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Autore: coffee girl    06/11/2016    3 recensioni
«Perché l’hai fatto?» Gridò Paul, varcando come una furia la soglia della camera di John, ancora con il fiato corto per essere arrivato fino a Mendips di corsa.
«Fatto cosa?»
«Lo sai benissimo.»
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Questa piccola os è dedicata alla pagina fb Two of us per il suo quarto compleanno:) Tantissimi auguri e un grazie alle admin per avere creato questo spazio meraviglioso nel quale ho conosciuto persone davvero speciali!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Perché l’hai fatto?» Gridò Paul, varcando come una furia la soglia della camera di John, ancora con il fiato corto per essere arrivato fino a Mendips di corsa.
«Fatto cosa?»
«Lo sai benissimo.»
«No che non lo so.» Gli rispose deciso, alzando appena gli occhi dalla chitarra che teneva in grembo.
«Scoparti quella! A scuola lo sanno tutti, pensavi davvero che fossi così stupido da essere l’unico a rimanerne all’oscuro?»
 
Allora Paul si riferiva davvero a quello? Come diavolo aveva fatto John a non pensare che il suo ragazzo sarebbe venuto a saperlo? E cosa più importante di tutte, perché era così arrabbiato?
«Paulie, non c’è nulla tra me e quella ragazza, è stato solo sesso.»
«Solo sesso? Mi vuoi dire perché diamine l’hai fatto? Io mi fidavo di te!»
«Te l’ho detto, non sono innamorato di lei, è te che…»
«Ti prego stà zitto, non voglio sentire quelle parole uscire dalla tua bocca, non dopo quello che mi hai appena fatto.»
«Paul non so neppure perché l’ho fatto, ero ubriaco e comunque non conta nulla.»
«Conta per me.»
Di fronte a quelle parole John abbassò il volto, incapace di reggere oltre lo sguardo di Paul.
«Lo so io perché l’hai fatto, perché non riesci a tenertelo nei pantaloni!» Sbottò.
«Ora calmati » Gli disse avvicinandosi a lui e allungando una mano per sfiorargli il viso ma Paul fu più veloce e si ritrasse dal suo tocco.
«No che non mi calmo. Potevi chiederlo a me, ma hai preferito andare da quella biondina.»
John sgranò gli occhi e lo guardò genuinamente meravigliato.
Paul gli aveva detto per davvero che avrebbe potuto chiederlo a lui? Certo loro, seppure in segreto, erano una coppia ormai da qualche mese e sarebbe stato normale farlo, ma erano due maschi e a John sembrava tutto tanto complicato e così era finita che non avevano mai affrontato per bene tutta la faccenda “sesso”.
Però ora Paul gli aveva appena detto che sarebbe dovuto andare da lui. Significava che se l’avesse fatto avrebbe detto di sì? Sul serio?
John era convinto che non avrebbe mai potuto chiederlo a Paul perché non voleva che il suo ragazzo si sentisse in dovere di farlo solo per accontentarlo e temeva che conoscendolo, l’avrebbe fatto anche se non si sentiva pronto. Temeva che quella richiesta avrebbe potuto metterlo a disagio, forse persino umiliarlo e soprattutto che, se anche avessero finito con il farlo per davvero, sarebbe stato terrorizzato all’idea di sbagliare qualcosa, magari di fare del male a Paul e questa era l’ultima cosa che avrebbe voluto. Insomma c’erano troppe ragioni per cui John non avrebbe mai potuto chiederglielo.
«Paulie io ho avuto paura.»
«Di cosa? Che ti dicessi di no?» Il fatto che il tono di Paul contenesse una vena di sarcasmo lo spaventò facendogli temere per il peggio.
«No, non è stato per quello» si affrettò a precisare «Io… io ho avuto sì paura ma paura di offenderti, paura di andare troppo oltre, paura di perderti.»
«E così hai pensato bene di tradirmi!»
«Io non ti…» Poi si bloccò di colpo incapace di andare oltre con le sue giustificazioni perché le parole gli sembrarono all’improvviso vuote e gli morirono in gola. Si odiava per il fatto di essere stato un vigliacco e di avere scelto la via più semplice per sfogare le proprie necessità; ma quando aveva fatto sesso con quella ragazza, non aveva assolutamente pensato di tradire Paul perché non c’era amore in quel gesto, solo ora si rendeva conto che l’aveva fatto soffrire comunque e moltissimo e, la cosa più grave di tutte, era che aveva tradito la sua fiducia. D’altra parte non doveva stupirsi perché era proprio da lui rovinare ogni cosa toccasse. Era stato solo un illuso a pensare che con Paul sarebbe stato diverso. Paul era così perfetto mentre lui era talmente sbagliato, tanto da non meritare di essere felice.
«Scusami, sono un completo idiota, sono solo capace di rovinare tutte le cose belle della mia vita e tu sei la cosa più bella che potesse capitarmi. So di non meritarlo, ma puoi provare a perdonarmi?» Gli domandò con un filo di voce senza smettere di fissare il pavimento.
Passarono alcuni secondi e quando ormai John credeva che tutte le sue speranze stessero per andare in frantumi, Paul gli rivolse una domanda.
«Mi prometti che d’ora in poi sarai sempre sincero?» Il sarcasmo era scomparso dalla sua voce. Era dolce, era di nuovo Paul.
«Te lo prometto… Paulie io ti amo.»
Paul che sapeva quanto fosse difficile per John aprirsi, sentì la rabbia scemare all’improvviso perché quel ti amo aveva spazzato via tutto il dolore che aveva provato in quel terribile attimo in cui era venuto a conoscenza del tradimento.
«E mi prometti che la prossima volta verrai da me?»
«Paulie, io non voglio nessun altro.» Ed era sincero e Paul sapeva quanto lo fosse.
«Solo me?»
«Solo te.»
Soltanto allora Paul si aggrappò con forza ai lembi della camicia di John e unì le loro labbra facendogli perdere l’equilibrio e ritrovandosi disteso sopra il letto di quest’ultimo, occhi negli occhi, in un intreccio scomposto di braccia e di gambe.
«Anche io ti amo Johnny.» Gli sussurrò piano.
 
 
 
 
 
   
 
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