17/05/2009
1 recensioniTulipani
Il Ragazzo guardava i tulipani, erano una distesa immensa, così grande da non avere orizzonte, né fine. Un negativo che annullava il positivo; un punto dopo il quale non era presenta una maiuscola, visto che tutto continuava come se niente fosse.
Tulipani rossi e tulipani gialli.
Tulipani vecchi e tulipani nuovi.
Tulipani aperti al sole e tulipani che si nascondevano dalla stella del giorno.
Tulipani.
Il Ragazzo ne prendeva uno in mano e, dopo averlo osservato intensamente, lo ripiantava in un altro punto, per creare un gioco di colori conosciuto solo a lui, magicamente i tulipani prendevano a vivere sempre più forti, mai ostacolati dal brutale distaccamento dalla terra.
Crescevano, loro; li osservava, lui.
Era un gioco eterno, che piaceva a tutti, non stancava mai; né di notte, né di giorno.
Lui li osservava; loro crescevano.
Viveva unicamente per i tulipani, gli piaceva spostarli ed annusarne il profumo, mentre con le mani callose ne accarezzava i petali.
I tulipani erano tutto per lui.
La Ragazza guardava il Ragazzo, era curiosa di sapere chi fosse; seduta sulle balle di fieno che la circondavano, un giallo che non aveva un inizio, né una conclusione, semplice giallo.
A lei non piaceva il fieno, era morto, non parlava, non faceva compagnia; era semplice fieno.
Odiava quelle spighe pungenti che le si infilavano nei palmi delle mani quando si sedeva, le facevano male, la facevano piangere.
Invidiava quel ragazzo che era amico dei tulipani, loro erano fiori: vivi e gentili.
Studiava i suoi movimenti mentre li posava delicato a terra, aspettando che rifiorissero. Il fieno non rifioriva mai, era morto lui.
Un giorno decise di alzarsi e camminò fino al campo di tulipani, il ragazzo la vide e silenziosamente le venne incontro.
Alla Ragazza piaceva il Ragazzo, aveva un bel sorriso; al Ragazzo piaceva la Ragazza, aveva begli occhi.
Senza dire nulla le diede un tulipano, giallo e allegro; diverso dal fieno sempre triste e noioso.
<< Mettilo dove vuoi tu, scegligli un compagno >> le disse accompagnandola nel labirinto colorato che li circondava, lei lo seguiva, come il navigante fa con il faro.
Si abbassò vicino ad un tulipano rosso e posò il suo giallo, che, dopo aver ringraziato, rinacque, più forte e gioioso.
I due l’osservarono per un attimo, poi il Ragazzo le porse un altro fiore, questa volta rosso. La ragazza era sicura di dover scegliere un nuovo posto per il fiore, perciò iniziò a cercarlo, ma lui la fermò con un gesto dolce.
<< Tienilo, è tuo >>
La Ragazza lo guardò stranita: il Ragazzo amava i fiori, viveva per loro, era loro.
Il Ragazzo non si rese conto che quella fu la prima volta che lasciò morire un tulipano.
Al Ragazzo piaceva proprio tanto la Ragazza.
Angolo autrice:
Perché questa storia è nata?
Non lo so, però mi piace <3. E' una nonsense bella e buona, però la reputo estremamente logica; altro fattore che assicura la mia pazzia.
Scrivere nonsense è estremamente gratificante per il proprio cervello.
Mi ritiro nel mio angolo, insieme ad un tulipano
Giudizi:
5° Classificata Tulipani- di princess of vegeta6 Grammatica e sintassi: 9,5 Lessico e stile: 9,5 Originalità: 9 Giudizio personale: 9,5 Totale: 37,5 Una storia dolce e piena di significato, che descrive l’amore senza attribuirgli un volto ma solo un piccolo gesto colmo di sentimento. In un primo momento può sembrare una storia troppo semplice, in realtà mette in luce quanto un sentimento forte come l’amore possa indurre le persone a compiere atti che prima non si sarebbero mai neanche sognate di fare (in questo caso il Ragazzo che “sacrifica” uno dei suoi amati tulipani per donarlo alla Ragazza). Una storia bella ed emozionante! Complimenti! <3