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Autore: war    13/11/2016    0 recensioni
Fra gli esorcisiti, per combattere il Conte del Millennio e i Noah, viene inviato dal Vaticano un aiuto, giunto direttamente da quel Dio che a volte ci si dimentica di amare... La strada da percorrere è una sola: ed essa è sempre stata perfettamente delineata davanti ai nostri piedi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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19 Ascolta la mia voce;
io ti darò un consiglio,
e Dio sia con te:
sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio,
e porta a Dio le loro cause.
20 Insegna loro i decreti e le leggi,
mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare;
- Esodo – 18.27 -


- Allora, cosa dobbiamo fare? – chiese poco dopo Kanda, sciogliendo l’abbraccio e alzandosi.
- Cosa è accaduto dopo Matera? – chiesi a mia volta, alzandomi al suo fianco. - Niente di che. – disse.
- Balle. – risposi secca.
Kanda sbuffò.
- Non ti si può davvero nascondere nulla… -
- Mi si possono nascondere tante cose, purchè non siano legate all’Innocence. – ammisi
Kanda sollevò una manica e mi mostrò la croce rosso sangue, conseguenza dell’evoluzione di Mugen.
Mi accigliai.
- Potevi essere libero. Potevi vivere una vita normale… Andare a scuola, trovare un lavoro, mettere su famiglia, fare dei figli… - dissi
- Non dire sciocchezze. Io sono già morto e sono stato riportato indietro per un progetto folle che tuttavia ha dato le armi agli umani per affrontare gli Akuma. Forse questo corpo non sarà più in grado di rigenerarsi come faceva un tempo, ma io sono stato, sono e sarò sempre un esorcista. –
- Si, conosco la sensazione… Non puoi essere niente di diverso da ciò che sei. E’ stato Tykki. – non so perché glielo dissi, ma visto che lui si era un poco aperto con me, volevo essere sincera con lui.
- Tykki Mikk? – chiese li corrugando la fronte.
- Già. Il Noha del Piacere che piange la morte di un angelo… Siamo oltre l’assurdo. – ammisi.
Kanda sospirò.
- Andiamo – disse avviandosi verso l’uscita.
Lo seguii per un attimo in silenzio, senza chiedere, senza fare altre domande. Tutti e due avevamo bisogno di metabolizzare le notizie che avevamo appena appreso.
Tutti e due ci reputavamo folli senza speranza.
Camminammo lungo la strada lastricata di Sampietrini, registrando solo vagamente il vociare che proveniva dalle botteghe e dalla folla di turisti riversata per la strada.
Fu solo quando il profumo di una frittella mi colpì le narici che mi resi conto di essere affamata.
- Non se ne parla nemmeno – disse Kanda aspro.
- Perché no? – chiesi a mia volta, sempre più tentata da quel dolce profumo.
- Perché manca poco allora di pranzo. Non ti rovinerai l’appetito con quella disgustosa robaccia! –
Ok, le frittelle non erano il cibo più sano del mondo, ma definirle addirittura robaccia… - Allora… Andiamo a mangiare il Caldo Varde! – dissi con un sorrisone sbarluccicioso.
- Basta che non sia a base di formaggio… Non sopporto quando puzzate di mucca! –
- Disse quello che vive di soia fermentata… - sospirai



Kanda osservò con aria incerta il recipiente di terracotta.
Io invece sentii il volto aprirsi ad un bel sorriso mentre annusavo l’aria. E il delicato profumo della zuppa mi invadeva le narici.
- Spero ti piacciano le cose piccanti – dissi mentre mi tagliavo un bel pezzetto di salsiccia piccante.
Delizia del palato, da annaffiare con la birra scura e alcolica che avevo davanti a me. Kanda borbottò qualcosa poi iniziò a mangiare.
- Se mangi così morirai giovane – mi disse.
- Tralasciando che sono più vecchia di quello che tu possa pensare, non è un buon piatto di cibo il reale pericolo, ma la guerra in essere. –
- Che sai di Allen? – mi chiese mentre anche lui prendeva un sorso di birra.
- Per la verità meno di quanto vorrei. Dopo che sono venuta a Matera, contravvenendo piuttosto direttamente agli ordini di Roma, padre Leone ha tentato di metterci una pezza, ma di fatto, i Cardinali hanno revocato la loro fiducia in me e degli ultimi sviluppi so poco. –
- Allora… Perché sei venuta a Matera? – chiese lui accigliandosi di nuovo.
- Perché sono un Do’hao. –
Kanda sollevò gli occhi al cielo.
- Se non vuoi dirmelo, fa lo stesso. – chiuse il discorso.
- Non è che non voglio dirtelo… Ma anche io non posso essere niente di diverso da quello che sono. E sono un angelo organico. Sono un Cherubin che ha deciso di diventare sostanza per poter portare Dio nel mondo. Per dare conforto, aiuto e per indicare la strada agli uomini. In quanto Angelo non posso obbligare gli uomini a fare determinate scelte, non posso scegliere per loro, posso solo dare consigli. Posso perorare la loro causa davanti a Dio. Posso amarli. Posso fare da tramite per mezzo delle preghiere e dell’Innocence, ma non posso violare il libero arbitrio che ogni uomo ha in se. La più grande libertà e la più grossa fregatura donata al genere umano. –
- E la tua volontà? – chiese lui.
Sorrisi amaramente.
- La mia volontà deve essere la stessa del Padre che è lassù nei cieli. Se così non fosse io cadrei. La caduta si chiama Fall Dawn. E per un angelo è irreversibile. La spada di Amaranto di Michael è la sola arma che può arrestare questo processo. Ma di solito annienta completamente l’angelo che trafigge. Io invece mi sono rigenerata. Richiamata dalle lacrime di Tykki Mikk. Non chiedermi che cosa significhi. Non lo so. Ma sono ancora qui. – ammisi
- Ma questo non… Non spiega perché sei venuta a Matera. –
Scossi la testa.
- Non ho potuto ignorarvi. –
Kanda corrugò la fronte.
- Ignorarci? –
- Il grido di dolore delle vostre anime… Era così forte che non ho proprio potuto ignorarlo. Te l’ ho detto prima… Sono un Cherubin. Un Custode che accoglie le preghiere di un animo sofferente e bisognoso. Avevate bisogno di me. Avevate bisogno di qualcuno che ricevesse il vostro odio per potervene liberare. Avrei voluto salvarvi tutti. Purificare ogni cellula di Alma sparsa fra gli esorcisti ma non ho potuto. Tutti gli esorcisti del Third Project sono morti. Nell’odio e nella paura… Li ho sentiti, ma non ho potuto fare niente… -
- Non è colpa tua… -
- Lo è invece. Io ho scelto… o forse la parte umana di questo corpo… A volte mi è difficile distinguere di chi siano le scelte… Ma io ho scelto te e Alma, non Maradao, Tsukasa e gli altri… E lì ha iniziato il mio Fall Down. –
Kanda strinse le mani a pugno. Le lunghe e belle dita che erano state fino ad allora rilassate erano adesso contratte e le nocche sbiancate…. Poi si portò una mano davanti agli occhi.
- Ho risvegliato il Quattrodiecesimo in Allen, trafiggendolo con Mugen… Ho causato anche il tuo Fall Down… A questo punto mi chiedo se sono davvero un Esorcista… o se sono un burattino dei Noha… -
Punzecchiai con la forchetta l’avanzo di una patata rimasta nel mio piatto.
- Non è colpa tua. Allen era già il veicolo del Quattordicesimo, probabilmente ancora prima della sua stessa nascita. E Marian Cross… Non so cosa si aspettasse o quale fosse la speranza del Generale. Ma ci hanno insegnato delle leggi e hanno emesso dei decreti che dovrebbero aiutarci a tracciare la via… Io stessa, a volte non distinguo più bene questa via… Non so più che cosa è giusto o sbagliato e in cosa valga la pena di credere e per che cosa lottare… In me nascono dubbi che non mi avevano mai sfiorata… Tuttavia… La sola cosa che posso fare è continuare a mettere un piede davanti all’altro. E forse, il mio cammino sarà di ispirazione a qualcun altro. Questa è la conclusione a cui sono giunta. Se un Noha ha potuto salvare un angelo dal Fall Down allora… Allora forse c’è una speranza. Questo è quanto voglio credere. Questo è la base del mio operare. La speranza, che un giorno, si possa vivere tutti in armonia sotto lo stesso cielo. –
Kanda non disse nulla.
A volte, gli effetti della parole non sono evidenti.
A volte, il seme di un’idea deve avere tempo di germogliare.
- E tu? Perchè sei tornato all’Ordine? -
- Perché nonostante tutto, come mi hai suggerito tu, lì ci sono delle persone… Delle persone che vorrei vedere, un giorno, sorridere. -
- Per un porto che vorresti chiamare casa? – chiesi con un piccolo sorriso. - Non esagerare. – ribattè lui aspro - Permetti un piccolo consiglio… Sii più onesto con i tuoi stessi sentimenti. Potresti restarne sorpreso. -
- Questo… Vale anche per te, sai? -
Annuii.
E dal canto mio mi sentii infinitamente meglio per avergli detto tutto quello che volevo dirgli.
Bhe, quasi tutto…
Poi sorrisi, mi alzai dal tavolo e afferrai il foglietto della commanda.
Mi avviai alla cassa per pagare e mentre sventolavo nell’aria il conto mi voltai e dissi.
- A proposito, Kanda Yuu, credo proprio che tu mi piaccia! –
Ecco, avevo davvero detto tutto quello che volevo dirgli!
Sentii un rumore di vetri infranti e con la cosa dell’occhio registrai il ragazzo che stava cercando di arginare la pozza d’acqua che la brocca infranta stava riversando sul pavimento, mentre cercava disperatamente di nascondere il volto arrossato… Tuttavia le orecchie che puntavano dai capelli raccolti in una coda alta erano deliziosamente rosse.



Sparendo in vicolo laterale, lasciando indietro Yuu, mi dissi che era il momento di mettermi alla ricerca di Allen.
E l’odore di frittelle che avevo sentito prima era sicuramente quello di un ambulante.
Gli ambulanti lavoravano alle fiere o alle sagre di paese o in qualsiasi posto vi fosse una festa.
Allen era cresciuto in un circo.
Con un pagliaccio.
Probabilmente per racimolare qualche soldo faceva l’artista di strada o il baro. O magari tutti e due ma a momenti alterni.
Una festa era il posto ideale, in cui nascondersi pur restando sotto gli occhi di tutti.
Mi immersi nel flusso di gente.
Andare a controllare la mia intuizione non mi costava nulla e alla peggio sarei riuscita ma mangiarmi quella frittella che ormai popolava parte dei miei pensieri.
Corrugai la fronte.
Qualcosa di famigliare e nostalgico.
Qualcosa legato alla Chiesa, ma che restava nell’ombra…
Non era un Apocriphos , ma aveva potere.
Non il potere dell’Innocence, era più simile a quello di un talismano… o di un’icona sacra…
Meglio non abbassare troppo la guardia, in nessun caso.
  
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