So che ti sta succedendo. Succede quello che odio più di
ogni altra cosa al mondo. Ed è insopportabile, specialmente
dopo quella mattina di due settimane fa.
“Taka, calmati”
I tuoi occhi lucidi creano una forte pressione su di me. Invocano
aiuto, esprimono debolezza, necessitano sicurezza.
Prendo un sacchetto dal comodino e ti faccio respirare lì
dentro, per placare la tua iperventilazione.
Ti accarezzo una guancia, asciugandoti una lacrima, e quando finalmente
ti tranquillizzi ti do un bacio.
“E’ passato, Taka…”