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Autore: Sarah_lilith    29/10/2016    0 recensioni
Una donna, un cimitero e alcuni fiori gialli
[dedicata a mia madre]
Poesia: ode ad alcuni fiori gialli
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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/Dedicata a mia madre, che ama questa poesia: “Ode ed alcuni fiori gialli” di Pablo Neruda/

 

Contro l’azzurro movimento i suoi lapislazzuli,
il mare, e contro il cielo,
alcuni fiori gialli.
Ottobre arriva.

 

Una donna coperta da un impermeabile beige avanza sul ciglio della scogliera, procedendo spedita verso l’edificio in pietra poco più avanti.

Il suo nome si è perso insieme al suo amore che un tempo, pochi anni prima in effetti, dimorava nel suo ventre caldo.

Il silenzio riempie l’aria, interrotto solo dal grido del freddo vento autunnale e dal mare che lotta con la solida roccia.

I capelli castani, morbidi sulle spalle, sono protetti da un soffice cappello di lana bianca che le delicate mani tolgono dal capo.

All’entrata del cimitero la figura si volta verso il mare e si blocca, lo sguardo fisso sulla roccia grigia.

 

E benché sia
così importante il mare che svolge
il suo mito, la sua missione, la sua grandezza

 

Lo sguardo nocciola si perde nell’enormità dell’oceano azzurro, che si staglia freddo fino all’orizzonte.

Sorride pensando che sia bello, il mare. Bello e triste, perché sembra il grande petto di un gigante buono disteso, sfinito, dopo una lunga battaglia. 

Lo sguardo della donna scorre sul bordo frastagliato delle rocce sterili al confine con il mare; i suoi occhi vagano, speranzosi, alla ricerca di qualcosa di vivo: un gabbiano in cielo, un alberello o una formica. Nulla, il silenzio continua a fare rumore.

 

esplode
sull’arena l’oro
di una sola pianta gialla

 

Il suo sorriso si congela, come le goccia di rugiada in un mattino troppo freddo; il vento geme leggero, fino ad arrestarsi. Una chiazza di colore in contrasto con il paesaggio, ma non stona; trova solo vita in un fiore, un fiore giallo come il sole.

“È così piccolo” pensa la donna in un sospiro tremulo “piccolo come il mio bambino.” E il sorriso ritorna sulle labbra arrossate dal freddo, forse solo un po' più triste, un po' più adulto. Senza rendersene conto si ritrova sul ciglio della scogliera, e una piantina di fiori gialli in mano.

“Chissà se gli sarebbe piaciuto, il giallo; è un bel colore, è un colore vivo.” riflette dando di nuovo le spalle al mare e addentrandosi nel cimitero.

 

e si legano
i tuoi occhi
alla terra,
fuggono dal grande mare e dai suoi palpiti.

 

Percorre velocemente il sentiero di ciottoli grigi che conduce all centro del cimitero, dove le tombe sono più vicine e i morti tacciono. Si guarda attorno spaesata come la prima volta in cui, da bambina, incappò per sbaglio in un posto simile. 

Ovunque mucchi di terra ricoperti da fuori ormai secchi, con croci di ogni genere: pietra, ferro, legno consumato dal tempo, e poi marmo, rame e perfino argento.

Le croci sono piantate nella terra umida e non troppo compatta che ricopre i corpi degli amici, familiari e conoscenti.

La donna, con sguardo triste, si dirige in una zona nascosta; più vicina al mare azzurro, dove ci sono solo croci bianche. Gli occhi stanchi si posano su quella più a destra tra le altre, la più recente; si accosta alla tomba e scava con le unghie la terra per piantarci i fiori gialli, macchiati di lacrime.

Poi si volta e, senza mai voltarsi indietro, esce dall’edificio, più in fretta di quando vi è entrata.

 

Né aria, né fuoco, né acque,
ma terra,
solo terra saremo,
e forse,
alcuni fiori gialli

 

Le lacrime sulle sue guance sono fredde a contatto con l’aria salata del mare, ma non importa. Pensa ai fiori gialli, e sa che quei piccoli boccioli colorati geleranno, e moriranno, ma non importa. 

Sulla tomba c’e il nome del suo bambino, nato e vissuto per un mese; così poco. Eppure è vissuto, c’e stato. E il dolore della perdita continuerà a esserci, come i fiori gialli sulla sua tomba.

Se moriranno sarà destino, se vivranno saranno abbastanza forti da continuare a farlo.

 

ANGOLINO D’AUTRICE
Questa è solo un’immagine di ciò che mi sono figurata leggendo la poesia preferita di mia madre. Sinceramente la trovo triste e penso che questo contesto la caratterizzi; spero vi piaccia e scusatemi per gli eventuali errori grammaticali.
Baci a tutti, Sarah_lilith

 
   
 
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