Di nuovo insieme
La pioggia imperversava per le vie di Tokyo ed era talmente fitta che non si riusciva a vedere più in là del proprio naso. Per le strade deserte si sentiva solo il rimbombo dei suoi passi, della sua corsa e del suo fiato. Si fermò qualche secondo per prendere un bel respiro profondo e poi ripartì subito: come al solito era in ritardo e come se non bastasse non aveva nemmeno l'ombrello. La giornata non poteva andare meglio di così, pensò ironicamente tra sé Strawberry. Accelerò la sua corsa per riuscire ad arrivare il prima possibile da Mark, che la stava aspettando da oramai mezz'ora davanti alla stazione, il luogo in cui si davano sempre appuntamento.
“Povero Mark”
pensò la ragazza “spero almeno che si stia riparando da questo
acquazzone”
dopo qualche
minuto raggiunse il luogo dell'appuntamento con un sorriso enorme
disegnato sul suo volto, felice di vedere finalmente il suo ragazzo.
Era da mesi oramai che non si vedevano; lui era partito per il Sud
America per studiare alcuni particolari animali in via d'estinzione e
per collaborare alla loro salvezza. Quel giorno lui sarebbe tornato.
La felicità che riempiva il cuore di Strawberry era talmente tanta
che sembrava quasi una bomba ad orologeria che da un momento
all'altro sarebbe esplosa. Ma qualcuno arrivò prima a disattivarla e
quella gioia pian piano scomparve. Dove prima c'era felicità, ora
stava sorgendo tristezza. Mark non c'era. Si guardò a lungo intorno
ma non c'era nessuno oltre che a delle persone che correvano ai
ripari o gente che vagava coperta da un ombrello, tutti con un volto,
nessuno con un nome. Il suo telefono cominciò a suonare emettendo le
note del nuovo singolo dei Candy Five
-Mark dove sei!?-
chiese con tono quasi aggressivo, anche se non era nelle sue
intenzioni assalirlo
-Scusami
Strawberry...ma...
-non puoi venire,
giusto?- lo interruppe affranta
-scusami. E che è
stata un'emergenza che mi ha costretto a rimanere qui in Sud America.
Non so quanto tempo mi porterà via questo lavoro
-perchè non mi
hai avvisata prima?
-solo adesso sono
riuscito a ritagliarmi uno spazio di tempo per chiamarti...scusami
ancora tanto amore mio
La ragazza non
sentì le ultime parole. Quando Mark disse <...per chiamarti>
già aveva riattaccato. Mai come in quel momento il cielo era in
sintonia con i suoi sentimenti. Le nuvole piangevano gocce di pioggia
fredde, allo stesso modo facevano i suoi occhi color nocciola, colme
di lacrime per quella non considerazione del suo fidanzato. In tutta
la giornata non aveva neanche avuto il tempo di avvisarla che sarebbe
rimasto lì, oramai era passata in secondo piano rispetto agli
animali. Sospirò a lungo e nemmeno la pioggia le dava più fastidio.
Decise di ristorarsi ad un bar poco lontano da lì, in un qualche
modo avrebbe dovuto impegnare il tempo rimasto. Si sedette ad un
tavolo in fondo al locale e vicino alla vetrata. Ordinò una
cioccolata con panna mettendo fine alla dieta che la stava
tormentando da qualche mese. Assorta nel guardare la pioggia
infrangersi contro il vetro, con il mento appoggiato sulla mano
destra, senza nemmeno accorgerselo o volerlo, cominciò a pensare a
quando faceva parte della squadra delle mew mew. Da quella fantastica
avventura erano già passati tre anni e di essa rimaneva come ricordo
il “ciondolo” per la trasformazione ma che aveva perso i suoi
poteri. Pam era ritornata alla vita di sempre: aveva ripreso con
successo il suo lavoro di modella e inoltre tra poco avrebbe
esordito nel mondo del cinema con il suo primo film. Lory era partita
subito dopo il compimento della missione per un viaggio studio a
Londra. Per quanto riguardava Mina e Puddy, bè, di loro non seppe
più nulla. Le vedeva qualche volta in giro per la città, un saluto
e poi ognuno per la propria strada. Infine, Kyle e Ryan sembravano
avessero levato le tende dal pianeta terra e che fossero scappati
nella galassia più lontana dell'universo. Il suo gruppo, anzi ex
gruppo, le mancava molto; ma era soprattutto Ryan a crearle un vuoto
quasi incolmabile dentro. Ripensare alle loro continue litigate, a
quando le aveva chiesto scusa per averla immischiata nel progetto
Mew, al loro primo bacio le fece cadere un lacrima sul tavolo color
metallo del bar.
-signorina, sta
bene?- domandò la cameriera
-co-come!?
-le stavo
chiedendo se stava bene
-chi io!?- esclamò
scattando in piedi -ma certo! Guardi, sono in ottima forma!-continuò
cominciando a piroettare su se stessa. Con la stessa enfasi lasciò
il locale senza nemmeno consumare la sua ordinazione. La pioggia
aveva smesso di scendere dal cielo; a quanto pare lui aveva risolto i
suoi problemi e non aveva più bisogno di piangere. La ragazza
sospirò a lungo e s'incamminò verso casa. Ma, come se i suoi piedi
seguissero gli ordini di un altro padrone, si ritrovò davanti al
caffè Mew Mew. C'era scritto “CLOSED” da ormai tre anni e
sembrava che ancora adesso non ci fosse nessuno. Strano, pensò
Strawberry, intorno ad esso non sono cresciute le erbacce. Un tuffo
al cuore a questo pensiero. Molto probabilmente Kyle era ancora lì,
Ryan era ancora lì.
-Ryan, Kyle!- urlò
la ragazza -Ryan!- continuò avvicinandosi maggiormente. Li chiamò
quattro, cinque, sei volte ma da dentro non provenne nessuna
risposta. Illusa, si disse, sono in un'altra galassia, non ricordi?
Doveva dimenticarsi delle Mew Mew, doveva dimenticarsi degli alieni e
di Mash, di Kyle e di Ryan. Doveva prendere quei ricordi, buttarli
sotto le scarpe e calpestarli tanto da renderli polvere che sarebbe
stata spazzata via da una folata di vento.
-sei sicuro di
quello che dici?
-purtroppo si.
Questa volta la Terra è in serio pericolo. Non si tratta più di
alieni, ma di qualcosa di molto, molto più pericoloso. Però devo
ancora capire di che cosa si tratta
-bisogna
ricostituire la squadra
L'altro annuì
il sole si stava
aprendo un piccolo spiraglio tra le nuvole nere e una brezza leggera
faceva volare i capelli di Strawberry. La ragazza si sedette su una
panchina per farsi trasportare da quell'aria fresca
-qui ci venivamo
sempre io e Mark- sospirò a bassa voce, come se avesse paura di
sentirsi pronunciare quelle parole
-tutta sola,
bambola?- chiese una voce roca dietro di lei. Strawberry si girò a
guardare l'uomo alle sue spalle e si spaventò nel vedere quel volto
trasandato, già segnato dall'ubriachezza alle 5 del pomeriggio
-veramente, me ne
stavo andando!- rispose alzandosi dalla panchina. Lui però fu più
veloce di lei; l'afferrò per un braccio attirandola a sé tanto che
la ragazza si ritrovò a pochi centimetri dalla bocca impastata di
saliva e a sturalavandini dell'uomo. Chiuse gli occhi, schifata. Ad
un tratto sentì la presa venire a mancare, un tonfo e si sentì
sollevare da qualcuno
-sbaglio, o sei
ingrassata?
Strawberry
riconobbe all'istante quella voce. Il suo cuore cominciò a battere
all'impazzata. Si aggrappò al collo del ragazzo e lo strinse forte,
come se avesse paura di perderlo ancora.
-Ryan!- esclamò
trattenendo il pianto
-hey! Che ti
prende!?
-niente- rispose
frettolosamente la ragazza, staccandosi da lui e diventando d'un
tratto seria
-non sei felice di
rivedermi?- domandò il biondo con un enorme sorriso
-no per nulla per
nulla no!- rispose Strawberry, incrociando le braccia -sono stata
divinamente senza la tua tirannia
la ragazza sollevò
il volto vedendo quello di Ryan adombrarsi
-devi venire con
me. Io e Kyle ti dobbiamo parlare. Purtroppo per te mi avrai tra i
piedi ancora per un po'
così dicendo si
voltò, incamminandosi verso il caffè. Durante tutto il tragitto i
loro sguardi non si incrociarono mai, forse il ragazzo si era offeso.
Varcata la soglia del locale, Strawberry rivide con grande gioia le
sue amiche: Mina sorseggiava il suo thè come sempre, Puddy correva
sul suo immancabile pallone e Pam era appoggiata al muro
-come sempre sei
l'ultima, mia cara Strawberry- affermò Mina, appoggiando la sua
tazza di thè. Strawberry le rispose con una linguaccia
-Lory arriverà a
breve- disse Ryan, rispondendo alla domanda che tutte le ragazze si
erano poste nella loro testa
-abbiamo un nuovo
nemico- disse Kyle uscendo dal laboratorio -ancora non abbiamo capito
di cosa si tratta, ma qualcosa minaccia la terra. Sto approfondendo
l'argomento. Appena avrò inquadrato la situazione, vi farò sapere.
State attente però, potrebbe attaccare da un momento all'altro.
-puoi contare su
di noi!- esclamò entusiasta Puddy, scendendo dal suo pallone
-il caffè Mew Mew
riapre ufficialmente- riprese Kyle
-Ryan- mormorò
Strawberry raggiungendolo nel suo angolo -prima, nel vicolo, non
dicevo sul serio. A dir la verità sono felice di averti rivisto-
continuò arrossendo -lo sai, mi sei mancato molto
in quel momento
vide che il ragazzo si stava sfilando un auricolare dall'orecchio
-Parlavi con me!?
Strawberry si fece
tutta rossa per la rabbia e gli urlò in faccia un sonoro:-NO!!!! per
poco non rompeva tutti i vetri
-tu non cambi
proprio mai!- continuò la rossa
tutti cominciarono
a ridere, come ai vecchi tempi. Le Mew Mew erano tornate.