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Autore: kymyit    09/11/2016    0 recensioni
Kirara avrebbe voluto dirgi che non era obbligato, che non doveva, ma la verità era che era consolante averlo al suo fianco un’ultima volta, prima di diventare energia pura. Col suo sacrificio avrebbe ristorato l’ordine delle cose, avrebbe protetto il mondo, sarebbe stata parte del tutto, in eterno.
Ma quanto avrebbe dovuto lasciare indietro...
I suoi amici, tutti quei digiprescelti e i loro digimon piangevano. I suoi compagni non riuscivano a celare le lacrime mentre i ricordi delle loro avventure scorrevano di fronte ai loro occhi come un film.
Prima di perdere la volontà di farlo, Kirara diede loro le spalle per volare sempre più in alto, mano nella mano col suo digimon. Piemon strinse forte quella piccola mano, deciso a non lasciarla. Eppure, bastò udire quella voce per farlo tentennare.
-Aspetta!-
Si voltò.
-Aspetta!-
Yamato lo chiamò, il volto rigato dalle lacrime.
-Non... non lasciarmi... non lasciarmi solo... di nuovo...-
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Piemon/Piedmon, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Two Lonely Stars'
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Unable to Stay, Unwilling to Leave

 

 

 

-Kirara, no!-

Aki fece un passo avanti verso la sorella che aveva già iniziato a illuminarsi. La calda luce arancione della sua Digipietra agli occhi dei presenti ora non era più il tiepido bagliore del Coraggio, ma una crudele fiamma del sacrificio.

-Non abbiamo scelta. Se questo può salvare il mondo...- rispose lei, calma, come se non stesse succedendo nulla di che. Il suo corpo iniziò a levitare. Piemon le afferrò la mano.

-Ti prego...- fece lei -Lasciami andare.-

-Non da sola.- replicò il digimon, illuminandosi anche lui di quella calda luce. -Siamo stati divisi per tanto tempo a causa della nostra Superbia. Non posso permettere che tu faccia questo sacrificio da sola.-

Kirara avrebbe voluto dirgi che non era obbligato, che non doveva, ma la verità era che era consolante averlo al suo fianco un’ultima volta, prima di diventare energia pura. Col suo sacrificio avrebbe ristorato l’ordine delle cose, avrebbe protetto il mondo, sarebbe stata parte del tutto, in eterno.

Ma quanto avrebbe dovuto lasciare indietro...

I suoi amici, tutti quei digiprescelti e i loro digimon piangevano. I suoi compagni non riuscivano a celare le lacrime mentre i ricordi delle loro avventure scorrevano di fronte ai loro occhi come un film.

Prima di perdere la volontà di farlo, Kirara diede loro le spalle per volare sempre più in alto, mano nella mano col suo digimon. Piemon strinse forte quella piccola mano, deciso a non lasciarla. Eppure, bastò udire quella voce per farlo tentennare.

-Aspetta!-

Si voltò.

-Aspetta!-

Yamato lo chiamò, il volto rigato dalle lacrime.

-Non... non lasciarmi... non lasciarmi solo... di nuovo...-

Fu come se il cuore gli venisse frantumato fra due grosse pietre.

Yamato si sentì un egoista, ma la verità era che avrebbe davvero voluto chiarire tutto con il digimon prima o poi... solo che le parole che gli erano uscite di bocca erano state diverse. Voleva solo scusarsi per la propria cocciutaggine. Dirgli che lo amava ancora, che non aveva mai smesso.

Piemon sorrise tristemente di fronte a quella terribile scelta. Mai prima d’ora si era sentito tanto combattuto.

Kirara, seppur tristemente, lasciò la presa sulla sua mano ed esibì il suo miglior sorriso.

-Va’ da lui.- gli disse. –E ricorda ad Aki che è stato bello essere sua sorella. E che la proteggerò sempre.-

Iniziò a piangere a sua volta. Se non fosse finito tutto in fretta, avrebbe lasciato andare il mondo in rovina. Ed era così ingiusto... ma non c’era altro da fare. Solo lei poteva farlo. E nessun altro doveva soffrire.

Voltò le spalle al suo digimon, alla sua sorella in lacrime, a tutti coloro che amava. Piemon la guardò salire e diventare sempre più evanescente. Lanciò un’occhiata a ragazzo che da terra si struggeva per lui. Ironico come prima fosse quello che meno si fidava di lui, di loro. Non voleva credere che fossero cambiati, ma la verità era che il suo cuore ci sperava. Era fatto così Yamato Ishida. Lui lo aveva circuito, sedotto, ci aveva giocato, poi si erano entrambi accorti che la cosa era diventata troppo seria per continuare a giocare come due incoscienti. Le battaglie e le incomprensioni, qualche dubbio instillato appositamente dal nemico, avevano messo troppo pepe in quella relazione, rendendola quasi deleteria.

Aveva dovuto ferirlo per salvarlo.

Doveva ferirlo ancora.

Istintivamente volò verso Kirara e le prese la mano, ignorando le sue proteste.

-Perdonami.- le disse -Per essere sempre così egoista.- poi cercò la mente del digiprescelto dell’Amicizia.

-Non ti lascerò solo.- gli disse -Non lo farò mai.-

Prese l’altra mano della sua partner e chiuse gli occhi. Kirara seguì il suo esempio. In quella forma, riuscivano a sentire perfettamente i pensieri l’uno dell’altra. Le loro menti e i loro corpi stavano diventando tutt’uno.

-Grazie.- disse lei, debolmente.

-Grazie.- rispose Piemon.

La luce li inghiottì del tutto e a terra i digiprescelti e i loro digimon poterono vedere due stelle luminose rincorrersi nel cielo come farfalle, per poi unirsi in un’unico sole ed irradiare coi suoi raggi tutto ciò che restava di quel mondo che pareva ormai morto. La luce di quel sole, divenne parte di quel mondo, ma lasciò dietro di sé un dono.

Il digiprescelto dell’Amicizia raccolse tremante fra le mani un piccolo digiuovo.

Non c’era bisogno di fare domande, tutti conoscevano la risposta.

Lo abbracciò bagnandolo di lacrime.

-Perdonami... per essere stato così... così testardo... - sussurrò.

Il sole fece capolino dalle nubi e i suoi raggi riscaldarono tutti, confortandoli di quella triste perdita.

“Ci vorrà un po’” dissero due voci nei loro cuori “Ma presto torneremo insieme”

 

 

 

Nota: questa oneshot è nata da un sogno fatto stamani. Non so chi sia il nemico finale con cui abbiano combattuto e quindi non è legata a Twins’ War. Vedetela come un otherverse/what if? della saga, comunque. (E per la cronaca, sto continuando a scriverla, ma i combattimenti mi fanno dannare. E ce ne sono tanti.

In realtà Piemon usa il potere per dividersi in due parti, sfruttando la sua benedetissima ubiquità. Dato che lui e Kirara ora sono tutt’uno, presto o tardi anche lei potrebbe tornare. Da una parte sarebbe un’entità che protegge la terra. Dall’altra sarebbe sé stessa che vive coi suoi amici ecc... è complicata come cosa, perciò non è di facile attuazione.

Si sente l’influenza di Madoka Magica? XP

 

   
 
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