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Autore: YukiWhite97    09/11/2016    4 recensioni
[HookxPan]
Uno dei tanti momenti della terza stagione, come secondo la mia mente perversa sarebbe potuto andare ^^
E' la prima fanfiction in questo fandom, siate buoni se potete ^^
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"Io sono l'ombra, l'oscurità attorno al tuo cuore e alla tua anima. Io sono quel pensiero fisso, quell'incubo perenne, insinuato nella tua testa e che non potrà più andar via. Io sono ovunque"
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Killian, Jones/Capitan, Uncino, Pan
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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_Spiteful_



Erano passati anni, probabilmente quasi secoli. Il suo viso da fanciullo era rimasto impresso nella propria mente per tutto quel tempo, perché dopotutto, certi occhi demoniaci non erano facili da dimenticare.
E le sue labbra perennemente curvate in un sorriso misto tra il maligno e il divertito, rischiavano di farlo impazzire.
Ma Killian non si sarebbe piegato. Avrebbe continuato ad affondare i suoi pensieri e le sue ansie nel rum.
Peter Pan era, al contrario di ciò che tutti avrebbero potuto immaginare, l'incarnazione vivente del male, un'ombra oscura come la morte.
All'interno. Perché all'esterno aveva l'aspetto di un angelo con gli occhi provenienti da un mondo opposto.
Quando Killian se lo ritrovò davanti, scostò lo sguardo. Non si era dimenticato della prima volta in cui l'aveva visto, molti anni fa. Già da allora ne era rimasto particolarmente colpito, ma poi era successo tutto così in fretta, la morte di Liam...
Lo odiava. E si odiava, perché malgrado tutto quel tempo passato, malgrado tutto ciò che era successo, non riusciva a tenere a bada quel fremito dentro di sé.
E lui se ne stava lì, a braccia conserte poggiato sulla roccia, con il suo insopportabile sorriso.
"Avresti dovuto accettare la mia proposta"- disse Peter.
"Sembra che in fondo, il tuo aiuto con Emma non serva, amico"- rispose l'altro con un sorriso.
L'espressione dell'altro mutò all'improvviso.
"Credi davvero che quel bacio voglia dire qualcosa?" - domandò aspramente. Killian poté giurare di udire una nota di gelosia, ma probabilmente la sua mente gli stava giocando un brutto scherzo.
"Esatto - rispose lui tranquillamente - vuol dire che finalmente sta iniziando a vedermi per quello che sono"
"Un pirata alcolizzato con una mano sola? Non sono un adulto, ma sono sicuro che ciò non ti renda attraente"
Il suo tuono si era fatto improvvisamente mellifluo, le movenze erano divenute più lente. Quell'eterno ragazzino maligno sembrava voler dire solo una cosa con lo sguardo.
Prendimi.
Non riusciva a capire cose gli stesse succedendo. Da quando era tornato su Neverland, non faceva altro che lasciarsi andare a strani pensieri.
"Un uomo d'onore, vorrai dire" - lo corresse prontamente Killian.
Peter Pan a quel punto si fece più vicino. Lo guardava dritto negli occhi, senza mai staaccarsi.
"E dimmi, un uomo d'onore come te, come gestirebbe un enorme segreto?"
"Dipende da che tipo di segreto"
"Bealfire - dichiarò - Neal, o come si chiama. L'uomo di cui Emma è innamorata, il padre di Henry
"Che centra lui? - domandò sollevandosi ad un tratto e avvicinandosi al suo viso - è morto"
"No - bisbigliò l'altro sorridendo - temo di no. E' vivo, ed indovina un po'? Si trova su quest'isola"
"Stai dicendo sul serio?"
"Sì - rispose - sicuramente Emma sarebbe contenta di sapere che il padre di suo figlio sia ancora vivo. Ma mi dispiacerebbe ostacolare il vostro amore appena nato"
Avvertì di nuovo quel tono infastidito. Possibile che si stesse immaginando tutto?
E soprattutto, possibile che Peter Pan stesse mentendo?
Killian non poteva esserne certo. Eppure, da quando aveva ricominciato a pensarlo, aveva sentito Emma sempre più lontano.
Non capiva perchè diamine stesse succedendo. Era stato convinto, per una volta dopo tanto tempo, di poter esorcizzare quell'ombra oscura, di liberarsene, ed invece, proprio quando era stato a due passi dal riuscirsi, ecco che ci ricadeva di nuovo.
Il fatto che Bealfire fosse ancora vivo l'aveva sorpreso, ma non quanto avrebbe dovuto. Avrebbe dovuto sentirsi in difficoltà adesso, mentre invece l'unica cosa a metterlo in difficoltà era lo stesso Peter. Non capiva dove quest'ultimo volesse arrivare. Gli stava dicendo tutto ciò per cosa, per metterlo in difficoltà?
O chissà, magari, senza volerlo, stava mettendo in difficoltà entrambi.
L'espressione di Peter non lasciava trapelare alcuna emozione, eppure il suo tono lo aveva tradito per ben due volte.
"A te la scelta - gli disse infine - voglio vedere che tipo di uomo sei"
Quella sembrava una vera e proprio provocazione. Killian stava lottando e stava chiamando a raccolta tutte le sue facoltà mentali per non cedere, ma ciò parve non bastare.
Gli andò dietro, e prima che l'altro potesse sparire, lo afferrò per un braccio, costringendolo a incontrare il proprio sguardo.
Peter Pan era l'eterno ragazzino, il cui dolce miele doveva sicuramente essere suo e di nessun altro.
Suonava quasi assurdo che un pirata, un "cattivo", cadesse in simili trappole.
Ma lui non era cattivo. E neanche buono. Stava in mezzo, e ciò lo rendeva maledettamente fragile.
Peter Pan pareva averlo intuito, sorridendo soddisfatto al pensiero che la sua provocazione lo avesse colpito in pieno.
Killian lo afferrò malamente, attirandolo a sé. Poggià la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi, ispirando fino in fondo quel profumo ben impresso nella sua mente.
"Perché? - domandò a bassa voce - perché proprio a me? Avevo sperato di non incontrarti mai più, ed invece, proprio quando ero riuscito a dimenticare, tu ricompari. Perché non fai altro che tormentarmi?"
Il sorriso maligno di Peter divenne più ampio.
"Che sciocco. Proprio non riesci a capire, vero? Tu non potrai mai liberarti di me. Io sono l'ombra, l'oscurità attorno al tuo cuore e alla tua anima. Io sono quel pensiero fisso, quell'incubo perenne, insinuato nella tua testa e che non potrà più andar via. Io sono ovunque. Potrai anche cercare di camuffare ciò che senti, come stai facendo con Emma, ma in fondo entrambi sappiamo quale sia la verità"
La presa di Killian sulla sua spalla si era fatta più stretta. Quelle parole sussurrate avevano fatto riscuotere il suo animo, avevano reso vano ogni suo tentativo di resistere al male puro dall'aspetto di un ragazzino dispettoso.
Spostò la mano sui suoi capelli, stringendoli con forza.
"Me la pagherai prima o poi, giuro. Dovesse essere l'ultima cosa che faccio"
Con la stessa foga poi, lo attirò nuovamente a sé, e lo baciò.
In quel momento si rese conto di quanto avesse avuto bisogno di lasciarsi andare a quel gesto.
Le sue labbra avevano il sapore più dolce che avesse mai provato o desiderato.
Si dimenticò di tutto, del mondo che aveva attorno, approfondendo quel bacio.
Afferrò la sua lingua con la propria, costringendo i corpi di entrambi a stare praticamente appiccicati. Peter Pan non si ribellò, dopotutto era ciò a cui aveva sempre puntato. Le labbra del pirata avevano sapore di alcol, e la cosa non gli dispiaceva affatto.
Nessuno dei due avrebbe saputo dire che tipo di sentimenti provassero l'uno verso l'altro. Era qualcosa di molto diverso dall'amore: era ossessione, passione e desiderio, qualcosa di distruttivo. Si odiavano e si volevano, si attraevano e si respingevano, promettendo di starsi lontano per poi ritrovarsi sempre.
Killian sentì l'eccitazione divampare in lui. Lo spinse verso la parete di roccia con aggressività, fiondandosi poi sul suo collo, che morse con possessività.
Peter si lasciò andare ad un ansimo. 
Una volta. Una volta sola si erano lasciati andare alla passione, quando si erano incontrati ormai decine e decine di anni prima, e quell'unica volta aveva fatto nascere in entrambi una passione incontentabile.
Il pirata iniziò a vagare con la mano sul suo corpo giovane, senza riuscire a darsi un autocontrollo. Sfiorò con la mano la sua intimità, ma quando avvertì un suo gemito strozzato si fermò, come se fosse rinvenuto.
Era tutta una questione di apparenze. Peter Pan poteva sembrare il "buono" della situazione, quello che veniva sottomesso. Ed invece era tutto il contrario.
Era lui che veniva sottomesso da lui, rigirato e usato come un giocattolo.
Avrebbe tanto voluto assaggiare il suo miele ancora una volta, ma sapeva anche che se l'avesse fatto, sarebbe stata una perdizione eterna.
Si guardarono negli occhi, con il fiato corto e i visi visibilmente arrossati.
Killian doveva ragionare, tornare alla realtà. Ormai aveva scelto da che parte stare, e se non voleva cadere in tentazione, doveva fermarsi lì, malgrado questa scelta lo facesse soffrire.
"Allora? - domandò Peter - ha già scelto?"
Killian si staccò, fissandolo.
"Ho scelto di non sottomettermi a te, dannato" - sibilò.
"Oh, oh, certo - disse a braccia conserte - pensala pure come vuoi, tornerai da me sempre. Dopotutto, mi hai appena dimostrato che tipo di uomo sei... e ammetto... che non mi è dispiaciuto..."
Il suo tono era diventato mellifluo e terribilmente passionale.
Peter Pan scomparve dalla sua vista poco dopo, così com'era apparso, così come se nulla fosse successo.
Nulla era successo. Doveva dimenticare un'altra volta, anche se ci sarebbero nuovamente voluti secoli.
Di lui non gli rimaneva che il suo profumo addosso ed il sapore delle sue labbra sulle proprie.
Sorrise sconfitto, consapevole di quanto quel maledetto avesse ragione.
Dopodiché bevve un altro profondo sorso dalla sua bottiglia di rum.
Aveva bisogno di annegare i suoi pensieri nell'alcol...

N.D.A
Ebbene, cosuccia piccola piccola scritta senza pretese. Avrei scritto una storia a rating super rossissimo, ma come prima volta ci sono voluta andare leggero XD Che dire, da brava yaoista/fangirl/depravata, non potevo non amare questa coppia ^^
Grazie alla mia Shimba97 che mi ha fatto da musa ispiratrice.
CIAO BETTY DICO PROPRIO A TE! <3
E niente, a chiunqe leggerà, grazie :D

 
   
 
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