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Autore: mikamey    17/05/2009    8 recensioni
Piccolo esperimento! Una drabble più una shot a essa correlata sui pensieri di Rin. La sua vita da bambina al seguito del suo signore, la sua vita da adulta al villaggio di Kaede. Spero vi piaccia! *Dedicata a Kade*
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Libero Arbotrio
Libero Arbitrio




DRABBLE


Libero arbitrio. Letteralmente, è la facoltà legata alla possibilità di scegliere e di agire senza costrizioni , esterne o interne che siano.

Libero arbitrio è ciò che mi avete donato ogni giorno da quando mi avete salvata.


Libero arbitrio è stata la possibilità si seguirvi nel vostro cammino partecipando alla vostra vita.


Libero arbitrio è stata la mia decisione di rimanere con voi invece che scegliere come dimora un villaggio umano, nelle innumerevoli occasioni che si sono poste a me come oziose tentazioni senza fondamenta.


Libero arbitrio è la mia scelta di donare a te la mia esistenza, la mia libertà.





SHOT 



Libero arbitrio. Letteralmente è la facoltà legata alla possibilità di scegliere e di agire senza costrizioni, esterne o interne che siano.

Libero arbitrio è ciò che mi avete donato ogni giorno da quando mi avete salvata.

Libero arbitrio è stata la possibilità si seguirvi nel Vostro cammino, partecipando alla Vostra vita.

Libero arbitrio è stata la mia decisione di rimanere con Voi invece che scegliere come dimora un villaggio umano, nelle innumerevoli occasioni che si sono poste a me come oziose tentazioni senza fondamenta.

Non mi avete mai negato la possibilità di decidere del mio futuro, non avete mai interferito con la mia volontà, seppur di bambina, fino a quel mattino di primavera.
Giorno in cui mi avete lasciata al villaggio di Vostro fratello, alle sue cure, a quelle della sua donna e di tutti i suoi compagni.

È stata la prima volta che mi sono sentita inferiore a Voi, l’unica volta che ho avvertito quello che Jaken definiva disprezzo verso la mia razza.
Mi sono sentita insignificante ai Vostri occhi, perché mi avevate privato di quello che io definivo rispetto, di quella che voi definivate libertà.

Un giorno come tanti, in uno di quelli che a me sembrava un comune cammino, mi avete condotta  nei pressi di quel villaggio e per la prima volta invece di aggirarne i limiti lo abbiamo attraversato.

 Seguivo la Vostra figura fiera e altera percorrere elegante quelle strade sterrate sotto gli occhi intimoriti dei paesani, finché non siamo arrivati ad una modesta capanna. Lì avete parlato con Vostro fratello, mentre io vi attendevo gioiosa insieme a Jaken, nel retro ad ammirare i giochi del demone volpe.

Siete rimasto a parlare per poco tempo, poi, dopo esservi mostrato, vi siete incamminato come sempre in silenzio verso al foresta. Io salutai Shippou per seguirvi, ma Voi mi diceste che io sarei dovuta rimanere lì.

Non era la prima volta che mi lasciavate in un luogo ad attendervi, ma era la prima volta che il luogo scelto fosse un villaggio.

Ho seguito come sempre il Vostro volere, pensando che come ogni volta sareste tornato a riprendermi. Speravo di vedervi comparire alla luce del tramonto, ai limiti del villaggio, ed allora io sarei corsa da voi. Senza domande, senza pretese, con la sola gioia di potervi stare accanto.

Ma ciò non avvenne. Passarono le ore, i giorni, le settimane e Inuyasha tentava in tutti i modi di farmi capire la situazione senza ferirmi. Cercava di spiegarmi che non sareste tornato a riprendermi, che mi avevate affidato a lui, che ritenevate la vita al villaggio più sicura per me.

Io non credevo alle sue parole, mi ripetevo che presto sareste tornato a prendermi, che ancora una volta mi avreste permesso di seguirvi. Ma non lo avete mai fatto.


Venite, di tanto in tanto, a farmi visita, mi portate dei doni e mi illudete, col Vostro comportamento, di essere ancora qualcosa di importante per Voi, di aver nuovamente acquistato interesse ai vostri occhi. Poi sparite nel cielo, avvolto da una bianca nube vaporosa, verso un cammino a cui io non potrò partecipare, negandomi il libero arbitrio di seguirvi per quelle vie a me recluse.

Ogni volta mi domando il perché di questo Vostro cambiamento.
Ogni volta tento disperatamente di ricercare nel passato un mio errore, una mia mancanza tale da causare il Vostro allontanamento.

Purtroppo non ne trovo nessuna. Talvolta balena nella mia mente che il motivo sia la mia natura umana, la quale ha generato in Voi lo sdegno nei miei confronti.

Mi pento subito di questa mia impertinenza quando ripenso al rispetto che avete avuto verso di me, una ningen, una bambina, un’orfana priva di titolo e importanza. Ero denigrata perfino dagli abitanti del mio villaggio, ma Voi, il principe dei demoni, colui che tutti temono e rispettano, non avete mai ferito la mia pelle, non mi avete fatta vivere di stenti, non  mi avete insultata o derisa.

A volte mi sentivo studiata. Una cavia per la vostra natura di demone, che si rifiutava di mietere la mia effimera esistenza. Non solo mi avevate salvata dai demoni dell’oltretomba, ma da allora avete continuato a custodire la mia vita.

Jaken diceva che mi avevate riportato in vita per testare la spada di Vostro padre, proprio come avevate fatto con lui tentando di squarciarlo con la vostra Tenseiga, ma non aveva mai saputo spiegarmi il perché continuavate a tenermi con Voi. Io attribuivo quella motivazione all’affetto.

 Solo una volta il dubbio delle sue parole si era insediato in me e solo per brevi istanti. Forse era vero, mi avevate riportata alla vita per provare la Vostra spada, ma la cosa importante era che avevate scelto me.

Io, la piccola ningen che ingenua tentava di alleviare le Vostre pene con i soli modi che aveva.
Io, la bambina che aveva vinto la paura per venirvi accanto.
Io, l’insignificante umana che aveva affrontato la Vostra natura, sfidando la Vostra figura ferita e sostenendo il Vostro sguardo d’oro freddo.

Ero, e sono convinta, di essermi guadagnata il Vostro rispetto quel giorno, e non ho alcuna intenzione di perderlo.

In questi anni sono cresciuta, sono maturata e ho capito che il libero arbitrio, che Voi mi avete donato da fanciulla, ora è un mio diritto di donna. Non l’ho mai perso.

Non aspetterò il Vostro arrivo, non attenderò alla finestra di vedere la Vostra figura discendere elegante avvolta dalla nebbia.
Ho deciso di cercavi, ho deciso di continuare il mio cammino assieme a Voi, ho deciso di spendere la mia vita al Vostro fianco, ho deciso di emulare la Vostra natura fiera e coraggiosa, ho deciso di donare a Voi la mia esistenza, la mia libertà.
E’ mio libero arbitrio farlo e Voi non potete negarmelo.






Piccolo esperimento di una Drabble uscito male.
Mi spiego: non ho mai scritto una Drabble, così ho tentato di farne una, ma, una volta iniziata, le idee hanno cominciato a farsi largo nella mia mente. Così si è creata una shot.
Non volevo rinunciare a nessuna delle due, così le ho postate entrambe.
So che ho una Long fic in corso, ma non ho potuto trattenermi dal publicare questa che  poteri definire, una gift-fiction.

Infatti, questo piccolo esperimento è nato dalla voglia di fare un regalo a Kade, un’amica acquistata da poco, ma già importante. : )

Questo lavoro è interamente dedicato a lei e alla sua disponibilità!
Grazie per avermi dato la possibilità di conoscerti. Grazie per l’aiuto che mi offri.
(nda anche per l’aiuto in questo lavoro ^.^ )

Spero di cuore che questo piccolo tentativo sia stato di vostro gradimento e mi auguro di ricevere commenti, per sapere se il mio lavoro vi sia piaciuto o meno.

 Un bacione a tutti
Mikamey










  
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