“Anakin!” la voce di Obi-Wan Kenobi risuonò nella mente del suo giovane apprendista come se non volesse più andare via, come se non volesse mai più abbandonarlo

Anakin Skywalker si girò lentamente, ormai completamente accecato dal lato oscuro e guardò il suo maestro negli occhi e Obi-wan indietreggiò di fronte a quello sguardo colmo solo di odio e rancore..

Quello non era il suo Anakin

Non poteva essere lo stesso bambino dolce che aveva incontrato a Tatooine

Non poteva essere quel bambino in cui Qui-Gon Jinn aveva tanto creduto

“Dimmi che non sei stato tu!” lo implorò Obi-Wan ma Ani non rispose e si limitò a guardarlo, la light saber accesa e un profondo odio dipinto nel giovane volto.

Anakin era un sith

Obi-Wan non aveva voluto crederci quando Yoda glielo aveva detto, ma adesso..

Era stato Anakin a sterminare i jedi nell’Accademia senza risparmiare neanche i bambini, era stato proprio il suo ex apprendista a macchiarsi di quegli orribili crimini, non c’erano dubbi...

E ora che il corpo della senatrice Amidala giaceva ai suoi piedi, ora la donna che lui aveva sempre detto di amare era davanti a lui ferita probabilmente mortalmente, nemmeno ora lui sembrava vacillare, nemmeno ora sembrava rendersi conto del male che aveva fatto!

Obi-Wan estrasse la sua light saber e si preparò allo scontro, ormai inevitabile.

Anakin si avvicinò ancora di qualche passo e poi tentò di colpire il suo maestro, le due light saber si incrociarono più volte. Obi-wan riuscì a schivare per un pelo un colpo del suo ex apprendista esibendosi in un pericoloso salto all’indietro ritrovandosi poi in una piattaforma completamente circondata dalla Lava di Mustafar.

Il giovane Skywalker sembrò non curarsi affatto del pericolo e continuò ad avanzare e combattere come se nulla fosse mentre Obi-Wan schivava i suoi colpi camminando con circospezione per paura di cadere nella lava.

“Tu eri il prescelto!” gridò Obi-Wan in preda alla disperazione ma nemmeno questa volta Ani rispose, continuò a combattere come se non esistessero più allievo e maestro, come se la loro amicizia non fosse null’altro che un ricordo.

Obi-Wan sentì la rabbia crescere

Perché Anakin non lo ascoltava?! Perché lo aveva tradito? 

Improvvisamente sferrò un colpo verso il suo ex allievo e lo prese in pieno tagliandogli prima una gamba e poi il braccio.

Anakin barcollò pericolosamente e cadde all’indietro, per un pelo riuscì ad aggrapparsi ed evitare di cadere nella lava ma non avrebbe retto molto con un solo braccio.

“Dammi la mano!” disse il maestro Kenobi spegnendo la sua light saber e cercando di afferrare Anakin “Presto!”

Ma lui sembrava non voler accettare l’aiuto di Obi-Wan

Anakin sentiva vagamente la voce di Obi-wan in lontananza, sentiva appena le sue grida come se fossero bisbigli.. non riusciva a capire cosa volesse dirgli.

“Tu non puoi capire” disse Anakin Skywalker prima di lasciarsi cadere.

Intorno a se tutto cominciò a diventare meno vivido, sentiva un dolore tremendo invadergli tutto il corpo e poi divenne tutto nero.

***

Dolore.

Anakin Skywalker sapeva che le urla di Padme  sarebbero rimaste per sempre impresse nel suo cuore, sembravano svuotare il suo cervello, cancellare ogni altra cosa e così sarebbe stato per sempre.

Mentre lui era straziato da un dolore che era più forte di lui il resto del mondo procedeva la vita come se niente fosse successo, come se il suo angelo non fosse realmente scomparso…

Anakin chiuse gli occhi e l’oscurità che gli stava attorno lo avvolse come per accoglierlo in un freddo abbraccio.

Sentiva nascere dentro di se sentimenti contrastanti che non riusciva a fermare..

Odio..

Un odio profondo verso i jedi che non lo avevano capito e che non lo avevano mai realmente accettato.

Anche Obi-Wan non aveva mai creduto in lui.. ma perché?!

Tutto questo era ingiusto.

Eppure lui aveva dimenticato da tempo cosa fosse giusto e cosa spagliato, aveva dimenticato gli anni trascorsi nell’Accademia, aveva dimenticato cosa volesse dire avere un maestro.

Darth Vader chiuse gli occhi, quasi come se avesse deciso di dormire per sempre e di non svegliarsi mai più.

Aveva dimenticato il suo passato.