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Autore: Annabeth Jackson    03/11/2016    1 recensioni
Il Natale si avvicina e qualcosa di molto speciale sta per succedere in casa Bane-Lightwood.
Ps: il titolo é volutamente scritto così!
Pps: la storia potrebbe contenere spoiler da Lady Midnight.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Marry Christmas"


3...2...1...
L'albero si illuminò di mille lucine non appena l'interruttore venne premuto. Ora al centro del loft del Sommo stregone di Brooklyn campeggiava un enorme albero di Natale addobbato con milioni di lucine e di palline molto particolari, perchè si', quando sei il figlio di un nephilim e di uno stregone è ovvio che sul tuo albero di Natale non potranno mancare decorazioni a forma di spade angeliche e rune rigorosamente glitterate.
Max, il piccolo stregone dalla carnagione blu, saltellava contento intorno alla nuova attrazione principale di casa. Era entusiasta del lavoro svolto quel pomeriggio. I suoi papà avevano organizzato una festa natalizia per celebrare il suo compleanno che, si dava il caso, fosse un giorno dopo Natale e quindi la famiglia sfruttava l'occasione per celebrare queste due ricorrenze così piene di gioia e di allegria. In questo giorno così speciale ognuno faceva del suo meglio per rendere la superfesta perfetta. Lo zio Jace aveva deciso di decorare il salone con addobbi mondani che, a detta sua, erano alquanto irreali e inquietanti. Nonostante le mille spiegazioni di Clary, il nephilim ancora non si capacitava di come un vecchietto barbuto in sella ad una slitta potesse portare i regali a tutti i bambini del mondo. E tutto ciò in una sola notte per di più! Superato il suo scetticismo nei confronti del caro e vecchio Babbo Natale il biondo aveva deciso di contribuire come meglio poteva per rendere il compleanno del suo nipotino preferito il più indimenticabile possibile. Anche la zia Izzy si era offerta di aiutare e aveva proposto ciò che secondo lei era l'idea dell'anno: lei si sarebbe occupata del catering. La sua geniale idea venne subito bocciata da tutti i componenti della famiglia che, a detta sua, non comprendevano il suo talento e le innovazioni della nouvelle couisine. Abbandonati i suoi tentativi di accaparrarsi il catering, la bella Lightwood aveva optato per una cosa che le era concesso fare: scegliere gli abiti per la serata perchè ovviamente, anche se si trattava di una festicciola intima, nessuno poteva presentarsi con un outfit inadeguato alla residenza dello stregone più alla moda di New York.
Una volta divisi i compiti ognuno era riuscito a dare il suo contributo anche Alec, preso dai mille impegni dell'Istituto, era riuscito a ritagliarsi un po' di tempo per organizzare una sorpresa a suo figlio e al suo compagno che, assorbiti dai preparativi natalizi, non avevano fatto le consuete mille domande riguardanti le sue misteriose uscite pomeridiane per le vie della GM.
Due giorni e quattro addobbi rotti dopo, che data l'iperattvità di Max ciò non aveva sconvolto i genitori, la sera della festa era finalmente arrivata e ora mano a mano tutti si stavano recando al loft con le mani piene di pacchetti di ogni forma e colore e un gran sorriso stampato sulle labbra.
I primi ad arrivare furono Clary e Jace. Lei indossava un vestito verde che le metteva in risalto i capelli del colore del fuoco. Lui uno smoking nero che faceva sembrare i suoi capelli oro fuso. I due sembravano aver superato le loro divergenze riguardo il matrimonio e ora sembravano felici come sempre.
Non appena entrarono nell'appartamento furono subito travolti da un piccolo tornado blu che gli correva incontro
-Zio, zia guardate cosa abbiamo fatto!!- urlava Max orgoglioso del suo lavoro puntando il dito in direzione dell'abete glitterato.
-Ma è bellissimo!- esclamò Jace sorridendo e pensando al suo parabatai intento ad appendere ad un albero di Natale gigante rune angeliche ricoperte di glitter dorati. Ovviamente Alec non si lasciò sfuggire l'intervento e gli lanciò uno sguardo omicida lasciando intendere che avrebbero fatto i conti a festa terminata.
Pochi minuti dopo arrivarono anche Isabelle e Simon che fecero la loro entrata in casa Bane-Lightwood tenendosi per mano e sorridendo radiosi. Il recupero della memoria di Simon stava procedendo a gonfie vele e ora i due si godevano il periodo di spensieratezza che era così raro nella loro relazione.
Tuti gli ospiti depositarono i regali sotto l'albero, i pacchetti quasi scomparivano sotto ai rami pesanti e le rune angeliche trafigevano la carta da regalo ricoprendola di brillantini.
La serata trascorse tra mille risate e le solite storie di Jace su come lui avesse salvato il mondo svariate volte nonostante fosse controllato, per un certo periodo della sua vita, da un pazzo psicopatico dai capelli decolorati che, casualmente, era suo cognato. La storia di Sebastian non era stata ancora dimenticata e riportava alla mente ricordi dolorosi. Nessuno lo disse ma, durante il racconto appassionato di Jace, tutti tornarono con la mente a quel bambino con gli occhiali che era appassionato di fumetti. Nessuno lo disse, ma quando il pensiero riaffiorò ognuno cercò il conforto delle persone care; Isabelle si strinse più forte a Simon che già la stava abbracciando, Clary cercò la mano di jace che gliela strinse teneramente senza interrompere il racconto nonostante il suo tono di voce fosse cambiato e Magnus posò un bacio sulla tempia di Alec che, mentre il suo parabatai raccontava la storia, fissava suo figlio con lo sguardo pieno d'amore anche se velato di lacrime.
Al termine del racconto tuttavia, ognuno tornò a parlare del più e del meno, anche se la figura di Max Lightwood aleggiava tra i presenti come un angelo custode.
-Fiorellino tutto bene?- chiese Magnus al suo compagno dato che si era accorto della sua espressione a metà tra il terrorizzato e l'ansioso.
-Ehm si...io...- Alec fece un respiro profondo e si alzò in piedi ottenendo inevitabilmente l'attenzione di tutti.
Magnus lo guardava confuso e la stessa confusione era riflessa negli occhi degli altri componenti della famiglia.
-Io avrei qualcosa da dire- cominciò il Nephilim con voce tremante guardando prima lo stregone e poi il figlio che chiaramente aspettavano che lui continuasse il discorso. 
-Oggi siamo qui per festeggiare il compleanno di Max e ho pensato che, come regalo, avrei potuto realizzare un suo desiderio.- 
Ora il bambino lo guardava con occhi pieni di speranza pregustandosi il magnifico regalo.
-Non so se apprezerai- continuò Alec rivolgendosi al figlio con un sorrisetto - Forse papà sarà più contento, ma credo che anche tu sarai emozionato.
Ti ricordi quando ci chiedetti perchè io e papà non eravamo sposati come nonna Jocelyn e nonno Luke?-  il nephilim fu incoraggiato a continuare dal cenno di assenso del figlio. - Ecco vedi, noi ti dicemmo che era perchè c'era tempo per sposarci, ma la verità era che io e papà volevamo che tu fossi abbastanza grande da poter partecipare a questo giorno che significherebbe così tanto per noi-
Alec si interruppe non appena vide l'espressione di Magnus, da prima amorevole, cambiare e assumere una sfumatura di panico e sorpresa misti a shock puro.
-Penso che ora tu sia abbastanza grande da poter portare le fedi quindi...- il moro di avvicinò al suo futuro marito che ora aveva cominciato ad iperventilare non potendo credere alla scena che gli si stava presentando davanti agli occhi.
Alec si inginocchiò e fissò i suoi occhi colore del mare in quelli verdi del compagno. 
-Magnus, so che questo potrebbe sembrarti affrettato e so che avremmo dovuto parlarne e discuterne insieme ma credo che sia davvero il momento giusto per chiedertelo. Hai cambiato la mia vita e l'hai resa piena di colore e di allegria, e di glitter ma a questo ci farò l'abitudine credo, quindi- Il nephilim prese un respiro "Accidenti! Uccidere demoni era meno faticoso!" pensò mentre raccoglieva il coraggio per mettere insieme quelle cinque parole che avrebbero cambiato per sempre la sua vita. - Magnus Bane, mi vuoi sposare?- disse alla fine con tono titubante senza distogliere lo sguardo.
Magnus che ormai aveva superato da tempo lo shock iniziale ed era totalmente immerso nell'oceano azzurro degli occhi di Alec, non si prese nemmeno la briga di rispondere ma prese il volto del compagno e gli diede un bacio talmente appassionato che Isabelle sentì il bisogno di coprire gli occhi del nipote.
Una volta sciolto il bacio i due si scambiarono uno sguardo e un sorriso che non lasciava dubbi riguardo alla risposta del Sommo stregone di Brooklyn che stava per mettere fine alla sua vita da scapolo.
-Ora sorge un problema- annunciò Magnus guardando Alec corrucciato. -Chi sarà il tuo testimone, fiorellino?-
Non appena ebbe finito la frase Jace e Isabelle si alzarono di scatto dal divano gridando "Io ovviamente!" e Alec capì il motivo della preoccupazione del suo futuro marito.
-Che ne dite di pensarci più tardi e di goderci la festa?- propose il moro tentando di mettere fine alla lite che stava sbocciando tra sua sorella e il suo parabatai e alzando il calice per brindare in onore di suo figlio e del suo futuro marito.
-Ai signori Lightwood-Bane- urlò Clary tentando di sovrastare i lamenti del suo ragazzo, e Simon gli fece eco avendo anche lui lo stesso obiettivo.
-Ai miei papà- strillò il piccolo Max felice come non lo era mai stato alzando il bicchiere di coca cola che teneva in mano e che Magnus aveva incantato per farli credere che fosse champagne.
Alec nel guardare quella scena si convinse che sì, aveva avuto davvero una grande idea nel fare la proposta a Magnus e che no, l'idea di farla davanti a tutta la sua famiglia non era stata altrettanto geniale dato che Jace e Izzy continuavano a battibeccare.
Nonostante ciò, vedendo l'uomo che amava e il figlio che finalmente aveva completato la loro famiglia, pensò che non ci sarebbe stato nulla di più bello del raggiungere Magnus all'altare e del vedere suo figlio saltellare per la navata con le fedi in mano.
Sarebbe stato un lungo percorso fino al matrimonio, e un altrettanto lungo percorso durante tutta la loro vita insieme ma forse, il fatto che questo percorso cominciasse dal Natale era di buon auspicio no?
"Lo spero davvero" pensò Alec unendosi alla conversazione in corso e prendendo suo figlio sulle ginocchia per coccolarlo un po'.

Angolo dell'autrice

Chiedo umilmente perdono dato che non pubblico niente da almeno due anni... Spero che non mi tiriate i pomodori e che apprezziate questa fanfiction. Proverò ad esser più presente anche se il quinto anno di liceo mi sta uccidendo 😥
Grazie per la visualizzazione e se volete lasciate una recensione, mi farebbe molto piacere!
Baci,
Annabeth.
  
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