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Autore: Keira Lestrange    09/11/2016    4 recensioni
“Partecipante all'Iniziativa Femslash2016”. In un immaginario futuro quasi apocalittico, Kara Danvers perde il suo unico, grande e vero amore.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sola.

Ecco come si sentiva Supergirl dopo la sua ultima battaglia.

La Cadmus aveva attaccato, e lei aveva reagito.

Si era concentrata sulla testa principale dell’idra, lasciando il compito di sconfiggere le altre ai suoi compagni: suo cugino e gli agenti del DEO.

Aveva commesso un terribile sbaglio;avrebbe dovuto prevederlo.

L’arma di cui si era impadronita la Cadmus avrebbe raso al suolo l’intera città, ma i suoi soldati con le loro armi aliene avevano attaccato contemporaneamente l'aeroporto, e gli ospedali.

Si erano divisi, non avevano altra scelta… tutti avevano vinto tranne lei.

Ci aveva messo troppo tempo a distruggere l’arma della Cadmus, e alcuni palazzi erano crollati, molti erano i feriti e si contavano già i primi morti, tra cui lei.

L’amore della sua vita era morta, ed era stata colpa sua.

Nonostante l’allarme diramato un ora prima della tragedia, Lena Luthor era rimasta in città. Ebbene si.. era rimasta per aiutare.

Avrebbe potuto andarsene rapidamente con il suo bel elicottero, e invece no..aveva scelto di non fuggire. La coraggiosa Luthor, contro ogni aspettativa,aveva fatto salire a bordo la famiglia della sua segretaria e qualche altro dipendente, ed era scesa in strada cercando di rintracciare Kara.

L'aveva chiamata al cellulare, e non ricevendo risposta si era diretta a casa sua. Ma Kara non c’era, indossando il suo costume lottava contro il tempo, i nemici e la tecnologia del suo popolo per salvare l’intera città.

Il suo palazzo crollò esattamente cinque minuti dopo l’accensione della macchina, Kara riuscì a interrompere quell’arma malefica solo dopo sette minuti.. Lena era ancora inevitabilmente li dentro.

Se solo fosse arrivata prima!

Una volta sconfitta la minaccia principale anche le altre vennero arginate, ma era troppo tardi,o almeno.. lo era per lei.

Quando si accorse delle chiamate di Lena erano passati appena tre minuti,allarmata e in preda a una terribile sensazione si precipitò volando a casa sua, trovando ormai il palazzo in un cumulo di macerie.

Individuò subito Lena, morente sotto le macerie del suo stupido appartamento, ma fu tutto inutile.

Quando Supergirl estrasse Lena dalle macerie, il suo cuore esalava gli ultimi, lenti e stanchi battiti. Le due si guardarono negli occhi per quei ultimi, lenti ma veloci istanti.

Adesso..finalmente ti vedo..Kara. 

Queste furono le ultime parole di Lena. Un sussurro flebile e morente in quel corpo che solo dieci minuti prima era pieno di vita. Un sorriso apparve sul suo viso e poi i suoi occhi scuri, animati da quella luce brillante che sempre gli contraddistingueva, si spensero lasciando posto ad un interminabile e irreparabili vuoto. Il soffio della vita in Lena si spense,il suo cuore si fermò rilasciando l’ultimo sordo battito, e Kara la perse..per sempre.

Le urla della Ragazza D'acciaio si persero in quella notte tra le sirene della polizia e delle ambulanze, le grida e le urla disperate di National City. Ma le telecamere dei giornalisti accorsi sul posto, le ripresero senza dignità o riguardo..Mostrarono al mondo non la coraggiosa supereroina, ma una donna spezzata dal dolore.

Supergirl quella notte riportò il corpo di Lena a casa sua. Entro volando dalla finestra e la vide.Lì, su una sedia del soggiorno La madre di Lena, aspettava il rientro della figlia, divorata dall'ansia

Quando Supergirl entrò volando in silenzio dalla finestra, sorreggendo il corpo di Lena come fosse la cosa più preziosa del mondo, anche le urla di disperazione di sua madre si unirono al suo pianto, ormai silenzioso.

Dopo diversi minuti le due si guardarono, da vicino.. senza filtri ne maschere. Negli occhi di entrambe si videro come due donne spezzate, distrutte; Entrambe colpevoli di aver ucciso con le proprie azioni il loro amore.

Non ci fu bisogno di parole, Kara depositò il corpo di Lena sul suo bellissimo e soffice letto, si avvicinò alla sua figura accarezzandone il volto, e baciò dolcemente quelle labbra ancora con l’ombra del suo ultimo sorriso.

Ti amo Lena, e lo farò per sempre.

Quella sera Supergirl uscì da quella casa per non comparire mai più.

Non era riuscita a salvare Lena, non avrebbe salvato nessun altro, neanche se stessa.

La fortezza della solitudine era un buon posto per riposare, quella teca speciale che aveva rinchiuso Clarke per diverso tempo nell’adolescenza la sua unica speranza.

Non la programmò, non fece niente, se non entrare li dentro. La porta vetrata si chiuse e lei si addormentò, in compagnia della dolce voce di lena nella sua mente fu cullata da un sonno eterno che mai nessuno avrebbe potuto interrompere.

 

  
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