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Autore: Esseinlove    30/10/2016    0 recensioni
Le sue mani sono ancora troppo bagnate, il suo equilibrio non c’è, e viene catapultato addosso ad un ragazzo, che ha un maledettissimo buon odore e che riesce a mantenere in piedi tutti e due. Jungkook, si aggrappa al suo braccio e finisce per affondare il viso nell’incavo del suo collo. E' dovuto alla frenata eh, certo non al fatto che il ragazzo abbia un profumo invitante. Nonostante ciò, si rende conto di essere praticamente abbracciato ad un tizio, è completamente bagnato, e forse non è la situazione migliore della sua vita. O forse si, dipende dai punti di vista.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MASTERPIECE


Jeon Jungkook,è fondamentalmente, un ragazzo sicuro di se, è spensierato, sempre gentile e allegro, ha un sorriso che illumina l’intera Corea del Sud, ed un paio di amici che sono delle emerite teste di cazzo, grazie tante.
Adesso, lui sa che i suoi amici sono sempre impegnati, Jimin-Hyung perché ha i corsi in università e guai che si assenti ad una lezione perche ‘Non se ne parla Kookie, ho il professore di storia della musica più bello dell’universo –un certo Hoseok o quel che è- figurati se mi perdo il suo bel culetto, stretto in quei jeans che lo fasciano come se fosse…’ Jungkook sarebbe volentieri rimasto ad ascoltare le qualità essenziali del sedere del professore del suo amico, ma gli stava salendo il pranzo e quindi, no grazie, metto il cervello in stand-by e arrivederci. E poi c’è Namjoon, e non è che Kookie non si fidi di lui, ma se deve scegliere tra Jimin e il ragazzo che appena sfiora qualcosa questa cade a terra in milioni di pezzi, beh, diciamo che preferisce fare un viaggio in macchina con il primo ecco. Inoltre, è fortemente convinto, che Namjoon abbia preso la patente perché il povero cristo a cui è sfortunatamente capitato di dovergli insegnare, abbia preferito abbreviare i tempi della sua tortura prima di comprare un biglietto di sola andata per Lourdes.

E’ per questo che, anche se è un ragazzo gentile e comprensivo, un po’ si ritrova ad imprecare contro quei due stronzi mentre, abbandona l’ombrello ormai distrutto dal vento e dalla pioggia e imbocca finalmente le scale della metropolitana. ‘certo mi sembra giusto che l’unica volta che io non abbia il passaggio, Dio scateni le sue ire, facendo scendere più acqua di quanto lo stesso Noè e i suoi poveri animali avrebbero potuto sopportare, grazie tante Dio.’ si ritrova a pensare il povero Jungkook, mentre aspetta che il vagone arrivi, cercando di ignorare le persone che perfettamente asciutte ‘Come diavolo è possibile?’ lo guardano da capo a piedi, mentre attorno a lui si espande un fottutissimo lago.

Ci mette troppo ad arrivare e lui comincia a sentirsi a disagio, si agita sul posto sfregano i piedi per terra come ormai ha preso il vizio di fare quando è in ansia, e si fionda letteralmente nella metro quando questa apre le sue porte. La giornata è cominciata male, e lui si maledice mentalmente, perche ‘Ma chi me l’ha fatto fare porca miseria, bel tempismo Jungkook, davvero, gran bel tempismo, idiota’. Odia la sua vita, è costipato in un vagone con duecento persone attorno a lui, non riesce a tirare fuori le sue cuffie e l’equilibrio non sembra essersi svegliato insieme a lui questa mattina, ed è per questo che quando sovrappensiero non si accorge della fermata imminente, non si stringe di più al palo, e quando la frenata comincia, le sue mani sono ancora troppo bagnate, il suo equilibrio non c’è, e viene catapultato addosso ad un ragazzo, che ha un maledettissimo buon odore e che riesce a mantenere in piedi tutti e due quando Kookie, si aggrappa al suo braccio e finisce per affondare il viso nell’incavo del suo collo, è dovuto alla frenata eh, certo non al fatto che il ragazzo abbia un profumo invitante. Nonostante ciò, si rende conto di essere praticamente abbracciato ad un tizio, è completamente bagnato, e forse non è la situazione migliore della sua vita.
Si stacca piano, imbarazzato, lo sguardo al pavimento e il viso di un rosso, che in confronto le guancie di Heidi non sono niente, e quando trova il coraggio di sollevare lo sguardo verso di lui, quasi si mette a piangere, perché è il ragazzo più bello che avesse mai visto, e ‘Perché tutte a me?
‘Mi dispiace tantissimo, i-io proprio non… mi dispiace, davvero non volevo.’ si inchina leggermente come segno di scusa, e poi lo guarda di nuovo, i capelli biondi, le labbra perfette e gli occhi sottili e piccini, ‘E’ un capolavoro.’ Si ritrova a pensare prima di darsi dell’imbecille. Si guardano per una manciata di secondi, Kookie in attesa anche lui non sa di cosa, ma lo sconosciuto gira il viso dall’altra parte, rivelando la meravigliosa linea della mandibola che si ritrova, e puntando lo sguardo fuori dal finestrino.
‘Dovresti appenderti.’ Non aggiunge altro mentre il vagone riprende la sua corsa, Jungkook non può fare a meno di fissarlo, mentre si aggrappa al palo, poi deglutisce ‘Smettila sembri un fottuto psicopatico.’ Poi decide di distogliere lo sguardo e per il resto del viaggio lo lascia puntato verso i suoi piedi. A volte si sente osservato, ma probabilmente è il ragazzo che lo maledice per avergli bagnato la maglietta e quindi cerca di non pensarci.
Solleva di scatto la testa quando sente la voce metallica annunciare il nome della sua fermata e si concede di rilasciare un respiro tremante, non vede l’ora di scendere da quell’aggeggio infernale e non avvicinarsi mai più a quel coso. Osserva con la coda dell’occhio il ragazzo e un po’ gli dispiace, è bellissimo e quella sarebbe sicuramente stata l’ultima volta che l’avrebbe visto. Cerca di non pensarci più mentre si gira, lasciandoselo alle spalle, aspettando che la metropolitana apra le sue porte. Ma gli si blocca lo stesso il respiro in gola per qualche secondo quando incontra il suo sguardo dal vetro, allora lo stava davvero osservando? Ma poi si aprono, il contatto visivo si spezza e Kookie indugia qualche secondo, non sa bene spiegarsi il perché, prima di uscire dal vagone.

‘No tu non capisci razza di idiota, era il ragazzo più meraviglioso che avessi mai visto.’
‘Più meraviglioso di me?’
‘Si Jin-Hyung, molto più di te.’ Afferma annuendo con forza, stava seguendo Jin che gironzolava nel negozio di musica con in mano una pila di CD da dover riordinare negli appositi scaffali. Jungkook lavorava li da due anni circa, cercava lavoro perché aveva bisogno di mantenersi dopo che il padre, oltre ad aver scoperto il suo essere gay, era venuto anche a conoscenza del fatto che no, non avrebbe frequentato l’università, ma avrebbe seguito dei corsi di danza. Perché era quello che amava più di ogni altra cosa, ballare, seguire il ritmo della musica e lasciare che quest’ultima gli penetrasse all’interno delle vene, che divenisse un tutt’uno con lui. Trovare lavoro in quel negozio era stato come l’aver trovato la pentola d’oro per lui. Era piccolo, niente a che vedere con quei negozi dispersivi, ma era accogliente, i mobili di un marrone tenue riflettevano la luce che entrava dall’enorme finestra che cera sull’attico durante il tramonto, facendo trasformare il locale in un bosco incantato, con i piccoli granelli di polvere che creavano arcobaleni. Jin metteva ogni mattina un album alle casse, facendo risuonare nel piccolo negozio una musica tenue, era meraviglioso e Kookie si era innamorato di quel posto. La prima volta che ci aveva messo piede, Jin lavorava già li, solo dopo che venne assunto gli disse che quel posto gli apparteneva, era del nonno, che l’aveva trasmesso al padre, e alla fine era arrivato a lui. La clientela era poca, ma giravano sempre gli stessi elementi, come quel Taehyung, di cui Jin era segretamente innamorato, ma Kookie era convinto che anche TaeTae ricambiasse i suoi sentimenti, erano solo troppo stupidi per accorgersene.
Era passata una settimana e Jungkook, davvero non ci pensava più a quel ragazzo, davvero, lo giuro, stava nel retrobottega a dividere gli album che poi avrebbe riordinato, si stava un po’ perdendo via, osservando le copertine dei dischi di vimini e canticchiando la canzone che in quel momento passava per le casse, era Forever Young dei BTS, un gruppo che stava avendo un enorme successo in Corea, Kookie pensava che fossero forti e un po’ gli augurava di avere successo anche all’estero, quando venne chiamato da Jin ‘Kookie occupati della cassa, che devo aiutare Tae.’
Si ritrovò a sbuffare una risata, patetici, ed usci dal retrobottega canticchiando la canzone mentre si puliva le mani sui jeans.
‘Buongiorno.’
‘Buongiorno.’ Gli mancò il respiro mentre lentamente sollevava lo sguardo. Porca di quella puttana Jungkook, mantieni la calma, respira, cazzocazzocazzo cosa ci fa lui qui?
‘umh.’ Deglutì e cominciò a passare gli oggetti che aveva messo sul bancone. Si sentiva osservato e stava cominciando a non capire più cosa esattamente stesse facendo ‘giusto giusto, passa questo sul nastro, premi invia e continua con il resto delle cose. Bravo Kookie ce la stai facendo’
‘Sono quindicienovantanove’ il ragazzo davanti a lui aggrottò le sopraciglia piegando di lato la testa. Che emerita figura di merda…
Tossicchiò leggermente e ‘Sono quindici e novantanove’ Il ragazzo ridacchiò, colpo basso porca miseria, e tirò fuori il portafogli, consegnò una banconota da venti e gli restituì il resto
‘Grazie Jeon Jungkook’
‘Cos- Come, i-io, tu’
‘E’ scritto sulla targhetta’ disse lui ridendo, Jungkook si permise da arrossire fino alla punta delle orecchie. Stava avendo l’innata capacità di fare una figura di merda dopo l’altra con un ragazzo per giunta figo. ‘E poi mi lamento di essere single.’ Gemette frustrato e infine sospirò
‘Si giusto, la targhetta. Umh, beh, ecco a lei lo scontrino.’
‘Min Yoongi’ gli mancò il respiro per qualche istante, aveva un nome adorabile, e si trovò a sorridere come un idiota guardando quel ragazzo che si lasciò sfuggire una risata scuotendo la testa divertito
‘Min Yoongi… mi dispiace, sai, per quello che è successo sulla metropolitana’
‘A me no, è stato bello averti tra le mie braccia’ gli schiacciò l’occhiolino prima di afferrare la borsina e avvicinarsi all’uscita del negozio
‘To-tornerai?’ gli chiese in un sussurro il più piccolo, fu quasi sicuro che l’altro non l’avesse sentito, ma poi si fermò sulla porta per qualche istante, non disse nulla, neanche mentre lasciava il negozio, ma in quel momento ebbe la certezza che si, sarebbe tornato.
E cosi fu, esattamente quattro giorni dopo, Kookie stava sistemando dei dischi ed era pericolosamente in equilibrio sulla scala
‘Dovresti scendere da li, potresti cadere e non ci sarebbe nessuno che ti prenderebbe al volo come in metro.’
Si trovò a sorridere mentre si girava incurante del fatto di essere in bilico, infatti cascò giù come un sacco di patate, ma il suo cavaliere era li anche quella volta, lo prese per un braccio e se lo trascinò contro.
‘Sei un idiota.’ Disse bruscamente il biondo. Jungkook pensò che forse avrebbe dovuto chiedergli la marca del suo profumo, ma preferì affondare il naso nell’incavo del collo, come quella volta, e stringere le braccia attorno al suo busto. Non si interessò del fatto che era una cosa strana, che non lo conosceva, che si erano parlati solo due volte ed in entrambe aveva fatto la figura dell’impedito, semplicemente si afflosciò tra le sue braccia.
‘Si lo so’ disse semplicemente sorridendo.
‘cosa stai facendo?’
‘Sei stato tu a dire che era bello avermi tra le braccia.’ L’altro non disse niente, ma il sorriso di Kookie aumentò a dismisura quando strinse a sua volta le braccia e appoggiò il viso sulla nuca del moro. Si staccarono dopo un tempo non ben definito e tutto a causa di Jin che era arrivato farfugliando qualcosa su quanto fosse stupido Taehyung prima di rendersi conto della situazione ed evaporare in meno di cinque secondi, nonostante ciò, il più piccolo aveva chiaramente sentito l’altro irrigidirsi e, anche se contro voglia, si era allontanato da lui.
Si erano guardati in silenzio, Kookie a disagio mentre Yoongi sembrava perfettamente nel suo elemento. Alla fine, incapace di sostenere ancora quella situazione fu il primo a parlare
‘umh , si, posso fare qualcosa per te? Ti serve qualcosa di specifico?’ infondo anche Jungkook era nel suo elemento, quello era il negozio dove era cresciuto, anche lui aveva una carta da giocare.
Carta che si rivelò essere del tutto inutile
‘Esci con me.’ Non era una domanda, non lo stava chiedendo, era un affermazione fatta con la sicurezza di non essere smentita, beh sicuramente lui non l’avrebbe fatto.

‘Non ci posso credere che ti sei spaventato a quel modo.’ Min Yoongi era si un figo da paura, ma era anche un enorme stronzo. Jungkook sbuffò, incrociando le braccia al petto e mettendo un adorabile broncio. Il giorno dopo avergli chiesto di uscire Yoongi l’aveva aspettato all’uscita del negozio, l’aveva portato cinema e lo stronzo l’aveva praticamente costretto a guardare un horror. Ora, Jungkook non è un tipo particolarmente pauroso, ma quando dopo un minuto buono di suspance compare una figura con le braccia protese nella tua direzione, è normale tirare un urlo e saltare sulla poltroncina del cinema, spargendo pop corn per tutta la sala. Beh per lui è una cosa normalissima.
‘Sei uno stronzo, io non ci esco più con te.’ Affermò accelerando il passo e lasciandosi il biondo dietro di se. Lo sentì ridere, e quello bastò per far cadere la sua finta rabbia. Che spari definitivamente quando il più grande lo abbracciò da dietro baciandogli poi una tempia.
‘Scordatelo, non fare cosi. Ti sei giocato la tua unica possibilità.’ Rise di nuovo, per poi appoggiarsi alla portiera della sua macchina, fece girare Jungkook e se lo trascinò al petto. Se fa cosi però è impossibile maledizione.
Sorrise dolcemente,prima di accarezzargli una guancia, fece scorrere la mano fino ai suoi capelli prima di scostarglieli.
‘Non dirlo. E’ da quel giorno in metropolitana che aspetto questo momento.’ Il moro si trovò ad aggrottare le sopraciglia.
Da quel giorno? Che voleva dire?
‘Non te ne sei accorto? Non sono capitato in quel negozio per caso.’
‘Come?’ chiese in un sussurro
‘Non lo so. Quando mi sei finito contro, i-io, non scherzavo quando ti ho detto che mi piaceva averti tra le mie braccia. E’ stato… bello. Poi ti ho guardato, ed eri rosso come un pomodoro, ti ho trovato bellissimo.’
Kookie si mise a ridere, e sorrise dolcemente appoggiandosi al petto di Yoongi quando quest’ultimo lo guardò confuso
‘Ricordo di aver pensato che tu fossi un capolavoro. Di aver pensato alla leggenda del filo rosso che mia madre mi raccontava quando ero piccolo, e che forse, forse avevo trovato l’estremità opposta del mio filo.’ Questa volta fu lui a sorridere, le mani che si posarono sulle spalle del minore, si abbassò piano, con lentezza, per dare il tempo all’altro di allontanarsi, cosa che non successe. E risero entrambi quando le loro labbra si scontrarono, Kookie le apri leggermente, permettendo al biondo di far passare la sua lingua. Fu bello, intenso, ed erano felici entrambi quando si separarono.

Forse Jimin e Namjoon, non erano poi cosi deficienti.
   
 
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