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Autore: VampireAddicted    28/11/2016    0 recensioni
"Si trovava ancora dentro la caverna ma piano piano stava riuscendo ad avvicinarsi al limite, alla salvezza, o almeno così sperava. Tutto dipendeva da quanti minuti di sole gli rimanessero, forse sarebbe riuscito a raggiungere gli altri se avesse corso abbastanza veloce. [...] Due di loro si staccarono appena percepita la presenza di qualcun altro nello spiazzale dove stavano banchettando, un uomo e una donna che in pochi istanti si avvicinarono evitando abilmente gli attacchi dei due."
La storia inizia alla fine di Shadow Kiss e analizza quello che potrebbe succedere se Rose fosse tornata indietro per salvare Dimitri aiutata da dei misteriosi nuovi personaggi.
Entrate e fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Nuovo personaggio, Rose Hathaway, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25

 
“-Tutto iniziò quando uno dei figli della regina riuscì a diventare più potente di lei, scaturendo l’invidia della madre. Nato dopo la trasformazione di Elizabeth aveva poteri unici che nessuno degli altri figli aveva, egli riuscì ad aumentare i suoi poteri e a crearsi un esercito fino a minacciare la stabilità del regno. Elizabeth per vendicarsi dell’affronto di essere stata battuta in potere e conoscenza lanciò una maledizione sul figlio e su tutti i moroi. La maledizione, oltre a limitare enormemente i poteri dei moroi aggiunge la condizione di strigoi, creata dal suo incantesimo per punire tutti i moroi per l’insubordinazione del figlio, che fu sacrificato per poter attivare la maledizione-.”
Smetto di leggere per riordinarmi le idee, quale mostro uccide il proprio figlio solo perché è diventato più forte di te? Perché punire un’intera razza comprese tutte le generazioni future? Ma inizio a pensare pure a tutte le possibilità che questa scoperta implica, se è una maledizione vuol dire che può essere spezzata. Se questa cosa si viene a sapere potremmo contrattare un nuovo accordo, potremmo costringerla ad annullare quello che ha fatto, sempre che tutto questo non sia un enorme trappola.
Decido comunque di continuare a leggere sperando che ci sia qualcos’altro di importante. Miroslav continua a fare domande dopo questa affermazione, ma sembra che neanche il principe Voda sappia molto dei dettagli sulla maledizione, l’unica cosa in più che scopro è che c’è una parte immortale dentro ogni moroi che è dormiente per tutta la vita fino a quando non viene attivata la maledizione uccidendo nutrendosi o se si viene trasformati.
Le domande seguenti sono su come questo sia potuto rimanere un segreto così a lungo, le risposte però sono molto vaghe e alla fine conclude dicendo che è stato deciso così da autorità al di sopra di loro per motivi di sicurezza.
Le pagine seguenti sono più che altro sulle sue considerazioni e decido quindi di smettere per oggi, non posso andare avanti a notti insonni e non avrò sempre la fortuna di avere una lezione teorica pomeridiana.
Nascondendo nuovamente il diario nello stesso cassetto chiuso a chiave di ieri torno silenziosamente in camera facendo attenzione a non svegliare le altre, arrivata nel letto il sonno però non arriva malgrado la mia stanchezza. Continuo a pensare a quello che ho letto nel diario, se veramente Elizabeth ha fatto tutto questo è molto più potente e pericolosa di quanto pensavamo; però allo stesso tempo non riesco a capire come sia riuscita a passare oltre l’affronto della regina se ha reagito così con la sua stessa famiglia. Continuo a rigirarmi nel letto ancora per un po’ fino a quando la stanchezza ha la meglio e riesco finalmente ad addormentarmi.
 
Il mattino dopo sono l’ultima a svegliarmi e Katya ha modo di vendicarsi per ieri visto che mi ha svegliato buttandomi l’equivalente di un secchio di acqua ghiacciata addosso. Dopo essermi vestita in fretta e furia arrivo a malapena a fare colazione ed inizio ad avviarmi verso il campo per gli allenamenti ma mi fermo appena vedo Alexander passarmi davanti; mi ritornano in mente le sue parole e mi rendo conto che lui deve per forza sapere di più su Elizabeth e la maledizione.
Anche stavolta si accorge subito che lo sto seguendo ma questa volta continua a camminare guidandomi verso una stanza vuota, appena entriamo finalmente si gira verso di me.
-Ce ne hai messo di tempo, spero almeno che stavolta tu abbia capito qualcosa- inizia lui sedendosi su una poltrona, io non riesco a stare ferma e continuo a camminare avanti e indietro cercando di riordinare le idee. Ho la sensazione che la prima domanda che gli farò influenzerà il resto della conversazione e non posso sprecare l’occasione.
-È possibile spezzare la maledizione di Elizabeth? - chiedo infine, malgrado tutte le altre domande che ho al momento questa mi sembra la più importante: poterci finalmente liberare degli strigoi una volta per tutte sarebbe la soluzione a tutti i nostri problemi.
-Potenzialmente, ma non ci spererei troppo fossi in te. Spezzarla creerebbe più problemi che benefici, è stata ideata per perdurare nel tempo- risponde lui distruggendo tutte le mie speranze, faccio per chiedere la mia prossima domanda ma mi interrompe.
-Vedo che hai finalmente capito la vera natura di Elizabeth, immagino sia merito di quel vecchio diario? -.
-Come fai a saperlo? – gli chiedo sospettosa, mi chiedo se non abbia sbagliato a parlargli, Annika mi aveva detto di non dirlo a nessuno ma pensavo che questo si limitasse ai moroi.
-Non c’è molto che io non sappia visto che posso vedere il futuro- risponde lui normalmente e non capisco se mi sta prendendo in giro o se è serio.
-Se è vero saprai già come andrà a finire la battaglia contro i vampiri- rispondo io, più come una battuta che altro. Immagino che non dovrei stupirmi più di niente ma questo mi sembra troppo incredibile anche considerando le mie ultime scoperte.
-Non funziona così, ciò che io vedo sono solo possibilità, una singola decisione potrebbe cambiare completamente il risultato- spiega lui e anche se non riesco a credergli del tutto mi rassicura che le nostre decisioni avrebbero comunque importanza.
-Quello che continuo a non capire è il nostro ruolo qui, tra Elizabeth la super strega immortale capace di terribili maledizioni e lo stregone più potente del mondo nonché chiaroveggente non vedo che speranze abbiano i vampiri-.
-Ti darei ragione se fossero solo i vampiri che dovremmo combattere. Tutti i moroi che hanno rapito sono già stati trasformati, rendendoli facili da controllare e con dei poteri potenziati, per quanto grezzi; non avrebbero speranze singolarmente ma il grande numero gli permetterà di creare incantesimi protettivi che neanche io potrei spezzare, impedendoci di lanciare incantesimi dalla distanza. Per quanto io ed Elizabeth siamo potenti nemmeno noi possiamo fronteggiare un intero esercito ad uno ad uno, qui entrate in gioco voi: aiutandoci a pareggiare i numeri fino a quando non saranno rimasti abbastanza moroi da tenere in piedi le protezioni. Inoltre tutti i moroi che riusciremo ad avere dalla nostra parte sono persone in meno da eliminare quando arriverà il momento- spiega lui ed in effetti la sua spiegazione non fa una piega, non mi piace però il fatto che saremo costretti ad uccidere tutti i moroi che sono stati presi nel frattempo.
-Non sarebbe più efficace allora evitare che ne prendano altri proteggendo le scuole e le comunità? – chiedo io pensando a qualche alternativa che non comprenda il quasi completo sterminio della nostra razza.
-Si ma i numeri non sono dalla nostra parte, ci sono molti più vampiri che moroi e dhampir capaci di combatterli-.
-Quindi mi stai praticamente dicendo che non c’è nient’altro da fare se non seguire Elizabeth e Michal? - chiedo io sconsolata.
-Per ora purtroppo non vedo altre alternative per voi-.
-Per ora? - chiedo sperando che non abbia scelto quelle parole a caso.
-Direi che dovresti preoccuparti di sopravvivere alla battaglia intanto- mi risponde facendomi l’occhiolino, come al solito un’altra risposta criptica.
-Non mi hai ancora detto cosa ci guadagni tu da tutto questo-.
-Quella è una storia per un’altra volta; faresti meglio ad andare ora, qualcuno ti sta sicuramente cercando- risponde lui alzandosi e lasciando la stanza.
Dopo non molto esco anche io indecisa se andare agli allenamenti o meno, non sono esattamente concentrata e spuntare in ritardo potrebbe attirare più attenzione che non presentarsi affatto. 
-Rose? Cosa fai qui? Pensavo fossi agli allenamenti- la voce di Dimitri mi fa bloccare immediatamente, mi giro verso di lui cercando di fingere indifferenza.
-Mi sono svegliata tardi e ho deciso di aspettare che inizi la prossima lezione. Tu invece? Pensavo fossi assegnato alla protezione della regina- rispondo, non sono un granché a mentire, soprattutto a lui, e spero davvero che non ci faccia troppo caso.
-Inizierò il mio turno tra qualche ora, vista la situazione la regina si vuole assicurare di essere sempre circondata da almeno 5 guardiani ben riposati- risponde lui anche se il suo sguardo lascia intendere che ha capito che c’è qualcosa che non va.
-È proprio terrorizzata che Elizabeth faccia una sua mossa- non che posso darle torto, soprattutto dopo quello che ho scoperto.
-Si, anche se dubito che sia veramente in pericolo, per ora almeno. Uccidere la regina porterebbe solo all’interruzione della nostra collaborazione, uno spreco dopo tutte le risorse che stanno impiegando per addestrarci-.
-Almeno così sarà protetta da qualsiasi attacco di Abe. A proposito, hai notato qualche loro mossa in questo senso? - chiedo ricordandomi della conversazione avuta con Adrian l’altra sera.
-Niente, sono tranquilli e concentrati negli addestramenti; fin troppo tranquilli. Temo che stiano architettando qualcosa- risponde lui, mi tranquillizza che qualsiasi cosa stiano pianificando non accadrà subito, chissà magari potrei anche riuscire a scoprire i suoi piani o a dissuaderlo se vado a parlargli. L’idea non mi alletta più di tanto, non voglio avere niente a che fare con qualcuno che sarebbe pronto ad arrivare a tanto pur di ottenere quello che vuole, soprattutto se è vero che ha cercato di uccidere mia madre per assicurarsi che non rivelasse niente, ma se vuol dire impedire che qualcuno muoia potrei sforzarmi di farlo, almeno su questo posso fare qualcosa.
-L’importante è che non abbiano ancora attuato qualsiasi loro piano, quando arriverà il momento ce ne preoccuperemo. Quanto tempo hai prima del turno? - rispondo io avvicinandomi di più a lui intenzionata a non preoccuparmi di mio padre o Elizabeth almeno per un po’.
-Circa due ore, perché? -.
-Mi devi ancora un giro della città e non ho intenzione di sprecare un momento in cui siamo entrambi liberi- gli rispondo prendendolo a braccetto e iniziando a incamminarmi verso l’uscita, lui scoppia a ridere ma non protesta.
Quando usciamo fuori emetto un sospiro di sollievo, non mi ero resa conto fino ad ora di quanto mi sentissi intrappolata dentro quelle mura, il che è assurdo se si pensa a quanto sia grande quella villa. Mi giro verso di lui e vedo che anche lui sembra più rilassato e mi viene istintivo stringermi di più a lui in risposta; probabilmente non è la cosa più saggia da fare visto che qualcuno potrebbe avere avuto la nostra stessa idea e vederci, ma in questo luogo così vivo e straniero non riesco a preoccuparmene, come se fossimo in un universo parallelo dove nessuno ci conosce e dove tutti i nostri problemi non esistono.
Esploriamo i dintorni per un po’ commentando quello che vediamo, New Orleans è molto diversa da tutti i posti dove ho vissuto fino ad ora: luoghi montuosi dove il sole non è troppo forte e la temperatura è bassa e abbastanza isolati per evitare di aver troppo a che fare con gli umani e le loro leggi. Qui è il completo opposto, il sole splende e malgrado l’orario la temperatura è calda, per poi non parlare del fiume di persone che percorrono le strade; la maggior parte sono turisti che come noi si lasciano trasportare dall’atmosfera allegra della città. Non diresti mai che a qualche metro di distanza si trova una villa piena di creature soprannaturali più o meno pacifiche.
-Grazie, avevo proprio bisogno di una pausa da tutto- dico a Dimitri quando ci sediamo in una panchina dopo circa un’ora. Lui mi prende il viso per le mani per guardarmi negli occhi e dopo alcuni secondi interminabili si avvicina per baciarmi, io rispondo subito al bacio forse fin troppo ardentemente considerando che ci troviamo in un luogo pubblico.
-Sai che puoi sempre dirmi tutto, vero? - mi chiede lui appena ci stacchiamo e annuisco evitando il suo sguardo, i sensi di colpa mi raggiungono immediatamente come tutte le volte che sono costretta a mentirgli, e ultimamente mi sembra di non fare altro. Per un momento sono tentata di fregarmene di quello che potrebbe succedere e dirgli tutto, riesco già ad assaporare il sollievo che sentirei ma mi costringo a non farlo sapendo che c’è un motivo per cui quelle cose devono rimanere segrete. Per la prima volta maledico qualsiasi motivo per cui la mia mente è impenetrabile, sarebbe tutto più semplice altrimenti: potrei affrontare le difficoltà con l’aiuto dei miei amici e soprattutto potrei smettere di sentirmi come se li stessi tradendo ogni volta che gli mento.
Poggio la mia testa nella spalla di Dimitri sapendo che anche se non è convinto mi darà comunque il conforto di cui ho bisogno, mi sento tanto egoista in questo momento ma decido di azzittire i miei sensi di colpa cercando di godermi questo momento e di affrontare tutto il resto dopo.
-Prima di tornare alla villa dobbiamo assolutamente comprare un gelato- esclamo dopo un po’ spezzando l’atmosfera creatasi facendo scoppiare a ridere Dimitri che annuisce, porgendomi una mano per aiutare ad alzarmi. Passiamo il resto del nostro tempo fuori scherzando e mangiando il gelato, io ovviamente ho scelto il formato più grande possibile il che ha causato molte risate, soprattutto quando ho incontrato le prime difficoltà a mangiarlo senza sporcarmi come una bambina.
Prima di rientrare ci scambiamo qualche altro bacio e quando alla fine siamo costretti a dividerci mi viene difficile lasciarlo andare, sapendo che il momento che varcheremo la soglia di quella villa tutti i nostri problemi torneranno ad affliggerci. Alla fine anche se a malincuore ci stacchiamo, lui entra per primo e io, sia per sicurezza che per ritardare il più possibile il momento in cui sarò costretta a rientrare, rimango indietro.
Appena rimango da sola tutto ciò che ero riuscita a spostare in un angolo della mia mente torna prepotente ad assillarmi, i piani di mio padre e la responsabilità di dover proteggere la regina da una minaccia che lei non sa nemmeno esistere e ovviamente tutti i pensieri su Elizabeth e la maledizione. Non riesco ancora a capire perché Annika mi ha dato il diario oltre che per assillarmi, cosa si aspetta che possa fare per fermarla?
La notifica di un nuovo messaggio interrompe i miei pensieri: si tratta di un messaggio da Adrian: “Cercate di ideare un piano entro le quattro di oggi, voteremo il più fattibile in camera mia”.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato ma speravo di avere ancora un po’ di tempo. Oltre a non avere nessun piano ho paura che qualsiasi cosa decidano di attuare possa solo metterci in ulteriore pericolo, se quello che ha detto Alexander è vero tenerci in vita è nel loro interesse e tolto il pericolo dell’assorbimento dei poteri sarebbe meglio non attirare attenzione fino a quando non avremo un modo per batterli, sempre che possa mai succedere.
Il problema è che non posso dire niente di tutto ciò agli altri senza parlare anche del diario e di Annika, per non dire che non sono certa al 100% che i vampiri non ci stanno assorbendo i poteri.
Decido alla fine di andare in camera e continuare a leggere fino all’ora di pranzo sperando che ci sia qualcos’altro nel diario che mi aiuti a prendere una decisione.
Solo dopo un paio di giorni Miroslav rinomina i vampiri, incuriosito dalla storia che non riusciva a togliersi dalla testa è andato a cercare risposte nella biblioteca di corte; gli ci vuole un po’ per trovare qualcosa al riguardo ma alla fine in una delle sezioni riservate al consiglio reale trova delle vecchie cronache che raccontano degli albori della loro società.
La storia è la stessa che gli ha raccontato il principe Voda ma contiene qualche dettaglio in più, viene descritto come Elizabeth sia la prima che sia riuscita ad unire streghe e vampiri sotto un unico popolo; le streghe avrebbero offerto protezione dalla luce solare in cambio di favori, che variavano dal lavoro manuale a protezione dai banditi. Immagino che sia da qui che abbiano in seguito preso l’idea dei guardiani per i dhampir.
Le unioni tra streghe e vampiri diventarono sempre più frequenti, soprattutto dopo che i sovrani ebbero il primo figlio. I primi problemi iniziarono quando Elizabeth fu costretta a trasformarsi, per quanto i vampiri non erano più odiati come un tempo il potere della nuova vampira non era ben visto da tutti e ciò è solo peggiorato quando ebbe i gemelli: essi erano molto più forti dei normali moroi e avevano poteri particolari insieme alla possibilità di usare la stessa magia che tutte le streghe posseggono.
Quando Ryszard, questo è il nome del figlio, iniziò a ribellarsi e a creare un esercito di streghe, completamente sotto il suo controllo grazie ad uno dei suoi poteri, provarono prima a combatterlo con i metodi tradizionali. Appena Elizabeth si rese conto che era diventato troppo forte per loro preparò tutto per la maledizione e dopo aver attirato il figlio in una trappola lo sacrificò per finalizzare l’incantesimo.
Da quel momento il regno si sgretolò molto velocemente, i moroi non erano più disposti ad obbedire ad una regina che li aveva maledetti e molte delle streghe si distaccarono a sua volta, dividendosi tra chi pensava che la maledizione fosse troppo poco e chi la trovasse ingiusta.
La regina e i membri più vicini alla corte sparirono pochi giorni dopo la maledizione e il caos non tardò ad arrivare. Un gruppo di dodici moroi si riunì creando un consiglio e cercarono di riportare la pace nel loro popolo, dando vita alle famiglie reali e al sistema che ancora oggi è usato. Proprio in quel momento è stato deciso di dimenticare il passato e di isolarsi dai vampiri e le streghe per evitare che qualcosa del genere possa ricapitare, parlare di quello che era successo fu bandito e dopo un paio di generazioni gli unici a sapere tutta la storia erano i discendenti delle famiglie reali che decisero di tramandare ai propri figli queste informazioni così da evitare che nel futuro qualcuno scopra per caso dell’esistenza delle altre razze. Qualcosa deve essere andato storto su questo punto di vista: nessuno al giorno d’oggi sa quello che è successo o non avrebbero mai accettato di collaborare con Elizabeth.
Miroslav non si ritiene d’accordo con la decisione presa secoli prima della sua nascita e pensa che la gente ha il diritto di sapere le proprie origini; ad ogni modo sa che non c’è molto che può fare, se non cercare altre informazioni. Anche se decidesse di rivelare a tutti ciò che ha scoperto nessuno gli crederebbe e l’intera corte reale prenderebbe le distanze da lui facendolo passare per un pazzo.

Note autore:
Eccomi qui con mesi e mesi di ritardo, non potete immaginare quanto mi dispiace e non mi stupirei se non trovassi nessuno a leggere dopo tutto questo tempo. Spero che il capitolo vi piaccia e come sempre qualsiasi commento è ben accetto. Cercherò di aggiornare più frequentemente d'ora in poi università permettendo, i capitoli pronti non sono molti considerando che sto lavorando al momento sul capitolo 28 però spero di poter scrivere in questo periodo perché sono stranamente molto ispirata.
A presto,
VampireAddicted

 
   
 
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