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Autore: Pokefan096    02/11/2016    1 recensioni
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La morte si sconta vivendo e la memoria è la cosa più dolorosa di tutte. Per te è più facile: non ho idea di dove tu possa essere ma sicuramente tu soffri la memoria molto meno di me. Perchè mi hai abbandpnato?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Blue, Green, Red, Touko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Erano ormai cinque anni che mi ero stabilito a Tohjo, una piccola regione al confine tra Joto e Kanto comprendente tre città, i rispettivi percorsi e il Monte Argento, nella quale nessuno sarebbe mai venuto a cercarmi.
Erano passati cinque anni dalla distruzione del Team Roket, da parte di quello stupido moccioso impiccone, che infondo tanto stupido non era dato che lui era divenuto il secondo più giovane campione della lega pokemon, principalmente per merito di quel quel suo imbattibile Pikachu.
Ricordavo ancora la nostra ultima sfida, l'ultima volta che avevo incrociato quegli occhi rossi, così vividi e pieni di disgusto nei miei confronti, accessi dalla rabbia e dalla sua innocente giovanezza. Ricordavo le sue parole, dopo avermi battuto, "Io non la voglio, non accetterò una medaglia dal capo del Team Roket, può tenersela", quelle parole che alla fine mi fecero abbandonare tutto.
Me lo ricordavo bene, quel bambino che da solo aveva dato del filo da torcere alla mia intera organizzazione criminale.
E quella lotta mi tornò in mente, quando incrociai gli occhi della ragazza che mi trovavo difronte, così diversi eppure così simili a quelli di Rosso. Questi brillavano di una luce di sfida, di orgoglio e di onestà, e sotto l'aranciastra luce del tramonto l'azzurro di quello sguardo puro pareva ancora più cristallino e trasparente, come se con uno sguardo lei potesse vedere anche i segreti più oscuri delle persone.
-Benvenuta in questa umile cittadina, di questa regione dimenticata dal mondo...- iniziai, ma il suo sguardo mi congelò. 
Avanzò lentamente in mia direzione, scrutandomi con quello sguardo cristallino e duro come la roccia.

-So chi sei, so cos'hai fatto, so la tua storia al completo, ex capopalestra di Smeraldopoli- disse marcando sull'ultima frase, come se fosse una minaccia.
Non l'avevo mai vista prima se no me lo sarei sicuramente ricordato, aveva qualcosa di particolare lei.
-E dimmi, cosa ci fa una fanciulla in questa regione abbandonata a se stessa?- chiesi con sarcasmo, cercando di non mostrarmi per nulla intimorito dai suoi occhi che mi studiavano attentamente, senza perdersi neppure un mio minuscolo movimento.
Non sapevo cosa fosse in realtà a intimorirmi in quella semplice ragazzina proveniente forse da lontano, forse da vicino.
-Fanciulla non è il termine adatto. Se mi trovassi nella mia regione natale mi definirei la campionessa che ha rinunciato al titolo, ma nei pressi di Kanto temo che non sia adeguato, quindi direi che il titolo di allenatrice possa calzarmi a pennello- controbattè lei. Campionessa...certo. Come avevo fatto a non pensarci? Quella determinazione l'avevo vista prima soltanto negli occhi di Rosso, che poi era diventato il campione di Kanto. Solo che vedevo un'ulteriospre tristezza nel suo sguardo quando aveva nominato anche se vagamente, la sua regione natale, come se ci avesse lasciato qualcosa di i portante -poi Tohjo non è una regione abbandonata a se stessa, diciamo che la sua esistenza è ignorata a molti allenatori. Sono qui per lottare contro di te e scoprire se sono degna o meno di scalare il Monte Argento-
E mentre parlava, dalle pokeball legate alla sua cintura uscirono cinque pokemon, mentre la masterball non si mosse nemmeno per sbaglio.
Venne immediatamente circondata da quegli strani pokemon, strani quasi quanto quelli che mi aveva mostrato quell'altro allenatore, quello dai capelli verdi e gli occhi verdi e tristi.
-Vai Krocodile, scelgo te!- e un coccodrillo marrone a strisce nere si fece avanti.
-Nindoqueen- e lanciai la pokeball dalla quale uscì il pokemon che avevo chiamato.
La lottà fu breve, i suoi cinque pokemon erano bene allenati e molto potenti.
Se avevo capito bene i loro nomi erano Serperior, Krocodile, Scolipede, Sewanna e Gothitelle, ma quale pokemon vi era in quella sesta pokeball?
-Da che regione vieni?- le domandai, continuando ad osservare quei pokemon dall'aria forte e determinata, proprio come colei che li allenava.
-Unima- disse semplicemente, per poi girarsi e allontanarsi abbastanza lentamente
-Io? Vengo da Unima. Se lei venisse a trovarla, dille che torno a casa- mi disse quel giovane allenatore dai capelli verdi quanto gli occhi, profondi e malinconici al tempo stesso. Doveva averne passate tante quel ragazzo, prima di giungere a Tohjo.
Fine flashb
-È torntato a casa- le urlai e lei si voltò a guardarmi con i suoi occhi cristallini.
-Dici la verità- constatò, come se con uno sguardo potesse deciderlo -ma io a Unima non ci torno- e se ne andò, seguita dai suoi maestosi e misteriosi pokemon. 
In quel momento vidi in cielo una fenice che si avvicinava.
"Rosso sta arrivando" pensai e nel fsrlo sorrisi. Avrei finalmente reincontrato quel ragazzino che per me era stato fonte di enormi scocciature e chi lo sa, magari lui e la ragazza si sarebbero sfidati lungo un percorso, inconsapevoli dell'identità dell'altro, ma io sapevo chi avrebbe vinto. Per quanto fosse forte la viaggiatrive proveniente da Unima lui non aveva mai perso una battaglia, mai in tutta la sua breve vita.

   
 
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