il naso.
Il ragazzo rimase immobile, ipnotizzato dai calmi movimenti dell’uomo, ammaliato dal suo sguardo e sedotto da quelle labbra.
Labbra che calarono sulle sue, in un casto bacio.
Labbra che si separarono subito dalle sue, e che discesero sul suo collo, sfiorandolo appena; dopo risalirono fino a giungere all’orecchio, dove sussurrarono lascive:
- Perché sei adorabile quando arrossisci. -
E lo spinse giù, sul soffice materasso.

Ovviamente, era arrossito ancora una volta.





• The End •










Ahhh ~
Avevo necessità di scrivere una piccola one-shot, spensierata e smielata su questi due ammmori quali sono assieme *w*
Io li adoro, e non ho mai accettato la fine che hanno entrambi subito in X.
Ecco perché mi piace narrare di loro come una felice coppia =D

Se questa fic è stata di vostro gradimento, commentate.
Se non lo è stata, commentate e spiegatemi il motivo allorché (oggi mi sento di scrivere paroloni inutili >_>) possa migliorarmi.
Se vi a fatto sorridere al finale, commentate^^


   
 
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