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Autore: Rumenna    08/11/2016    0 recensioni
[BOYS LOVE] Ivan studia disegno ed è innamorato di Tina. Tuttavia il suo look lascia molto a desiderare. Si farà consigliare dall'esperto Rosemund. Ma cosa potrebbe accadere se un consiglio dopo l'altro i due si avvicinassero sempre di più?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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«Abbiamo finito, caro: ti piace? Come ti trovi?»
Ho guardato la mia immagine riflessa incredulo. Non riesco a credere di essere io quello lì, sembro un’altro.
«Prova a scuotere la testa, dimmi come te li senti!»
Ho scosso la testa violentemente, sentendola incredibilmente leggera: i capelli sono finiti esattamente al loro posto, come se non mi fossi mosso affatto, adagiandosi perfettamente sulla fronte.
«È… è incredibile come un taglio di capelli può cambiare il viso di una persona…»
Ho rivolto il viso in diverse angolazioni, notando la nuca scoperta e il modo armonioso in cui la frangia si posa sulla fronte: senza i capelli legati mi sembra di essere ringiovanito... quella massa incolta che mi trascinavo dietro mi invecchiava davvero un sacco.
«G-grazie mille, davvero.»
«Ma figurati, non dire sciocchezze! Raggiungi gli altri, io intanto do una pulitina qui!»
Mi sono alzato lentamente, notando le scure ciocche accasciate al suolo: è strano vederle lì, però sento che è stata la cosa migliore da fare.
«TESORO, MI PORTI SCOPA E PALETTA PER FAVORE?»
La voce squillante di Miriam per poco non mi spacca un timpano: deve andare parecchio d’accordo con Giulia.
Il signor Simon è entrato e mi ha rivolto uno sguardo amorevole, distendendo le labbra e gli occhi segnati dall’età: «Oh, Ivan! Stai davvero bene! Sei proprio un figurino!»
«N-non esageriamo…»
«Ah! Ah! Ah! Sarà contento Rose di vedere che non hai un panettone sulla testa, aveva già cambiato colore tre volte per il nervoso soltanto a pensarci!»
Esagerato come al solito… beh, andiamo a vedere se semplice come diceva gli piace.
Sono entrato nel salotto a passi lenti ed incerti, trovando Rosemund sul divano con una rivista tra le mani.
«C-come sto…?»
Si è voltato di scatto verso di me, gettando la rivista sul posto accanto. La sua espressione è sorpresa, probabilmente non si aspettava che seguissi i suoi consigli. Gli occhi blu brillano di interesse, rapiti e analitici, facendomi sentire come se fossi davanti a dei raggi laser, o peggio ancora, nudo al centro di una tempesta di neve… il modo in cui mi guarda mi imbarazza, avrà da fissare ancora per molto?
«Very good.»
Il suo viso si è illuminato con un sorriso molto dolce, di quelli amichevoli e caldi che solo lui riesce a fare, e che riescono sempre a sollevare il mio morale ogni volta.
Si è alzato e si è avvicinato, lento ed elegante come al solito.
«Fai una giravolta, voglio vedere meglio.»
Ho iniziato a girare su me stesso come un idiota, aspettando il suo segnale di smetterla, dopo aver compiuto tre giri completi. Mi sta ancora fissando, giriamo ancora. Ma quanto ancora dovrò girare?
«Basta così? Non hai osservato abbastanza?»
«No, no, gira ancora.»
Mi prende in giro? Non sembra che stia scherzando, però. E rigiriamo, giriamo. Giriamo ancora. Eh no, lo sta facendo di proposito allora! E io come uno stupido che continuo a girare! Mi sono fermato di colpo, ma la stanza ha iniziato a roteare vorticosamente… anzi, è la mia testa a girare e a farmi barcollare.
«Ehi, perché ti fermi di colpo?»
Le forti e grandi mani di Rosemund riescono ad impedirmi la caduta, tenendomi strette le spalle. Ah, adesso sarebbe persino colpa mia per essermi fermato di colpo?
«Sei tu che non la smettevi di farmi girare come un cretino!»
Mi sono voltato di scatto, finendo intrappolato nei suoi occhi blu intenso, che continuano a muoversi incontrollati da ogni parte, probabilmente per la sua prontezza di riflessi. Sono davvero belli. Non hanno un colore preciso, ogni volta sono sempre di tonalità diverse di blu, sempre intense e perfettamente combinate tra di loro… ma ancora non c’è stata una volta in cui non mi abbiano affascinato.
Piuttosto, che posa equivoca è questa?? Potrebbero ritornare i suoi e farsi un’idea sbagliata!
«R-Rosemund, lasciami! È una posa equivoca, te ne rendi conto?»
«Ti da fastidio?»
Eh? Che risposta è questa?
«C-certo, non lo vedi che sono sbilanciato in avanti? E-e poi.. p-pensa a cosa diranno i tuoi se ci vedono così! Non vorrai mica illuderli su di noi? Sarebbe un peccato, sono delle brave persone, ci rimarranno male quando sapranno che siamo solo amici!»
«Oh, hai ragione! Non ci avevo pensato! Scusa, è che mi sono preoccupato tanto perché stavi perdendo equilibrio!»
Alla stessa velocità con cui mi ha afferrato, rapido Rosemund mi ha lasciato andare, scusandosi con la sua solita espressione rilassata e confidenziale.
«Eheh, non credevo che fosse una posa ambigua, scusami!»
Forse per lui è normale restare in quella posa con un ragazzo in quel modo, ma io non ci sono abituato, mi imbarazzo e mi dispiacerebbe molto se i suoi si facessero un’idea sbagliata.
Invece non c’è modo che io mi faccia un’idea sbagliata su mia madre, dal momento in cui le cose stanno proprio come sembrano: lei ha un amante più giovane e l’ha portato nella casa coniugale stasera. Quanto vorrei che fosse frutto della mia immaginazione, quella non mi è mai mancata... e invece non sarà così, perché è proprio vero. Dove dormirò stanotte? Forse potrei chiedere ad Anna di ospitarmi, ma non mi sembra giusto visto che si è finalmente concessa una serata libera… d’altra parte non posso importunare nessuno degli Smith, non mi sembrerebbe corretto approfittare della loro gentilezza.
«A cosa pensi? Sei diventato serio.»
Rosemund mi sta guardando con un’espressione incuriosita ed analitica allo stesso tempo: non voglio mentirgli, ma non voglio dirgli la verità e disturbarlo ancora.
«Pensavo ai due amanti. Ma non ho voglia di rovinarmi l’umore adesso, quindi penserò a qualcos’altro…» si, ma a cosa dovrei pensare? «…Rosemund, hai qualche suggerimento? Sono piuttosto stanco di mandarmi il cervello in pappa per le cavolate dei miei genitori, non ne posso più...»
«Che ne dici di Tina? Ad esempio, quando la vedrai?»
«Domani, spero che l’incontro abbia l’effetto sperato!»
«Tina è abbastanza per farti sorridere, quindi è okay se parliamo di lei per un po’.»
Ho sorriso? Davvero? Non me ne sono reso conto… sarà perché lei è la mia musa ispiratrice?
«Ehm… ecco, Rosemund… uhm… a proposito di Tina e della scuola, sarò impegnato con il disegno per un po’, quindi non so se potremmo andare a correre… è un problema, perché avevamo deciso di andarci insieme tutti i giorni, ma non credo di potercela fare fino alle vacanze di Natale… Potresti aspettare fino all’inizio delle vacanze?»
Mi ha sorriso dolcemente, mettendomi una mano sulla testa e scombinandomi i capelli.
«Certo, niente corsa con Ivan prima delle vacanze! Sai, sono carini i tuoi capelli da strapazzare!»
Il suo sorriso dolce è diventato un sorriso divertito, come quello di un bambino delle scuole elementari la mattina della gita.
«L-lasciali!»
«Ti va di dormire da me stasera?»
Questa domanda è improvvisa. Ma che gli prende con tutta quest’euforia stasera?
«No grazie, non voglio disturbare! Andrò da qualche altra parte…»
«Tipo dove?»
«Ehm…»
«Si?»
«Uuhmmm…»
«Che ne dici della piccola ed accogliente casa di Rosemund? Piero sente la tua mancanza!»
«Piero?… Beh, se è per Piero, allora va bene…»
Il Signor Simon è arrivato accompagnato da sua moglie, tenendo sotto braccio una cassa di bottiglie.
«Ragazzi, andate già via? Non bevete un goccino prima?»
L’ho guardato senza capire. Poi, ha poggiato la cassa sul tavolo e ha preso dei bicchieri da liquore per tutti, versandovi all’interno del liquido scuro, dal forte profumo al cioccolato.
«Liquore al cioccolato! Ne volete? Non è così forte!»
«G-grazie.»
Ho preso un bicchiere e lentamente assaggiato il liquore. Il sapore è un’esplosione armoniosa per le mie papille gustative: l’aspro e l’amarognolo del liquore vanno in perfetto contrasto con la dolcezza del cioccolato, una sintonia eccellente! È buonissimo!
«Prendine ancora, Ivan!»
«P-però solo un poco…»
Il Signor Simon mi ha riempito il bicchiere, vuole ubriacarmi?
«Siete giovani, bevete, bevete!»
«Che significa che siamo giovani, papà? Non ho dei ricordi piacevoli sull’ultima volta che sono uscito a bere…»
Anche io non ho dei ricordi felici sull’alcol… quella sera al ristorante cinese è stato un casino.
«E chi se ne frega! Sei con il tuo papà adesso, non ti succederà niente di male! E se anche dovesse succedere qualcosa, ci prenderemo cura dei tuoi resti! Ah! Ah! Ah! Ah!»
Ci siamo guardati sospettosi, poi abbiamo alzato le spalle e abbiamo bevuto.
 
 
*
«Iiivan! Iiivan! Iiivan!»
Il verso squillante di Piero mi desta dal mio sonno, facendomi realizzare di essere nella camera da letto di Rosemund, comodamente appisolato sul petto peloso di qualcuno… PETTO PELOSO?? Ho alzato la testa per vedere che diavolo succede, trovando il signor Simon appisolato che russa allegramente tenendomi stretto. Come diavolo sono finito nel letto di Rosemund tra le braccia di suo padre dopo che ci ha riaccompagnati con l’auto? Roba da uscir pazzi… Il problema è che ne capitano tutte a me…
Con fatica mi sono liberato dalla morbosa presa dell’uomo e mi sono diretto verso la cucina dalla quale viene un delizioso odore di caffé.
Rosemund sta davanti alla gabbia di Piero mentre gli lascia da mangiare, naturalmente si è accorto di me, salutandomi con il suo solito tono allegro e rilassato:
«Buongiorno, Ivan! Questa mattina ti accompagna mio padre a scuola, è okay per te o vuoi passare da casa tua prima?»
Da casa mia? Meglio di no…
«Va bene andare a scuola e basta.»
«L’importante è che prima ti sbarazzi di quella barba… invece io oggi devo fare l’inventario del negozio, sarò pieno di lavoro e sento che mi sta venendo già mal di testa...»
«Beh, devi.»
Dopo una colazione tranquilla, il signor Simon mi ha accompagnato a scuola con la sua auto, che andava ad una velocità talmente bassa che, al confronto, persino un gregge di pecore sarebbe stato più svelto: sono arrivato a scuola con quaranta minuti di ritardo, traffico compreso.
Appena arrivato, noto Tina davanti al cancello d’ingresso con il suo albo da disegno tra le mani, nell’atteggiamento tipico di chi sta cercando qualcuno. Oggi è più bella del solito, ha i capelli legati in maniera morbida ed indossa una camicetta bianca che la fa sembrare molto più seducente del consueto. Dovrei salutarla? Sì, perché no? Fiducia Ivan, fiducia!
«B-buongiorno…!»
«Ciao… Oh santo cielo, ma sei Ivan?»
I suoi occhi scuri brillano di incredulità e sul suo volto tondeggiante si mostra un sorriso di piacevole sorpresa.
«S-sì...»
«Sembri una persona completamente diversa con i capelli così corti! Stai benissimo!»
Il mio petto balza di gioia al solo udire queste parole… non mi sembra vero che siano fuoriuscite dalle labbra di Tina!! Ho fatto colpo? Chissà se il nostro rapporto potrà decollare adesso che gli sembro un essere umano!
«Ma sei in ritardo, il professore ha già assegnato il compito della settimana!»
«Oh… qual è?»
«Dobbiamo rappresentare l’unicità… è un’attività di coppia, dobbiamo scegliere qualcuno con cui lavorare! Per questo, se non chiedo troppo, ti andrebbe di essere il mio partner?»
Cosa? Io il partner di Tina… partner di disegno? Questo è molto di più di un semplice desiderio da innamorato, è l’incontro delle nostre anime, cariche di amore per il disegno! Sento il cuore che corre all’impazzata alla sola idea! Chissà cosa potrebbe scaturire dall’incontro di realismo e pop art!
«Sì! Per favore, facciamo coppia!»
«Allora è deciso! Da adesso in poi siamo partner!»
Il suo viso si irradia di una luce mistica, sorridente e limpida, Tina mi porge la minuta mano. Tremolante avvicino il mio palmo al suo, e poi l’incontro: la mia vita sta davvero volgendo verso un nuovo inizio.
   
 
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