Be eccomi qua davanti a questo portone, sono ferma come pietrificata a fissure quell’edificio grigio, con in testa mille pensieri e domande, non conosco nessuno saro’ sola, chissa’ se gli altri mi accetterano, chissa’ se  mi piaceranno o se gli piacero’, pero’ non ce’ ritorno indietro, le superiori sono obbligatorie quindi tanto vale smettere di farsi domande ed entrare, faccio un passo in avanti quando l’occhio mi cade su un ragazzo con I capelli biondi che stava entrando con un altro ragazzo un po piu’ basso e moro, spero siano in classe con me, quello biondo sembra molto carino e dolce.
Venti  minuti dopo mi trovo in classe, circondata da 24 faccie sconosciute, vicono a me e’ seduta una rafagazza molto carina, e davanti ho quei due ragazzi di prima, me lo sentivo sarebbero stati in classe con me, il biondo e’ davvero carino il moro cosi’ cosi’.
Dopo venti minuti entra una professoressa che emanava felicita’ da tutti I pori, era bionda, ma di un biondo davvero giallo, gli occhi color cielo, ed era el sud, inizio’ l’appello, sono troppo occupata a prepararmi a dire presente, per sentire I nomi, pero’ ho capito che il moro si chiama Christian, e il biondo Federico, la ragazza vicino a me Carlotta, ed arriva il mio turno Francesca Marra, la mia risposta a stento l’ho sentita io, ma grazie a dio la prof non si e’ soffermata ed e’ andata avanti, la giornata e’ continuata tra prof, presentazioni, e domande su di noi, egrazie a dio arriviamo all’ultima ora di quell primo giorno di scuola, sono talmente stanca che non vedo l‘ora di tornare a casa, per un momento appoggio la testa nel schienale della sedia, e appena la rialzo mi ritrovo la faccia di Christian davanti alla mia – puoi evitare di mettere I tuoi pedi sulle gambe della mia sedia, mi da fastidio- mi dice in  modo molto rude. – Scusa io non me ne ero accorta, sono solo stanca-, e si rigira dall’altra parte, eccolo lui sara’ il mio problema me lo sento. All’improvviso diventa tutto sfuocato apro gli occhi sono in camera mia, era solo un sogno, a dire il verso sogno non si puo chiamare era piu’ il ricordo del giorno incui tutto e’ iniziato, comunque mi devo alzare oggi e’ il primo giorno dell’mio ultimo anno, vestendomi penso a come sono evolute le cose dal primo anno.
Arrivo di nuovo davanti a quell portone, e mi fermo a guardarlo un po, questo sara’ l’ultimo sforzo. – Ciao Franci, hai intenzione di entrare o vui stare sei ore li a renderti ridicola – non ho nenanche bisogno di girarmi per capire chi e’, pero’ non posso farne neanche a meno, mi giro e rivedo quei occhi Verdi dopo tre mesi, - Ciao Christian,vedo che  nenache quest’anno hai perso il tuo splendido umorismo-
Cominciamo proprio bene questa giornata.