"Per favore guarda solo me" 

Non sapeva ormai da quanto tempo stesse osservando il soffitto. 
Apatico, in quella camera d'Hotel che puzzava di alcohol e sigarette, poteva farla finita anche subito, pensò. 
Non dormiva decentemente da settimane ormai, forse mesi; aveva perso cognizione del tempo, di ciò che lo circondava. 
Che cosa importava ormai? A cosa gli sarebbe servito sapere come il mondo continuasse a vivere nonostante tutto? 
Chiuse gli occhi esausto ma non riuscì a prendere sonno, era la sua immagine a tenerlo sveglio: i capelli arruffati e gli occhi grandi che guardano lontano, lo ricorda così, seduto sulla sabbia con le braccia a tenersi le gambe. 
Non sapeva proprio il motivo per cui, tra i tanti momenti passati insieme, riaffiori proprio quello. 
Forse perché su quella spiaggia Yuuri si era aperto a lui e proprio in quel momento aveva realizzato quanto fosse bello ed imperfetto. 
Quanto in realtà fosse forte, quanto il suo cuore più che vetro fosse puro diamante.
Riaprì gli occhi lentamente e dinanzi a lui solo il bianco della parete; la luce del lampadario diveniva sempre più soffusa, poi si spense trascinando con sè Viktor nell'oscurità.
In quel buio, nemmeno i suoi occhi nocciola riuscivano più a raggiungerlo e così non poteva far altro che ricordare il fatto che, veramente, Yuuri non c'era più, che non avrebbe più sentito la sua risata cristallina o trovato conforto tra le sue braccia. 
E questa verità lo trascinava nella disperazione e lo spingeva a tastare i suoi limiti, sempre più a fondo.
Le palpebre improvvisamente pesanti si serrarono ancora. 
Aveva vinto quella sera... loro avevano vinto, l'esibizione era stata perfetta e Yuuri aveva stretto la medaglia sulla pista, senza mai togliergli gli occhi di dosso. 
Viktor avrebbe tanto voluto baciarlo ma si era trattenuto.
"Avrò tempo per rubargli un bacio" aveva pensato mentre lo abbracciava ancora una volta. 
"Avrò tempo..." mormorò nel buio della stanza, stringendo il cuscino bianco. 
In quell'ombra in cui i suoi occhi potevano finalmente riposare, bagnati dalle lacrime; in cui il suo cuore continuava a battere al ritmo dei suoi respiri.
In un'ora indefinita, in una squallida stanza. 
Che importava avere tempo, quando alla persona che lui amava qualcuno lo aveva rubato?