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Autore: _mary_laura_    24/11/2016    0 recensioni
Le mancava.
Terribilmente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Diario di due anime in conflitto'
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SAY GOODBYE


Si svegliò nel cuore della notte e una mano le corse istintivamente al petto, sfiorando il ciondolo che le pendeva poco sotto il collo, visibile attraverso i bottoni aperti della camicia a quadri di suo fratello che usava per dormire.
Boccheggiò in cerca di aria per pochi istanti, goccioline di sudore che le scendevano dalla nuca lungo la schiena, provocandole i brividi. Teneva gli occhi spalancati nel buio della camera, fissi davanti a sé, su una foto che ritraeva due ragazzi di spalle, mano nella mano.
Scostò con un calcio le coperte e si alzò, poggiando piano i piedi sul pavimento gelato della stanza, cercando di fare meno rumore possibile. Attraverso le persiane socchiuse i fari delle auto che passavano creavano fasci di luce che illuminavano a intermittenza lo spazio attorno a lei, permettendole di vedere dove stesse andando.
Sentiva una specie di angoscia schiacciante, che le premeva forte sul cuore, mozzandole il respiro di tanto in tanto. Con una mano prese la cornice e si sedette su una sedia ricoperta di vestiti che c’era vicino alla mensola. Accese la lampada da lettura, che proiettò una debole luce azzurrina, a rischiarare meglio l’ambiente.
Alzò gli occhi sullo specchio posto alla parete opposta alla sua e osservo la massa di capelli scompigliati che aveva in testa, gli occhi arrossati e cerchiati di nero, il petto che si alzava e si abbassava velocemente.
Le mancava.
Terribilmente.
Sentiva la sua mancanza ogni giorno e ciò la distruggeva.
Socchiuse le labbra, facendo uscire una specie di sospiro, accarezzando col pollice la figura del ragazzo accanto a lei.
Talvolta se ne accorgeva mentre preparava la cena o parlava con le amiche e si fermava per qualche istante, lo sguardo perso nel vuoto a rincorrere i ricordi felici di quando sentiva ancora la sua risata, lo prendeva in giro, gli faceva le linguacce, gli sparava addosso il denso fumo delle sigarette che fumavano assieme.
Ma i ricordi non bastavano.
Lei voleva di nuovo avere le sue braccia ad avvolgerla mentre si addormentava, i baci sul collo, occhi dentro occhi.
Posò piano la foto sulla scrivania, mettendosi le mani tra i capelli e restando in quella posizione senza fare nulla, svuotata di tutto.
Solo il rumore della porta della sua camera che si apriva la risvegliò da quello stato di incoscienza. Osservò suo fratello sulla soglia, mentre si chiudeva l’uscio alle spalle. Un’occhiata gli bastò per capire come stesse la sorella.
-E’ una di quelle notti?
Domandò piano, cercando di non svegliare i loro genitori.
La ragazza annuì piano, correndo poi nelle braccia spalancate del ragazzo, che la prese in braccio, sedendosi sul letto. Erano passati più di tre mesi dalla notte di quel maledetto incidente, ma nulla era cambiato.
Dentro di lei regnava ancora quell’assordante vuoto che l’aveva colta quando le avevano riferito che non ce l’aveva fatta.
-Vuoi che resti qua?
Chiese il fratello, accarezzandole i capelli scarmigliati.
Nuovamente la ragazza annuì, quindi si infilò sotto alle lenzuola e il ragazzo la abbracciò forte, baciandole la testa mentre le sussurrava qualcosa. Non riusciva a distinguere le sue parole, ma le bastò sapere che la stava consolando.
Non voleva più addormentarsi.
Non quella sera, né mai.
Le faceva male svegliarsi nel cuore della notte dopo averlo sognato.
Sapendo di non poterlo avere più.

   
 
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