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Autore: Shainareth    14/05/2009    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Composta sulle note di Akatsuki no Kuruma ed incentrata sul personaggio di Cagalli.
L’acqua scivolava prepotentemente sulla sua pelle nuda, fra i capelli biondi, e lei rimaneva immobile sotto quel getto caldo nel tentativo di rinvigorire il proprio animo. Erano, quelli in cui si ritrovava a fare i conti con se stessa, i momenti peggiori.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cagalli Yula Athha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dedicata a coloro che sono rimasti delusi dal personaggio di Cagalli Yula Athha in Gundam SEED Destiny, perché, a mio avviso, non sono riusciti a coglierne i sentimenti e la sofferenza: c'è sempre un motivo valido per versare lacrime.





REGINA VERGINE




L’acqua scivolava prepotentemente sulla sua pelle nuda, fra i capelli biondi, e lei rimaneva immobile sotto quel getto caldo nel tentativo di rinvigorire il proprio animo. Erano, quelli in cui si ritrovava a fare i conti con se stessa, i momenti peggiori. Chinò il capo, ed il suo sguardo si posò sui seni e sui fianchi rotondi: a che le servivano, se poi era costretta a nasconderli sotto una divisa militare? A che le servivano, se lui non poteva più ammirarli? Si domandava spesso se non sarebbe invecchiata così, novella Elisabetta I d’Inghilterra, sposata con lo Stato e votata a svolgere il lavoro di un uomo. Si diceva che la Regina Vergine avesse avuto un amante, dopotutto; Athrun aveva già ricoperto quel ruolo, in passato, e obbligarlo ad essere ancora un clandestino nel suo letto sarebbe stato oltremodo crudele per entrambi. E ciò nonostante, lui le era rimasto accanto, accettando quella tacita decisione a cui lei li aveva costretti senza neanche interpellarlo e senza che mai lui osasse lamentarsi o chiederle spiegazioni. Ma, queste ultime, Cagalli non se la sentiva di esternarle. Perché forse avrebbero messo fine per davvero a quel rapporto massacrato dalla stupidità delle loro azioni durante una guerra che non aveva avuto pietà per nessuno. Perché forse avrebbero distrutto quell’amore che ancora li teneva disperatamente in piedi. Era una fortuna che Athrun avesse capito. Per quello, se possibile, lo adorava ancora di più.

   Si strinse nelle spalle, coprendosi il petto: anche se avesse agito come Elisabetta, avrebbe reso infelice colui al quale il ruolo di semplice amante non bastava più. Mettendole un anello al dito, il giovane le aveva lasciato intendere quali fossero le sue reali intenzioni. E, allo stato attuale delle cose, per desiderandolo con tutta se stessa, lei non poteva accettare.

   Non è più il momento di giocare, Cagalli. Per quanto Yuna Roma avesse tentato di tirare acqua al proprio mulino, tra la spazzatura composta dalle sue tronfie parole di mediocre seduttore ve ne erano alcune che avevano comunque un indubbio fondo di verità.

   Si morse il labbro inferiore nel tentativo di costringersi a fermare quelle maledette lacrime che più si sforzava di reprimere, più sgorgavano a fiume dai suoi occhi dorati. Eppure non aveva motivo di piangere, perché era stata lei a decidere di vivere in quel modo, portando avanti gli ideali di suo padre per creare un posto in cui l’odio ed il rancore non avrebbero avuto accesso, un posto in cui la gente tutta avrebbe potuto convivere serenamente, senza più dover temere la tetra ombra distruttiva della guerra. E Orb, piccolo Eden violentato dall’ignoranza e dalla superbia, era il luogo in cui lei sperava di poter vivere il resto dei suoi giorni. Possibilmente insieme a lui. Lui che, per quanto Cagalli si sforzasse, non voleva saperne di uscire dalla sua testa. E, peggio, dal suo cuore.

   Sfilare l’anello di Athrun dal dito non era stato semplice. Le era costata la rinuncia alla sua felicità di donna, nonché la consapevolezza di imporre quella stessa insoddisfatta esistenza alla persona per la quale, potendo scegliere liberamente, avrebbe dato la vita non una, ma un’infinità di volte. E a nulla serviva nascondere le proprie sofferenze sotto una cascata bollente, con la vana speranza che lo scrosciare dell’acqua potesse renderle sordi i suoi stessi singhiozzi: la mancanza del calore dell’abbraccio del suo uomo non poteva essere compensata in nessun modo.

   Quando si fu calmata ed uscì dalla doccia, il corpo coperto da un grande asciugamano candido, la sua attenzione si concentrò sulla divisa militare che giaceva ordinatamente sul letto. Provava profondo rispetto per quell’uniforme, vi credeva fermamente. Lasciò ricadere il telo di morbida spugna sul pavimento e si avvolse la giacca attorno alle spalle nude, stringendosela addosso. Infine, un fugace sguardo allo specchio le restituì la malinconica immagine di una donna costretta a seppellire se stessa in nome di una fredda gerarchia costruita dalla storia, mentre probabilmente i tempi antichi, seppur primitivi, le avrebbero invece assicurato almeno un egoistico appagamento umano.

   Serrò la stoffa bianca nei pugni, mentre con un barlume di amor proprio giurava solennemente che, con un po’ di pazienza, un giorno sarebbe tornata a prendere le redini della propria felicità, coinvolgendo anche colui che, in barba alle guerre, ai pregiudizi razziali e al nome che entrambi portavano faticosamente in eredità, sarebbe finalmente divenuto suo marito.













Per quanto triste sia la situazione in cui si sia ritrovata Cagalli alla fine della seconda serie, confido che ne verrà fuori perché vedo in lei un personaggio estremamente positivo (come Lacus), ma al contempo tremendamente umano (al contrario della sua amica). Per cui, nonostante gli errori commessi, sono sicura che un giorno la femminilità di Cagalli potrà tornare a sbocciare fra le braccia della persona da lei amata; ed il fatto che Athrun sia rimasto a Orb con lei, indossando per di più la divisa del suo esercito ed arrivando a ricoprire la massima carica all'interno dello stesso, lascia ben sperare. Certo, i momenti di sconforto capitano a chiunque, ma se persino lui che è pessimista per natura (pronto a farsi esplodere per ben due volte con il proprio Mobile Suit o a rimpiangere di non essere morto per riscattare le proprie colpe) ha avuto la forza di non arrendersi, sono convinta che neanche Cagalli, decisa ed ottimista com'è, lo farà.
Shot che mi è balzata alla mente stamattina, ispirata dall'immagine che si vede nelle opening di Destiny in cui Cagalli è ritratta in biancheria, con la giacca dell'uniforme sulle spalle che ne cela e ne schiaccia la femminilità, e con Athrun sullo sfondo che si allontana verso la Minerva. Ad avere uno straccio di trama, ne tirerei fuori una long...
Grazie a NicoDevil per le recensioni e a Rinoa87heart per aver messo buona parte delle mie shot su Gundam SEED e Gundam SEED Destiny tra le fanfiction preferite.
Shainareth





  
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