Serie TV > Hélène e i suoi amici
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Autore: Magica Emy    27/11/2016    0 recensioni
Può un incontro improvviso cambiare radicalmente la tua vita? Sì, se accade tutto ciò che non ti aspettavi...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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27 aprile 1995

Ore 9,30

Il professore continua a spiegare la lezione ma sembra quasi che oggi stia parlando un’altra lingua. Non c’è niente da fare, per quanto mi sforzi di seguirlo non riesco proprio a concentrarmi, né a prendere appunti come faccio di solito. L’unica cosa a cui non faccio che pensare è il comportamento da pazzo di Christian, che francamente avrebbe anche potuto risparmiarsi. È passata una settimana da quanto ha quasi rischiato di rompere la mascella al mio collega di lavoro, come se ci fosse stato un motivo valido per farlo. Non c’è niente tra noi e non capisco proprio perché si sia ostinato a pensare il contrario visto che non stavamo facendo nulla di compromettente. Comunque sia ho tutta l’intenzione di tener fede alla parola data e se questo è l’atteggiamento che intende assumere mi dispiace ma non vedrà più il bambino. Non ho intenzione di mettere Douglas in pericolo in qualche modo, pur sapendo che Christian non farebbe mai del male a suo figlio. Ma è una testa calda, un idiota senza il minimo controllo, e non posso permettergli di continuare a fare il bello e il cattivo tempo quando gli pare. Anche se il suo strano silenzio mi preoccupa  perché in questa settimana, dopo quella terribile sfuriata non si è più fatto vivo in alcun modo. Non una chiamata, non una visita inaspettata, assolutamente nulla e questo sì, mi inquieta parecchio. Non vorrei che stesse macchinando qualcosa.

 

Richiuse il diario, affrettandosi a riporlo sotto il banco prima che qualcuno se ne accorgesse e prendendo a giocherellare con la sua penna, l’aria perplessa e confusa. Il resto delle lezioni trascorse poi così velocemente che prima ancora che potesse accorgersene era già arrivata l’ora di tornare al lavoro.

- Sei sicura di voler lasciare Douglas con me, e non con suo padre? È già da un po’ che non lo vede e, so che non sono affari miei, ma secondo me così facendo stai solo peggiorando le cose.

Considerò Hèléne, pensosa mentre Johanna scuoteva la testa con decisione, sospirando poi con forza, proprio come a voler rafforzare la sua decisione.

- Non sono stata certo io a combinare un casino – ribattè risentita – e sai bene che non ho avuto altra scelta, perciò non mi interessa affatto ciò che pensa o come si comporterà d’ora in avanti perché non è affar mio. Non ho paura di lui!

- Io non dico certo che dovresti averne, ma Christian è pur sempre…

- La decisione è presa e la questione chiusa, e per quanto mi riguarda non desidero parlarne mai più.

Furono le sue ultime parole prima di dare un bacio frettoloso al bambino e correre subito al lavoro, dove la giornata fu tutto sommato tranquilla. Già, troppo tranquilla, tanto da non riuscire a impedirle di pensare a ciò che non avrebbe voluto, a ciò che si sforzava il più possibile di tenere a distanza ma che, prepotente tornava a farsi sentire, scavandole dentro fino a farle male. Era davvero giusto il modo in cui si stava comportando? Che cosa avrebbe ottenuto continuando a tenerlo lontano da quello che era anche suo figlio? Era su questo che per l’intero pomeriggio aveva continuato a rimuginare senza sosta, anche quando, verso sera decise di raggiungere i suoi amici da Alfredo, sicura che li avrebbe trovati lì. O almeno era ciò che Hèléne le aveva detto. Aveva proprio bisogno di bere qualcosa di fresco, qualcosa che potesse aiutarla a calmarsi un po’, anche se quando era arrivata l’unica cosa su cui si era imbattuta era il passeggino vuoto di Douglas. Alzò quindi le spalle con noncuranza, immaginando che le amiche si fossero allontanate insieme al bambino e che solo per un attimo avessero lasciato il passeggino incustodito, ma quando vide Hèléne tornare a mani vuote cominciò lentamente a farsi prendere dal panico.

- Sei sola, dov’è il bambino?

Chiese, sperando che la ragazza l’avrebbe presto tranquillizzata chiarendo tutto, ma non appena la vide lanciare un’occhiata al passeggino vuoto la sua espressione mutò radicalmente, facendosi via via allarmata.

- Era proprio qui un attimo fa, come è possibile? Mi sono allontanata solo per poco tempo per lavarmi le mani!

- Che diavolo significa, ti sei allontanata lasciando Douglas da solo?

Esplose Johanna, gesticolando furiosamente.

- Ma no, certo che no, ho detto a Christian di tenerlo d’occhio per un secondo…

- Christian era qui? Oh mio Dio!

- Credi che…

- No, non lo credo. Ne sono sicura. Lo ha portato via, non c’è altra spiegazione, ma non può essere andato lontano! Se mi sbrigo posso ancora raggiungerlo.

Si catapultò fuori dal locale come una scheggia, raggiungendo la sua auto e intimando intanto all’amica di correre al garage, nel caso avesse deciso di andare lì con il bambino, anche se non lo credeva affatto. Del resto gli aveva impedito di vederlo e stare con lui per tutto quel tempo, e adesso stava sicuramente fuggendo da lei. Ma non ci sarebbe riuscito, per nulla al mondo gli avrebbe mai permesso di portarglielo via…

   
 
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