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Autore: itsssssara    30/10/2016    0 recensioni
Il mio nome è Madison - Madison Allis Grace -, diciannove anni, una vita banale e scontata a tal punto da essere considerata banale e scontata esclusivamente dalla sottoscritta.
E tu, fai parte del mio pubblico. Il mio grande, sconvolgente pubblico a cui ho mandato una lettera.
Tante lettere, tante storie, tante emozioni diverse.
Jacob Halley, ti ricordi di me? Ricordi la prima volta che ti ho visto? Da quel vetro ti osservavo, sbirciavo i lineamenti del tuo viso - ed eri così bello, così attraente, di quelle bellezze che nella vita incontri raramente e che, sei hai la fortuna di scovare, non devi lasciarti sfuggire per nulla al mondo.
Tante storie, un solo pubblico.
E tu? Non vuoi sapere la tua di storia?
Genere: Drammatico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ci sono tante persone al mondo. Tante persone con modi di pensare diversi. Persone assolutamente apatiche. Persone che non tengono a freno la lingua neanche mentre mangiano. Persone stupide, molto. Persone che non riescono a relazionarsi. Persone, persone, persone. Potrei continuare all'infinito. Mi piace guardare le persone. Le guardi e pensi che, in fondo, ognuno di loro ha un qualcosa, un punto fisso. Mi piace chiamarli 'fantasmi', ciò che si nasconde dietro a quelle facce che ti ritrovi ad osservare con un incondizionato interesse.

Il punto è trovare il fantasma che è in noi. Non perché questo potrebbe portarci ad avere un qualcosa, o almeno non solo, semplicemente per il gusto di farlo; come reagiresti se un completo sconosciuto ti fermasse per strada e ti svelasse tutto ciò che hai dentro, il tuo fantasma appunto?

Ridete, sì. Siete liberi di ridere tutti a questa affermazione. 
Ma ora pensateci bene...
Scavate all'interno, cercate e poi ditemi se in qualche angolo remoto del vostro io c'è un fantasma.
Se la risposta è sì - congratulazioni! - non vi resta che girarvi dall'altra parte e proseguire.
Se la risposta è no, provate ad ascoltare qualche ragionamento contorto dei miei. In fondo non ci perdete nulla, al massimo potrete alzarvi e dirmi che sono una completa idiota e che le mie teorie sono il massimo dell'insensatezza.

Ma facciamo un passo alla volta, probabilmente non avete la più pallida idea di chi sia la persona che state ascoltando. Anzi, senza probabilmente. Il mio nome è Madison - Madison Allis Grace in realtà. E no, se ve lo state chiedendo, non sono una persona importante; ho solo dei genitori con una vasta, disgustevole immaginazione -, diciannove anni, una vita banale e scontata a tal punto da essere considerata banale e scontata esclusivamente dalla sottoscritta. Cosa che ritengo eccezionale.
Ti ritrovi addirittura a pensare di essere perfetto sul serio, cosa impensabile per un essere ottuso come quello della razza umana.

New York. Città in fermento conosciuta in tutto il mondo per la sua vivacità e... per il suo traffico. Così, standomene completamente passiva nel taxi che avevo chiamato, avevo avuto il tempo di notare il suo fantasma. Sembrava proprio che stesse urlando alle persone: "Sono qui, guardatemi!". Era davvero un fantasma orrendo, con due cavità scure al posto degli occhi e la pelle slavata e cadente. Aveva appena agguantato una caviglia del suo proprietario - di cui parleremo fra qualche secondo - e si stava trascinando per il marciapiede, un po' come fanno i bambini piccoli con i genitori quando cercano attenzione. 
Una scena in un misto tra il raccapricciante e lo sconcertante.

Stop. So cosa state pensando, sciocchi ascoltatori. Cosa ti aspetti da un fantasma? Che sia carino e come appena uscito dal parrucchiere? 
Ma non è questo che intendo dire con "raccapricciante" e "sconcertante". I fantasmi, mi rammarica dirvelo, non sono come ve li immaginate - in stile lenzuolo bianco con i buchi per gli occhi -; la maggior parte di essi è bellissima, con un viso identico a quello del proprietario. La piccolissima parte restante è orrenda, ma mai a livello di un fantasma di quelli dei film. Quelli sono più verso il ridicolo che verso il reale.

Dunque, parliamo del proprietario. Jacob Halley? È il tuo turno, mio caro. Sei spuntato nella mia vita come spuntano i funghi nei ceppi degli alberi. E, credimi, quando ti ritrovi con una cesta stracolma di obbrobriosi funghetti sporchi di terra ancora rigorosamente da pulire, ti verrebbe da prendere e gettare tutto fuori dalla finestra, letteralmente. Inutile dire che odio i funghi; e, ora che mi ci fai pensare, ora che so tutta la storia, odio anche te, Jacob Halley.
Oh, ma allora, in quel taxi, ti trovavo così... così... interessante - no, anzi, così intrigante - e nella mia testolina bacata pensavo che fossi uno dei più affascinanti esseri umani che avevo mai visto in tutti i miei  diciannove anni di vita.
Da quel vetro ti osservavo, sbirciavo i lineamenti del tuo viso - ed eri così bello, così attraente, di quelle bellezze che nella vita incontri raramente e che, sei hai la fortuna di scovare, non devi lasciarti sfuggire per nulla al mondo.

I might never be a knight in shining armour, I might never be the one who you take home to mother
And I might never be the one who brings you flowers
But I can be the one, be the one tonight.

E io non ti avevo lasciato sfuggire. Né te, né il raccapricciante spirito che - con la tenacia di un giocatore di rugby, o di una donna altamente irritata e mestruata, credo di aver reso l'idea insomma - era rimasto attaccato alla tua caviglia, quasi fosse un trofeo.

I might never be the hands you’ve put your heart in
Or the arms that hold you any time you want it
But that don’t mean that we can’t live here in the moment
‘Cause I can be the one you love from time to time.

 

Eri tutto ciò che io avessi mai desiderato. No, anzi, non avrei mai potuto immaginare una cosa così.
Oh, già, il pubblico si è perso, Halley.
Credevo che questa storia fosse stata divulgata a tutta l'America e anche al mondo sconosciuto, sarà meglio informare gli ascoltatori. Forse ci vorrà un po', ma dubito che questo ammasso di gente con lavori-privi-di-un-qualsiasi-significato abbia fretta. Anche tu, Jacob, non perderesti tempo, rimani qui.

Resta per la mia ultima lettera.

Baby, I’m perfect
Baby, I’m perfect for you.
(Perfect, One Direction)

   
 
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