Il diario del vampiro

31 ottobre  

HIC ET NUNC

La maledizione della vita e della non morte.

<<  Abbiamo affrontato ogni sorta di maledizione, quasi come se fossimo predestinati ad  combattere ogni tipo di male su questo mondo. Personalmente, sono stata catapultata senza che ne volessi veramente far parte, in un universo che fino a poco tempo fa, pensavo appartenesse solo alla narrativa, sono letteralmente incastrata in questa realtà, fatta di esseri umani ed esseri sovrannaturali, e mio malgrado ora, nonostante la paura, le perdite e la sofferenza non riesco a pensare ad un mondo senza di loro.>>

                                                                                              Elena Gilbert

ATTO 1° - Present -

L’autunno a Mistyc Falls era alle porte, nonostante la meravigliosa giornata di sole, la temperatura era mite e non calda e afosa come qualche settimana prima. Il liceo della città era pronto per accogliere nuovamente gli studenti. C’era gran fermento per i preparativi del nuovo anno scolastico, e la piccola cittadina si presentava vivace e popolata di tutti i suoi abitanti, al grande rientro dalle vacanze estive.

La vita stava, come alla fine di ogni estate, riprendendo il solito corso, Elena questo lo sapeva bene, mentre si rintanava maggiormente sotto le lenzuola del suo letto, pigramente fece uscire una mano, che andò alla ricerca del suo cellulare poggiato sul comodino, trascinò anche quello sotto le lenzuola, accompagnando il lento movimento, con un impastato mugolio.

Guardò l’ora sul display, e visualizzò i messaggi dei suoi amici, fra tutti esaltava quello della sua cara amica Caroline, il cui testo, tutto maiuscolo, non lasciava presagire nulla di buono, il tono era assolutamente imperativo.

• ALZATI DA QUEL LETTO ELENA GILBERT, ALTRIMENTI VENGO PERSONALMENTE A CASA TUA E LA MIA IRA TI COLPIRÀ COME UN URAGANO! DOBBIAMO PARLARE. ANZI, VENGO A CASA TUA E TRASCINO ANCHE BONNIE. URGENTE! -

Leggendo, chiunque avrebbe pensato ad un imminente catastrofe, ad una guerra, alla fine del mondo, Elena invece, sapeva benissimo come interpretare i toni del diavolo biondo. Sbuffando sonoramente, fece volare le coperte, e rimase a fissare il soffitto in un misto di apatia e sofferenza.

Fece passare ancora qualche minuto prima di decidersi ad alzarsi, poggiò i piedi sul pavimento di legno e scalza si avviò verso il bagno.

Quando vide il suo riflesso nello specchio, le sopracciglia schizzarono all’insù, non era certo un bel vedere di mattina, la faccia ancora gonfia dal sonno e le borse sotto gli occhi leggermente pronunciate.

Si crucciò incrociando le braccia al petto, era a dir poco furente, cosa significava essere un immortale, se comunque doveva ancora pensare al suo aspetto esteriore? Ah! ecco, questo forse è un particolare, non di poco conto. Elena Gilbert, a dispetto della sua immagine da liceale che le rimandava il riflesso dello specchio, era un immortale. Un essere che nella vita reale non sarebbe dovuto esistere, se non nei racconti scritti per spaventare i bambini, Elena era un vampiro.

La sua vita era cambiata un paio di estati prima, quando nella piccola provincia della Virginia, fece il suo ingresso Stefan Salvatore.

Un avvenente ragazzo, che apparentemente non mostrava più di vent’anni, alto, castano, occhi verdi e un fisico invidiabile. Sorriso dolce e una giacca di pelle che lo faceva sembrare un attore di Grease. Tutta la popolazione femminile del liceo fu letteralmente travolta dal suo fascino e dai suoi modi garbati ed eleganti, Elena compresa, e i due dopo una prima e fugace presentazione, presero a frequentarsi.

Fu solo dopo essersi conosciuti, che i due diventarono coppia fissa, e fu più tardi ancora che Elena capì, non solo che di fronte a lei c’era una creatura che aveva più di centoquarantacinque anni, che era un vampiro, e che oltre un secolo prima era stato follemente innamorato di una donna che era l’esatta copia di Elena, o che per meglio dire, era la sua doppelganger.

Tutte queste cose, minarono non poco la sanità mentale della ragazza. L’accettazione della vera natura di Stefan, il ragazzo di cui si era presa una cotta memorabile, non fu cosa semplice da affrontare, e quando la tempesta di rivelazioni sembrò quietarsi, quando l’adolescente regina delle cheerleader, sembrò abbassare il capo e decidere di smettere di fare resistenza contro la realtà fantascientifica che le si parava di fronte, fu allora che avvenne. Fu allora che arrivò lui, che arrivò a Mistyc Falls il male.