Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: hollien    29/10/2016    4 recensioni
Raccolta di drabble/flash-fic sulla complicata quanto temibile convivenza dei nostri eroi e sulla Victuuri.
#O1: Roles - «Non l’avete ancora capito? All’interno di questa casa sono stati definiti i nostri ruoli.»
#O2: Drooling - Gli agguantò il mento tra le dita affusolate e alitò un flemmatico: «Stai sbavando, Yuuri.»
#O3: Duet - «Per punizione...» Si aprivano le scommesse su tre ore di corsa ininterrotta intorno al castello di Hasetsu, oppure- «Duetterai con me.»

[...]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scleri pre-capitolo: Sono tornata perché, beh, questo fandom chi lo abbandona più ormai? Yuri on ice mi sta regalando troppe emozioni. Ogni episodio è un colpo al mio debole cuore e se andiamo avanti in questo modo non reggerò (I am going to die, SRLY).
Non parlo dello splendido rapporto tra Victor e Yuuri perché parlano da sé i miei due splendidi pargoli. Sono fatti l’uno per l’altro e sono più che convinta che entro l’ultimo episodio si sposeranno (oltre al piazzamento tattico del limone, come dicevo l’altra volta uhuhuh). Bando alle ciance: dovevo TROPPO iniziare una raccolta di flash-fic/drabble sui miei bambini, con la speciale partecipazione di nientepopodimenoche Yurio (♥♥). Non sarà presente in ogni capitolo, però cercherò di inserirlo come meglio posso e dove sarà possibile. Sarà un po’ il prezzemolo (?) della situazione. Voglio sottolineare che nella mia raccolta, diversamente dall’anime, Yurio prolunga la sua permanenza in Giappone, quindi “dimenticate” il suo ritorno in Russia, per ora.
Ultima cosa: ho scelto il rating giallo, ma non escludo un possibile salto all’arancione in futuro. Una lime non la escludo, però vedremo, perché vorrei rimanere nel fluffuoso. Dipende da come mi sveglierò prossimamente la mattina. (?)  
Vi ringrazio per aver dedicato del tempo al mio sermone e vi auguro una buona lettura! Un piccolo commento sarà più che gradito. ;)

 
 




 

 
Happy family on ice

#O1: Roles




Era davvero difficile, per non dire impossibile, contenere Yurio quando si arrabbiava con Victor per la sua memoria alquanto labile.
Arrabbiare, poi, era un eufemismo bello e buono, perché Yurio non si limitava a sbraitargli addosso cose come: “vai a quel paese” – detta finemente – oppure “stupido ubriacone che non sei altro”.
No. 
Aveva la pessima abitudine di fare un gran casino, perché incazzarsi moderatamente non rientrava nelle sue capacità.
Doveva dare una manata o prendere a calci qualsiasi porta fosse nel raggio di cinque metri. Sbattere il piede sul tavolo dove mangiavano, urtando ciò che vi era sopra con il rischio di far cadere tutto sul suolo. Urlare ai quattro venti quanto non potesse sopportare la superficialità del suo connazionale.   
Dal canto suo, Victor non faceva niente per cercare di placare il suo spirito ardente. Alimentava la sua ira sorridendogli apertamente in faccia con ingenuità, ridendo successivamente come se gli avessero fatto una battuta esilarante; oppure assumeva l’espressione di una povera vittima innocente, chiedendo man forte a Yuuri che neanche centrava nella discussione.
Quel giorno, Victor si era catapultato dietro la schiena di Yuuri perché gli facesse da scudo, le mani appoggiate alle sue spalle, piagnucolando un: «Difendimi, Yuuriii» dopo che Yurio aveva dato prova di avere un diavolo per capello.
Non era uno scherzo: gli sembrava di aver intravisto qualche bestiolina ghignante e assetata di sangue nella capigliatura bionda.
«Togliti dalle palle, Debu» sibilò Yurio tra i denti, facendogli il gesto di smammare. «Sono affari miei e di Victor.»
Yuuri aveva iniziato a sudare freddo.
Affrontare il biondo in quel momento significava andare incontro alla morte, ne era certo; però doveva fare qualcosa, tirare fuori gli attributi. Erano stati sacrificati troppi tavolini in quei pochi giorni di convivenza. A breve sarebbe rimasto senza una dimora in cui abitare.
«C-calmati, Yurio-kun» gracchiò, la bile che gli faceva su e giù nello stomaco, neanche avesse un reflusso biliare. Doveva lavorare giusto un pizzico sulla propria sicurezza, senza lasciarsi prendere dal panico ogni volta. «Non c’è bisogno di adirarsi in questo modo, n-no?»
Oddio. Gli si stavano appannando gli occhiali. Quanto diamine stava sudando? Doveva tranquillizzarsi. Stava solamente affrontando un minaccioso quindicenne con i nervi a fior di pelle che da lì a poco gli sarebbe saltato al collo.
Yuuri non credeva che la situazione potesse degenerare più di così.
Poi Victor parlò.
«Dovresti ascoltare tua madre! Non vedi quanto è in pensiero per le nostre litigate?»
Sia Yuuri che Yurio misero da parte il loro scambio di sguardi – uno da uccellino spaurito strappato dal suo nido e l’altro da tigre inferocita – per fissare Victor con cospicuo sconcerto.
«Madre…?» domandarono entrambi all’unisono.
Victor sbucò dal suo nascondiglio ed annuì con convinzione. «Non l’avete ancora capito? All’interno di questa casa sono stati definiti i nostri ruoli» annunciò, battendosi il pugno sul palmo della mano. «Io sono il papà severo ma giusto – c’era molto da ridire su questo. Yuuri è la mamma premurosa, affabile, goffa e un bel po’ insicura.»
Il rossore esplose repentino sulle guance di Yuuri. Cercò di non darlo a vedere, schiaffandosi una mano in faccia e fissando il muro antistante. Improvvisamente era diventato un soggetto degno di nota e così affascinante. Aveva delle peculiarità che prima d'allora non aveva mai considerato, tipo alcune crepe poco rassicuranti.
«E tu, Yurio…» Victor si massaggiò il mento, scervellandosi per partorire la descrizione più adatta al biondo. Quando l’illuminazione giunse, Victor levò l’indice della mano verso l’alto, sul viso marmoreo un sorriso gaio.
«Tu sei il nostro problematico figlio adolescente in piena tempesta ormonale!»
Nella stanza calò il gelo polare artico, e mentre Victor non si accorse di quel cambiamento improvviso di temperatura nell’aria e continuava a sorridere beato, Yuuri se ne era reso fin troppo conto, tanto da temere per l’incolumità dell’intera popolazione giapponese.
Yurio era diventato paonazzo in volto, non si capì bene se per la rabbia o per l’imbarazzo. «C-chi vuole essere vostro figlio*!» ululò belluino nella sua lingua madre, dardeggiando entrambi con lo sguardo, come se Yuuri avesse contribuito ad alimentare la fantasia sfrenata di Victor. «Piuttosto mi faccio adottare da quel vecchiaccio rincretinito di Yakov! E poi non sono problematico, né tanto meno sono in piena tempesta ormonale! Guardati te piuttosto, ublyudok* Victor! Posciòl nàkhuj*!»
A conclusione della sfuriata di cui Yuuri non ci aveva capito un accidenti, il biondo girò i tacchi e marciò a passi pesanti verso la porta, sbattendosela malamente alle spalle e continuando a spolmonare in russo.
Yuuri ruotò il capo di centottanta gradi per guardare Victor.     
Victor guardò Yuuri.
«Ha detto che sarebbe fantastico averci come genitori e che se potesse si farebbe adottare immediatamente. Non lo trovi meraviglioso?»
Palese bugia.
«Victor…»
«Che c’è?» domandò Victor con simulata innocenza, allacciando le braccia intorno al busto del giapponese, il mento appuntito appoggiato all’incavo della spalla. «Non sei contento di essere mia moglie, Yuuri?»
E Yuuri, stupidamente, ma molto stupidamente, avvampò di nuovo, fumando come un katsudon appena impiattato.
Non c’era niente da fare. Quando si trattava di Victor, ogni frammento della sua integrità morale sfumava irrimediabilmente nell’aria.    





Note:
Ublyudok: Bastardo
Posciòl nàkhuj: Vai al diavolo
   
 
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