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Autore: Luna Manar    30/10/2016    0 recensioni
Non avrebbero mai immaginato che sarebbe finita così. Ed eccoli, sempre uguali, insieme soli e insieme, e più uniti che mai. Aggrappati a ciò che hai: ogni momento è prezioso.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà della Square-Enix e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

WAKING UP
scritta da Luna Manar, tradotta da Alessia Heartilly

Era quasi l'alba al Garden di Balamb, un posto dove le persone ambiziose andavano per dimenticare il dolore. Non funzionava per tutti, ma funzionava per abbastanza persone da rendere gli affollati dormitori uno spazio ambito. Soprattutto ora: mali indicibili erano svaniti in un futuro distante e immutabile, diventando poco più di un mito nel giro di un solo decennio. Guerre più immediate erano una distrazione perfetta dall'opprimente consapevolezza che la pace non sarebbe durata, non importava quanto avrebbero faticato per averla.

Qualsiasi cosa, persino l'autosabotaggio, per fermava lo strisciare della disperazione di massa: serviva un obiettivo che si potesse raggiungere, combattere e uccidere. Non avendo altro, si erano rivolti gli uni contro gli altri. Perché in che altro modo poteva l'umanità affrontare la propria scomparsa, se non con violente negazioni? Avevano tutti bisogno di quella fiducia contro ogni prova che c'era un senso in tutto quello, e che i loro figli un giorno sarebbero stati al sicuro.

Quelle guerre erano costate innumerevoli vite, e altrettanti promettenti futuri che avrebbero potuto scacciare l'inevitabile oscurità. E nessuna quanto l'ultima. Non c'era da stupirsi che pochissimi volessero ricordare.

A volte, lei se ne dimenticava. A volte, al trillo delle sei di mattina, si trascinava fuori dal letto e affrontava con coraggio il pavimento freddo fino all'ingresso... ma la ciotola di cibo vuota glielo ricordava sempre. Le cose erano diverse, adesso. Mancavano dei pezzi.

Si ricordava che mancava la famiglia.

Era sempre un duro colpo. Non piangeva mai però; andava invece alla finestra, si sedeva e guardava sorgere il sole.

Erano passati solo alcuni mesi, ma sembrava quasi che fossero passati anni. Svegliarsi diventava ogni giorno più difficile. Il mondo era un posto più silenzioso; lo avevano salvato, per il momento, lo avevano salvato insieme. Ancora non riusciva a capire perché non potessero goderselo tutti insieme.

Aveva perso due compagni quel giorno. Non era solo la ciotola vuota, ma gli appendiabiti vuoti che le ricordavano lui, il profumo di pelle e metallo che non c'era più.

Viveva con sua sorella adesso. Ellione era la persona più vicina alla famiglia che le fosse rimasta, e andava bene così. Le era sempre piaciuta Ellione, ma ora erano inseparabili, unite dalla perdita comune.

Rimase alla finestra, sentendosi persa e svuotata nel silenzio, fino a quando Ellione si svegliò. A volte Ellione piangeva, come quella mattina. Le avrebbe offerto consolazione, certo, ma la verità era che lei aveva altrettanto bisogno di quel disperato aggrapparsi l'una all'altra.

Aveva imparato che quel momento doloroso sarebbe passato, e che sarebbe poi arrivato il sollievo. Oggi come ieri, a lacrime asciugate, loro c'erano ancora, cari amici, e un po' più uniti di prima.

Era questo a farla andare avanti: ogni giorno, quando apriva gli occhi, aspettava qualcosa. Era semplice, e doveva esserlo, perché aveva il cuore troppo fragile per rincorrere ancora i tramonti, ma le bastava aiutare un'amica e vederla sorridere ogni mattina.

Quel giorno non era diverso, e più ci pensava, più respirare diventava semplice. Era eccitata, anche se tranquilla, e facendo colazione non pensò al futuro lontano; solo alla prossima manciata di minuti. Anche Ellione era pronta ad affrontarla. Presto furono pulite e pronte vicino alla porta.

"Bene, piccola" disse Ellione, chinandosi per dare un altro forte abbraccio alla vecchia cagnetta. "Andiamo a fare una passeggiata."

Alzò gli occhi, raddrizzò le orecchie. La porta si aprì: Ellione uscì nella luce del mattino.

E una zampa dopo l'altra, Angelo la seguì.

*****
Nota della traduttrice: ogni recensione e commento, anche in messaggio privato, sarà tradotto e inviato all'autrice, e ogni eventuale risposta verrà poi riportata qui. Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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